2 dic 2008

Ontologie semantiche "fumose"...

Grazie a Facebook ho "riscoperto" e ripreso a leggere Guido Vetere (IBM) e il suo blog su NOVA24Ore. Se si perlustrano le sue ricerche più recenti, si capisce che è davvero molto scettico sulle "ontologie" di cui parlavo solo qualche giorno fa. Lui preferisce il termine più sobrio di "ideologie" semantiche, dato che rileva ancora tanta confusione sugli stessi termini da adottare in modo appropriato.
Scrive, suggestivamente, Guido, in questo post che cito, dei linguaggi informatici e del loro grado di supporto al dialogo tra sistemi automatici, sulla capacità delle macchine di "comprendere" gli universali...ma il suo monito sullo scetticismo semantico mi era già ben noto:

A causa del carattere soggettivo e invisibile dell’interpretazione, la
semantica è da sempre un problema per linguisti e filosofi - ed ora anche per gli informatici
Nella storia del pensiero linguistico, lo scetticismo semantico è la
posizione di chi crede che la semantica sia ovvia o ineffabile e che, in ogni caso, sia meglio tacerne
Anche nell’ICT, vi è chi crede che:
– Dati due schemi di metadati (es. relazionali), la loro corrispondenza
(mapping) si ricava banalmente dalle etichette e dalla struttura
– Il mapping tra schemi eterogenei nei sistemi di integrazione è un
problema dei programmatori
– Pubblicando ontologie e descrizioni di servizi la semantica viene da sé


Insomma: dibattiti del nostro tempo, in salsa informatica. Eppure il futuro del Web è, deve essere, semantico, c'è davvero tanto da fare...forse bisognerebbe seguire un po' di piu' le ricerche di Guido in questo campo, e soprattutto nell'egov, dove altrimenti vedo crescere tanta fuffa.Invito a rileggere per una semplice spiegazione del web semantico "a farsi" questo suo articolo.

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