21 set 2006

Liberismo, regole e monopoli "naturali": ancora su TELECOM

Questa faccia è quella di Joseph Stiglitz, Premio Nobel per l'Economia nel 2001, più noto forse per essere il ribelle del Fondo Monetario Internazionale, ormai iscritto dalla destra mondiale nel registro dei "sovversivi" pericolosi.
Dato che qualche amico mi ha chiesto di commentare le posizioni di Giavazzi (che notoriamente stimo), ma che è assolutamente contrario all'ipotesi - che invece io caldeggio - di una partecipazione della Cassa Depositi e Prestiti allo scorporo della rete fissa di Telecom, sfodero questa citazione del vero economista che mi ispira, il "quasi-comunista" Stiglitz (civil servant dell'Amministrazione Clinton):

Market economies are not self-regulating. They cannot simply be left on autopilot, especially if one wants to ensure that their benefits are shared widely. But managing a market economy is no easy task. It is a balancing act that must constantly respond to economic changes.


Non traduco questo semplice testo e l'adatto invece alla situazione specifica Telecom: non c'è mai un autopilota perfetto per la guida economica di un paese (sviluppato o in via di sviluppo), non c'è mai mercato davvero libero, nè regole auree applicabili senza tener conto di condizioni economiche fortemente varianti nel tempo. E' così ed è sempre stato così, dai primordi della storia capitalistica...
Giavazzi ha ragione da vendere: rischiamo di pagare i debiti di Tronchetti - spero mai comunque più del suo nocciolino dell' 1% (come direbbe Scalfari)- o di accollarli alla nuova società delle reti, ma i vantaggi relativi che ne scaturiscono per il paese possono ben costarci qualche deviazione dalla "retta via" liberale, che non è ricetta ASSOLUTA.
Il riequilibrio della concorrenza e dell'innovazione di mercato che può scaturire dalla sostituzione dell'imprenditore (che si è stancato, diciamo) con capitale pubblico (che poi appare come formalmente privato, grazie alle italiche architetture alla Tremonti)rappresenta un "wide sharing of benefits", se le imprese e i cittadini potranno avere autostrade informatiche, stradali, ferroviarie, pipelines libere (prima ancora che pubbliche o private) dove la competizione di più attori farà scenedere i prezzi e aumentare la qualità di servizio.
Capisco che Giavazzi è sempre incazzato con Padoa Schioppa, ma qualche prezzo possiamo pagarlo per rimandare Tronchetti da Afef (beato lui!)

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