21 set 2008

Consigli sul cambiamento epocale

E' da qualche tempo che litigo frequentemente con i miei migliori amici sul ruolo storico passato, presente e futuro di Massimo D'Alema. Mi danno del talebano, ma non è affatto vero...Semplicemente sono sempre più irritato dai luoghi comuni sul fondatore di RED, ma tante volte devo cedere al buon senso e far finta di nulla (per non rovinare amicizie decennali), quando si tratta dell'ex Premier. Il Presidente, rapido come al solito, sta volando verso gli States per capirci qualcosa di più della crisi epocale del capitalismo, in una fase storica in cui Tremonti e Paulson fanno i super-keynesiani, ma non siamo certo alla vigilia della rivoluzione socialista...Friedman scriveva ieri sul NYT che "non c'è niente da ridere" e dava qualche utile consiglio a Obama; penso che davvero ci sia un rimescolamento di principi politici e paradigmi economici, e non vorrei trovarmi DA SOLO a stare dalla parte del MERCATO (sano e regolato), mentre i repubblicani americani e i conservatori UE fanno i NEO-COLBERTISTI in difesa dello Stato (di cui appunto ridevano i Reagan boys qualche anno fa). Già mi sento addosso le critiche sceme dei "comunisti" nostalgici - tutti schierati con il divo Giulio - e le aristocratiche e schifiltose proteste degli intellettuali che sapevano già tutto... Massimo, qui davvero c'è bisogno di molto studio e di aprire una discussione (...anche sulle ri-nazionalizzazioni di Alitalia?). Restiamo per favore dalla parte di Guido Rossi e Mario Monti (ch continuano a ricordarci che il vero mercato "puro" non c'è mai stato davvero, in nessuno degli spazi-tempi del capitalismo...).

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