18 giu 2006

Città Plurale e il Partito Democratico


Appunto, come dicevo, sarò a Roma lunedì prossimo, quando Città Plurale avvierà finalmente la discussione sul Partito Democratico anche qui a Bari.
Franco Cassano, vero e autentico maestro ispiratore dei miei improbabili sogni e pensieri politici, oltre che amico da una "cifra" d'anni - e da cui mi divide bonariamente soltanto la "sua" critica (necessaria come l'aria) delle tecnologie della MegaMacchina per lo sviluppo "meridiano" - riesce sempre ad essere il testimone più acuto dell'agenda delle cose urgenti che la cittadinanza attiva DEVE POTER FARE. Ripubblico qui il suo intervento di "lancio", al quale non potrei aggiungere neanche una parola (a beneficio dei tanti o pochi amici della Generazione U sparsi per l'Italia che sono impegnati più o meno nella stessa direzione...).
In quell'occasione, mediatica sicuramente, Adinolfi e gli altri promotori hanno cominciato con le sottoscrizioni delle TESSERE del Partito Democratico. Quello era il popolo dei blog, qui abbiamo già inciso molto di più con le Associazioni (da Punta Perotti in poi).
Può non servire molto, ma cercherei di fare la stessa operazione a Bari, a partire dalle Associazioni della Cittadinanza Attiva.Vedo invece che a Roma, nelle segreterie nazionali dei Partiti, ci si dibatte sulle "delegazioni" dei Costituenti (un brutto inizio...se si fa la corsa anche a queste poltrone!).
Certamente Peppino Cotturri o Franco o tanti altri possono inventare un altro tipo di processo costituente, incentrato su REGOLE trasparenti per dare spazio alla "società civile" (almeno qui in Puglia).
L'identità di provenienza conterà pure molto, ma la questione dirimente, a mio avviso, è ridare democrazia ai partiti dell'Unione, mentre se ne costruisce il nuovo: quand'anche si decidesse di fare soltanto una Federazione (verso il Partito Democratico), bisognerebbe esser certi che il metodo di "una testa, un voto" valga davvero.

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