19 mar 2009

Sotto sotto...


A dimostrazione del fatto che nei periodi di grave crisi si affilano in silenzio le vere lame competitive, vorrei portare tre fatti dell'industria ICT che in questo 2009 cambieranno e, di molto, lo scenario digitale cui eravamo abituati (in Italia e nel Mondo).

PRIMO: IBM si annetterà con ogni probabilità la SUN, diventando assoluto leader nei Server e rinvigorendo la propria visione sul Software Libero (e sarà davvero necessario che con SUN non sparisca il mondo Java e la sua filosofia originaria, perchè dei chip, a questo punto, non ce ne può fregare di meno...).

SECONDO: sia negli Usa che in Italia e nella UE è molto probabile che i piani per la Rete a Larga banda (con la fibra fino all'uscio di casa - FTTH) escano dai cassetti dei sognatori "digitali", sotto la spinta neo-keynesiana per nuove infrastrutture strategiche, e diano corpo davvero a un'economia digitale diffusa, molto più ampia e "performante" di come finora l'abbiamo conosciuta. Perfino il governo Berlusconi, come prima quello del Regno Unito, non potranno sovvertire le conclusioni logiche del Piano Caio. Ne deriverà un po' dapertutto in Europa una bella scossa alle incrostazioni monopolistiche sulle vecchie reti d'accesso, e speriamo anche una bella spinta a servizi innovativi e a contenuti liberati sul mercato... (questa è la volta che ci liberiamo delle servitù Telecom e restituiamo un altro passo lesto a questa azienda italiana molto appesantita).

TERZO: Proseguirà una bella lotta nel digitale mobile tra l'Android di Google (in uscita anche in Italia) e l'Iphone Apple (a maggio c'è la versione 3.0 del firmware), che dimostrerà una volta di più che la competizione (per quanto importante anche nell'hardware e nel design) si è decisamente spostata sul software applicativo e sui contenuti digitali (se mai qualcuno ancora pensasse che il "cellulare" serva alle comunicazioni vocali).

Ed allora: dove, verso quali mercati, serve spostare, OGGI, QUI E ORA, intelligenza, lavoro, progettazione e creatività? E mi chiedo, perchè mai l'innovazione è sempre più una cenerentola in questo paese? ...Attendendo la zucca...

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3 Commenti:

Alle 5:33 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

Ciao Verio

l'innovazione non ha ragione d'essere in questo paese nella misura in cui rischia di pregiudicare equilibri consolidati anzi incrostati. Una sola prova per tutte lo stato pietoso della nostra Università (visto e toccato con mano).

Io non credo alla NGN unica alla maniera di una rete ferroviaria in stile UK con tanti fornitori di trasporto (alias VAS) "on top of it".

Non ci credo xchè da H3G a TELECOM a Vodafone a FASTWEB a SKY e ultime in ordine d'arrivo RAI e MEDIASET, un po' tutte hanno ragguardevoli immobilizzazioni in infrastruttura che rivendono con un valore aggiunto digitale che va dal penoso al mediocre (sesso e calcio su tutti) rispetto al prezzo che dobbiamo pagare. La gestione di quelle infrastrutture viene fatta con servizi che conti alla mano sono duplicati ed inutili. Inutili gli operatori di call center di 10 fornitori della "stessa" infrastruttura e ancora più ridondanti i manager delle rispettive.

Basta solo questo per convincermi che in un paese come l'Italia faranno la NGN ma sarà una bufala colossale e la pagheremo noi comprando 10 doppioni di infrastrutture e finanziando la costruzione dell'undicesima.

In merito ai contenuti, se scorpori dai ricavi degli abbonamenti i costi delle infrastrutture ti accorgi che non c'è un mercato dei contenuti "on-demand" che sarebbe l'unica vera strada di libertà.

Lo dimostra Mediaset che cominciò con il vero pay per view libero da canoni e sta anche lei cedendo alla logica del canone.

Lo dimostra sky che per darti contenuti li blinda in pacchetti bouquet che se l'utente volesse sfruttare al 30% dovrebbe passare la sua vita alla tv.

Lo dimostra la RAI grande carrozzone politico alla quale paghiamo un canone forzato per i pastoni informativi quotidiani e per campare una generazione di dipendenti che fanno invidia ai tempi migliori dell'Alitalia.

Una spruzzata di ottimismo, insomma.

Filippo da Milano

 
Alle 12:11 AM , Blogger (Sa)verio massari ha detto...

Rispetto ma non condivido quest'analisi "nera", anche se hai tantissime ragioni valide. Il problema è come si fa lo scorporo Telecom: se si fanno entrare anche Regioni e operatori minori su ONE NETWORK (infrastruttura comune e partecipata da tutti i telco), potresti anche pensare che almeno si apre uno spiraglio....

 
Alle 12:11 AM , Blogger (Sa)verio massari ha detto...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

 

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