14 ott 2006

Uno spettro, ma non quello giusto, si aggira in Europa!



E' lo spettro radio-elettrico! Non quello di Marx.
Finito, si fa per dire, il tormentone Telecom Italia (ma solo sui giornali!), che si incentrava sulla giustificata voglia degli operatori di Telecomunicazioni di fare sempre di più TV su Internet, i riflettori si accendono ancora una volta sulle vecchie TV, grazie al disegno di legge di Gentiloni sul mercato radiotelevisivo.
Tra strilli isterici di Mediaset e antiche ipocrisie sul duopolio "da eliminare" ( che mi pare una questione antica come quella del Ponte di Messina e della Salerno- RC) mi viene voglia di fuggire mentalmente a Boston, nella "patria" dell' "Open Spectrum" .
Lo spettro elettromagnetico è UNA RISORSA preziosa, ma fondamentalmente SPRECATA!
Non so quanti amici che si occupano di ICT e perfino di larga banda su rame e fibra si ricordino i fondamentali delle Comunicazioni, da Marconi in poi. Lo spettro è sempre all'origine delle nostre ICT! Spiego brevemente: è da quei tempi gloriosi che è invalso l'uso di partizionarlo e spezzettarlo con leggi e regole severe per evitare interferenze tra le diverse utilizzazioni ANALOGICHE (radio, TV, difesa, ecc.).
Tutto questo andava bene fino alla digitalizzazione delle Comunicazioni sul finire del secolo scorso, ma adesso le cose sono cambiate. PER NON AMMORBARE I MIEI 500 VISITATORI UNICI, RICORDO SCHEMATICAMENTE CHE SE PRIMA LA SINTONIZZAZIONE AVVENIVA OBBLIGATORIAMENTE ACCORDANDOSI SU "QUELLA" SOLA SPECIFICA FREQUENZA O CANALE, OGGI UNA COSIDDETTA RADIO COGNITIVA PUO' TRASMETTERE VIA SOFTWARE: ovvero un'antenna intelligente ( con convertitore analogico/digitale) trasmette un flusso di bit sulla frequenza che "trova" libera e conta sull'interpretazione software dell'antenna ricevente intelligente per ottenere una comunicazione in etere del "suo" flusso di pacchetti IP, esente da disturbi e interferenze e magari anche criptato e sicuro!
Che i miei pazienti lettori navighino quindi nei wiki citati, ma vi assicuro che la cosa non è affatto complessa.
Io ho scoperto le radio cognitive occupandomi di wireless e RFID, ovvero di un ipotetico mondo futuro che il MIT chiamò, già nel '99, l'INTERNET OF THINGS. Sì, si tratta dei famosi tag o transponder destinati a sostituire irreversibilmente i codici a barre, che si leggono in uno "spettro libero" ma digitalizzato, attraverso opportuni reader.
Una start up del MIT, oggi grande azienda di riferimento nel settore, THING MAGIC ebbe la geniale e semplice idea di costruire un lettore RFID basato sul principio di una radio cognitiva, in grado di leggere QUALSIASI tag su qualsiasi frequenza....
Infatti il problema che noi ingegneri abbiamo con il magico mondo RFID è proprio quello di trovare il modo di operare in modo versatile e compatibile con le diverse frequenze (standard o meno) che si presentano di fronte ai nostri ancora imperfetti lettori, e soprattutto gestire la sicurezza della trasmissione dei dati dal tag al sistema informativo. E' qui che le radio cognitive aiutano, ma su questo tornerò a parlarvene in modo semplice a proposito di container e camion....
MA, come direbbe Di Pietro, tutto questo ....che ci azzecca con Gentiloni e con il decreto anti-Gasparri?

Ci azzecca, ci azzecca!.... con l'automazione di domani, con la liberalizzazione e il rilascio delle frequenze inutilmente sprecate, con le politiche della UE sullo SPETTRO, con la scarsa immaginazione tecnica di un mondo politico MAI digitale che continua a parlare di frequenze alla vecchia maniera....
Si parla tanto di canali e frequenze (solo TV) senza fare mai i conti con l'orizzonte tecnologico che si spalanca davanti a noi, con le applicazioni wireless IP, con l'innovazione orizzontale e diffusa (pervasiva si diceva una volta...) che ci potrebbe essere se soltanto ci si ricordasse di studiare e non ci si affidasse alle burocrazie dello SPETTRO, agli interessi consolidati, alle lobbies politiche-TV, ad un vecchio modo di pensare!
Non riesco a leggere un disegno chiaro e lungimirante nel ddl Gentiloni; capisco che la transizione al digitale va fatta con prudenza e che bisogna riparare subito i guasti e gli sprechi dello spettro perpetrati da Gasparri/Berlusconi, ma vorrei riuscire a vedere una coerente politica Europea anche in Italia, sul wimax, sull'uso delle frequenze analogiche rilasciabili dalle vecchie TV e dai militari, e soprattutto vorrei che si comprendesse che la DIGITALIZZAZIONE dello spettro, di tutto lo spettro, E' LA BASE DI UN VERO SALTO IN AVANTI NELL'INNOVAZIONE. Innovazione, non ricerca: bisogna portare al mercato prodotti e servizi di cui sappiamo già tutto da diversi anni...le radio cognitive sono la base di un intero nuovo mondo wireless. Il digitale terrestre o l'IP sulle frequenze del vecchio TELEDRIN (il pager) potrebbero aprire una nuova industria...arridatece lo spettro!

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