22 lug 2006

Il cucciolo del robot farà strada?

Poche cose mi danno fastidio come le divulgazioni scientifiche compiacenti. Non me ne voglia il giornalista di Repubblica che oggi ha scritto:

Il cucciolo di robot muove i primi passi e sbatte i suoi occhioni, cammina e pensa che cosa farà da grande, riuscendo a comunicare con l'esterno per imparare sempre qualcosa di nuovo. Come un bambino vero. Il futuro è già arrivato, molto prima di quanto si potesse immaginare. Perché quello che sta prendendo vita all'interno dell'Iit, l'Istituto italiano di tecnologia nato a Genova, da pochi mesi operativo, rappresenta uno dei più avanzati sistemi di intelligenza artificiale elaborati a livello mondiale.

Orbene chi volesse sapere qualcosa di più su RobotCub andrà certamente a vedere il sito di progetto (europeo -VI PQ - partecipato da gente seria come i professori Giulio Sandini e Paolo Dario, ma anche da tanti altri gruppi di ricerca di altri paesi). Scoprirà che è uno dei tanti progetti dell'Unità di Ricerca della UE sulla Robotica Avanzata e sull'automazione cognitiva, non LA rivoluzione!
Il fantastico annunciato cammino del cucciolo di Robot viene invece presentato come il risultato "quasi" diretto di quell'Istituto Italiano di Tecnologia che tanto fa discutere (e molto criticamente) l'intera comunità scientifica italiana (sulla sua repentina e verticistica strutturazione fortemente voluta da Tremonti e Moratti, sui suoi fondi di "eccellenza", unici nel panorama nazionale, sulla sua stessa opportunità strategica...). Non so se l'IIT di Genova abbia deciso di ri-partire da RobotCub, ma le impressionistiche notizie di Repubblica sui "cervelli ibridi e nanotecnologici" mi lasciano credere che si tratti di qualcosa del genere....
Non so ancora bene cosa intendano i ministri Mussi e Nicolais per uscire a "riveder le stelle", ma suppongo che la scelta della Robotica Umanoide per il MIT italiano debba essere molto ben discussa ed elaborata nel contesto di tante altre discipline prioritarie della "nuova" politica della ricerca italiana. Discussa tra gli accademici ma anche da più modesti ricercatori industriali, da politici, economisti e ingegneri che sono chiamati (anch'essi, spero) a contribuire alla ripresa di un percorso virtuoso di innovazione. Insomma, ci vuole ancora più democrazia, non una discussione tra le solite dieci persone che decidono...
Credo che l'Intelligenza Artificiale sia un grande e rischioso campo globale di ricerca da oltre 40 anni, da non abbandonare certamente, e che la Robotica costituisca una frontiera industrialmente interessante (soprattutto per l'Italia). Ma qualche dubbio sull'IIT di Genova e sulle sue priorità in Robotica, a dire tutta la verità delle mie sensazioni - e senza nulla togliere, beninteso!, a RobotCub - io ce l'ho.
Del resto questi tempi di magra dei fondi per la ricerca (sia di base che applicata) non ci hanno abituato a giustificare a priori le motivazioni degli investimenti pubblici, a giustificarne la redditività, a ipotizzare i necessari percorsi di valorizzazione?
Se tutta l'operazione IIT va rimessa con i piedi per terra, non sarà anche il caso di guardare con cura al futuro del nostro cucciolo robotico? Non vorrei che l'urgenza di giustificare l'esistenza in vita di un Istituto d'eccellenza inciampato quasi subito, faccia uno sgambetto al nostro piccolo umanoide (non solo genovese!)

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21 lug 2006

Dai Blogger del Libano...

"Nobody knows how many rebellions, besides political rebellions, ferment in the masses of life which people earth."

"Il Mediterraneo si veste di nero". Sulle spiagge di Beirut si accumula il catrame e l'olio degli scarichi dei mezzi militari. Fino a pochi giorni fa c'era gente a prendere il sole...
Vedo, per fortuna, che D'Alema riesce a tenere a Roma mercoledi prossimo una conferenza diplomatica con molti paesi arabi, sia per preparare una tregua vera, sia per affrontare con gli USA la via d'uscita da questo nuovo pericoloso budello mediorientale.
Una volta tanto come cittadino italiano sono fiero di ciò che fa il mio governo; credo che non ci si debba rassegnare e che il pessimismo vada bandito attraverso azioni concrete.
Discettare di chi abbia iniziato lo scontro o interrogarsi su come si possa attestare una tregua "alla pari", mi sembra una sciocchezza, mentre nessuno si preoccupa dello Stato e del territorio del Libano violato ogni giorno. L'Iraq e le due guerre del golfo dovrebbero aver insegnato che la potenza militare genera e moltiplica disastri duraturi. Una missione ONU con il ritiro immediato di Israele è indispensabile, quasi quanto una continua pressione diplomatica sull'Iran e sulla Siria per fermare gli Hezbollah.
Ai purissimi della sinistra radicale proporrei di pensare, ancora una volta, che gli interventi umanitari (ma con forza militare ONU o Nato che sia) è necessaria come nel Kossovo. Per evitare guai peggiori!
Oggi l'amministrazione Bush e e i neo-con (Condoleeza Rice per prima) sono in serie difficoltà, interne e diplomatiche: presentano, infatti, al mondo un quadro desolante del dopo Iraq. Questa volta l'Europa può contare un pochino di più!

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17 lug 2006

Notizie dal Libano con Assadakah.it

Assadakah significa Solidarietà. E' la rivista, anche on line, del mio amico libanese Talal Krais, che da anni a Roma è un vero e proprio pilastro del ponte non impossibile - non utopico - di una vera cooperazione euro-araba. A lui e agli amici di Assadakah, con cui ho lavorato ai tempi di un'altra stagione più serena dell'EUROMED, va tutta la mia più sentita e sofferta solidarietà. Leggere le mail che arrivano dal Libano su Assadakah on line serve a capire in diretta come si affrontano queste ore, lì, sull'altra sponda, sul limite del baratro.

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15 lug 2006

Il decreto Bersani e le società di informatica regionali

La ventata di libertà economica e di serietà competitiva del decreto 223, altrimenti giustamente chiamato "Bersani", non morde soltanto le corporazioni dei farmacisti, dei tassisti, degli avvocati, ecc. (in agitazione scomposta ancora oggi).
L'art. 13 - che confesso di non aver subito capito - liquida con chiarezza le ambiguità di cui ci si preoccupava in molti (per es. all'ultimo Forum PA) a proposito del malvezzo delle Società Regionali di ICT di perturbare il mercato nazionale con la continua partecipazione a gare extra-regionali.
Leggete pure il testo...i contratti che si stanno assegnando (forse) in questi giorni in diverse gare pubbliche in Puglia, Campania e Calabria sono/saranno NULLI!

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exit strategy


Arrivederci Castro! Ho combinato poco sul piano dei lavori in corso, ma ho riflettuto con calma su molte altre cose da fare. Di questi 15 giorni, a parte il mondiale vinto, mi ricorderò della citazione di Kant posta in testa al DPEF da TPS (T. Padoa Schioppa)


"coloro che dicono che il mondo andrà sempre così come è andato finora contribuiranno a far sì che l'oggetto della loro previsione si avveri"


che non mi sembra affatto meramente decorativa.
Infatti...l'altra cosa da ricordare, purtroppo sorta in questi ultimi giorni, è lo scoppio di una vera e propria nuova guerra in Libano, che sembra mettere ancora una volta la sordina alle nostre strategie mediterranee di sviluppo. E a molte ipotesi di lavoro sul fronte Sud della internazionalizzazione "pugliese". Bisogna credere che le cose non vadano sempre al solito modo...
Le due cose, quindi, sono straordinariamente correlate tra loro: bisogna fermare questa deriva pazzesca, cui ci si è abituati con troppa facilità...Mi sembra che Israele ritenti ancora una volta la strada della "pace in Galilea". Beirut è la metafora di un mondo mediorientale che non riesce a smentire le previsioni peggiori.

Eppure, penso, è stato proprio Sharon, il massacratore di Sabra e Chatila di quegli anni a ritirare le truppe da Gaza. Adesso a Nord e a Sud dei propri confini gli israeliani stanno scatenando un inferno. Mi auguro che Hamas e Hezbollah sappiano trattenersi dalla risposta armata e che l'Europa sappia FARE QUALCOSA SUBITO PER FERMARE L'ESCALATION! Mi sembra che le sentenze su Calciopolis appassionino di più e che le prime pagine e le copertine dei TG siano dedicate a questo piuttosto che all'emergenza che stiamo vivendo. Anche qui la lezione di Kant può aiutare!

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3 lug 2006

Sir Karl Popper e il marketing

"Un fatto smentisce cento teorie, cento teorie non smentiscono un fatto"
Karl Popper.

A proposito del post precedente: la teoria della conoscenza di Popper vale per la relatività e le onde gravitazionali, ma con un po' di buon senso vale la pena applicarla anche alle bugie "sociali" raccontate dai tecnologi e spessissimo dagli uomini di marketing. Mi ci metto anch'io, ovviamente! Cento tecnologie di Larga Banda non cambiano il fatto e la percezione sociale dell'arretratezza italiana, il solo fatto che una qualsiasi tecnologia avanzata non abbia il successo rivoluzionario "atteso" smentisce i promotori dell'innovazione "ultima" e "decisiva".

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Esilarante intervista di Turani a Ruggiero (Telecom Italia) sul nostro primato nella Larga Banda

Letto in una mattina assolata a Castro, Finis Terrae italiano, su Affari e Finanza di Repubblica:
Non mi dica che siamo all’avanguardia (Turani)
«E invece sì. Per quanto riguarda le telecomunicazioni oggi l’Italia è una specie di paese esempio, siamo quelli più avanti di tutti in Europa. E devo aggiungere che abbiamo un pubblico che risponde molto bene, che apprezza molto tutte queste novità». (Ruggiero, AD di Telecom)
E, mi sembra di capire, non è nemmeno finita (Turani)
.......«E’ esattamente così. E mi riallaccio a quello che dicevo prima. Ormai dobbiamo considerare che la banda larga è ovunque in Italia e che nei prossimi mesi diventerà ancora più larga fino a raggiungere dimensioni che in pratica consentono di fare qualsiasi cosa, sia nei telefoni fissi che in mobilità. I tempi in cui il telefono serviva soprattutto per parlare sono lontanissimi. Adesso si può fare qualsiasi cosa» (Ruggiero).


Ho aspettato di capire se fosse un mio colpo di sole...ma il maestrale era fresco e forte. No, è tutto "vero", tutto scritto!
Questa sceneggiata pubblicitaria è veramente indecorosa, alla faccia delle politiche pubbliche per abbattere il Digital Divide Nord-Sud e di tutte le fesserie di qualche sobillatore come me, che sa bene come le cose reali siano esattamente all'opposto dei sogni estivi dell' AD di Telecom.

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W le liberalizzazioni! Piccole grandi cose di sinistra liberale!


Fa impressione leggere la reazione di Renato Brunetta, presunto economista liberale, alle misure di Bersani (oggi in un'intervista a Repubblica). L'onestà intellettuale di tanta parte della destra italiana (da Alemanno alla Prestigiacomo) che ha subito detto :
queste cose le avremmo dovute far noi, ma ci è mancato il coraggio!
difetta senza dubbio a cotanto (sic!) personaggio che evoca scenari cileni con tassisti al posto di quei camionisti che crearono non pochi problemi ad Allende!
In generale questo pacchetto di nuove semplici libertà economiche, a costo quasi zero per i consumatori, sono un bell'esempio di una politica intelligente e di "sinistra"...perchè è rock e di sinistra limare le unghie alle corporazioni intoccabili dei notai, dei farmacisti e dei tassisti. I quali ultimi farebbero bene a capire subito che il provvedimento serve proprio a farli crescere come veri imprenditori e non a restare clienti impauriti dei potentati locali che dispensano licenze ad ogni tornata elettorale....

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