10 dic 2009

Le streghe nucleari fuori dalla Puglia

So di essere fortemente impopolare, ma la Legge (unanime!) della Regione Puglia sul NO AL NUCLEARE, pubblicata il 7 dicembre scorso, è una sciocchezza sesquipedale, che non farà certo male ai pugliesi, ma non darà un contributo serio della mia Regione ad un governo mondiale illuminato (e quantitativamente rilevante) della Difesa della Terra dal surriscaldamento globale. Personalmente avrei atteso l'esito della Conferenza di Copenhagen prima di fare una legge così tronfiamente certa che le streghe nucleari debbano essere bruciate su tutte le piazze di Puglia.
Ma, ahimè, quando gli interpreti autoreferenziali e autentici della volontà del "popolo" si comportano come Beppe Grillo, non rimane altro che scambiarsi delle battute più o meno (tragi)-comiche tra i pochi delusi della povertà della politica odierna.
Premesso che sono un convinto fautore delle rinnovabili, ed anche professionalmente impegnato solo su di esse e non già sul nucleare, mi permetto di dire che i miti antinuclearisti stanno rapidamente cadendo in tutto il mondo. Certo, la discussione è accesa, molti problemi ci sono ancora, mentre i padri dell'ambientalismo moderno hanno rivisto le loro posizioni. Una minima attenzione critica e intelligente al progresso tecnologico dovrebbe consigliare meno demagogia (elettoralistica?), meno mitologie della paura e tanto studio, ma davvero tanto..Infatti ce n'è bisogno, e non solo per il nucleare!
Per una risposta sintetica alle stupidaggini più comuni rimando al post di Chicco Testa su Grillo.
Qui e là, soprattutto su Facebook, vedo che prevale il tifo antigovernativo più in voga, in materia di nucleare. Una discussione seria, a sinistra, non è certo aiutata
dalle chiacchiere dei ministri di Berlusconi sui grandi accordi industriali con i francesi dell'EPR. Questa tecnologia, tuttavia, nonostante qualche piccolo guasto, non è che sia proprio una ciofeca CATASTROFICA, e purtroppo da qualche parte si deve pur cominciare, in attesa della IV generazione. Intanto di quella elettricità francese abbiamo avuto a lungo bisogno, dopo Cernobyl.
La cosa che mi dispiace di più è la strana torsione politica del discorso anti-Nuke: in genere, si pensa che dietro il ritorno al nucleare (di fissione) si celino soltanto grandi business industrali-militari, predazioni monopolistiche, costi non valutabili, ideologie anti-ecologiche "per definizione", regimi di polizia e di "sicurezza" insostenibili. Tutto questo mentre in Svezia, invece, due Comuni si accapigliano per conquistarsi il sito "giusto" per lo stoccaggio delle scorie di quel paese (sempreverde). Non basta neanche appellarsi alle riflessioni di Obama sul ritorno al nucleare o alle certezze scientifiche sulla limitazione, nel medio termine, dei potenziali rischi radioattivi della IV generazione di impianti.
Pensieri ideologici e molto miopi, segno dell'urgenza irresponsabile del compiacimento delle paure irrazionali. Il nulla della politica!

Post Scriptum: la maggior parte degli antinuclearisti dovrebbe peraltro riflettere sul fatto che l'energia da fonti rinnovabili dovrà pure essere immessa in reti "adatte" di distribuzione elettrica, senza di che il Conto Energia di cui tanto favoleggiano i facitori di "tetti d'oro" ( ed io tra questi) non potrebbe nemmeno essere calcolato. E soprattutto non si faccia tale facile propaganda nella ripartita locomotiva cinese..

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