5 lug 2009

Il Bertolaso di Fiorello che piace di più di quello vero


Credo sia umanamente legittimo per qualunque italiano adulto sorridere o sgnignazzare (secondo i gusti) alla caricatura "amabile" delle 106 controfigure di Bertolaso di cui Fiorello parla nei suoi spettacoli nel Teatro Tenda (spesso anche su SKY).
Spero che sfottere l'uomo, che con una sola tuta fronteggia tutte le emergenze possibili del Paese, non diventi reato di stampa o di diffamazione a mezzo blog.
La contro-informazione sull'emergenza Rifiuti a Napoli è stata sempre abbastanza attiva, come quella degli sfollati del centro storico de L'Aquila,...basta farsi un giro nei blog e su Facebook per scoprire che la patina luccicante, ma pur sempre volutamnete "modesta" e da ape operaia, della Protezione Civile italiana mostra crepe imbarazzanti. Ma non voglio infierire su quest'aspetto..
Recentemente, per uno scherzo del destino cinico e baro, con un Comunicato della Protezione Civile sulle inchieste varie in corso nella Procura di Bari sui rapporti tra LUI e altri "amici" (?) del Cavaliere in merito a forniture e possibili lavori/ servizi per la Protezione Civile, l'Uomo in Tuta ha dichiarato di non aver mai ordinato un cerotto o un estintore al Gruppo INTINI (a SMA SpA, credo in particolare...). E ci mancherebbe! Credo davvero che ne siamo sprovvisti..
E' pur vero che, attraverso "canali" magari discutibili (ma efficaci, evidentemente), le aziende si preoccupino di far conoscere all'Uomo in Tuta alcune cose non trascurabili in materia di una Protezione civile che diventa sempre più a 360° gradi: ad esempio,
se è vero che gran parte della Protezione si basa sulla Prevenzione e quindi sulla Conoscenza in tempo reale dei diversi fenomeni ambientali, come può il Dipartimento della PC ignorare o dichiarare non contestuale alla propria missione il monitoraggio dei rischi di incendio, frana, esondazione, meteo, ecc. ecc. Come si può trascurare o fare spallucce rispetto alle "pressioni" lobbystiche (anche plurali e bipartisan, ci mancherebbe!) di chi vuole qualificare e innovare il ruolo della PC, proprio per evitare che ogni disastro sia sempre un querulo ed eterno rimpianto sulle cose mai fatte, sulle decisioni mai prese, sulle risorse mai impiegate.
Credo che una visione operativa della PC italiana come polizia volontaria post-disastri
non riuscirà più ad affermarsi come un modello di eccellenza (che prima ci era invidiato nel mondo). Non basta scappare di qua e di là, tormentati dalla sfiga: a un certo punto serve anche riflettere su tutte le componenti sistemiche extra-PC che prevengano i danni, limitino i rischi, consentano una prevenzione intelligente. Ecco, se l'uomo in Tuta vorrà approfondire, penso che troverebbe risposte importanti anche per una migliore precisazione del suo ruolo, non onnicompresivo ed esaustivo dello scibile umano..

Etichette:

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page

Condividi su Facebook