21 gen 2007

Il Canale di Suez dell'innovazione italiana

Venerdi scorso, in un'Aula del Politecnico di Bari, ho sentito il mio Presidente di Regione concludere un convegno sull'Innovazione e sull'Ambiente in modo eccellente, e "tecnicamente" "riformista", del tutto privo di consuete retoriche rosso-verdi sull'energia. Sarà stata la necessaria semplificazione tematica della giornata tra laterizi, bio-edilizia e centrali solari, ma ho sentito per la prima volta (almeno per me è stata una "prima", anche un po' inattesa..!) che Nichi Vendola STA governando; lasciamo perdere se bene o male, ma sta decidendo, e questa volta (dopo la prima grossa scivolata con la nomina di Petrella all'Acquedotto) senza star troppo a sentire i partiti (ovvero la partitocrazia senza partiti, come l'ha chiamata Biagio De Giovanni). E le cronache delle fibrillazioni partitiche in Puglia producono, proprio in questi giorni, una valanga di chiacchiere insopportabili per un qualunque cittadino....( se la Margherita fosse già P.D. ed io ci fossi, sarei davvero imbarazzato nel capire le ragioni delle "dimissioni" dei DL dagli incarichi di governo)

Domani pomeriggio, allora, sono curioso di capire quale "sinistra" pugliese si raduna in un hotel di Bari per ragionare su COSA fare (credo come "sinistra" sul "governo regionale", ma non solo, ma insomma sul "programma"), augurabilmente senza occuparsi dell'universo mondo di un sistema nazionale/internazionale già molto traballante (sulla fase II?)....Sono curioso, perchè c'è un po' di sinistra DS, qualche "comunista" attardato su vecchie cose di cui istintivamente diffido, ma forse c'è anche qualche scheggia alla Nichi Vendola che (scusate la provocazione!) potrebbe egualmente dir bene la sua , come qualche volenteroso alla Nicola Rossi o alla Bruno Tabacci....
Che orrore! (?) Me ne rendo conto, l'accostamento è ardito: però, credetemi, la strada dell'innovazione è come un canale che scava un istmo e poi collega universi prima non comunicanti, un canale di Suez della politica! Come sarebbe bello se non fossimo schiavi di parole e ideologie, e discutessimo di cose da fare e trasformare con mente libera, senza pedaggi odiosi agli schemini poco utili della ragioneria politica (?) di 4 gatti asserragliati nelle sedi ignote dei cosiddetti "partiti". E' vero che bisogna superare il "socialismo" (come ha detto M. D'Alema ieri) e perfino ridiscutere la geografia della "sinistra", ma allora e proprio per questo, vogliamo riparlare ai giovani, prima di tutto, di cosa sono i valori della sinistra che fu? Mi spiego: se sul fronte dei programmi mi sento il più fervente tecnocrate riformista, pronto a svelare tutte le magagne non liberali e piuttosto corporative che questa politica semina sul cammino del cambiamento (avendo come nuova Bibbia di SINISTRA -sic! - i libri di Giavazzi sul comodino), è pur vero che sento ANCORA l'estremo bisogno di un'idea (finalistica) di società che sappia dire quali nuove uguaglianze e giustizie la "nuova sinistra" deve sognare e raggiungere...Sennò che senso ha la politica, che qualcuno confonde con l'occupazione del potere per amministrare male le acque e gli ospedali?
Ecco perchè, combattuto in modo sempre (apparentemente) schizofrenico tra Nicola Rossi e Nichi Vendola, tra un Partito Democratico che non nasce e un'idea utopistica da rifondazione impossibile del vecchio PCI, domani andrò a sentire cosa hanno da dirmi Alba Sasso, Silvia Godelli e i compagni che ancora ragionano di obiettivi massimi (...tanto di quelli intermedi ce ne occupiamo - ? - tutti i giorni..)

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