22 ago 2007

Tecnopolis, le infrazioni europee e...il "futuro"


A fine giugno già si sapeva dell'infrazione notificata dalla Corte europea di giustizia alla Regione Puglia per gli affidamenti diretti a favore di Tecnopolis (in numerosi programmi di impiego dei Fondi Strutturali del ciclo 2000-2006, in materia di ICT). Oggi ne parla un corsivo di prima pagina dell'edizione locale di Repubblica, con un tono - a dir poco scanzonato - che allude alla risoluzione del problema (in sintonia con la Bersani) attraverso la totale acquisizione del residuo 1% privato del capitale di Tecnopolis, da parte della stessa Regione. Continuo a pensare che il vero problema segnalato dall'infrazione sia nella sottrazione al mercato di importanti risorse di sviluppo, non certo l'architettura delle caste...più o meno sindacalizzate e che si affrettano ad "aggiustarsi" (per carità dal loro punto di vista non vedo altra scelta!)
Per me sarebbe utile e divertente, piuttosto, leggere questo nuovo atteso piano industriale di Tecnopolis per il 2007-2013: forse così capirò come si fa programmazione con VINCOLI A PRIORI...Poi qualcuno dei candidati alla segreteria del Partito Democratico, o comunque alla sua Direzione regionale, mi dovrà spiegare come non bastino 15 anni per risolvere più intelligentemente il bubbone Tecnopolis (con 3-4 spin off efficaci, come proponevo nel '94) e come il ruolo delle agenzie pubbliche (manco fossimo nei Soviet pugliesi) si concilii con una visione moderna del merito e della trasparenza, soprattutto nei terreni più sofisticati dell'innovazione. Errare è umano, perseverare è diabolico!

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3 Commenti:

Alle 4:35 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

Mentre ascoltavo Charlie Bird Parker,leggevo il tuo Blog,e ti pongo una domanda.
Non pensi che la sinistra sia completamente attardata nei settori dell'innovazione (intesa nel senso più largo possibile) perchè è improntata a una chiave immobilista della realtà economica:l'obiettivo dei vari Fassino & C. è quello di non modificare gli assetti,ma entrarci e modificarli al 'nostro' fine.L'importante è diventare capotreno non cambiare la locomotiva.
Da un sinistrato deluso.
Un caro saluto Ing.
Claudio da Taranto

 
Alle 6:54 PM , Blogger (Sa)verio massari ha detto...

Claudio, quanto hai ragione! Si tratta di vedere se questa nuova avventura del PD apra la strada ferrata ad altri tipi di vettori..., per rimanere alla tua saggia metafora. Ne dubitano gli stessi candidati anti-Veltroni, figuriamoci se io adesso mi intruppo, senza dubbi più che fondati. Ma la passione politica e civile la si vive fino in fondo! Quindi voglio vedere se può nascere qualcosa di buono o se, per stare al tuo discorso, c'è soltanto una vecchia folla di capo-treni...Mi auguro che le evidenti storture di "potere" DS-DL siano corrette in marcia,...poi se qualche nuovo capotreno si fa avanti sarà più facile CAMBIARE, sempre che ne abbia voglia. La questione sull'innovazione è una bella cartina tornasole.

 
Alle 1:31 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

Se mi permetti di tornare al discorso...
Tu stai tentando di portare nel dibattito politico alcuni temi legati all'innovazione, al cambiamento tecnologico, alla necessità di un mutamento di mentalità nell'affrontare la cosa pubblica, sarebbe possibile,ti chiedo, indicare una serie di priorità e chiedere ai candidati al Pd di assumersi la responsabilità di farsene promotori in sede politica?
Vediamo chi aderisce!
P.S. Naturalmente con precisa tempistica:siamo pronti alle attese della politica ma cca nisciuno...
Un caro saluto
Claudio da Taranto

 

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