27 gen 2008

...e passa sempre lo straniero!


La notizia è interessante (soprattutto nel quadro dell'indifferenza generale alle sorti patrie, tipica di questi ultimi giorni). Il Terminal di Voltri a Genova non riesce a smaltire il sovraccarico di containers, sia in import che in export. QUALCUNO SOSTIENE CHE LA COLPA SIA (ANCHE) NEL PASSAGGIO AD UN NUOVO SISTEMA INFORMATICO...ok! Come dicevo venerdi sera a Brindisi, a proposito di INTERNAZIONALIZZAZIONE LOGISTICA, ..questa sì che avviene! Le nostre merci viaggiano, perfino sul territorio nazionale, grazie a signori tedeschi, olandesi e americani (che a volte ci danno anche lavoro, e dobbiamo ringraziarli); i nostri porti sono in mano AGLI STRANIERI (il Terminal di Voltri, per chi non sapesse, è "concesso" a PSA, Singapore Port Authority!). E' la globalizzazione, baby! SI', ME NE ERO ACCORTO: io vorrei PIU' STRANIERI ancora, e IN CONCORRENZA TRA LORO! Ma soprattutto vorrei che cominciassimo a pensare di organizzare una decente logistica nazionale che vada a lavorare sui mercati esteri emergenti, senza genuflettersi ai signori asiatici. Montezemolo e Colaninno non pensano anche loro ad una società di esercizio di treni su infrastrutture pubbliche nazionali? Bene, sui nostri binari SUL MARE, vogliamo solo stare a guardare? E POI: IL SISTEMA INFORMATICO CHE TRACCIA I CONTAINER E LE VIE PLURIMODALI CHE ESSI PRENDONO ALLO SBARCO, CHI LO FA? Qualcuno a Taiwan o a Singapore, o a Shangai? E che ne sanno loro delle strade e dei binari italiani...? SCUSATE UN ATTIMO: L'ESPRESSIONE CHE ISFORT USA NEGLI ULTIMI CONVEGNI: L'INTERNAZIONALIZZAZIONE PASSIVA della logistica italiana MI PIACE MOLTO! Anche perchè evoca molto bene il concetto di RIVOLUZIONE PASSIVA ( di un certo Antonio Gramsci, che ne scriveva da un carcere a me geograficamente vicino).
La modernizzazione si compie dall'alto e dall'esterno, si impara anche molto DAGLI STRANIERI, ma ciò non cambia il nostro destino: se vorremo contare qualcosa nel mondo, a parte le chiacchiere sul Mediterraneo che sprechiamo nei convegni, occorre pensare all'INTERNAZIONALIZZAZIONE ATTIVA della logistica italiana e sapere bene che il Settore conta molto sul PIL. Per questo deve diventare una INDUSTRY autonoma.Inutile dire che in Italia i conti sulla catena del valore per quanto riguarda Trasporti e Logistica li fanno solo i raginieri, MOLTO RARAMENTE GLI IMPRENDITORI....APPUNTI PER UN DISTRETTO LOGISTICO REGIONALE!

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