3 mag 2006

6 Maggio a Roma. Generazione U


Sono oltre i 50, anche se non me li sento affatto. Sarà che "ho fatto il '68" e che vengo da una scuola di vita che si chiamava P.C.I., una cosa difficile da spiegare ai 30/40enni "impegnati" nella cattivissima politica di oggi. Ma, insomma, proprio per un movimentista come me, divenuto lentamente riformista dopo l'89, uno che non gli puoi toccare D'Alema che sennò si incazza (forse più sentimentalmente che politicamente, a maggior ragione oggi che il mio "vecchio" segretario regionale si candida al Colle più alto!), questa faccenda della Generazione U risulta davvero molto intrigante....Non avendo alcuna simpatia per le piccole nomenclature rimaste nei partitini dell'Unione, questa fresca e benedetta voglia di spingere per il Partito Democratico mi piace molto. Anche perchè viene da gente (finalmente) giovane che apprezzo e stimo sul piano professionale e che lavora per l'innovazione, toccando spesso le mie stesse corde "critiche".
Confesso di aver sospettato "troppa Margherita" nell'iniziativa (ma onestamente sull'innovazione tecnologica i DS balbettano in modo imbarazzante....), ma poi leggendo e rileggendo i post di Adinolfi, e messa da parte la spinta troppo "giovanilistica" di alcuni toni, mi sono convinto!

Insomma questo Partito Democratico s'ha da fare. Generazione U può esserne un bel lievito fresco. Se non altro i temi (condivisi) che mi stanno a cuore potranno essere nell'agenda di una forza politica realmente innovatrice (il Partito che verrà...). Certo riunirsi a Roma non risolve i problemi immensi che i partitini periferici dell'Unione opporranno alla formazione e allo svecchiamento della politica. Ma questa è un'altra croce!

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