27 ott 2009

Virtualizzare Windows 7 e magie del cloud computing


Da CNET TV prendo questo semplice video HOW TO (in inglese, purtroppo) per spiegare come mi sto comportando io personalmente con Windows 7. Semplice: monto gratuitamente il VIRTUAL BOX della SUN sul mio MacBook e, come da istruzioni video, virtualizzo a gratis una nuova macchina Windows7.
Questo pretesto dell'attualità Microsoft in realtà mi serve a raccontarvi due cose ben più strategiche (di Windows 7, per quel che ho visto finora, non c'è davvero nulla che mi abbia colpito e che non io non faccia meglio già da tempo con MacOSX o UBUNTU). La Prima: la virtualizzazione di più macchine operative su un solo desktop è in sè la riprova dell'estrema potenza e semplicità logica dell'approccio SUN all'informatica del XXI secolo. Brava SUN! Mi rendo conto che è un duro colpo per chi come PARALLELS occupava importanti posizioni di nicchia per gli utenti Mac che avevano bisogno a volte degli ambienti Windows, ma facendosi pagare.. adesso è una realtà la virtualizzazione del sistema che ti serve "a domanda"!
La Seconda: checchè ne pensino i sistemisti aziendali, sempre conservatori come all'epoca dei camici bianchi nelle vecchie sale EDP, il cloud computing (di cui in fondo il VirtualBox è un'istanza applicativa) è destinato a STRAVINCERE. L'utente medio futuro dell'informatica avanzata, cui bisogna pensare, è una persona o anche un professional che si connette alla NUVOLA e vi trova dati, documenti, musica, album e SOFTWARE: quello che gli serve, quando e come gli serve. LA RETE E LA NUVOLA POSSONO GIA' FAR QUESTO. E con qualche accorgimento sulla sicurezza (tema tanto più sensibile per chi già oggi nelle aziende si rifiuta - in media - di creare reti INTRANET private, efficaci e con accesso remoto qualunque esso sia , fisso o mobile), anche le Organizzazioni possono beneficiarne con grande soddisfazione.
Penso davvero a tutte le Organizzazioni, anche quelle Pubbliche!
PENSATE COME SAREBBE DIVERTENTE FARE UNA NUVOLA DI EGOVERNMENT NAZIONALE, CHE SPAZZI VIA TANTE INUTILI APPLICAZIONI COMUNALI, REPPLICHE INFINITE DEL NULLA...
Il Cloud Computing parte da un semplice assunto, che dai primi anni in cui fu formulato (all'epoca primitiva del fallito lancio del net-computer, più di un decennio fa) consiste nell'idea di avere il tuo word processor, la tua applicazione "complessa", tutta la tua suite di strumenti sempre a disposizione e on-line.
Se poi ci aggiungete la voglia e/o il bisogno di avere una macchina MAC o WINDOWS o LINUX a seconda dei casi (con la virtualizzazione appunto!) il gioco è completo.
Ecco perchè Google e SUN hanno già vinto, qualunque cosa accada al vecchio Bill!
E allora mi domando: quanto tempo ci vorrà per portare il cloud computing nella PA italiana? Scommetto che gli oppositori si annidino significativamente nell'attuale offerta di Applicazioni ICT per la PA locale: che ne sarebbe dei loro prodotti, e chi potrebbe organizzare i nuovi servizi " a nuvola"? Meditate gente!

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