4 mar 2007

Ipocrisie digitali


Dopo tutto il can can che ne è nato, sorprende UNA VOLTA DI PIU' la posizione filo-governativa sui Milioni di Euro residui DA SPENDERE per Italia.it.

Altro che buttare tutto nel cestino o dar questi soldi alle Regioni! Si avanza una poco nobile difesa d'ufficio che banalmente consiste nel ridare spazio, soldi e fiato a tutti coloro che ne sanno di meno in materia ( e mica soltanto di CSS e XML, ma perfino di marketing turistico/territoriale).

Capisco (poco) le contorsioni rutelliane - giustificabili soltanto dall'ansia della HOME PAGE vuota da anni - ma mi sembra inevitabile ripartire da ciò che scrive Goetz.

Il gossip sulle aziende aggiudicatarie di cui discetta il blog dello scandalo mi sembra una carognata inutile in danno di IBM, ITS e TISCOVER, che certo non possono essere giudicate sommariamente soltanto attraverso questa ennesima trappola "pubblica" del sistema Italia.... Chi vuole davvero scagliare la prima pietra in questo mondo dell'ICT italiana? Dove anche i grandi blasoni approfittano a mani basse dell'incultura della burocrazia italiana, proponendo budget e distinte di costi direttamente proporzionali alla sete del proprio profitto aziendale? Dove i brand prestigiosi nascondono armate brancaleoniche di co.co.co ipersfruttati, dai quali diventa difficile pretendere perfino la Qualità? Astenersi, per favore, da guerre bosniache! Piuttosto serve un po' di sana moralizzazione nell'ICT italiana a partire dal mettere gli ingegneri onesti ai posti di comando: basta con gli esperti contabili fuori-usciti dai master stra-fighi che scambiano i portali web per grandi opere infrastrutturali!.
Credo proprio che il marcio iniziale sia pur sempre nelle stanze di Sviluppo Italia, dove mi auguro che i nuovi neo-Amministratori aprano subito le finestre per cambiare l'aria viziata.

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3 Commenti:

Alle 9:34 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

Ciao Saverio,

sono Luca Carlucci, uno degli improvvisatori del "blog dello scandalo", nonché redattore del post sulle tre aziende che definisci gossip e un'inutile carognata.

Chiaramente rispetto il tuo giudizio, che mi pare più che lecito.

Permettimi però di dissentire da questa tua interpretazione.

Nel merito: sul gossip, il post è estremamente documentato - aspetto al quale ho dedicato particolare cura.

Se la mia intenzione fosse stata quella di spettegolare, ti assicuro che avrei avuto ben altre armi: una buona quantità di indiscrezioni da ambienti vicini alle aziende, che avrei potuto riportare sotto forma di voci in attesa di conferma.
Me le sono tenute per me. Unica eccezione, il budget di ITS: mi pareva una informazione importante, dato il lavoro particolarmente scadente effettuato da quell'azienda, e l'ho offerta come informazione ufficiosa, chiedendo a chi di dovere di confermarla o meno. Senza esiti, per ora.

Sul carognare: ritengo che in questo sistema marcio, fatto di dirigenti statali e politici incompetenti, e aziende che si prestano a far uscire prodotti di qualità scadente in nome delle commesse, sia appropriato dedicare una sana, pubblica attenzione a entrambe le sponde. Se le cose la smettono di passar sotto silenzio e nell'ignavia generale, credo non ne possa uscire che bene.

Per altro ciò che tu scrivi a proposito dei grandi brand, è abbastanza radicale, e forse ancor più carognoso di quel che ho scritto io.

In ogni modo, per dimostrarti che sul carognare son le stesse aziende a non pensarla come te, forse (ma è tutto da verificare, siamo in fase di contatti preliminari) vi sarà una prossima iniziativa di un certo rilievo sul blog.

Ciao e buon lavoro,

Luca

 
Alle 11:17 PM , Blogger (Sa)verio massari ha detto...

> Luca,
Ciao, scusami il termine duro, ma raccomanderei di procedere a valutazioni ponderate e non a processi sommari, in cui si butta via il bambino con l'acqua sporca. Lo ricordo anche a me stesso: in Italia non siamo particolarmente abituati a seri processi di valutazione (fin dall'Università). Per quel poco che sapevo io - il "pesce puzza sempre dalla testa" - tutta la vicenda è figlia di un verticismo burocratico ben marcato e identificato. Non me ne frega niente di IBM o di ITS, ma mi sorprende qualche passaggio, molto rapido, della tua argomentazione sul RTI vincitore. Vedo che anche tu, infatti, annunci approfondimenti. Mi sembra il caso di investigare piu' a fondo sulle incredibili bucce di banana su cui le tre ditte sono inciampate...Ed è molto probabile, ben inteso, che tu abbia già molte ragioni da vendere, ma preferirei "minor giustizialismo informatico" per adesso, e che si producano elementi molto oggettivi nella critica di "merito", dando voce anche alla "difesa".
Per il resto, accertate le responsabilità di intrallazzi pubblico-privati di questo tipo, bisognerebbe essere perfino più duri. Lungi da me qualsiasi compiacenza con l'andazzo "tipico".

 
Alle 8:25 PM , Blogger bisonte_biscottato ha detto...

in ogni caso grazie per averci segnalato!

http://scandaloitaliano.wordpress.com/

 

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