28 giu 2009

Elettronica in Sanità, cenerentola senza zucca


Dalla lettura dell'ultimo rapporto dell'Osservatorio del Politecnico di Milano (MIP) sull'ICT in Sanità (da cui ho tratto il diagramma in figura, su cui torno tra un po'..) ho ricevuto ulteriori conferme del mio (ormai noto) disgusto per il cattivo mestiere che gli informatici italiani fanno (o meglio NON fanno o NON riescono a fare) nelle corsie ospedaliere.
Il punto è che - nonostante la spesa di 100 Miliardi di euro all'anno che la salute degli Italiani ci porta via, tra Stato e Regioni -, in mezzo a scandali di varia natura, l'informatica negli ospedali è praticamente un'accozzaglia di soluzioni estemporanee, arretrate, non conformi mai a standard europei e nazionali: insomma un prolungamento continuo di vecchi sistemi gestionali un po' raffazzonati, paghe stipendi e qualche astruso calcolo di DRG. Una ICT davvero "moderna" negli ospedali, a partire da una Cartella Clinica elettronica (ed in rete) per finire a tecnologie di tracciabilità SICURA di pazienti, farmaci e dispositivi medicali - da controllarsi semplicemente, magari in mobilità (grazie al wifi e alla RFID) -, non abita ancora nelle ASL italiane.
I medici, i primari, più ancora dei direttori delle A(U)SL più o meno politicizzati (come ben si sa), sono fonte inesauribile di decisioni soggettive (autorevoli?) in merito alla spesa IN REPARTO e alla fine - come ci ha insegnato il caso della Santa Rita di Milano - nel pompaggio dei DRG e quindi del "super-efficientamento" delle prestazioni A RIMBORSO (su questo rimando tutti i miei lettori di destra e di sinistra al REPORT della Gabanelli..).
Molti dei problemi di sistema di questa Sanità malata, che - nonostante tutto, VA DETTO!, è tra le prime al mondo (grazie agli stessi medici capaci e ONESTI, in maggioranza..) - dipendono da una spesa quasi ridicola nella Cartella Elettronica, nella Dematerializzazione della "carta", nei Servizi Digitali territorializzati, e nel Supporto alle Decisioni sull'efficienza clinica...IL DIAGRAMMA CHE HO CITATO SOPRA CONFERMA CHE SI FA STRADA SEMPRE DI PIU'(IN MOLTI DIRIGENTI SANITARI) LA NECESSITA' DI UNA SVOLTA IN DIREZIONE DI QUESTI SERVIZI, TENENDO CONTO DEI PARAMETRI DI EFFICIENZA, QUALITA', RELAZIONE COL CITTADINO E DI PIU' PRESSANTI OBBLIGHI DI RISPETTO DELLA NORMATIVA.
Sì NORMATIVA! E' necessario, è obbligatorio, ORMAI!, passare ad una nuova fase della Sanità Elettronica, che smonti vetuste e costose infrastrutture e incrostazioni della vecchia e "rapinosa" informatica degli ultimi decenni.. per dare più spazio a ciò che io chiamo sempre più spesso AUTOMAZIONE DI CORSIA - TELEMATICA DELLA SALUTE.
SI TRATTA DI UN PROCESSO IRREVERSIBILE CHE PROBABILMENTE FARA' SALTARE I NERVI A MOLTI POLITICI DI RETROGUARDIA E A TANTI FORNITORI ASL BEN INSEDIATI NELLE QUIETE E MORTE GORE DI TANTI CORRIDOI REGIONALI.
E' ORA DI CAMBIARE!

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6 Commenti:

Alle 2:19 PM , Blogger Spillo ha detto...

Chiedo umilmente scusa ma le segnalo la drammatica contraddizione nella quale anche lei incorre in preda all'antimercatismo acuto che perfonde (per rimanere nel medicale) intere frange del nostro arco parlamentare:

Ma se questa è la sanità migliore del mondo perchè dovremmo cambiarla ? O forse non è la sanità migliore del mondo se proprio guardiamo bene.

Perchè dietro al simulacro di un servizio pubblico (colabrodo e baronale) per tutti si nasconde la realtà di una sanità terno al lotto dove se ti va di culo vieni curato altrimenti oltre alle tasse che paghiamo per gli sprechi e i disservizi citati c'è chi compra salute a pagamento e chi la riceve per via delle amicizie.

O no ???????

Filippo Cutillo

 
Alle 7:48 PM , Blogger (Sa)verio massari ha detto...

Mio caro, sono d'accordissimo con l'assunto del "culo": io stesso ne sono una testimonianza SOPRAVVIVENTE! Forse perchè qualcuno mi conosceva..ma Asclepios di Bari è un'eccellenza PER TUTTI..
L'affermazione statisticamente vera che la Sanità italiana sia tra le migliori al mondo la ripeto spesso, PROPRIO per evidenziare le contraddizioni tra le Carte OMS e la realtà dei fatti (che spesso fanno paura..).
La mia idea semplice è che senza Responsabilità Sociale del lavoro, senza dar conto del lavoro, come direbbe il "barbiere di Stalin" - anche e soprattuto negli ospedali e nei vari presidi territoriali - non c'è speranza! A noi servirebbe, PERCIO', una diversa intelligenza informatica del sistema, sempre con gli occhi aperti sullo stato dell'industria nazionale della salute.
CON QUEI SOLDI IN PIU' - SPESI BENE - SE NE RISPARMIEREBBERO TONNELLATE (Drg pompati, duplicazioni, sprechi di varia natura, ecc.).
Orbene il privato o il pubblico devono funzionare con gli stessi parametri di efficienza, ma credo inevitabile, come negli USA di Obama, tornare a una responsabilità pubblica principale: l'antimercatismo non c'entra poi molto..

 
Alle 8:46 AM , Blogger Spillo ha detto...

OBAMA ha problemi molto diversi dai nostri: Il suo obiettivo è di aumentare del 10-20% la base di popolazione che ha accesso ad una sanità efficiente e parte da una condizione ideale di sistema paese che ogni giorno "fa colazione con pane e performance metrics".

Noi abbiamo un paese nel quale l'invadenza della spesa pubblica (ripeto: vuoto simulacro di equità sociale) ha creato una situazione ai limiti del surreale.

Paghiamo tasse per avere servizi pessimi e lo spread negativo tra gli "sla" minimamente accettabili e quanto in realtà si riceve lo rifondiamo di tasca nostra, "on top" rispetto alla tassazione ordinaria. O meglio lo rifonde chi può, chi non può usa le amicizie (e consuma male fondi pubblici)e chi non conosce è lo sfigato vero che pur pagando le tasse riceve gli avanzi quando e come possibile.

Questo è tragicamente vero nella sanità come nella scuola, nei trasporti, solo per citare alcuni degli esempi più eclatanti.

Allora fanno bene Brunetta, a introdurre criteri di misura delle performance, ed il Professore Ichino a chiedere cose semplici quanto rivoluzionarie come ricompensare il merito.

Questi criteri sono normale amministrazione nel mondo privato e non vedo perchè non debbano essere introdotte nel mondo pubblico.

La estrema difficoltà con la quale il criterio dell'efficientamento viene accettato nel settore pubblico. Il muro di gomma impenetrabile contro il quale si abbattono gli sforzi anche quelli meglio congegnati, sono un indicatore che con molto pragmatismo e zero ideologia un manager dovrebbe leggere per decidere la drastica riduzione della mano pubblica in questo Paese.

Non perchè ci sia un primato assoluto di un modello rispetto all'altro ma solo ed esclusivamente perchè il pubblico si è dimostrato colabrodo sinora ed incapace di gestire il minimo cambiamento.


Obiettivi mancati e risultati chiaramente fallimentari: serve altro per decidere ?

Grazie per l'ospitalità sul blog e per lo scambio di idee.

Filippo Cutillo

 
Alle 2:44 PM , Blogger (Sa)verio massari ha detto...

Sono totalmente d'accordo...sulla linea de IL BARBIERE DI STALIN, che a sua volta sottolinea la necessità di DAR CONTO DEL LAVORO soprattutto nelle organizzazioni pubbliche.

 
Alle 9:56 PM , Blogger Spillo ha detto...

Senti, io ho un passato radicale e onestamente mi sono tenuto abbastanza lontano da Stalin e dal suo barbiere, ma perchè è così famoso ?

(Radicale e ingorante ...)

f.c.

 
Alle 11:08 PM , Blogger (Sa)verio massari ha detto...

E' un titolo che ti suggerisco di Paolo D'Anselmi, Università Bocconi Editore, di cui ho già parlato qui:
http://www.veriomassari.it/2009/06/leggete-tutti-il-barbiere-di-stalin.html#links

Siamo tutti responsabili! Come il barbiere che non sgozza Stalin...
E' divertente, acuto e forse una buona chiave di lettura "radicale" e critica di questo paese

 

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