13 giu 2006

..e quindi uscimmo a riveder le stelle


Sì, è Dante...ma cito volentieri, in realtà, da Walter Tocci (deputato DS), ovvero dal suo intervento di lunedi scorso a Roma in un Seminario sugli impegni del nuovo governo nella Ricerca e Innovazione, presenti Mussi e Nicolais.

E' un bell'auspicio. Voglio crederci, nonostante tutte le nubi (non solo metaforiche, di questa prima parte di giugno) in materia di nomine, sottosegretariati a spiovere, "spacchettamenti" di deleghe ministeriali ancora un po' confuse.
Guardo, apparentemente distratto a queste "stranezze" della politica, incomprensibili per i più, perchè so che alla fine per giudicare chi governa bisognerà guardare ai fatti e ai comportamenti più rilevanti.
A mio personale giudizio, se si esclude la coraggiosa uscita di Fabio Mussi sulla ripresa della ricerca sulle staminali, di fatti veri ce ne sono stati ben pochi.
Diamo tempo!
Ho fiducia nel sornione sorriso di Bersani, intravisto ieri sera a Ballarò, di tanto in tanto , durante Brasile-Croazia, quando dice " ...vedrete...vedrete...".
Ci vuole una scossa "alla Mussi" anche nelle Attività Produttive o no?
Sapevamo che era dura, basta quindi a piangerci addosso: adesso pedaliamo sulla necessaria contemporaneità logica di rigore e sviluppo.
Per di più se la delega del Mezzogiorno passa a Bersani IN TEMPI RAPIDI, credo di poter stare tranquillo: basterebbe ridurre gli sprechi fatti dal precedente governo per una seria politica dell'innovazione, con risorse adeguate.
Ha ragione, infatti, Walter Tocci: se al mitico IIT di Genova (Istituto Italiano di Tecnologia, morattiana invenzione di "pregio") si è destinata una cifra spropositata sulla robotica "umanoide", allora le risorse vere riusciremo a trovarle, sia per la Ricerca che per l'Industria, basterà cancellare un po' di clientelismo inutile...e lo dico da ex ricercatore nella Robotica!
Il rigore fa bene allo sviluppo, altro che le polemichette su qualche auto blu in più (di cui francamente dovrebbero saper fare a meno anche i "nostri").

Sono temi complessi, ovviamente, quelli delle priorità tecnologiche e industriali necessarie a questo Paese e al Sud. E tanto più quelli sulle forme di un cambiamento radicale delle politiche di innovazione al Sud.
ANCHE QUI LA SCOSSA POTREBBERO AIUTARLE A DARLA LE NOSTRE REGIONI DI CENTRO SINISTRA ....e non ci siamo affatto!
E' un parere non solo mio, ma di decine di colleghi imprenditori, manager e ricercatori (pubblici) che masticano amaro, parlano poco, pazientano ancor di più, ma sono pronti a scattare come un sol uomo se solo qualcuno dei vecchi partiti (?) dell'Unione ci desse una platea organizzativa, uno spazio LIBERO da vecchie pastoie, per la costituzione decentrata e "dal basso" del nuovo PARTITO DEMOCRATICO.
Perchè non provare, allora, a costruire un'Area Tematica di impegno su queste cose complesse: l'innovazione, le tecnologie, le forme organizzative necessarie per sostenerle, molto meno assistenzialistiche e corporative di quelle correnti (tutte cose sulle quali potremmo almeno essere in 50 "volontari" - solo a Bari- in soccorso delle amministrazioni e delle nostre comunità)?

Attenzione, la cosiddetta società civile è pienamente intrisa di corporativismi ed egoismi scatenati. Nessuna nuova associazione autoreferenziale. No, penso proprio al Partito Democratico, all'Unione. Così fin dall'inizio si sa da che parte si sta, quali sono i limiti e i vincoli, ci si rimette - perfino turandosi il naso - a qualche ragionevole decisione prudente dei gruppi dirigenti del (nuovo Partito)....ma che almeno si discuta,anzichè far pettegolezzi su cosa vuole quello o quell'altro, sulle dispute in materia di "nomine" o di "posti". Se i partiti coincidono con gli Assessori, e questi non si confrontano con nessuno, i partiti diventano stanze segrete, vuote di persone in carne e ossa, sedi di pensieri spesso aridi e di petulanti richieste, insomma il contrario di ciò che abbiamo sentito dire del partito democratico da formare, sia in campagna elettorale, sia soltanto qualche giorno fa (D'Alema a Bari, e non diceva certo tanto per dire...).
Ma se dobbiamo apprendere dai giornali quali sono gli indirizzi del nostro governo regionale o nazionale, senza che ci sia la benchè minima discussione, le stanze se le tengano ben chiuse:tanto ci rimarranno poco tempo!
A livello locale si discute ancor meno: ogni giorno è uno stillicidio di voci e "rumors" su chi va di qua o di là, su nomine e incarichi, ma quasi mai si capisce davvero "la linea" del nostro futuro Partito, nè mai si parla di programmi e contenuti.
Alora succede che noi aspiranti "revenants" della Politica con la P grande continuiamo a parlarne negli aeroporti, ai margini di convegni e tavole rotonde già pre-confezionate (finchè abbiamo il tempo e la voglia di andarci...) e al bar, in incontri casuali tra Bari e Roma, sospesi appunto nell'etere o nell'abitudine tutta meridionale della chiacchiera da caffè.
Cari compagni e amici, dobbiamo autoconvocarci.... Partiamo dalla Puglia, che ne ha bisogno davvero. Se aspettiamo che i dirigenti politici lo facciano, il P.D. sarà un miraggio o al più una clearing house di interessi personali. Messaggio in bottiglia a chi lo vuol intendere nel mare dei blog!

Post Scriptum.Son passati 13 giorni dall'ultimo mio post. Nel frattempo ho deciso di pubblicare su questo nuovo sito/dominio; è l'unico aggiornamento che ho potuto fare, travolto da una massa di impegni di lavoro tutti concorrenti tra loro, e come al solito prevedibili e previsti.
Non è un fatto (solo) personale: succede spesso in Italia, alla faccia del project management o della più semplice disciplina dell' "organizzazione", che ci si riduce sempre "italicamente" all'ultimo momento. Per una gara, per una scadenza irrevocabile di un atto di indirizzo pubblico, per la presentazione di un'idea progettuale per il futuro. Nonostante l'agenda degli impegni fosse pronta da mesi....CI SARA' UAN RAGIONE PER CUI SIAMO SEMPRE COSTRETTI A LAVORARE IN EMERGENZA?

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