26 ott 2008

Si riparte?


L'Unità titolava oggi: SI RIPARTE. Per carità nutro la stessa speranza, ma aggiungo più di un punto interrogativo. La violenza verbale del cavaliere mi fa ben sperare, come la tenuta sostanziale dell'ONDA anti Gelmini, che molti compagni docenti mi dicono (non nostalgicamente) che sembra possa durare. Non vedo, però, emergere ciò che il solito rude Sindaco di Venezia chiede ai movimenti e al Partito: contenuti critici puntuali, idee forti e programmi riformisti all'altezza del crollo di una grande stagione del capitalismo. Non me la prendo con nessuno, ma ce n'è per tutti: la riflessione sul che fare è appena ai suoi inizi...il problema non è Berlusconi, nè la Marcegaglia e tanto meno la volpe "Tremonti" (quello che avendo capito sempre tutto prima degli altri, aveva deciso di fare Robin Hood contro i petrolieri e i banchieri, ma oggi li soccorre amorevolmente!), il problema vero è capire qualcosa di più di questa fase geopolitica mondiale e chiedersi più seriamente come si evolverà la ripresa economica planetaria tra nuove energie, tecnologie che ancora non vediamo e nuove relazioni tra Est ed Ovest...Penso che una rivoluzione dei paradigmi economici sia alle porte, nello stesso senso che utilizzava Kuhn per le rivoluzioni del pensiero scientifico. La forma del mondo può e deve cambiare, ma nessuno di noi se l'immagina per davvero. Non tocca alla destra che ci ha portato a questo disastro (Bush, i banchieri americani, i suoi generali), ma proprio a noi...(Obama, i nuovi capitalisti asiatici, le PMI di fantasia in Europa, un (veramente) nuovo PD....)

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1 Commenti:

Alle 2:24 PM , Blogger Unknown ha detto...

Si riparte? Mi vien da dire: "Dipende dal dove si vorrebbe andare". Se verso un movimento che depone l'ascia delle guerre intestine e finalmente si candidi a governare il paese in maniera seria e consentimi: DEMOCRATICA DAVVERO.
Piero

 

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