7 mar 2008

TLC e caos

Il piano industriale di Telecom non sembra sia stato salutato con piacere dalla Borsa. Dopo il crollo, le notizie serie di oggi non sembrano cambiare i corsi deprimenti delle azioni TI.

Mi associo ai primi giudizi di Stefano: non si dirà mai abbastanza il vero sullo stato comatoso lasciato a Bernabè dai predoni precedenti, che hanno finito per spogliarla del tutto a vantaggio dei dividendi Pirelli.

Questo mio umile blog se ne occupa dall'11 settembre del 2006...Solo ora, di fronte al programmato ritorno nel 2010 ad una ripresa positiva dei ricavi (ed a EBITDA invariato), si può dire che il piano (sia pure espresso in modo contorto) si orienta a risolvere il problema del debito accumulato con il ricorso al capitale (non solo bancario....quindi ad altri azionisti). Credo di capire che lo scorporo della rete di accesso sia non soltanto una necessità industriale innovativa per l'Italia, qianto la "rottura" finanziaria necessaria al risanamento e al rilancio dell'azienda. L'intervento del Fondo di Vito Gamberale non sarebbe, allora, la mossa vincente?

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