6 lug 2008

Innovare la sanità con i tag HF

Sto cercando di capire i veri motivi di un allarmismo, quasi folle a mio avviso, sull'interferenza elettromagnetica tra infrastrutture RFID e ospedali "elettronici"...Comunque non è il caso, non potrà mai esserlo, del sistema BTS (Trasfusioni sicure con tag RFID), anche perchè queste soluzioni lavorano su frequenze HF, comunque molto lontane dal caos "elettromagnetico" del mondo 2,5 Ghz o UHF.
La cosa incredibile - a mio avviso - è che l'articolo pubblicato su JAMA di Giugno (Journal of American Medical Association) riferisce di un'indagine svolta ad Amsterdam IN UN AMBIENTE NON CLINICO!!! Ce n'è abbastanza per convincersi che qualcuno sta cercando di fermare un'impetuosa innovazione (negli USA soltanto, però) che qui da noi muove soltanto i suoi primi seri passi.
Ad esempio: l'iniziativa della 3FID del Gruppo Intini, tra Tor Vergata, San Giovanni Rotondo, Policlinico di Bari, ecc. ha ormai superato con successo la sperimentazione IN CAMPO del sistema di sicurezza transfusionale. Credo che la diffusione commerciale del prodotto/servizio 3FID sia molto più che "un" business, ma una radicale innovazione sociale che farà risparmiare milioni di euro ai sistemi sanitari europei e soprattutto eviterà guai incalcolabili di malasanità a decine di migliaia di pazienti. DIREI CHE ANCHE QUESTO E' RILEVANTE, per agganciarmi al post precedente!

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