14 gen 2009

Il futuro del cinema è digitale?



Oggi a Mola (20 km a Sud di Bari), nel contesto della settimana di "festa" per il cinema italiano, c'è stato un evento tra i più interessanti degli ultimi anni, in materia di "digitale al Sud".
Grazie a Felice Laudadio, David Bush e al sindaco Berlen sta per prendere forma un polo d'eccellenza formativo e laboratoriale (in più palazzi e siti di grande pregio storico e culturale) in una cittadina molto vivace, da diversi anni, sul proprio waterfront e sulla rivitalizzazione, certo non soltanto urbanistica, di un proprio ruolo di innovazione basato sulla cultura...e adesso sulle nuove tecnologie digitali.
E' un progetto molto avanzato, challenging, ed ha una sua logica affascinante, ma non mancano certo i dubbi..
La scommessa, grazie a Felice, è giocata al massimo livello di qualità e di serietà. Stamattina, inforcati gli occhiali, il pubblico del seminario/laboratorio animato da David Bush ha potuto godere (su un piccolo schermo) delle percezioni sensoriali del nuoo Cinema 3D. Ha comunque fatto bene Felice (che è persona seria) a ricordare che il Digitale è molto pervasivo (E MULTIMEDIALE), e quindi rischia di mandare gambe all'aria precoci sogni di business, incentrati sul destino del solo Cinema nelle sale...(a proposito, con altrettale realismo anche Protti, il presidente ANEC, ha descritto i non piccoli problemi di diffusione e di commercializzazione che il Cinema Digitale deve affrontare). Il digitale avanza, infatti, con velocità impressionante nel campo della TV HD e olografica..al punto di sovvertire in partenza un paradigma di sognato ritorno all'unicità competitiva della Sala (che certo, per noi tutti, è il ventre buio e "speciale" del godimento del cinema che ci emoziona).
Quindi: i progettisti del Polo Digitale di Mola non si nascondono i problemi, e tutto ciò è molto giusto e prudente. Certo, questo progetto deve valutare con molta attenzione la sua fattibilità e autosostenibilità economica; la qualità degli "attori" riuscirà a trovare opportune strategie di resilienza. Non bisogna per forza essere stati al MIT MediaLab per capire che la partita dell'A/V digitale è la più complicata e turbolenta di questi tempi.
Per parte mia, sto lavorando su un altro fronte (tutto..industriale) del digitale, che forse può incontrare facilmente anche il progetto di Mola, che mi sembra tuttavia molto più "pubblico": ma il mio interesse è tutto su TV, satellite e ovviamente IPTV. A proposito, il cinema digitale nelle sale italiane ha bisogno di fibra e NGN, il WIMAX all'italiana possiamo lasciarlo perdere...(ecco un problemino a regime!).
Ogni volta che ci sono bit, le tecnologie digitali, tuttavia, non bastano: contenuti, forme produttive e distributive, canali di diffusione possono influenzare drasticamente il MODO di fare cultura, ma THE CONTENT IS THE KING. Credo che il polo digitale di Mola se la debba giocare così: IL FUTURO DEL CINEMA SARA' SICURAMENTE DIGITALE, MA IL FUTURO DEL DIGITALE CAMBIERA' il modo di fare CINEMA: come i blog e Internet stanno cambiando giornali e libri. E tuttavia chi ama l'odore dei libri e il buio delle sale guarderà sempre prima, con occhiali 3D o meno, alle storie che la creatività umana saprà regalarci.

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