5 mag 2009

L'araba fenice della Radio Digitale


Qui sopra: La futura Digital Radio Mondiale

In un mondo sempre più digitale come quello in cui viviamo ( o meglio vorremmo vivere) appare del tutto incongrua la posizione della vecchia cara Radio.
Il blog RADIOPASSIONI di Andrea Lawendel è la mia piccola Bibbia personale per orientarmi in questo mistero oscuro, dove il mercato, sempre pronto a qualunque incongrua avventura wimax (..sbagliata in Europa) o Digital Terrestrial Television, ha scientemente deciso di non sfiorare manco per idea il terreno delle care vecchie frequenze FM. Mentre il video digitale DVB, satellitare o terrestre che sia, si impone dapertutto, il mondo digitale rimane precluso alla Radio.
Tutto lì rimane analogico, e nella patria di Marconi, il DAB, come altrove nel mondo, soffre evidentemente di un mancato supporto dell'industria.
E' talmente vero ciò che scrive Andrea che mi permetto di citare per esteso un passaggio che mi permetterà di sviluppare un successivo mio piccolo ragionamento:

La radio digitale, basata su sistemi e tecnologie sviluppati ormai quindici anni fa, non "nasce". "Rinasce", due, tre, mille volte. E ogni volta viene accolta dall'indifferenza del mercato, dalla scarsità di componentistica, soprattutto da una quasi totale apatia dei consumatori, che continuano imperterriti ad ascoltare la radio in FM. La radio digitale continuerà a rinascere, molto probabilmente, fino a quando i regolatori non decideranno di imporla ex lege, con una transizione forzata dall'analogico (che verrà spento, l'unico modo per far cambiare la radio) alle modulazioni digitali.

E' così! Capita a me ed ai miei collaboratori attivi nei sistemi di monitoraggio ambientali di progettare di continuo sistemi radio VHF/UHF che, per carità, vanno benissimo in aperta campagna, nei boschi e nelle lande disastrate di questo paese, e sulle cui onde portanti viaggiano dati critici per la sicurezza ambientale, come ad es. dati di centraline meteo o di altri sensori "critici" (peraltro tutti ormai digitali). Le lunghezze d'onda maggiori hanno, certo, il benefico effetto di creare "campane" vaste di comunicazioni efficienti....ma noi vorremmo ben di più: che bello sarebbe contare su una radio DAB anche "privata" per gestire direttamente ed in modo semplice e affidabile tali dati ed insieme un po' di voce e qualche "streaming" video....
Purtroppo non ci è dato! Mancano, spesso, anche gli apparati, oltre che le frequenze. A volte è perfino più efficiente collegare e "ibridare" reti VHF/UHF con collegamenti satellitari, ma la radio digitale NO!
La SMA, infatti, ha prodotto per il Corpo Forestale dello Stato dei mezzi mobili (con shelter attrezzati) in grado di comunicare comunque e dovunque, anche con il satellite (sat modem commerciali, ma anche attraverso l'italianissimo SKYPLEX di Alenia e Eutelsat). E l'impiego di questi mezzi è dimostrato efficace in quasi tutte le emergenze ( e sono tante!) di questo Paese a rischio (sismico, idrogeologico, franoso, alluvionale, ecc.).
PROTEGGERE IL TERRITORIO richiede comunicazioni digitali efficienti e "semplici": allora perchè non ricorrere "anche" al DAB, con frequenze relativamente basse e quindi molto pervasive?
Che non sia una mia "perversione tecnologica digitale" lo dimostra anche il lavoro scientifico (Ricerca EUREKA) e di standardizzazione in materia (ETSI): faccio l'esempio del TPEG (scusate la lunga citazione...ma divulgativa):

Il sistema TPEG é stato progettato in modo da permettere la distribuzione dei contenuti attraverso qualsiasi media digitale, internet, DVB e, naturalmente, Eureka 147 DAB. Il TPEG offre all'utente informazioni sul traffico più precise, rapide ed approfondite di quanto non sia possibile al momento con il Traffic Message Channel (TMC) usato in alcuni paesi come parte integrante del segnale Radio Data System (RDS) nei servizi in MF.

TPEG trasmette un messaggio che conterrà i seguenti elementi: area di interesse, evento (lavori, incidente, code,.), gravità dell'evento, validità dell'evento (quando e per quanto tempo il msg é rilevante), a chi é indirizzato il msg (a tutti, auto, camion,...), conseguenze (itinerario alternativo,...)

Ricevitori digitali adatti possono visualizzare questi msg come testo oppure con icone sul display o sul schermi LCD. DAB e TPEG possono essere usati per scaricare ed aggiornare sistemi di navigazione e ricevitori dotati di memoria possono creare un database di msg TPEG ancora validi.
Ovviamente la distribuzione di informazioni TPEG in collegamento con servizi di navigazione basati sul GPS forniscono un pacchetto completo, permettendo agli automobilisti di evitare incidenti, code e cantieri, riducendo i tempi di viaggio.



Ecco quindi che il TPEG (con il DAB) potrebbe essere di una straordinaria rilevanza per tutti coloro che si preoccupano del traffico stradale e della infomobilità a scala nazionale, regionale e urbana...Quindi il DAB da solo risolverebbe enormi problemi di sicurezza, ecologici e logistici. A mio avviso, con pochi soldi da investire, ma con un benefico supporto dell'industria delle "nuove" autoradio. L'integrazione tra GPS e TPEG potrebbe essere una scommessa industriale e modernizzatrice di non poco conto.
Incomparabilmente più vitale e progressiva, questa innovazione, dello switch off della TV analogica. E poi, si potrebbero vendere in futuro anche delle buone radioline personali DAB/TPEG e/o integrarle in qualche cellulare digitale multistandard...
Però il DAB rinasce davvero?

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