12 dic 2009

Veicoli e strade cooperanti in mobilità grazie a IPv6


Sto collaborando molto modestamente con alcuni amici ricercatori francesi al progetto CVIS, che per dirla semplicemente, cerca di far fare un grosso passo avanti all'iniziativa della UE sull'Intelligent Car, cominciando a dare intelligenza al SISTEMA DI TRASPORTO che INCLUDE le automobili. Quindi: si cerca di scambiare e far interagire in modo coordinato, sicuro e semi-automatico le informazioni sulla mobilità tra le Infrastrutture, i Veicoli e i Viaggiatori. Compito quanto mai ambizioso, ma equivalente alla sfida più generale per il GREENING del Trasporto su strada.



Tra gli enormi problemi di questa sfida si annida quella più insidiosa (e "sempre sottaciuta" nell'attuale mondo ICT): PER CONSENTIRE CHE L'INTERNET PROTOCOL (IP) SIA L'ESPERANTO DELL'INTERCOMUNICAZIONE TRA LE AUTO, LE STRADE E LE CITTA', SERVE ACCELERARE IL PASSAGGIO AD UN INDIRIZZAMENTO IPv6 DALL'ATTUALE IPv4... Detto in parole povere serve assolutamente mettere in pratica uno schema di indirizzamento più grande, ovvero un numero maggiore di indirizzi Internet ( un numero che è 2 elevato alla 128esima potenza, non più come adesso solo 2 alla 32esima potenza). Perchè? Basti pensare che pur limitando lo sviluppo delle automobili è del tutto probabile che tra 20 anni ci saranno (per difetto) 1,5 miliardi di auto in giro nel mondo. Considerando che TUTTA l'INTERNET DELLE COSE dilaga dapertutto nel mondo (dalle merci taggate con RFID in tutta la filiera distributiva fino ai braccialetti sanitari negli ospedali), con crescenti bisogni di localizzazione ANCHE IP (in molti casi), bisognerà attribuire all'elettronica delle auto del futuro almeno 3 o 4 indirizzi IP (statici o dinamici conta poco..) per ciascun mezzo!
Ciò avviene soprattutto quando le COSE si mettono a parlare con le COSE, come già i nostri computer con i server della Rete: niente paura! E' un problema noto da tempo, gli indirizzi disponibili si stanno esaurendo, le soluzioni sono generalmente già pronte...ma il passaggio impetuoso all'Internet delle cose comporta per i progettisti delle nuove elettroniche un bello sforzo progettuale non banale verso l'IPV6, altrimenti ci impalliamo tutti e la biblica torre di Babele cadrà per sempre!

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3 Commenti:

Alle 1:24 PM , Anonymous Pino Bruno ha detto...

Caspita! Bella cosa. Per caso si intreccia con SARTRE (http://www.pinobruno.it/?p=3789)?

 
Alle 3:24 PM , Blogger (Sa)verio massari ha detto...

Certo che sì!

 
Alle 7:33 PM , Anonymous Pino Bruno ha detto...

e allora rendici edotti degli sviluppi! Bravo!

 

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