27 mag 2007

Consulenze e crisi della politica

Nel gran parlare dei costi della politica, dei suoi privilegi, delle ruberie istituzionalizzate da parte delle varie cricche che occupano la P.A., si affaccia regolarmente anche la critica sulla perversità e sull'entità scandalosa della voce "CONSULENZE".

Da consulente "specialista" (a volte anche per la P.A.) sono il primo a scandalizzarmi delle consulenze a libro paga del sistema pubblico (in genere affidate senza procedure concorsuali, a tempi indefiniti e senza obiettivi precisi). Il mistero di questi incarichi mi è tanto più oscuro, dovendo il sottoscritto sottomettersi quasi sempre a procedure burocratiche complesse e insidiose a norma di legge (Codice degli Appalti docet! ) in contesti decisionali molto complicati...soprattutto quando si tratta di attività tecnologiche o di programmi di internazionalizzazIone. Dico "quasi sempre" perchè a volte un lungo procedimento di tipo europeo (per progetti comunitari) prefigura più semplicemente ed a priori (ma pur sempre con tanti problemi interpretativi) la costruzione dello staff di lavoro (interno/esterno) della singola Amministrazione.

Ma il dato di fatto innegabile è che senza consulenti (a volte anche un po' masochisti, ...altro che laute prebende per meriti politici!) difficilmente la PA soprattutto locale (ma anche quella centrale) si potrebbe misurare con progetti di innovazione e di sviluppo.
Saranno i "fannulloni", sarà la tipologia dei contratti di lavoro nella PA, sarà il cancro di una politica che ha assassinato la qualità della buona amministrazione, ma una cosa è certa: SI PUO' CERTAMENTE RIDURRE IL PESO DELLE CONSULENZE AGLI AMICI POLITICI, MA SENZA CONSULENZE TRASPARENTEMENTE SELEZIONATE E' DAVVERO IMPENSABILE AVVIARE LA DESIDERATA RIFORMA DELLA P.A.....

Sarebbe allora il caso di distinguere e di non fare demagogie qualunquiste: LO DICO CHIARAMENTE A MIO VANTAGGIO PERSONALE ( E DI TANTI ALTRI SPECIALISTI ONESTI), MA MENARE SCANDALO GENERICO DI COMPENSI PROFESSIONALI APPARENTEMENTE ELEVATI, E' TANTO PIU' ASSURDO IN QUEI CASI IN CUI IL CONSULENTE DI SPECIE ABBIA ADDIRITTURA CONSENTITO L'ACQUISIZIONE DI RISORSE PUBBLICHE (OLTRE BILANCIO), PER ES. COMUNITARIE, O ABBIA SIGNIFICATIVAMENTE CONSEGUITO RISPARMI DI SPESA ORDINARIA O GUADAGNATO IN EFFICIENZA DI SERVIZI INNOVATIVI (spesso conosciuti implementati o organizzati dai funzionari pubblici solo grazie alle competenze dei discussi consulenti.....)

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