27 gen 2010

Delusioni dell'anno nuovo


1) Avatar è bellissimo, cambierà il mondo del cinema digitale, ma mi ha lasciato molto "freddo" alla fin fine: non c'era il giusto feeling tra me e questo Titanic alieno!

2) l'iPAD mi sembra un tonfo nel pur glorioso passato recente dell'iPhone! Non saprei che farmene di un coso così pesante che avevo già in tasca da 2 anni (2/3 G). Se non mi permette con l'OS di fare multitasking, non serve quasi a nulla...ho già l'AIR che mi accompagna in giro per il mondo!;

3)il "baccano" sul nulla del post "ciclone-Nichi".Attendere, prego, e ...lavorare sodo per formare un programma e una squadra di vero governo riformatore della Puglia. Io, come ho detto più volte, non mi accontento affatto di quel poco che si è fatto..so che Nichi può fare molto di più.
...ma come per Avatar o per l'iPAD di Steve Jobs, anche un altro grande come Nichi Vendola non mi deve deludere politicisticamente o troppo "romanticamente": dovrebbe fare cose giuste e belle MA CON UN SENSO.

Eccolo qua: il problema del senso! Anche se questa cultura dominante un senso non ce l'ha..! E mi riferisco alla INTELLIGHENZIA DOMINANTE nella sua cultura "critica" del mondo di oggi, come si sa dominato dalla tecnica (fin dai tempi di Heidegger!)..UN'ALTRA GRANDE DELUSIONE: LA TRATTAZIONE DEI MITI D'OGGI DA PARTE DEL GRANDE UMBERTO GALIMBERTI..
Quando smette di discutere dei MITI INDIVIDUALI e passa ai MITI COLLETTIVI, smette di fare il filosofo e lo psichiatra di successo, e infila una serie di castronerie banalotte e incredibili (per lui) su Mercato, Globalizzazione, Internet, Innovazione e via dicendo. Da lui non me lo aspettavo proprio!

E la cosa è tanto grave da farmi pensare che valga la pena tornare a parlarne con argomenti un pò più fondati di questo sfogo temporaneo...(sono troppo preso dal mio lavoro "internazionale" in questi giorni...)

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5 feb 2009

irresponsabilità pubbliche

Lo so, è vero, c'è una caterva di irregolarità borboniche e di soprusi più o meno consapevoli, in ogni angolo della comatosa P.A. Ma nella media è difficile che un'impresa innovatrice, impegnata nell'ICT, e che abbia voglia, per definizione, di trovare e migliorare soluzioni per il sistema pubblico, sia costretta ad arrendersi alle liti legali, montate artificiosamente dal "potere burocratico" per "non fare".
In questi giorni sperimento da un lato la massima collaborazione tra impresa e P.A., in molti ambienti consapevoli, soprattutto in progetti particolarmente complessi (dai Ministeri alle Regioni), ma dall'altro, in qualche caso minoritario, e come al solito in progetti mal pensati dall'inizio, l'involuzione sempre più psicopatologica di qualche funzionario che cerca a tutti i costi l'incidente "d'esecuzione" e se ne frega dei risultati da raggiungere. E' questo l'atteggiamento tipico di chi si arroga il diritto di pre-giudicare qualsiasi fatto della vita reale, qualsiasi inezia o errore (che pure ci può stare, ma poi a ben guardare non ci sta proprio..) al solo fine di killerare l'innovazione (che tanto non si sa neanche lontanamente cosa sia).
Questi pensieri tristi si acuiscono in questo momento di estremo bisogno di indirizzare seriamente l'azione pubblica contro la crisi. MA PROPRIO QUESTO MOMENTO RICHIEDE LA CONCENTRAZIONE DELLE DECISIONI EFFICACI IN POCHE MANI, LA RIDUZIONE DRASTICA DEI COSTI DELLA POLITICA,NON UN DI MENO DI DEMOCRAZIA MA UN DI PIU' DI SERIETA' E DI RESPONSABILITA' A VANTAGGIO DI TUTTI. La malattia grave della sterile inutilità di tanti dirigenti incompetenti, comunali e provinciali, richiede un'azione politica conseguente...Non so se ce la faremo, ma io a questo punto aderisco all'iniziativa bi-partisan di ABOLIAMO LE PROVINCE. IL FATTO VERO E' CHE QUALCHE MESE FA SIA BERLUSCONI CHE VELTRONI SI ERANO IMPEGNATI A FARLO... Noi invece siamo chiamati a eleggerne di nuove e/o a vedere alcuni campioni, tra i dirigenti comunali di cui sopra, a cimentarsi con Piani strategici e relative Aree metropolitane della cui sostanza e credibilità forse sarebbe meglio tacere (dopo il costoso baccano mediatico che esita nel nulla...).
SE IN PUGLIA SI TAGLIASSERO LE PROVINCE E SI LIMITASSERO LE FOLLIE DI BEN 10 AREE VASTE CHE SI DILETTANO DI PROGRAMMAZIONE RIPETITIVA E DILETTANTESCA, SAREMMO RICCHI DAVVERO...Poveri noi!

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5 gen 2009

NNSQUAD ITALIA: per la Neutralità della Rete!

Via Facebook si sta promuovendo l'adesione e l'animazione di un gruppo anche italiano di NNSQUAD.ORG in difesa della neutralità della Rete.
NNSquad Italia incoraggia la partecipazione di:
- persone cui stia a cuore la questione e che sottoscrivano l'iniziativa;
- volontari tecnici che contribuiscano alla realizzazione ed al mantenimento dell'infrastruttura tecnologica alla base di nnsquad.it, tra cui il sito web, mailing list, forum, blog, ecc.
- volontari che contribuiscano a riportare informazioni circa temi inerenti la neutralita' della rete contribuendo alla realizzazione di un archivio di risorse informative tra cui studi economici e tecnici, notizie stampa, segnalazioni di violazioni, iniziative normative e regolamentari, annunci commerciali, ecc.
- operatori di telecomunicazioni che pubblichino con trasparenza le informazioni circa le loro politiche di gestione del traffico e si impegnino a mantenerle aggiornate.
- attori del sistema dell'informazione (blogger, giornalisti) che contribuiscano a diffondere la percezione della rilevanza dell'argomento.

Il mio blog seguirà attivamente questo sforzo, perchè EVITARE CHE LE IMPRESE DI TELECOMUNICAZIONI E MEDIALI PIEGHINO INTERNET A SCOPI INNATURALI E CONTRARI ALLA LOGICA STESSA CHE L'HA FONDATA E' UN' ASSOLUTA PRORITA' TECNICA, CIVILE E DI LIBERTA'.

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30 nov 2008

Ma sono davvero, sempre, il solito rompiballe?



Le imminenti notti bianche finanziate dalla Regione costeranno pure 6 Milioni di Euro e correranno il rischio meteo e aereo (grazie alla mitica CAI) di ricevere pochi ospiti da fuori, ma non c'è dubbio che siano una bella serie di eccellenti eventi artistici! Peccato che tra il 5 e il 6 dicembre la mia attenzione militante sarà più che altro rivolta alla visita di Napolitano e Medved a Bari, alla consegna della Chiesa ortodossa ai Russi e all'adunata necessaria al Petruzzelli (che quel Gollum di Bondi vuole tenere chiuso fino a marzo, a gran dispetto di noi tutti e di Michelone).
Una mente perversa ha comunque deciso di concentrare tutti questi eventi in una sola settimana! C'è anche il Festival dell'Innovazione in Fiera del Levante, che finisce (ma guarda un po'!) proprio il 5. UN EVENTO, IN MY HUMBLE OPINION (IMHO), DI CUI SI POTEVA TRANQUILLAMENTE FARE A MENO, che ha il solo merito di battezzare/sdoganare il termine INNOVENTION (che a me piace davvero tanto!), ma che - essendo nostro pane quotidiano - difficilmente penso che in siffatta maniera possa portare a qualcosa di nuovo. In tempi di crisi globale, ben altro avrebbe dovuto essere il programma: ritrovarci tra i soliti noti a commentare i disastrosi o infruttuosi tentativi di liaison Università-Industria, serve all'ARTI o alla comunità dei ricercatori (industriali o meno che siano)? Questo festival rischia davvero di non aggiungere nulla a quanto già non si faccia ogni giorno tra le nostre poche aziende innovative "locali" e le "persone" di residua buona volontà nelle correnti morte gore universitarie. Comunque W i bravi presentatori, che spesso - evidentemente - hanno bisogno di qualche allenamento pubblicitario in più. Peccato che anche questa occasione " già mancata" in partenza capiti tra Notti Bianche e affannosi tentativi produttivi di non sprecare fondi europei per la INNOVENTION prima della fine dell'anno ( e come diceva Zucchero: per colpa di chi, di chi, di chi...?); qualche "innovention" la si fa pure noi altri ingegneri di scoglio, senza che qualcuno "deputato" alla valutazione e al controllo se ne accorga mai, soprattutto nella P.A.. ECCO, sarebbe opportuno che il prossimo festival dell'Innovazione si occupi di divulgare la Puglia che ricerca, inventa e innova ai solerti funzionari pubblici locali che sospettano il contrario (non capendone nulla!): questo sì sarebbe un bello scopo "sociale", o almeno un po' di formazione in pillole!
Bene, ho rotto...come al solito. E auguri all'assessore al Traffico del Comune di Bari, che dovrà fare i conti con una città blindata, che si vuole comunque più "affluente" del solito....

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12 mag 2008

A me Brunetta sta simpatico

"Non penso di essere Napoleone...ma..", così il prof. Renato Brunetta a proposito dell'umiltà e della determinazione contro i fannulloni che pensa di sfoderare entro poco tempo. Sottinteso ironico: cercherò di esserlo!Auguri sinceri anche per la Banda Larga e il federalismo...Un altro personaggio che cerca di cambiare gli Italiani, cominciando a licenziarne a caterve o - udite,udite - a valutare prestazioni e meriti dei dirigenti pubblici. Dopo Stanca e Nicolais, il frenetico e sanguigno professore, di cui serbo in memoria importanti pagine sui beni relazionali necessari al Mezzogiorno, si cimenta con Mission Impossibile I.
Auguri di cuore, ma non si faccia troppo male. Da quel che so dei successi militari del vero Napoleone, in fondo poco più alto di Brunetta, il generale non dichiarava i suoi propositi, ma li commentava a cose fatte!

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23 apr 2008

Codice aperto, menti chiuse?


I miei amici di Brescia stanno finendo di webizzare totalmente il backoffice informatico comunale (e mica solo sulla dimensione dei "piccoli" Comuni). Congiuntamente a quelle poche soluzioni FUNZIONANTI di front end (portali ed altre commodities dell'egovernment) che SAGA ha già da tempo messo a punto (e che - zitte zitte - sono in esercizio DI SUCCESSO dalle Alpi alla Sicilia), la strategia SAGA sta dispiegandosi al meglio, consentendo economie di scala e di scopo che molti Project Manager pubblici del Sud non si possono permettere il lusso di non conoscere.

Tanto più se sapessero che il tutto costa davvero poco (o niente) e che il software è Open Source. Tanto più se vedessero, magari soltanto con una visita a Corato (BA), quanti tributi locali le soluzioni SAGA riescono a recuperare in accertamento; tanto più se avessero l'umiltà di considerare i fondi europei come un'occasione di sviluppo strordinario, di una trasformazione "di sistema", anzichè una ghiotta opportunità della politica e delle varie caste buro-consulenziali per costruire "castelli di carte" e paccottiglia assistenziale.

Che dire? Proprio il progetto POLIS Comune Amico di Corato non riceve la benchè minima attenzione da chi si occupa "per mestiere" di progetti nazionali di e-gov da riusare....almeno in Puglia. E su questo "cattivo" destino vorrei dire che forse pesano progetti "pesanti" come Apulie, Sintesi, ecc. che nessuno ha il piacere di veder funzionare da queste parti. Ma poi: siamo davvero sicuri che sia tanto complesso stabilire una volta per tutte la suite di programmi "giusti" per mettere in rete i servizi fondamentali? Forse le riprese odierne sulla stampa locale in merito alle ben note infrazioni delle regole comunitarie da parte di Regione Puglia con l'affidamento diretto a Tecnopolis di 60 milioni di euro di attività spiegano MOLTO BENE quanto è successo nel mistificatissimo "mercato" dell'egov.
CODICE APERTO, MENTI APERTE! Ce ne sono?

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11 apr 2008

Del Project Management


Diceva Machiavelli (nel ritratto):
E debbasi considerare come non è cosa più difficile a trattare, né più dubia a riuscire, né più pericolosa a maneggiare, che farsi a capo ad introdurre nuovi ordini. Perché lo introduttore ha per nimici tutti quelli che delli ordini vecchi fanno bene, et ha tepidi defensori tutti quelli che delli ordini nuovi farebbono bene. La quale tepidezza nasce, parte per paura delli avversarii, che hanno le leggi dal canto loro, parte dalla incredulità delli uomini; li quali non credano in verità le cose nuove, se non ne veggono nata una ferma esperienza. (Niccolò Machiavelli, Il Principe, cap. 6)


E dunque: il project Manager dovrebbe saper gestire oltre che un Gantt e una WBS, un visione OLISTICA dei risultati veri cui mira la sua attività, sapendo ben misurare "LI NIMICI TUTTI" e sventarne gli attacchi più o meno subdoli (e propri della natura umana).
Vedo in giro troppi "cultori della materia" che fingono che il management sia una sorta di debugging sintattico di documenti, e che i contenuti semanticamente significativi siano orpelli accessori.La cosa si aggrava nel sistema pubblico, ovviamente. E' la cultura (molto borbonica, specie al Sud) del pararsi il sedere prima di guardare avanti verso i risultati veri. Un'ulteriore complicazione deriva dal fatto che il Responsabile o il Project Manager "pubblico" in genere capisce poco o nulla dei contenuti, e quindi si circonda di sovrastrutture terziarie che, per giustificare il proprio ruolo, introdurranno necessariamente una serie di inutili attività dispersive,...ed è qui che la visione a 360° si va a fare benedire. Ci sono eccezioni, ovviamente, e guarda caso, sono quelle meno costose: basta un buon consulente esperto a fianco di un RUP che abbia la "visione" e tutto va! A me è andata bene (da consulente) un sacco di volte, ed è proprio per questo che quando scopro le magagne altrui (nutriti staff..), nel mio piccolo mi incazzo...

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8 mar 2008

Brunetta contro Tremonti no-global


Sul Riformista di oggi Renato Brunetta difende l'economia sociale di mercato da quel pericoloso sovversivo di Tremonti, sempre più no-global e protezionista. Ormai Tremonti cinguetta con Bertinotti e spara cazzate cosmiche sul valore fondante dell'etica nel pensiero politico-economico moderno (e nella politica della sua parte).
Lo dico dopo aver letto LA PAURA E LA SPERANZA, cui come antidoto proporrei i libri di Rampini, per non cominciare una eticissima "guerra ai gialli"...Per fortuna nostra, anche a destra, permangono liberisti e innovatori, sia pure nel solco tradizionale della tedesca economia sociale di mercato...anche se tutti poi si accodano a Berlusconi. SEGNO DEI TEMPI: a furia di non saper fare più differenze tra destra e sinistra, ci ritroveremo legittimamente nelle Grandi Intese, prima o poi! La sinistra di cui blatera il Cavaliere comprende ovviamente i trucidi comunisti destinati all'estinzione, mentre questi ultimi si offendono se si rivolge il tragico epiteto al PD. Mentre Tremonti adesso si diverte a scavalcare a sinistra Fausto&C.

Non ho la versione on line dell'articolo "colto" del prof. Brunetta, ma vi consiglio di seguire l'eventuale diatriba anche in futuro. Ne vedremo e sentiremo delle belle, sempre sulla linea (forse) prevalente del Giulio nazionale, che tra l'altro è anche a caccia di container vuoti che girano per l'Europa....Lui vorrebbe, infatti, che non ne venissero proprio! Complimenti al dottor sottile anti-globalizzazione...

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17 feb 2008

Nomine di merito o bi-partigiane?


Quanto sta accadendo a Franco Bernabè, secondo l'affidabilissima ricostruzione di Dagospia, mi preoccupa e mi pone qualche domanda. Non tanto sulle devastazioni ben note lasciate dal Tronchetto in Telecom, quanto sull' AUTONOMIA E SULLA QUALITA' dei manager più importanti del Paese, sui quali la politica dovrebbe, una volta tanto, lasciar perdere.

Ad esempio, c'è qualcuno che pensa davvero di sostituire il Presidente della Finmeccanica, proprio adesso che ha avuto anche la Legion d'Onore? O che pensa di limare le unghie alla grande ENEL che si muove bene , come Finmeccanica, sugli scenari globali? E qui mi fermo... DEL RESTO TRATTASI DI AZIENDE QUOTATE IN BORSA, SIA PUR CON IL GOVERNO COME AZIONISTA DI MAGGIORANZA RELATIVA. In un qualunque paese normale le Assemblee degli azionisti dovrebbero serenamente e pacatamente decidere in primavera, dopo la presentazione dei Bilanci. Questo è vero anche per le Banche Italiane in Telecom Italia, che per di più hanno anche qualche bel problema in più, questo sì di responsabilità nazionale!

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20 gen 2008

Ambiente, sicurezza e porti

Ad una maggiore liberalizzazione ed efficienza nei porti non può e non deve corrispondere un Far West senza regole. I due portuali morti a Marghera, entrando in una stiva non areata e satura di anidride e di CO, sono il frutto malefico non solo di armatori senza scrupoli, ma anche di una cattiva cultura della sicurezza, che tarda colpevolmente ad affermarsi DAVVERO in tutto il mondo del lavoro e soprattutto nei Porti italiani. Troppe autorità non comunicanti tra loro, troppi processi frammentati: uno scaricabarile continuo... tra Corpi ed Enti diversi. Il codice Internazionale per la Sicurezza nei Porti avrebbe dovuto entrare in funzione nel luglio del 2004, con una marcata attenzione (?) all'antiterrorismo; non ci siamo ancora; ci si accontenta di procedere lentissimamente con le solite procedure inutili e non si mette mnano alle giuste tecnologie IN CAMPO ( e con finanziamenti disponibili da anni!). L'ISO 14000 e l'EMS sono parole sconosciute nelle Autorità Portuali di tutta Italia...Non ci siamo proprio! Le morti di Marghera mi fanno rabbia per una ragione in più: a Venezia ci sono gli amici di Nethun che più di tutti hanno lavorato molto bene, in Italia, per la Sicurezza Portuale INTEGRATA. Nel mio piccolo cerco - tra enormi difficoltà che non conviene discutere in pubblico - di sviluppare un BUON FILO ROSSO per la costruzione, a partire dal Porto di Bari, di soluzioni ICT e di Automazione in grado, per lo meno,di affrontare una parte dei rischi (non solo di "polizia"). Ma devo ammettere che, nonostante tutta l'attenzione strategica che cerco di riservare ad HAZMAT e al Trasporto di Merci Pericolose, sono anni che sistematicamente si rimandano le innovazioni che servono davvero a mitigare i rischi ambientali e ad aumentare il controllo sulla sicurezza del lavoro. Troppa attenzione alla sicurezza della navigazione e scarsa attenzione all'ISPS (la Sicurezza dei Porti), scarsi controlli sulle navi e sulle merci (campionari!), molta attenzione ai documenti doganali...L'incidente di Marghera potrebbe e dovrebbe segnare un punto di svolta. E' assurdo morire in una stiva senza ossigeno, quando un sensore per CO costa ormai pochi euro!

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19 ott 2007

Pistorio e Calabrò: l'AGCOM in punta di piedi...

Mettiamola così: a me della vicenda Telecom - intesa come difesa della nazionalità delle TLC italiane contro Slim e soci, o contro Telefonica (men che mai) non è mai importato granchè. Ritenevo giusto che il Tronchetto - come già lo chiamava Beppe Grillo, quando non faceva ancora cattiva politica - andasse fuori il più presto possibile dall'azienda. Così abbiamo evitato che Telecom Italia fosse del tutto spogliata dai padroni di Olimpia/Pirelli...Ottenuto questo parziale successo e nata la Telco, ostetrico il grande professor Rossi, si è profilata tra le soluzioni (ANCHE) economiche dei VARI dissesti Telecom lo scorporo intelligente della Rete, CHE INVECE E' LA SOLUZIONE GIUSTA IN ASSOLUTO su tanti e diversi piani FUNZIONALI. APPLICATIVI, TECNOLOGICI !ED E' LA COSA CHE CI STA A CUORE DAVVERO!
ONE NETWORK - direbbe Quinta ed afferma ancora oggi BELTEL!. Devo dire, a onor del vero, che più di 10 anni fa Mario Citelli, fu il primo a spiegarmi lucidamente che sarebbe valsa la pena di metter su una seria politica di sinistra per nazionalizzare le infrastrutture TLC (c'era la STET, del resto...E IL PIANO SOCRATE ERA GIA' FALLITO,... Mario allora guidava Transpac/Telecom France in Italia).
LA QUESTIONE STRUTTURALE SERIA STA NELLA CADUTA IRREVERSIBILE DELLA REDDITIVITA' DELLE VECCHIE RETI FISSE E/O MOBILI PENSATE SOLO PER LAVOCE.
Il mondo full IP richiede tanta più fantasia e creatività...NON ABBIAMO NEANCHE COMINCIATO A GRATTARE LA SUPERFICIE DEI FENOMENI CHE SI ANNUNCIANO NEI SERVIZI E NEI MEDIA DIGITALI (che, a mio modesto avviso richiedono fibra fino a casa, meno xDSL e tanto wimax a frequenze che buchino i muri come le onde della TV analogica.....). La competizione e la serietà richiedono che Pistorio, grande e indiscusso campione dell'Innovazione italiana - quantomai digitale - si arrenda al ddl Bersani, PRIMA CHE IL BUONISTA CALABRO' GLI ENTRI PIU' PESANTEMENTE IN CASA:

(VIA KEY4BIZ)
Per uscirne, ha sottolineato Calabrò, serve l’Ok del management della società, che è anche l’unico modo per evitare un’imposizione dall’alto.

"Tenterò fino all'estremo – ha concluso - la via dell'accordo prima di esercitare i poteri dell'autorità, perché si tratta di entrare in casa altrui”.

Senza un interlocutore con pieni poteri, reale forza decisionale e chiare strategie industriali, è però difficile intravedere la fine del tunnel, ora che - dopo 15 mesi di dialogo, la società fa dietrofront
.


Per favore, Pistorio, non ci ostacolare anche tu, sol perchè siedi sull'alto soglio...

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3 ott 2007

La polizia postale di Mastella

Il Corriere della Sera di oggi riferisce di una notizia a dir poco "birmana": la richiesta di chiudere il sito MASTELLA TI ODIO.Orbene, non vivo la politica, per fortuna, con la "rabbia" di un Travaglio o con le urla di Grillo, ma non sopporto una casta o un ceto politico (o chiamateli come volete) che arrivi davvero a chiedere a Blogger/Google di farla finita con gli sfottò al senatore ceppalonico. Lo dico qui e non su TECNOPOLITICA, perchè ormai è chiaro come questa gentaglia impresentabile, cui ci accompagnamo da troppo tempo (e con mille reverenze), vorrebbe fare a pezzi proprio le comunità digitali....Caro Walter, tra dieci giorni, il tuo primo problema sarà fare i conti con il popolo dei giovani che sui blog incontrano la politica...(VEDERE PER CREDERE I CLIPS SUL VAFFA DAY: un esercito di giovani incazzati, ma non solo!)

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10 ago 2007

Riflessioni di Ferragosto sul mercato del software


Le buone notizie, come quella di ieri su Exprivia, devono sempre essere mitigate e accompagnate da critiche costruttive e di buon senso. Per rimanere sobri!
Qual è lo stato di salute dell'ICT in questo agosto 2007? L'Assinform è soddisfatta della crescita, nel 2006, delle TLC per il 2,1% e dell'Informatica per l' 1,6%. Le previsioni 2007 sono in linea con gli incrementi attesi del PIL italiano (2%). Allora, va tutto bene?
DIREI PROPRIO DI NO! Del resto anche l'Assinform sa bene che la media europea di crescita nel 2006 è stata del 3,7% e che gli USA sono andati ad un + 5,8% sull'anno precedente! E' IN CORSO IN ITALIA UN GRANDE PROCESSO DI RISTRUTTURAZIONE DELL'IT (per non parlare di quello appena avviato con passi incerti - da parte delle Autorità di governo - nel settore delle TLC), che necessariamente dovrà produrre fusioni e accorpamenti, per evitare che 70.000 aziende "cantinare" e frammentate ci lascino le penne, contribuendo peraltro - di fatto, anche inconsapevolmente - ad un irreversibile declino della produttività e dell'efficienza dell'intero sistema paese, che ha biosgno di ben altra ICT. LA VICENDA DI EDA (ENTERPRISE DIGITAL ARCHITECTS) E' ESEMPLARE DA QUESTO PUNTO DI VISTA: L'AZIENDA NON PUO' FALLIRE, ANCHE PERCHE' HA IN PORTAFOGLIO UNA QUANTITA' IMPRESSIONANTE DI COMMESSE AGGIUDICATE (e forse mai partite...), tra le quali addirittura una commessa vitale per le patrie Forze dell'Ordine. Bisognerebbe farla finita una volta per tutte, per non ripetere "nel piccolo" del mercato ICT, la tragedia di ALITALIA. Per adesso ci sono diversi tentativi mirati di salvataggio e molti appetiti, ma l'EDA è lì che boccheggia e si ritrova per le mani una quantità impressionante di contratti NON ONORATI (molti dei quali, ahimè, anche in Puglia, dove EDA e le Amministrazioni incaute hanno fatto danni a se stesse e al mercato...). TRATTASI SOLTANTO DI 600 ADDETTI A FRONTE DEI 1100 DELLA NUOVA EXPRIVIA, MA PER ADESSO NE' ELSAG/DATAMAT NE' ENGINEERING, NE' ALTRI SEMBRANO FARSI AVANTI....E questo riguarda una media azienda del settore! Che ne dovrà essere delle altre decine di migliaia? Può davvero permettersi questo nostro paese un tale spreco di risorse e di intelligenza mal distribuite ( e precariamente disposte lungo infinite catene di subappalto)? Può davvero la PA continuare a farsi spremere come un limone dalle medie e grandi aziende dell'ICT senza neanche protestare? Ed anzi raccogliendo - nei Comuni e nelle Regioni - la sempre più incazzata indignazione dei cittadini e delle imprese? che nulla vedono, infatti, dei mirabolanti programmi informatici, a partire dalla Sanità per finire ai Comuni on line ...
Anni di questo andazzo hanno finito per dequalificare pesantemente il settore, alla faccia degli obiettivi del cosiddetto EGOV! Nessuna massa critica, nessuna decente riorganizzazione dell'offerta, a fronte di una domanda pubblica sempre più confusa e frastornata; e molti addetti che NON STUDIANO, NON SPERIMENTANO, NON APPLICANO (PIU') NUOVE TECNOLOGIE E CHE SON RIMASTI FERMI AD UN'ERA GEOLOGICA ORMAI TRASCORSA DELL'INFORMATICA. Grazie a manager che forse nulla conoscono di Informatica e TLC, ma saprebbero far di conto (sic!). Ben venga allora una ripresa robusta di nuove interazioni forti e virtuose tra la RICERCA (perfino universitaria) e un NUOVO MONDO ITALIANO dell'ICT, fatto di aziende più serie, ben dirette, capaci di rimettere al centro dell'offerta PRODOTTI E SERVIZI DI QUALITA' INTERNAZIONALE. Sono le aziende che resisteranno, vinceranno le sfide e aiuteranno l'Italia a tornare competitiva (BASTA CON LE MUCCHE INFORMATICHE DA MUNGERE!)

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8 mar 2007

Le città illuminate del progetto Nova24

Cercavo un commento di Luca De Biase su Telecom (peraltro molto preciso, come sempre) ma il mio FeedReader mi ha permesso così di scoprire un progetto culturale sulle Città Illuminate, che è poi il dossier di oggi di Nova 24 ore in edicola.
Credo che l'approccio dell' infrastruttura cognitiva di cui parla Pierluigi Sacco (nell'editoriale di apertura), come dei diversi percorsi e modelli che servono a "installarla" nelle città del futuro, apra una nuova prospettiva di sviluppo sostenibile e di qualità per chiunque abbia a cuore la battaglia ideale contro il declinismo. Come dice Luca De Biase
Ogni domanda che comincia con un "dove", deve trovare risposta in un luogo
: penso che questo progetto possa dare una formidabile metodologia alla nascente Città Metropolitana di Bari. Occorre una forte cultura del rischio e dell'innovazione per farla nascere. Spero che i lettori baresi di questo mio post, impegnati a vario titolo nella pianificazione strategica, urbanistica, funzionale oltre che CULTURALE di questa realtà meridionale (in sincopata formazione sulla sponda adriatica) abbiano voglia di misurarsi col il progetto di NOVA. Lancio un appello al Sindaco e al suo staff perchè si possa collaborare utilmente con il progetto delle Città Illuminate!

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4 mar 2007

Ipocrisie digitali


Dopo tutto il can can che ne è nato, sorprende UNA VOLTA DI PIU' la posizione filo-governativa sui Milioni di Euro residui DA SPENDERE per Italia.it.

Altro che buttare tutto nel cestino o dar questi soldi alle Regioni! Si avanza una poco nobile difesa d'ufficio che banalmente consiste nel ridare spazio, soldi e fiato a tutti coloro che ne sanno di meno in materia ( e mica soltanto di CSS e XML, ma perfino di marketing turistico/territoriale).

Capisco (poco) le contorsioni rutelliane - giustificabili soltanto dall'ansia della HOME PAGE vuota da anni - ma mi sembra inevitabile ripartire da ciò che scrive Goetz.

Il gossip sulle aziende aggiudicatarie di cui discetta il blog dello scandalo mi sembra una carognata inutile in danno di IBM, ITS e TISCOVER, che certo non possono essere giudicate sommariamente soltanto attraverso questa ennesima trappola "pubblica" del sistema Italia.... Chi vuole davvero scagliare la prima pietra in questo mondo dell'ICT italiana? Dove anche i grandi blasoni approfittano a mani basse dell'incultura della burocrazia italiana, proponendo budget e distinte di costi direttamente proporzionali alla sete del proprio profitto aziendale? Dove i brand prestigiosi nascondono armate brancaleoniche di co.co.co ipersfruttati, dai quali diventa difficile pretendere perfino la Qualità? Astenersi, per favore, da guerre bosniache! Piuttosto serve un po' di sana moralizzazione nell'ICT italiana a partire dal mettere gli ingegneri onesti ai posti di comando: basta con gli esperti contabili fuori-usciti dai master stra-fighi che scambiano i portali web per grandi opere infrastrutturali!.
Credo proprio che il marcio iniziale sia pur sempre nelle stanze di Sviluppo Italia, dove mi auguro che i nuovi neo-Amministratori aprano subito le finestre per cambiare l'aria viziata.

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26 feb 2007

Un punto di non ritorno?

Oportet ut scandala eveniant.
SI': a volte qualche scandalo bello grosso può servire a moralizzare l'indegna situazione del mercato ICT! Il blog dedicato a Italia.it può essere un bel monito ai potenziali progettisti a piede libero di altre frodi sub-statali/sub-regionali: a piacere questi genii spaziano dal turismo all' "innovazione" locale, con ottima prosopopea e idee molto chiare sui target (eccessivi) di rendicontazione di risorse finanziarie rigorosamente pubbliche.
Se ne esce con il WEB 2.0, come dice oggi Mante su PI!
MA PIU' IN GENERALE: QUALUNQUE SISTEMA INFORMATIVO WEB-BASED IL CUI COSTO D'APPALTO STIMATO SIA > DI 5MEURO MERITA UNA PARTICOLARE ATTENZIONE CRITICA E OCCHI BEN APERTI...

COME SE NE ESCE? Credo che i nuovi vertici di Sviluppo Italia, al prossimo CdA (atteso tra qualche giorno), possano fare molto! Prima di tutto sfoltire le poltrone e le sub-agenzie inutili, secondo: fare la check list delle cose urgenti da risanare (tra queste ITALIA.IT), terzo: conquistare l'autorevolezza sufficiente in tre mesi per impedire ulteriori scempi "federali" (alcune cose le fa lo Stato e basta! le Regioni decidano seriamente, ma con loro soldi, cosa fare di "REGIONALE" nell'ambiguo campo dell'ICT applicabile all'universo mondo..ma con responsabilità! )

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21 dic 2006

Un nuovo Comitato sotto l'albero; speriamo sia la LARGA BANDA giusta!

Se capisco bene il comunicato interministeriale sul nuovo comitato per la Larga Banda, non c'è altra decisione che fare il Comitato....Per adesso!

Lavori in corso DA PER TUTTO..Bene, sarà un intenso 2007, da Fase II.

Alla Paola Manacorda, ex commissario AGCOM - che assolverà un ruolo tecnico di coordinamento - auguro buon lavoro; ai ministri Lanzillotta e Nicolais un sommesso, quasi sospirato suggerimento: l'importante è chiudere (presto e con successo) i Comitati, non istituirli! Tutta la Larga Banda (a partire dal wimax, ma non solo) ha bisogno soltanto di mercato - entro regole chiare - ma men che meno di altre sovrastrutture (ne abbiamo già viste tante, finora!).

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9 dic 2006

RE-GOVERNMENT

Per segnalarvi che l'ultimo post di Paolino Madotto mi ha convinto. Non più e-gov ma re-engineering del government, quindi RE_GOVERNMENT. Lo si dice da tanto, ma lasciatelo dire pure ad un incallito tecnologo...Di tecnologie ne abbiamo a iosa (mal governate!), di governi locali da vitaminizzare, con basse dosi e graduali di ICT, ce ne sono tanti e OVUNQUE. OK quindi, purchè non si dimentichi che le tecnologie aiutano davvero a RI-GOVERNARE, non vorrei che l'abuso fatto dalle aziende IT italiane in questi ultimi anni di sprechi folli generi rigetti eccessivi (via l'acqua sporca e i bambinelli insieme...).

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5 nov 2006

Precarietà e sviluppo: il grande rischio della demagogia


Manifestazione a Roma contro la precarietà del lavoro del 4 Novembre. Sfila anche la "sinistra radicale".
Dirò una banalità: l'occupazione, nelle sue varie forme (anche flessibili), dipende soltanto, a questo stadio della globalizzazione dei mercati, dalla crescita competitiva e da uno straordinario sforzo continuativo nei prossimi anni in materia di formazione continua e innovazione del "capitale umano" disponibile. L'abnorme ricorso "creativo" a centinaia di forme destabilizzanti (anche sul piano psichico!) del lavoro e della vita, tuttavia, non può essere cancellato da un mero atto politico-legislativo. Bisogna dire la verità alla gente, legge Biagi o meno. La sinistra cosiddetta "radicale" fa un pessimo servizio ai precari sotto i mille euro/mese che agitano bandiere rosse, chiedendo la "stabilizzazione" subito dei propri contratti (quando li hanno...!). A parte il fatto che sono semplicemente disgustato dagli slogan della manifestazione di Roma contro il neo-Ministro del Lavoro, trovo suicida una linea politica che incalzi il governo su una legislazione vincolistica del mercato del lavoro, e non punti piuttosto a regolare il "workfare": garantire il reddito nelle fasi di transizione da un lavoro all'altro, proteggere socialmente chi è o rimane senza lavoro, sviluppare la formazione continua di qualità per chi "sta a casa", premiare economicamente il lavoro flessibile e autonomo rispetto a chi sceglie il 27 garantito (e purchessia!).
Sono queste le cose di sinistra da fare, unite ovviamente ad una politica economica di sistema che liberi le forze produttive, con regole chiare (anche sui contratti di lavoro) per uno sviluppo "moderno", non certo per mantenere varie cappe assistenziali, nelle imprese e tanto più, colpevolmente, nelle Amministrazioni. La società liquida (per dirla con Bauman), dominata dall'incertezza, non si riforma per decreti legge, nè si solidifica creando spiagge artificiali; la flessibilità ha anche dei risvolti positivi per tanti giovani che vogliono cambiare lavoro, nuotare in mare aperto, rischiare...La legittima domanda di protezione sociale per i più deboli sta generando una cultura del "posto fisso" e del "sospetto" sul merito che rischia di inaridire ancor di più il terreno dello sviluppo. In un mondo che si rifiuta di valutare il merito (da quello universitario a quello del lavoro in azienda), che non insegna nuove sfide, ma si acquieta stancamente sulla "sopravvivenza" a scapito dell'innovazione sociale (oltre che sulla reiterazione del clientelismo), succede sempre di più che un bando per 10 posti pubblici (dovunque!) susciti almeno 10.000 domande di partecipazione, e che i neo-laureati dei superlicei italiani ambiscano più a un posto di vigile urbano che a iniziare un qualsiasi lavoro professionale. Così non va! E se la sinistra, che ha tuttora mille fondate ragioni per combattere lo sfruttamento, propone una visione da anni '60 della creazione artificiale di impieghi a vita, non ha capito nulla della società in cui vive, mettendosene non alla testa ma solo a rimorchio.

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28 ott 2006

A Bari proprio non ci siamo....con l'innovazione informatica

L'amministrazione di Michele Emiliano passerà alla storia soltanto per l'abbattimento di Punta Perotti? O per qualche iniziativa intelligente, purtroppo ancora minima, sul traffico? Scrivo questo post senza sapere cosa si è detto ieri all'assemblea di Città Plurale


Credo di essere particolarmente (sia pur disperatamente) motivato nel trovare e nel voler far VEDERE ai cittadini le ragioni di un nuovo mandato ad Emiliano, a due anni dal prossimo voto. Purtroppo le opere fisiche, come lo spostamento dei binari a Sud della stazione, l'avvio a soluzione del problema storico del Nodo Ferroviario, il completamento (purtroppo ancora osteggiato...) della colmata nel Porto, la somma delle controverse questioni urbanistiche di questa mia amata/(e mal-sopportata città) NON SONO LE BRIOCHES DI MARIA ANTONIETTA AL POPOLO, NON SI VEDONO NE' SI MANGIANO TANTO PRESTO, NON SONO NE' SPIAGGE NE' NOTTI BIANCHE! La popolarità del sindaco, al di là delle sue innegabili doti personali, sta calando, e lui stesso FA TROPPA POLITICA (quella vecchia, che non interessa e non capisce quasi più nessuno, fatta di veti su nomine, rivendicazioni di poteri, manovrine oscure di partiti, fendenti a destra e a manca...). Michele, Michele...ma chissenefrega di questa roba? E' perfino meglio mettere una banda di ragazzini e di professori al lavoro per il PIANO STRATEGICO DELLA CITTA' METROPOLITANA, che non incrociare il ferro con Nichi Vendola sulle "nomine" alla Fiera del Levante. Ma i nominati, chiunque essi siano, cosa diavolo poi devono fare? Qual'è l'idea, al di là del discutibile metodo (non democratico) dei post-it appesi a casaccio? Ma ti sembra che Bari sia l'ombelico del mondo nella molto futuribile città metropolitana, senza un dialogo con i Comuni vicini e una forte negoziazione intelligente con la Regione? Non serve un dialogo aperto, trasparente, noto ai cittadini, SUI CONTENUTI ?
Se mi dedico oggi alla mia città, su questo blog dedicato al DIGITALE, è perchè mi sono fatto un sacco di risate amare sui bandi (?) della tua Amministrazione sulla Società dell'Informazione, per l'attuazione di ben 5 sotto-progetti del cosiddetto Progettone Integrato Territoriale numero 3, PIT 3 Misura 6.2, finanziato non male dalla Regione (ben 5 Milioni di euro). Può darsi che io non abbia capito niente della strategia che c'è dietro (basterebbe scriverli questi bandi con uno stile meno fumoso, del resto!): ma non credo di avere, ancora, le travvegole.
Si chiede alle imprese di Informatica di presentare i progetti, sulla base di indicazioni men che genriche, e si indica con evidente colpevole fretta e incredibile superficialità di fare un po' di tutto....sicurezza, legalità, portali multicanale, reti di economie locali (?), politiche attive del lavoro; il tutto, poi, citando fantasmatici risultati di progetti (già svolti?) che forse sono noti soltanto alla stretta cerchia degli addetti alle misteriose sorti del'informatica comunale (e regionale). Ma non eri stato proprio tu a minacciare la sospensione del mitico progetto APULIE, non appena insediato sul più alto scranno ? Cosa è stato fatto da allora, di grazia? Quali sono i servizi on line promessi? Non preoccuparti poi più di tanto: grazie alla politica di Stanca siamo messi male in tutta Italia...
Per dirla con il mio amico CST siamo all'apoteosi del FANTA-EGOVernment.
Il guaio è che le gare pubbliche, così rilevanti, bisogna saperle fare: servirebbe sapere cosa si vuole ottenere e poi pubblicarle. Purtroppo si fanno in tutto il Mezzogiorno, in queste settimane, decine e decine di gare mal pensate e peggio scritte, con l'ansia di non perdere i finanziamenti europei: a ben vedere è questo l'unico obiettivo dichiarato, che porta dritti dritti alla reiterazione della peggiore spesa pubblica che mai si possa pensare, quella fatta non PER qualcosa ma PER distribuire fondi che altrimenti restituiremmo all'Europa. Il rischio, a Bari, è particolarmente elevato: con questi bandi - che sono appalti concorsi ormai vietati dalle Leggi (D.Lgs 163/2006) - senza progettazione a monte, si può verificare che vinca il gruppo più fantasioso o il più ciarlatano o qualche strepitoso marziano mai visto prima in città. Credo proprio, al di là della gara, e proprio per le ragioni dette, che l'embrione di un PROJECT MANAGEMENT diverso ci voglia, e per la verità c'è una piccola gara associata ALLA GARONA (che trovate sul sito del Comune) che lo ricerca avidamente, e certamente in outsourcing, per fortuna! Allora: tradisco la riservatezza professionale e annuncio pubblicamente che mi candiderò soltanto a questa ultima associata partita, anche se il rischio è altissimo: infatti si potranno assegnare questi incarichi soltanto se i 5 progetti saranno veramente appaltati. Non è che la cosa sia così facile...(penso io!) Credo che la confusione sia massima sotto il cielo, allora voglio dare una mano SU BARI, se ci riesco, a diminuire l'entropia. Vediamo se si riesce a dare un modesto ma onesto contributo per non disperdere tanta spesa pubblica per l'innovazione.

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