4 feb 2007

Mucchetti sull'IRI 2 ...o no?

Qui a sinistra ricordo un altro titolo significativo del giornalista che voglio commentare oggi "LICENZIARE I PADRONI" ? Massimo Mucchetti, che col Baco del Corriere, ha regalato all'Italia un bel pezzo di verità sul misero capitalismo italiano, raccontandoci le "spionate" ai suoi danni ( e del Corriere) organizzate dalle centrali occulte di Telecom, interviene oggi sul F2I di Gamberale (IRI 2 anche per Bondi di Forza Italia....GIURO, allora, CHE NON USERO' MAI PIU' LA STESSA ESPRESSIONE!!!!). E come al solito Mucchetti dice cose stra-giuste e questa volta sulla linea del desolato titolo che ricordavo prima...

Insomma i padroni imprenditori in Italia non ci sono, il rischio è che le reti ESISTENTI, che Gamberale vuole comprare, siano colabrodi e che lo Stato, con il Fondo e la CDP, non faccia regali a padroni che non sanno fare il loro mestiere...
Questo è il rischio tipico per l'Italia! Ma Mucchetti sembra dar ragione a Gamberale, sembra credergli: il Fondo deve servire a creare nuovi "imprenditori", nuovi padroni, a privatizzare con il temporaneo supporto dello Stato...NON SI TRATTA DI FARE NUOVE RETI..e per esempio la RETE DI NUOVA GENERAZIONE DI ACCESSO IP IN FIBRA, questo compito, spetterebbe SOLTANTO alle partecipate dal Fondo.

Staremo a vedere...le preoccupazioni di un Giavazzi e di tanti altri liberal non nascevano certo a caso, ma dalla assoluta opacità del progetto delle Fondazioni e della Cassa Depositi e Prestiti...SAREBBE IL CASO DI PARLARNE ANCORA DI PIU', PERCHE' RIDOTTI COME SIAMO, SERVIRA' COMUNQUE GARANTIRE CAPITALE ITALIANO ALLE CORDATE MOLTO "LIQUIDE" DEI FONDI PRIVATI STRANIERI CHE POTREBBERO RICOSTRUIRCI IN CASA STRADE, PORTI E RETI TLC.........
POST SCRIPTUM: il Fondo Italiano Infrastrutture (F2I) è nato per evitare che lo Stato fosse azionista sia dell'Eni che della rete SNAM, sia di ENEL che di Terna...che poi le reti possano essere pubbliche (ad es. Public Companies), beh questa è tutta un'altra storia. ED IO SONO A FAVORE DI REGOLATORI (ANCHE EVENTUALMENTE PROPRIETARI) PUBBLICI, PURCHE' CI SIA VERA CONCORRENZA TRA I PRIVATI CHE EROGANO SERVIZI SU TALI RETI.

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