2 dic 2008

Napolitano sulla scomparsa del sud

Io sono cresciuto nel PCI di Giorgio Napolitano e Giorgio Amendola: quindi mi aspettavo che prima o poi il Presidente facesse l'intemerata che ci meritiamo tutti, qui nel Sud.
Ha detto con fermezza tipica di quella grande scuola di politica e morale che FU il PCI:
"Se ci si sottrae all'esercizio di responsabilità per quello che riguarda l'amministrazione della cosa pubblica non si hanno poi i titoli per resistere alle interpretazioni, anche le più perverse, del federalismo fiscale"
E' quanto con fatica dobbiamo ancora ottenere: un'amministrazione agile ma rigorosa, capace di andare al sodo e di non farsi irretire dai tanti politicanti che ci campano a sbafo (in tutti gli schieramenti), un'amministrazione senza paura ma con piena coscienza civile degli obiettivi di sviluppo, meno piagnona, meno fanullona, più studiosa, meno "pigra". I politici contano molto, ma ancor di più dobbiamo chiedere ai funzionari, ai quadri e ai dirigenti delle diverse macchine pubbliche: che abbiano soprattutto loro un sano scatto d'orgoglio. DICO QUESTO NEL GIORNO IN CUI SI ANNUNCIA UFFICIALMENTE LA PROROGA A GIUGNO 2009 DEL QUADRO COMUNITARIO DI SOSTEGNO PER IL SUD (2000- 2006): non vorrei vergognarmi più, COME TUTTE LE VOLTE, di un sottoutilizzo dei fondi UE e delle terribili corse che si fanno per arrancare, dopo anni di intollerabili inerzie verso obiettivi di "innovazione" mal pensati, mal progettati e che spesso invecchiano sotto i nostri occhi sgranati e "basiti"....ma che si riversano a scaricabarile sulle imprese e sui cittadini onesti che vogliono cambiare questo Sud addormentato! Ho detto ieri a una giovane "compagna" del PD che ci vorrebbe davvero tanta nuova grinta dorsiana: nel senso che ci vogliono donne e uomini "con le palle"...a volte anche, come già ci insegnava Giorgio Amendola - quando ancora io facevo l'ingraiano scontroso - , capaci di rimettere in discussione principi dogmi e certezze teoriche sull'economia e sul lavoro che non servivano e non servono ad altro che a confermare la comoda posizione di un'opposizione che non vuole misurarsi con il governo del cambiamento.

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