26 ott 2006

La Grecia ci supera nel wimax....


Stefano Carli ha spiegato molto bene su Affari e Finanza la situazione che si va creando in Europa. Le licenze wimax sono già partite in Germania, Francia, UK e un po' dovunque. Mi permetto di aggiungere che anche la Grecia ci sta davanti. Una joint venture greca - canadese è partita a settembre scorso ad Atene con un'offerta wimax di grande affidabilità (tecnologia NORTEL) ed offre anche VoIP a profusione. L'immagine che accompagna questo post VIENE DA QUESTA JOINT VENTURE, FORMATA DA NORTEL E DALLA GRECA UNISYSTEMS. Opereranno sulla 3,5 Ghz, come quasi dapertutto in Europa. Nortel ci promette larga banda (non satellitare) sulla grande metropoli di Atene e sulle isolette sparse nell'Egeo, e perfino IP-TV via etere. COSA DIAVOLO STIAMO ASPETTANDO IN ITALIA? La Difesa Italiana dovrebbe fare davvero più in fretta, almeno a rilasciare le frequenze a 3,5 Giga , altrimenti come ICT italiana (!)possiamo smettere di sognare di esportare servizi di Comunicazione nell'area MEDITERRANEA!
Se aggiungiamo le notizie di mercato da Nokia e Intel sulla loro accelerazione verso gli standard nomadici e mobili del wimax, ne viene fuori una semplice verità: gli Operatori TLC "incumbent" , PIU' ANCORA DEI MILITARI, STANNO FRENANDO ALLA GRANDE...soprattutto in Italia. I signori delle TLC, concorrenti di Telecom compresi, hanno una dannata paura di perdere redditività e quote di mercato. La risposta più "miope" che stanno dando è quella di FINGERE DI VOLER FARE UNA RETE A 20 O 50 MBITS IN FIBRA, CHE ARRIVI SOTTO LE CASE DEGLI ITALIANI ( e questo per fare una o più TV PROPRIETARIE, dai cui abbonamenti dovrebbero risarcirsi della ormai quasi compiuta saturazione del mercato voce!). Ma da dove prendono i soldi, ridotti come sono? E chi gli garantisce ritorni economici in presenza del wimax? Sia gli operatori fissi che mobili hanno tante gatte da pelare. Finanza e Industria in questo caso contano ben poco, il wimax è una tecnologia "rivoluzionaria" che NON ci si può più permettere di sfottere nei convegni dedicati a eterne sperimentazioni.
Del resto, che la voglia di portare 20-50 Megabits nelle case degli italiani sia molto CHIMERICA, ce lo insegna la REALTA' del DIGITAL DIVIDE italiano e lo stato ben documentato da REPORT (Rai 3) sugli armadi Telecom nelle città, da Nord a Sud....
La cappa del silenzio che è scesa sulle vicende TELECOM non mi dice niente di buono: scopriremo presto, come annuncia Fitch per quasi tutte le telecom europee, che ci si avvia ad un inesorabile declino, e purtroppo a decine di migliaia di esuberi. I miei amici blogger che "stanno nelle TLC" si dilettano un po' troppo nella discussione sulla Next Generation Network (in fibra) o sulla ONE NETWORK (la soluzione co-operativa tra tutti gli operatori TLC per la improbabile gestione COMUNE della rete di accesso...).
Siccome Telecom, alla fine, io la odio e la amo, mi permetto di sussurrare due strategie: la prima, cedere sull'esclusività dell' accesso in rame/fibra all'utente finale e aprire fortemente al wi-max sull'ultimo miglio; la seconda, internazionalizzare l'offerta del servizio wimax nelle aree "deboli" mondiali prima che lo facciano gli altri concorrenti con alleanze FORTI con i player più rilevanti del settore (Nokia o Nortel o Siemens).
Il salto della rana, il FROG LEAP, i paesi emergenti lo faranno senza ombra di dubbio nel settore delle TLC, saltando appunto alcuni inutili stadi dello sviluppo ANTICO E LINEARE delle nostre esperienze in Occidente. Ma vanno aiutati con tecnologie (anche non italiane), con la system integration, con la gestione del servizio, ecc.....Possibile che Telecom non veda questa opportunità? O aspetta che vengano gli altri operatori esteri, magari dalla Grecia, a comprarsi le licenze wimax?

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