23 set 2008

Si, d'accordo, ma la spesa per il Sud va radicalmente migliorata!

Oggi al Politecnico, qui a Bari, ho sentito - nel contesto di una discussione importante sulle Città Strategiche - una condivisibile, preoccupata, valutazione, fin troppo pessimistica e "realistica", sulla "fine del Mezzogiorno" nell'agenda politica italiana. Il prof Viesti e Franco Cassano hanno mille ragioni, ma c'è un passaggio che non mi convince affatto. Io condivido quanto aveva scritto Virno sulla Voce.info: possiamo strepitare quanto vogliamo sui numeri inoppugnabili di Gianfranco Viesti (sulle cifre mai spese), ma il dato oggettivo del fallimento delle politiche di "investimento", qui da noi, non sta certo nella distanza tra le previsioni di spesa e le quantità effettivamente realizzate, e per di più con i tempi biblici che le "opere" continuano ad avere. Tutto vero!, come è vero il circolo vizioso che racconta il mio amico Franco Cassano sulla retorica dello sviluppo locale che non decolla e che, quindi, motiva la riduzione tremontiana dei fondi al Sud. Tutto vero, ma dobbiamo essere proprio noi, qui ed ora, a fermare la macchina impazzita dei Quadri Comunitari di Sostegno che partoriscono topolini. Sono piuttosto d'accordo con Nicola Rossi: basta con la reiterazione delle pratiche fallimentari...altrimenti l'abolizione del mezzogiorno, ma non nel senso auspicato solo qualche anno fa dallo stesso Viesti, si compirà per davvero. Ma non per dare spazio agli spiriti vitali dell'economia del Sud (che pur ci sono!), ma per toglierci di mezzo...Ragioni forti per spendere subito e BENE le risorse dei Piani Strategici, non per deprimerci inutilmente in sterili querimonie.

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