12 ago 2006

"Pizzicata" al DSR pugliese in materia di Comunicazione Digitale

Agosto 2006, piuttosto pazzo dal punto di vista meteo. Ricomincia la taranta (da cui traggo la foto): spero che il suo morso agiti un po' di più anche la politica assopita dell'intera regione; ci vuole davvero più movimento per fare una Puglia Migliore. Ho approfittato di qualche temporale estivo per leggere la bozza del DSR (Documento Strategico Regionale) sulla programmazione prossima ventura.
Il DSR è un documento di strategia e di uso esplicito degli ultimi _ spero io!_ Fondi Strutturali europei (2007-2013), approvato dalla Giunta (e pubblicato dal 9 agosto in formato "fotografico"- ma perchè? - sul sito della Regione. Una pregevole bozza che meriterebbe mille osservazioni, su tanti fronti.
(S)pizzicando qua e là sulle cose che più mi attizzano, direi da tanto tempo, scopro che si prevedono:


interventi di infrastrutturazione della Comunicazione Digitale (anche per quanto concerne l'evoluzione dei servizi di comunicazione digitale verso standard avanzati in termini di qualità del servizio, quali Full IP e Digital Video Broadcast -DVB )

Mi chiedo se tale lodevole intento possa essere facilmente compreso dalle masse popolari e chi mai abbia materialmente redatto questo passaggio "tecnologico" del testo, senza qualche forse utile spiegazione in più.
Passi pure per Full IP, dato che ormai tutti dovrebbero sapere che IP sta per Internet Protocol, e cioè che le reti di trasmissione della voce e dei dati usano le stesse identiche modalità di Internet (anche se questo non è vero per niente nel caso di molte reti telefoniche cellulari). Non si tratta di volere o non volere: l'IP c'è e basta, mica una Regione può auspicarne la diffusione di più e meglio di qualunque operatore del mercato.

Ma come la mettiamo con il DVB? E quindi con il video? Il DVB è uno standard industriale (mondiale) in continua evoluzione, dai tempi della vecchia televisione analogica alla nascente TV su IP (appunto!). Riguarda chi fa l'elettronica degli apparati e il broadcasting, ovvero chi fa TV. Se la Regione ne parla, vorrà dire che pensa di fare o far fare TV - credo - in un modo pertinente ad un'Amministrazione Pubblica...Ma la parola broadcasting è un reperto terminologico e concettuale del passato. Il DVB ha tantissimi suffissi/aggettivi che possono voler dire ricezione del video da satellite, fibra/cavo, etere, ecc..Se la Regione intende il DVB-T e quindi il Digitale Terrestre mi piacerebbe saperne di più. Anche alla luce del programmato (e, per fortuna, ritardato) passaggio all'esclusiva trasmissione del segnale TV-etere in digitale, e soprattutto dello spaventoso ritardo nazionale (e regionale) nei possibili servizi di interattività con i cittadini. Si tratta di riparare al flop del Digitale Terrestre come l'abbiamo finora conosciuto con Gasparri/Berlusconi.Ci lavora da giugno il nuovo ministero Prodi.. Non è poco, ma non è certo gran cosa...Ma se per caso la sigla DVB sta modernamente per DVB-IP o IP-TV allora la Regione forse ci sta azzeccando davvero! Si tratta appunto di instradare i contenuti digitali sulle reti pubbliche IP, di fare la televisione a domanda su rete Internet. La cosa non è affatto così semplice: il giro dei pacchetti IP sulla rete non può più essere lasciato al caso! I pacchetti video, uno dopo l'altro, devono velocemente infilarsi al posto giusto nel computer o nel TV di casa/scuola/ufficio.
Sembra una cosa da niente, troppo gergale, troppo astrusa...ma è in realtà una vera rivoluzione "trasversale" che interessa quasi tutto il DSR. Consentire un rapido sviluppo della TV su Internet a larga banda prepara, per davvero, uno scenario di comunità industriali, territoriali, civiche, ecc. che riescono a diventare produttori (pubblici e privati, o misti, non importa!) di contenuti e servizi di interesse "civico", industriale e culturaleglocale.
Altro che arrabbattarsi su decine di portali web per il turismo e i beni culturali o su format TV "tradizionali" arrangiati all'ultimo minuto, altro che internazionalizzazione come "turismo politico" o formazione dequalificata per mestieri già morti!
Sono tra coloro che credono che la Multimedialità su IP sia una svolta epocale dentro la storia infinita di Internet. Bisogna saperla vedere per tempo e sfruttarla a dovere per consentirci un bel salto in lungo. Sfruttare davvero l'IP e il DVB DA PER TUTTO significa cambiare il modo di lavorare, apprendere, divertirsi, ecc. ecc..
Se questo è l'accenno al DVB, allora una POLITICA di innovazione mirata in questa direzione ha davvero molto senso! Forse è il bollente spirito giusto. Nel senso che queste tecnologie lasciate in mano agli operatori dominanti (vedasi il mio post precedente su Telecom Italia!) producono soltanto una devastante imposizione di paradigmi culturali di terzi (Murdoch e SKY per es.) o una dilagante offerta "pay" di calcio, veline e soap opere prodotte sotto altri cieli e orizzonti....ma facilmente imposti a tutti i consumatori come la "moderna TV a domanda".
No, per favore! Ci vuole una NETTA SEPARAZIONE TRA RETI E CONTENUTI DIGITALI e una nuova capacita' federalista, regionalista, euromediterranea per evitare che la IP TV di domani sia un cimitero di valori culturali che saprà sfoggiare, tuttavia, una brillante potenza nel dirigere "quei" pacchetti video a decoder sempre più chiusi di "nuovi abbonati", ma sempre più passivi, e "felici" di vedere sempre le stesse cose del vecchio antico schermo/focolare .
Lo Stato e le Regioni non hanno soltanto il dovere di creare l'Agenzia delle Reti indipendente, ma anche quella di assecondare la strategia di Lisbona della Unione Europea: favorendo e intervenendo direttamente, se del caso e sia pure temporaneamente, nei circuiti della produzione dei contenuti digitali endogeni e del nuovo webcasting (che dovrà essere aperto, open source, disponibile a "tutti"). Per fare la IP-TV aperta servono infrastrutture pubbliche di Larga Banda ABILITANTI, che costano tanto e che nessun operatore locale potrebbe mai permettersi. Forse su questi obiettivi si può tentare di rimettere con i piedi per terra la creazione di reti pubbliche della Infratel nel Mezzogiorno d'Italia!Guai a non farlo nel momento in cui la NEUTRALITA' DELLA RETE è così pesantemente sotto attacco.
Se la Regione Puglia vorrà questo "DVB" tutto il DSR potrà trovare una più chiara chiave di lettura della parola d'ordine, non più retorica, dell'innovazione al posto di comando.

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page

Condividi su Facebook