1 mag 2009

Ai miei colleghi cartografi...


In quell’impero, l’Arte della Cartografia raggiunse tale perfezione che la mappa d’una sola provincia occupava tutta una città, e la mappa dell’Impero, tutta una provincia.
Col tempo, codeste mappe smisurate non soddisfecero e i Collegi dei Cartografi eressero una mappa dell’Impero, che uguagliava in grandezza l’Impero e coincideva puntualmente con esso.
Meno dedite allo studio della cartografia, le generazioni successive compresero che quella vasta mappa era inutile e non senza empietà la abbandonarono alle inclemenze del sole e degl’inverni.
Nei deserti dell’Ovest rimangono lacere rovine della mappa, abitate da animali e mendichi; in tutto il paese non è altra reliquia delle discipline geografiche.

Jorge Luis Borges, L'artefice


Questa "fantasia" di Borges viene spesso utilizzata a sproposito dai cultori del GIS o dai "geomatici": in realtà la "spazializzazione dei dati" - e così io voglio leggere la citazione illustre - è ormai una commodity trasversale, "orizzontale"- per dirla tutta,- delle moderne tecnologie di trattamento delle informazioni ambientali, logistiche, urbanistiche, industriali, eccetera eccetera...
Le discipline "geografiche" non meritano affatto di essere lasciate alle intemperie. Ma la loro reale utilità sta nel SAPER LEGGERE LE CARTE, quindi nel costruire conoscenze "ATTRAVERSO" la lettura storico-spaziale di dati che possono essere interpretati soltanto con MODELLI e LENTI di ingrandimento, che sempre di più sappiano entrare nel merito di un fenomeno ambientale complesso, di una frana o di un'esondazione, come di un fenomeno di inquinamento industriale o di una congestione di traffico. Senza cartografia non si modellizza bene alcunchè, nè il divenire delle città nè (purtroppo) le aggressioni della natura all'uomo, ma la mera strumentalità del GIS dovrebbe aiutarci a capire come sia necessario sempre di più mettere l'accento sulla CONOSCENZA STRATEGIGAMENTE UTILE a "dominare" i fenomeni complessi che un'azienda vocata alla PROTEZIONE del territorio non può trascurare.
IN QUESTO SENSO RITENGO UTILISSIMO SEGNALARE AI MIEI AMICI E COLLEGHI CARTOGRAFI LA CONFERENZA INTERNAZIONALE DI LECCE DI FINE MAGGIO sulla Modellizzazione degli Ecoservizi...Credo proprio che sia utile ripartire dal lavoro di questa comunità internazionale di ricercatori per ridare fiato e VISIONE all'impiego del GIS in diversi segmenti di intervento e di lavoro, dove sia del tutto chiaro ed evidente che il valore della conoscenza non risiede quasi mai nello specialismo informatico che produce le Mappe!

Grazie al lavoro del Gruppo del prof. Giovanni Zurlini a Lecce, che ha anche prodotto lo spin off LAND PLANNING (partecipato dalla SMA/Gruppo Intini), possiamo svolgere un nuovo buon filo d'Arianna nei nuovi SERVIZI per gli ECOSISTEMI...

Etichette:

4 Commenti:

Alle 9:24 AM , Blogger Fulvio ha detto...

Non puoi che trovarmi d'accordo. L'acronimo GIS cela Information Systems dentro di se'. Sempre, o quasi, i non addetti ai lavori se lo dimenticano e riconducono tutto alla "mappa". Mappa che da sola serve a ben poco in quanto rappresenta, al momento stesso in cui viene redatta, il passato e non è intelligente. La mappa inoltre rischia di non essere interattiva ed effettivamente leggibile da chi deve prendere decisioni. Per questo motivo, ma ce ne sono molti altri non meno importanti, chi opera sul territorio ha la necessità di dotarsi di una struttura GIS, nella sua accezione più nobile. I miopi e gli ignoranti (anche questo con l'accezione più nobile :-)) continueranno a ridurre il mondo ad una una carta...... sempre più ingiallita con il passare degli anni. Beata ignoranza.

 
Alle 12:44 AM , Blogger (Sa)verio massari ha detto...

Suvvia, rinfrescare le carte, allora, significa aggiornare le conoscenze! Il paradosso di Borges è quanto meno adatto alle nostre esigenze, e ci spiega appunto molte delle nostre esagerazioni "geomatiche": .. appunto per questo io non lascerei all'informazione spaziale tutta questa importanza...Se devo prendere una decisione intelligente su come arginare meglio un incendio boschivo, parto certamente da dove c'è il fuoco, ma devo sapere come più probabilmente si propagherà, e dove. Per questo devo conoscere tutte le condizioni meteo e spesso tutte le antiche storie degli incendi.

 
Alle 10:17 AM , Blogger Fulvio ha detto...

Mi permetto un'osservazione al tuo commento. Se per informazione spaziale intendi informazione "geometrica" mi trovi allineato nel criticare l'approccio. Credo però tu intenda altro, correggimi se sbaglio. Nel qual caso non mi trovi affatto d'accordo: è molto limitativo l'approccio. Ti ricordo che le condizioni meteo si verificano in un intorno SPAZIALE, così come lo storico riguardante gli incendi, i trasporti, la videosorveglianza e tanto altro ancora. IS, Information System, non micio-micio bau-bau(© Enzo Iachetti). E stiamo parlando di Kriging, IWD, Spline, Stochastic Methods, Netowrk Analysis, ecc.
Circa le "esagerazioni geomatiche" ti seguo poco: http://en.wikipedia.org/wiki/Geomatics

 
Alle 1:27 PM , Blogger (Sa)verio massari ha detto...

Forse stiamo dicendo le stesse cose...Per me, matematicamente e in modo conciso, la geomatica è necessaria ma non sufficiente!
Sai quanto me come sia importante la conoscenza di dominio per fare serie applicazioni GIS (elencate nel tuo wiki).
Ciò non toglie affatto valore e approfondimento al miglioramento delle tecniche di spazializzazione IN SE'.
Il problema, di conseguenza, è come ci si organizza al meglio: mi pare una questione aperta in tante organizzazioni professionali...
In questa fase mi lascerei guidare dai bisogni concreti, e poi sceglierei. Ne abbiamo di strada da fare...

 

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page

Condividi su Facebook