23 mag 2006

La Puglia farà squadra con il Montenegro indipendente?

Fanno festa un po' tutti a BAR...La Serbia, per fortuna - apprendo adesso da Repubblica - ha riconosciuto l'esito del referendum. Il Montenegro oggi ha ancora più bisogno della Puglia. Già ci lavoriamo insieme per una innovativa rete portuale transadriatica (nell'INTERREG Adriatico per esempio), ma è appena un inizio...In realtà noi pugliesi abbiamo un chiaro interesse: che l'Unione tra Serbia e Montenegro, appena dissolta costituzionalmente dal voto di domenica, si rafforzi sul piano della cooperazione economica e dell'integrazione transdriatica ed europea.
Serbi e montenegrini si dividono per mille ragioni secolari, ma spero che vogliano avere pari dignità nel quadro di una modernizzazione del Sud Est dell'Europa, che alla fine premierà anche il nostro Mezzogiorno.
Le cose, infatti, non sono mai così semplici, soprattutto nei Balcani; perfino tanta gioia può generare sospetti in chi "perde" lo sbocco al mare! Basta dare uno sguardo all'Osservatorio sui Balcani per comprendere quanto lavoro di nuova concertazione serva ancor di più adesso.
Noi pugliesi siamo chiamati geopoliticamente a rafforzare l'Unione "federale" dei due nuovi Stati. Basti pensare a quanto diventi perfino più strategica, oggi, la direttrice BAR - BELGRADO (ferrovia, strada, pipelines, reti, interporti, ecc., sulla direttrice Mosca Belgrado Bar), sulla quale l'Italia, finora, ha collaborato e investito molto meno della "piccola" Grecia.
Eppure per la Puglia questo "corridoio transadriatico" è perfino più rilevante, nel breve termine, del Corridoio VIII che va da Bari al Mar Nero. La Provincia di Bari lo sa bene e il suo Presidente, Vincenzo Divella, non a caso è il rappresentante della Camera di commercio italo-serba. Il Montenegro con il Porto di Bar è una cerniera essenziale e non un filtro della mobilità a più ampio raggio tra il Mediterraneo e la Russia.
L'innovazione digitale che ci azzecca? Beh, c'entra tanto, tanto di più di quanto non si creda. Infatti solo un governo informatico e telematico del traffico multimodale delle merci tra i nostri Porti e la tratta BEL-BAR può consentire di conoscere, gestire, controllare e programmare in modo intelligente lo sviluppo di un piano infrastrutturale complesso.

C'è un progetto (ormai in cantiere) del Porto di Bari che mira concretamente a dogane elettroniche veloci e precise, alla gestione "locale" dell'intermodalità strada-mare e ferro mare, di qui e di là del mare: se si vuole son piccole cose, ma sono proprio le rotelle che muovono ingranaggi ben più complessi. Da questo punto di vista in Montenegro già ci siamo e dobbiamo fare ancora molto di più!

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page

Condividi su Facebook