16 lug 2008

Industria 2015: un flop annunciato ?

Sottoscrivo parola per parola il post di Alfonso Fuggetta di ieri.
Aggiungo che il barometro generale segna bassissima pressione e che solo le imprese più avvedute e sane possono permettersi la cosa più intelligente da fare nei periodi di crisi: e cioè rimettersi in discussione e reinventare prodotti e processi essenziali. Ma, a maggior ragione, prevale una sanissima circospezione competitiva: non è questa una fase in cui ci si possa permettere di giocare sul modo di fare ricerca industriale. L'innovazione vera si giudica sui tempi di arrivo sul mercato, non sui risultati di laboratorio, nè tanto meno sulla pubblicità e sull' "immagine" di lunghe cordate "cooperative". Un giusto e sacrosanto riserbo sui Grandi Progetti di bandiera è, quindi, d'obbligo. Si rischia di fare solo qualche ammuina: meglio, molto meglio, il credito d'imposta per la ricerca!
Infatti, ho visto in giro scarsissima fiducia in I2015, e non soltanto per l'intensità finanziaria...Le grandi ammucchiate sui grandi progetti strategici rischiano di generare topolini: e poi chi si fida di metter su WBS così frammentarie, partecipate da stuoli di universitari e associazioni di PMI poco conosciute?
Dispiace dirlo: ma se Industria 2015 doveva fare il verso al Piano BEFFA francese, ne siamo, oggi, davvero molto lontani. Si rischia di perder tempo e di "condividere" conoscenze stranote come se fossero chissà quali avanzamenti.
Sull'energia e sulla mobilità sostenibile, mi pare proprio che non ci siamo. Non vorrei che tutta questa "pensata" si risolva in una diminuzione di investimenti effettivi per la R&S del Paese...

Etichette:

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page

Condividi su Facebook