11 mag 2008

L'INDUSTRIA 2015 dei furbi: contro un'altra deriva!


Una piccola esperienza nella programmazione della Ricerca ce l'ho pure io, sia pure indegnamente. Nel '92-'93 ho lavorato con il Ministero della Ricerca in qualche Commissione di impostazione e di lancio di due Programmi Nazionali per i Sistemi Produttivi Innovativi, all'alba della Meccatronica nazionale (con COMAU/CRF/UCIMU e soprattutto con persone di grande valore come il prof. Gian Maria GrosPietro e Franco Jovane, oltre ad altri bravissimi produttori "brianzoli" e "padani" di Robot di eccellenza internazionale).
In quella fase ho imparato a conoscere molto bene un vizio italiano tipico: barattare per ricerca "da farsi" le specifiche funzionali dell'ultimo prodotto già presente sugli scaffali...Vizio non solo italiano, ma prevalentemente italiano, verificato - ahimè tante volte - anche a Bruxelles, fin dai tempi dei primi progetti ESPRIT (quando cominciavamo a balbettare nella formazione di Consorzi europei pluralistici e multinazionali per la ricerca industriale).
E' un vizio da combattere senza lanciare anatemi, da bravi e realisti "uomini di business", ma cercando di convincere le nostre aziende, dalla Finmeccanica all'ultima PMI innovativa, che questo comportamento da furbi alla fine non paga e aumenta soltanto la DERIVA di noi tutti (verso l'Africa!).
Penso a questo, guardando a diverse idee-progetti che si vogliono promuovere, sui bandi aperti di INDUSTRIA 2015. Soprattutto quello della MOBILITA' SOSTENIBILE.
Ancora una volta, in barba ai requisiti seguenti, MOLTO CHIARI, c'è qualcuno che ci prova:
a)sviluppare una nuova tecnologia e/o integrare tecnologie esistenti in sistemi innovativi complessi multifunzionali e/o sviluppare modelli applicativi totalmente nuovi, in grado di modificare sostanzialmente i prodotti/processi e il loro contenuto di conoscenza e valore aggiunto, ovvero sviluppare l’applicazione in un contesto nuovo di una tecnologia esistente o di una sua evoluzione, in grado di determinare un significativo cambiamento dei prodotti/processi;
b) modificare sensibilmente lo stato dell’arte tecnologico;
c) realizzare un prototipo funzionante, che abbia validità industriale e sia in grado di qualificare un prodotto innovativo;
d) essere proposti da un partenariato qualificato, che preveda la partecipazione significativa di PMI;
e) prevedere modalità realizzative, finanziarie e gestionali, nonché un programma di
utilizzo dei risultati, che garantiscano il pieno conseguimento degli obiettivi prefissati.

Se capisco qualcosa di queste parole, vuol dire che l'idea progetto (con relativi TOTEM e DIMOSTRATORI) non si deve mai esser vista prima, o quanto meno se ne deve dimostrare l'innovatività (possibilmente non a chiacchiere, e non perchè una o più soluzioni mancano - allo stato - nel singolo territorio o Ente o "segmento di mercato" beneficiario). INSOMMA: SI DOVREBBE FARE QUELLA RICERCA INDUSTRIALE DI SISTEMA E DI FILIERA CHE RIPOSIZIONI COMPETITIVAMENTE IL PAESE.
CIOE': se già vendiamo sistemi di trasporto intelligenti (anche all'estero), se abbiamo già i prodotti e i sistemi software per la mobilità di flotte merci, FORSE l'ennesima innovazione incrementale non va bene ai fini del bando! IL COFINANZIAMENTO INDUSTRIA 2015 CI DEVE PROIETTARE UN PO' PIU' AVANTI (O NO?. C'e' tanto da fare negli ITS: basta non copiare male le ultime specifiche funzionali in via di realizzazione come nuovi obiettivi "avanzati"; insomma bisogna studiare un po' di più, la copia sopra la spalla del compagno di banco lasciamola ai liceali! Eppoi, mi viene da ridere sulla Sicurezza dei Trasporti...ma come, non riusciamo a spendere i fondi destinati a tenere aperti i Porti italiani (codici IMO/ISPS dal Luglio 2004) o a realizzare dei Piani di Mobilità decenti, e ci rivolgiamo a Industria 2015 per risolvere questi o simili problemi di sicurezza per impianti e persone? La gente continua a morire sui cantieri perchè mancano sensori molecolari nelle stive delle navi? o perchè la catena dei controlli non è neanche pensata, non dico realizzata...Vedo molta, troppa, confusione in giro (per non parlare del bando sul Made in Italy e delle "relative" nanotecnologie di supporto, ma questa è un'altra storia).
PER FORTUNA C'E' RIMASTO UN PO' DI TEMPO PER RACCOMANDARE SILENZIO E STUDIO ALLE IMPROVVISATE CORDATE DEI FURBI CHE HANNO SCAMBIATO INDUSTRIA 2015 PER UN FINANZIAMENTO A FONDO PERDUTO SOTTO LE MENTITE SPOGLIE DELLA RICERCA. Oltre tutto i furbi rischiano di farsi solo del male, come al solito. Sono convinto che i tecnici VERI non siano ancora scesi in campo, ma tra un attimo ci sono anch'io..La cosa non è semplice, ma a dispetto delle terribili turbative interne a qualche non misterioso grosso gruppo a maggioranza statale, la strada dei bandi è semplice e ben tracciata (e la valutazione pure!).
Chiaro, amici, che non ne posso parlare più di tanto, ma volevo ricordare a me stesso che gli Enti Pubblici italiani che possono fare da beneficiari-volano di Industria 2015 si contano sulle dita di una sola mano, se pure. Lasciamo perdere, per favore! Il nostro vituperato sistema Paese (?), se questi Enti fossero "leggermente" diversi, avrebbe già un sistema logistico nazionale ed una rete di autostrade del mare degna di questo nome, magari senza le grandi navi veloci (ma ferme) della Tirrenia: Industria 2015 parla di ultimo miglio mare - primo miglio terra, certo!, ma di quali mari e quali terre? Credo proprio che i risultati di questi programmi di ricerca debbano misurarsi con la ricerca privata della Maersk e di Hutchinson, non con le burocrazie di casa nostra....

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