7 dic 2009

Intelligent Mobility e Dividendo digitale

Procediamo con ordine. Immaginiamo che l'iniziativa europea dell'Auto Intelligente possa andare davvero avanti, dopo la crisi devastante del settore. Se ne deve uscire, infatti, non soltanto con un'automobile più ecologica e possibilmente a emissioni zero (auto elettrica o a idrogeno, per intenderci). Ma anche con automobili intelligenti, sicure, capaci di comunicare tra loro e con un'infrastruttura viaria in grado di usare le nuove tecnologie della Comunicazione e dello spettro radio-elettrico europeo e mondiale, in modo tale da assistere il conducente, evitare congestioni, garantire una maggiore fluidità del traffico urbano ed anche sicurezza ed efficienza in quello dei grandi spostamenti.
Ho l'impressione che se ne occupino quasi soltanto i Costruttori e pochissimo, davvero pochissimo, i "signori delle Telecomunicazioni". Eppure c'è una relazione strettissima tra l'ICT e i Sistemi di Trasporto Intelligenti, ai fini di una qualità della vista sostenibile. I sistemi ITS avranno sempre più bisogno di soluzioni intelligenti e "cooperative" di comunicazione vecolo-veicolo (V2V) e veicolo-infrastruttura (V2I o viceversa). Perchè le auto comunichino tra loro e con sensori e "avvisatori" a bordo strada (in città e nell'extra-urbano) si pensa di utilizzare a partire dal 2010 le frequenze "libere" intorno ai 5 Ghz. Ed anche per i radar a corto raggio (che potrebbero essere installati nei prossimi 10 anni, nelle auto più "smart" e di lusso, ma con prezzi successivamente destinati a crollare) si pensa di utilizzare frequenze su bande intorno ai 24 GHz o ai 79 Ghz.
A MIO MODESTO AVVISO, NON CI SIAMO. Per gli ITS (intelligent Transport Systems) di OGGI, sembrerebbe l'unica soluzione, ma io credo che una riflessione più attenta su frequenze più "basse" e più "semplici" si imponga, anche alla luce del cosiddetto dividendo digitale, ovvero alla liberazione di quote parte significative dello spettro radio europeo, per via della crescente digitalizzazione che ci fa risparmiare un sacco di frequenze VHF-UHF (e per le quali ci sarebbero, di conseguenza, soluzioni tecniche nel campo dei trasporti molto più semplici, abbordabili e di bassissimo costo).
Orbene: il mercato della Mobilità Intelligente e Sostenibile è davvero enorme, oltre che socialmente molto rilevante, non fosse altro che per il risparmio di vite umane da conseguire.
Capisco che il dividendo digitale sia, almeno in Italia, dedicato ONCE AGAIN a fare nuovi canali televisivi, piuttosto che alla fornitura di Larga banda Wireless, ma anche in Europa si rimane piuttosto timidi! CIO' E' TANTO PIU' STRAVAGANTE IN PRESENZA DELL'ULTIMA COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE SULLO SFRUTTAMENTO INTELLIGENTE DELLO SPETTRO RADIO LIBERATO DALLO SWITCH OFF ALLA TV DIGITALE.

Eppure a livello mondiale l'ISO (la casa degli standard!) procede con il CALM (Continuous Communications for vehicles/ Communications access for land mobiles) nella logica CONDIVISA che segue:
This family of standards specifies a common architecture, network protocols and communication interface definitions for wired and wireless communications using various access technologies including cellular 2nd generation, cellular 3rd generation, satellite, infra-red, 5 GHz micro-wave, 60 GHz millimetre-wave, and mobile wireless broadband. These and other access technologies that can be incorporated are designed to provide broadcast, unicast and multicast communications between mobile stations, between mobile and fixed stations and between fixed stations in the "Intelligent Transport Systems" (ITS) sector.

In sostanza: la telematica per i Trasporti Intelligenti del futuro esige una PLURALITA' di frequenze e di soluzioni di accesso radio (e mica soltanto per le auto), che postula il ricorso a banda larga in mobilità DIFFUSAMENTE DISPONIBILE.
Ma noi questa disponibilità non la vediamo ancora....

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