18 gen 2009

La TV 3D, le nanotecnologie e l'eccellenza digitale

L'immagine qui a fianco è una visione d'artista (del turco Erdem Yücel) della Tv olografica di domani, sulla quale già dal 2004 lavora il NOE (Network of Excellence) del VI Programma Quadro di RST in Europa. Terminata con successo l'edizione zero, a Bari, del Festival del Cinema curato da Felice Laudadio, servirebbe riprendere con attenzione la proposta del Centro o Polo Digitale del Cinema Digitale a Mola (di cui al mio precedente post). Qualcosa che dovrebbe puntare a rimanere in piedi, tra un festival e l'altro ( e che quindi merita un particolare "appeal" strategico per un Sud davvero innovativo, e con una chiara visione della competizione in atto nell'A/V 3D a livello mondiale).
Ma serve appunto, subito, una maggiore attenzione tecnologica ai possenti sforzi in corso da parte di Texas Instruments, Sony, Philips, ecc.. Forse (mi ripeto!) una prudente consapevolezza critica che il digitale "olografico" è davvero hardware-independent (quindi CINEMA AND TV!) aiuterebbe... Cosa fa l'Italia in questi campi? Cosa giustifica la scommessa dell'eccellenza dgitale a Mola? A parte i contenuti e il modo di pensare, creare e distribuire il nuovo cinema digitale, c'è qualche speranza industriale ICT da coltivare seriamente "in loco"? Bene, non sono certo io a dover dare queste risposte, ma qualche suggerimento mi viene in mente, sulla base di qualche esperienza sul Digitale a Banda Larga (e su tutta la filiera relativa..).
Primo: le nanotecnologie pugliesi dovrebbero/potrebbero seriamente contribuire alla R&S sulle migliaia di specchi in miniatura che sono alla base di una delle possibili tecnologie di "rendering" olografico" indispensabili all'A/V 3D; Secondo: in Italia c'è ancora il massimo delle competenze sulla compressione e sugli standard del Digitale multimediale (mi riferisco evidentemente a Leonardo Chiariglione e ai suoi numerosi seguaci): cosa indispensabile ad es. per la distribuzione in Banda Larga, larghissima, dei nuovi files 3D o per la loro fruizione su un monitor di PC; Terzo: ogni volta che nasce un'opera digitale bisogna garantirne (saggiamente e preventivamente) una fruizione libera con DRM compatibili su media diversi (3D, ma anche 2D, etc.): qui si apre un enorme problema socio-tecnico e giuridico, che è in realtà la sfida del ridisegno di quasi tutti i processi del Digitale del XXi secolo.
Insomma, ce n'è che ce n'è, ed ho toccato solo la superficie del fenomeno...però possiamo farcela!

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