7 dic 2008

Onestà intellettuale sulla proroga al 2009: i buoni progetti non finiscono mai.

Continuo a sostenere le mie ragioni e le mie tristezze sulla proroga al giugno 2009 dei QCS 2000-2006, come ho anche scritto su Facebook, ma certo non sono Tafazzi! Dato che qualcuno ha aggiudicato gare e lanciato progetti complessi di ICT solo dopo l'inizio del 2007 , QUINDI FUORI TEMPO MASSIMO, si vorrebbe almeno una buona "social conspirancy" per recuperare bene il tempo perduto (da chi?) nell'interesse generale. Senza rinfacciarsi reciprocamente colpe e disfunzioni tra Amministrazioni e appaltatori (che contrattualmente sono stati forzati nei fatti alla buona volontà in varie "mission impossible").
Resta il fatto che chi i progetti li deve eseguire davvero, desidererebbe a maggior ragione un ceto politico amministrativo capace di evitare per tempo le proroghe e di comprendere davvero sul campo, ORA, le difficoltà operative di chi si deve ammazzare per raggiungere i risultati attesi in tempi molto stretti. Soltanto in pochi casi illuminati vedo questa responsabilità nelle amministrazioni coinvolte; in altri rimane la spocchia arrogante (tipica soprattutto dell'ignoranza e della conseguente paura) di chi si diverte a manifestare preconcetti e a esibire un preventivo disprezzo del lavoro d'impresa. "Solerti" funzionari (poco indipendenti) che si fanno convinzioni sbagliate (o spesso se le fanno dettare dalla politica politicante) sosterranno sempre di aver ragione di sospettare della qualità e dei risultati anche contro ogni evidenza operativa. Si piccheranno sempre di aver ragione loro e torto coloro che producono, magari muniti di apposito esperto "monitoraggio"... Il loro problema è salvarsi il deretano, a prescindere!... poi di ciò che avviene davvero non gliene frega niente, vogliono soltanto rimarcare che i tempi contrattuali vanno rispettati, anche quando ti hanno "estorto" una firma di avvio dei lavori molto, ma molto più tardi, del previsto.
Per fortuna queste nevrosi più o meno riconducibili alla cattiva politica (per non pensare al peggio!) sono minoritarie o si devono curare solo con adeguati psicofarmaci. Il guaio è che la somma di queste burocrazie irresponsabili e senza qualità produce APPUNTO l'incapacità di spendere bene e il giusto nei tempi programmati: anche perchè questa tipologia di dirigenti pubblici tra i diversi livelli amministrativi coinvolti produce fatalmente l'EMERGENZA CONTINUA e LE PROROGHE PERMANENTI (nel Sud è così da quando ho avuto il ben dell'intelletto).
MI INTERESSA, PIUTTOSTO, IN OCCASIONE DI TALE AGRODOLCE PROROGA DEI FONDI STRUTTURALI SEGNALARE PER TEMPO UNA COSA RAGIONEVOLE ALLE PERSONE SERIE (che pur pochine, per fortuna ci sono, con qualche migliore responsabilità operativa in certi comparti della Regione e in diversi Comuni): i buoni progetti non finiscono mai, terminano soltanto alcuni stadi naturali del ciclo di vita delle buone iniziative pensate e costruite per durare ed evolvere.

E' il caso evidente di un sistema di trasporti multimodale intelligente nei porti pugliesi, del sistema di servizi in rete wireless del PIT2, di tanti altri moduli funzionali di servizi di sicurezza territoriali, di molte delle infrastrutture ICT alle quali ho lavorato duramente in questi ultimi 3-4 anni (evvero, con vari ruoli "dirigenti" che non sono sempre stati graditi agli invidiosi e ai tirapiedi). Bene, questi progetti - ahimè per i miei antipatizzanti - sono il sale di una terra che si rimette in movimento, ed io non ho alcuna intenzione di veder chiudere i cantieri. I BUONI PROGETTI NON DEVONO FINIRE MAI, MA VANNO CURATI E GESTITI PER IL FUTURO! Anche le dannate proroghe possono servire allo scopo! O sarà così o i buoni progetti con le proroghe saranno fatti morire (si rifletta, una volta tanto, seriamente, sulla gloriosa passata stagione dei parchi scientifici... un esempio clamoroso sul quale io avrei tanto da dire!)

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