12 lug 2008

Pubbliche irresponsabilità

Vi anticipo che questo è uno sfogo meridionalista...
A cavallo di questa estate 2008 il mondo - si fa per dire - dell'ICT del Sud Italia arranca dietro scadenze allucinanti di programmi variamente complessi (di innovazione e di costruzione di servizi info-telematici pubblici)  che DEVONO essere terminati e portati a buon fine entro l'anno, pena la mannaia di una mancata spesa delle ingenti risorse comunitarie dei Fondi 2000-2006 nelle  regioni Obiettivo 1. Una situazione  che sta togliendo "il sonno e la fantasia" a tanti bravi ragazzi, onestamente orientati al risultato. La colpa, perchè di colpa occorrerebbe parlare, sta ovviamente nella incapacità delle amministrazioni  pubbliche di programmare per tempo tutte le procedure di qualità necessarie ad attivare e condurre in porto progetti e interventi che avrebbero potuto e dovuto partire ben prima della fine del 2006...
Ne ho già parlato tante volte: si continua ritualmente a sbagliare e a ridursi sempre all'ultimo momento, come SEMPRE E' ACCADUTO, a scapito oggettivo della qualità della spesa pubblica.  Ulteriore beffa è quella che "qualcuno", sul versante pubblico meridionale, si accorge dei ritardi oggettivi accumulati e trova arrogantemente, e scioccamente, il modo di far pagare a chi oggi lavora in affanno, ogni possibile colpa  "di sistema", con minacce di penalizzazioni, rimbrotti e vessazioni (peraltro ingiustificate) finalizzate al solo scopo di scaricare "il barile"  sugli altri, precostituire alibi e salvare (ingannevolmente) il proprio prezioso sedere. Il mio osservatorio pugliese è davvero invidiabile (e posso parlare di eguali irresponsabilità anche per la Campania): in tutte le aree di intervento a favore dell'ICT e della Società dell'Informazione i fondi e i programmi da essi alimentati sono terribilmente a rischio, senza ALCUNA RESPONSABILITA'  per le imprese che ci stanno lavorando comunque, pancia a terra, per salvare il salvabile (...e spesso migliorandolo!).
Bene, pensate che il dirigente pubblico      " medio"  pensi davvero al risultato e a velocizzare le cose da fare? No, assolutamente! Ci sono ovviamente  ottimi  casi isolati di  una responsabile direzione delle cose  "da fare", ma c'è sempre chi si predispone sempre al peggio e si preoccupa di pararsi soltanto il deretano, precostituendo attacchi formalistici a chi opera (non per propria colpa, in grande affanno), per dimostrare al mondo politico che il potere pubblico è integerrimo difensore delle regole e dei principi (volti a vanificare il bene pubblico)...Insomma ci troviamo di fronte, negli anni 2000 del Sud, ad Amministrazioni spagnoleggianti, ma del ' 600 (ovvero capaci solo di ben note e insulse grida manzoniane), e davanti  a  comportamenti sempre più autoreferenziali e irresponsabili, centrati sul sospetto e sul più arzigogolato barocchismo burocratico; mentre ci sarebbe bisogno di grande calma, concentrazione e ispirazione a principi pragmatici di "svolta" per fare il possibile e poi migliorarlo.... 

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