20 ott 2006

La P.A. palla al piede italiana: che fare?


Non so se la strada giusta sia quella di Pietro Ichino su La Voce.info di settembre, la discussa proposta di legge sui nullafacenti, ma qualcosa per svecchiare la macchina e ABBATTERNE i costi generali sul paese DEVE esser fatto. L'innovazione digitale può e deve servire, ma ovviamente non basta, anzi....C'è una grande riforma di accompagnamento, organizzativa e culturale, che passa necessariamente da un sostanziale ringiovanimento forzato del personale. I costi della politica, i costi del mancato rinnovamento "costituzionale" del paese, la confusione "federalistica" in pieno svogimento, impediscono il lavoro della stessa MACCHINA e tutto questo fa impazzire la maionese dello sviluppo "virtuale" di tutto il paese. Non se ne parla più, la stessa proposta Nicolais non ha grande fortuna, le provocazioni intelligenti di Rossi e Giavazzi di questa estate sono state presto accantonate, i sindacati del pubblico impiego hanno vinto la battaglia per CONSERVARE lo stato di cose esistente. Il peso sul PIL di questo obbrobrio tutto italiano, storicamente e culturalmente giustificato anche a sinistra, finirà per stritolarci. E' chiaro che solo una nuova politica può avere il coraggio di incidere il bubbone. Io penso che perfino la malasanità sia soltanto un epifenomeno delle storture di questa burocrazia vezzeggiata dalla "politica", intoccabile e virulenta come la peggiore infezione cronica.
Mi accade di vedere spesso anche i migliori funzionari pubblici, le persone di buona volontà, gente che vuol fare e innovare, soccombere fatalmente e piegarsi prima o poi all'andazzo, al quieto vivere, ai ricatti, alle storture gogoliane della burocrazia. Hai voglia a sperare che i tempi siano rispettati, che le decisioni faticosamente prese vengano attuate, che i "piani" siano eseguiti; Nicolais vuol far risarcire i cittadini e le imprese di tali ritardi...penso che sia una folle impresa alla Don Chichotte se non viene BAFFONE sul serio.
Tutta l'Italia degli 8000 Comuni soffre già uno Stato lento e supercostoso, e si è inguaribilmente ammalata dello stesso virus, con l'aggravante che tutti i livelli superiori gli scaricano addosso una montagna di compiti irrealizzabili. Le Regioni hanno tradito la loro missione costituzionale e sono diventati nuovi centri burocratici oppressori, incapaci di muoversi e bravi soltanto a "delegare l'impossibile". Ci vuole una nuova super Bassanini, più realistica, tecnologicamente e psicologicamente acuminata contro nullafacenti e lentocrazie istituzionali.

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