9 giu 2007

Condivisione delle conoscenze


L' ormai antica profezia riformista degli anni '80 di trasformare le regioni del Mezzogiorno in una serie di nuove "Californie" dell'ICT si è infranta sulla dura realtà di un declino strutturale dell'intera economia nazionale, sempre più impoverita dall'assenza di una cultura condivisa dell'innovazione tecnologica. Occuparsi ancora dell' innovazione possibile, soprattutto al Sud, in questo quadro fosco e debole della cultura del cambiamento, è tuttavia l'unica ricetta praticabile. Come, del resto, per tutto il paese. Non si tratta di evocare la crescita di competenze e capitale umano, di cui ancora disponiamo (per fortuna), ma di combattere l'inerzia politica bi-partisan e quindi di "sistema", la degenerazione di classi "dirigenti" sempre più autoreferenziali ed egoiste, la convinzione gattopardesca di far galleggiare il "solito" potere su nuove presunte fumisterie tecnologiche (distretti dall'alto e nuovi centri di potere), fingere di innestare il nuovo su antiche mode parassitarie. Una malattia trasversale e bi-partisan che deve essere combattuta dalle persone che non si arrendono alla retorica delle chiacchiere (tanto cara a vecchie e nuove pagliette) e che vogliono promuovere uno sguardo "meridiano" originale su uno sviluppo tecnologico motore di cambiamenti radicali.

SCUSATE LO SFOGO, MA VEDO CHE NON CI SIAMO PROPRIO: LA CRISI VERTICALE DELLA POLITICA INFANGA E TRAVOLGE TUTTO. Se ne può uscire con due sole medicine: L'ONESTA' INTELLETTUALE e la CONDIVISIONE delle CONOSCENZE. Ma non c'è più tanto tempo.

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