26 nov 2007

Applicazioni del Galileo e logistica mediterranea

Oggi e domani mi occupo di Cantieri della Progettazione: un evento voluto dal Settore Mediterraneo di Regione Puglia. Parlo della programmazione 2007-2013, per ciò che in Puglia e in altre Regioni del Mezzogiorno attiene al futuro della cooperazione territoriale e transfrontaliera. Ed all'impiego di fondi (anche ingenti) per stimolare sviluppo occupazione e innovazione nel quadro evolutivo delle politiche euromediterranee (che, come dice l'Assessore Silvia Godelli, finalmente dovrebbero sfuggire alla logica paternalistica del primo accordo MEDA di Barcellona). Io ho idee molto precise su AMBIENTE, INFRASTRUTTURE e TRASPORTI, a nome e per conto di numerosi attori pubblici e privati per cui lavoro, come consulente o progettista o "animatore". MA LA DEBOLEZZA EUROPEA SUI FRONTI PIU' CALDI DELLE TECNOLOGIE DI SUPPORTO ALL'INNOVAZIONE EURO-MEDITERRANEA, PROPRIO OGGI, MI SCONCERTA NON POCO.
E' NOTIZIA DI OGGI CHE FORSE LA COSTELLAZIONE DEI SATELLITI GALILEO - INTERAMENTE PAGATA DA NOI CONTRIBUENTI EUROPEI - SARA' PROBABILMENTE OPERATIVA SOLO NEL 2013. Il che significa che tutte le applicazioni di controllo e monitoraggio dei trasporti nell'area di Libero Scambio MED, il controllo della navigazione e della sicurezza dei trasporti intermodali, ecc. ecc., non potrà che contare su altri sistemi (potenzialmente discriminatori e sotto pieno controllo USA o cinese o di Putin...)almeno fino al 2016-2018. Ben venga il GALILEO tutto pubblico, ma non ci si chieda, allora, di costruire ipotesi applicative di "mercato" per i prossimi pochi anni... Il nostro problema sarà quello di valorizzare in massimo grado l'ingente investimento sul Galileo dal punto di vista dell'interesse sociale generale. Ovvero dell'interesse pubblico....
Voglio dire che realizziamo l'infrastruttura con denari pubblici europei, allo scopo non certo nascosto di finanziare l'industria aerospaziale di casa; non si potrà allora pretendere che le applicazioni critiche di Galileo vengano pagate solo dagli utenti, soprattutto quando l'utenza sia euro-araba ( il che pone notevoli problemi da qui in avanti sull'impiego del GPS che c'è già...)

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Quesiti nella gara Wimax

Sul sito del Ministero delle Comunicazioni ci sono le prime risposte ai quesiti posti dai concorrenti.
RIPORTO UNA DOMANDA E UNA RISPOSTA CHE POSSONO (potrebbero) ILLUMINARCI SUL FUTURO RAPPORTO TRA PUBBLICO E PRIVATO:

QUESITO DELLA GARA WIMAX

Programma di intervento del Ministero allo scopo di garantire ai cittadini interessati la disponibilità di accesso alle reti a larga banda di cui al
punto 3.5 del disciplinare.

I l Disciplinare, nell’ultimo capoverso del punto 3.5 recita:” Tenendo conto delle attività di copertura di cui sopra e valutato il documento relativo agli
interventi di cui al precedente comma il Ministero, d’intesa con l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per quanto di competenza, nelle aree in
cui non è stato pianificato il servizio, anche d’intesa con le regioni e gli enti locali interessati, predispone un programma di intervento allo scopo di
garantire ai cittadini interessati la disponibilità di servizi di accesso alle reti a larga banda.”
1. Si richiede di conoscere quali risorse frequenziali il Ministero intenda utilizzare per attuare il suddetto programma di intervento;2. nel caso in cui fosse realizzato il suddetto piano di intervento del Ministero, si richiede se sarà possibile per gli operatori, aggiudicatari dei diritti d’uso, fornire i propri servizi ai propri clienti attraverso l’accesso alla rete predisposta dal Ministero;
3. si richiede di conoscere come si concilia tale piano di intervento del Ministero con la durata dei diritti d’uso delle frequenze aggiudicati che è pari a 15 anni.



RISPOSTA

In merito al presente quesito il Ministero valuterà il proprio programma di intervento di intesa con l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, con
le Regioni e gli Enti Locali interessati tenendo conto dei piani di copertura degli aggiudicatari e garantendo il principio di parità di trattamento tra gli
operatori aggiudicatari dei diritti d’uso sulla base della vigente normativa nazionale e comunitaria di riferimento e senza che venga in nessun modo
inficiata la durata dei diritti d’uso delle frequenze aggiudicate.



C'E' QUINDI ANCORA UNA SPERANZA.....

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25 nov 2007

Wimax all'amatriciana

La sospensiva al TAR del Lazio, come si prevedeva, non ha sortito alcun successo. La gara wimax all'amatriciana continua, senza alcuna asimmetria a svantaggio degli Operatori Mobili e senza concessioni al possibile ruolo degli Enti Locali, almeno per una quota parte delle frequenze regionali.
Spero che Gentiloni e i suoi - anche alla luce della nuova situazione politica PIU' FAVOREVOLE al centrosinistra - manten gano le promesse relative alla liberazione di altre (e migliori) frequenze per il Wimax fisso e mobile.Per il resto ci penserà la regolamentazione UE e dovremo aspettare ancora un po' per seguire l'esempio americano della FCC nell'asta per gli usi digitali dei 700 Mhz (finalmente liberati dalla vecchia TV analogica).
E' lì il futuro del Wireless a Banda Larga!.
Lo vado dicendo da mesi su questo blog come un antico cavaliere Jedi...So che il lato oscuro della forza ci fa pensare, regolare e discettare solo di RAI e MEDIASET.... E mentre scoppia lo scandalo del pensiero unico berlusconiano in materia di TV, ci teniamo ancora la ILLEGALITA' del DUOPOLIO e quella del CONFLITTO DI INTERESSI IRRISOLTO. Ma che stiamo combinando, Gentiloni?
Vogliamo cambiare per davvero la TV DIGITALE, uscendo dagli sprechi dei decoder berlusconiani? Vogliamo regolare e assecondare la Neutralità della Rete, prima che i nuovi padroni Telecom ce lo impediscano per sempre? Per favore, sbrighiamoci.

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18 nov 2007

Non sarò un indigeno digitale....e chi se ne frega?



C'è un'accademia su Second Life che sembra voler fare a pezzi tutti coloro che non si immergono nei digital media a corpo perso (testa compresa!). Media_Mondo, Granieri ed altri stanno alzando i propri toni contro le pur lievi e dubbiose sensazioni critiche su Internet e sulla blogosfera "sociale" che raccontano (sui vecchi giornali) Michele Serra o Aldo Grasso. Sarebbe vietato avanzare dubbi, per di più, su strumenti come TWITTER e FACEBOOK, che a me non sembrano altro che giochini imbarazzanti per la mia privacy e la mia libertà...IL FATTO E' CHE CI SONO INTELLETTUALI, SOFISTICATI CANTORI DEL WEB 2.0, LA CUI MENTE (ANCORCHE' LUCIDA SUL "NUOVISMO" E SULLE MODE INTERNET) NON MI SEMBRA PROPRIO FIGLIA DELLA FATICA TECNOLOGICA CHE HA GENERATO LA RETE ED IL MODESTO E ANCOR NON SFRUTTATO WEB 1.0!

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16 nov 2007

WEB & DEM: benvenuto Mario!

Carissimo Mario, leggo soltanto ora di Web&Dem sul tuo nuovo blog.Noi riformisti un po' anzianotti siamo ancora davvero freschi, nonostante i colpi delle avverse fortune (industriali, politiche, tecnologiche e - ahimè -a volte anche sanitarie). Ma il nostro bello è che non ci arrendiamo facilmente...Condivido con te, soprattutto, quanto dici guardando alla difficile impresa del PD :

Oggi tutto questo sembra difficile e prevalgono gli elementi di scontro, le incomprensioni e le incertezze.
Eppure, ciò che cresce in tutti noi è oggi una sensazione intensa di libertà e di movimento, la sensazione di una nuova capacità individuale e collettiva di voltare pagina e di realizzare un progetto. Ciò che conta sono il percorso e la destinazione, non da dove vieni. Non si appartiene a un luogo, ma lo si attraversa per raggiungere un obiettivo, per inseguire un sogno, individuale e collettivo.

Con qualche scetticismo di prammatica ho dato anch'io tutto il cervello e il cuore (che mi è rimasto) alla costruzione del nuovo PD, turandomi il naso e facendo finta che la vecchia politica degli "apparati sgonfi" non sarebbe ritornata (tanto facilmente) alla carica. Mi dicevo, soltanto sabato scorso (all'avvio dell'Assemblea Regionale pugliese) ce la faremo...: siamo appena agli esordi di un grande progetto, i padroni delle tessere DC-PCI saranno sepolti nel lungo termine...MA NEL LUNGO TERMINE - DICEVA QUEL SIMPATICO PROFESSORE D'ECONOMIA - non è che questa felicità possibile ce la godremmo poi così tanto.
Nonostante il nuovismo ed il "MA_ANCHISMO" (non solo crozziano), ho visto tanti spettri del passato furoreggiare ai fianchi del corpo stanco dei vecchi partiti (che nulla sanno o vogliono sapere dei MeetUpdi Grillo, del web 2.0 o perfino delle vecchie riforme Bassanini che ormai piacciono solo a Sarkozy..), ho visto scatenarsi nel PD le anime socialiste dell'ultimo 900, mica quello buono di fine '800, ho sentito calcoli "anti-primaristici" nei corridoi della Fiera del Levante per DESIGNARE e NOMINARE i nuovi dirigenti del PD pugliese. Del resto, siamo ridotti a festeggiare i voti del Senato per una Finanziaria (ancora balbettante sull' innovazione e ricchissima di inutili e dispendiose mance sul welfare "comunista" in salsa Diliberto ..sic!). NON SARA' MICA IL CASO DI DARE UNA BUONA ACCELERATA?
Il tuo manifesto di valori (MANIFEST_INNO) è bellissimo, e mi viene voglia di sognarli ancor di più con te e con tanti altri (ho immensa fiducia negli attuali under 30!), magari discutendone criticamente alcuni riferimenti culturali...
Il vero tema vitale è farlo in tanti. Così, tanto per prendere la parola, e dire il proprio pensiero, NON SOLO SU DI UN BLOG!
Comunque, lo sai, io ci sto ....!

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Telecom Spaghetti.........


Ma certo che c'è da ridere.... i vertici di Telecom Italia sono tutti tragicamente di pietra! Un po' come tutte le aziende dominanti nelle TLC, dal CdA al 187, LE TELECOM (marcatamente quella italiana) sono di pietra o vengono da un ALTRO MONDO.
TI eccelle...Eppure Telefonica è "latina" come noi, ma noi - per di più - siamo la patria del DIRITTO!
Per inciso, mi chiedo se devo aspettare Franco Bernabè per avere una linea e un modem wifi ADSL a 20Mbits a casa mia....Chiesto ad Aprile, sollecitato oltre 10 volte con 2 reclami formali: niente! Anche i miei amici dirigenti in TI non possono nulla, non per rigore anti-casta/anticlientela, ma sol perchè il castello di Kafka che hanno costruito nel tempo e "stronchettato" a dovere è una trappola per loro stessi....CIAO TELECOM, speriamo che crepi!

Post Scriptum DA FINANCIAL TIME di ieri:
Matters have become so absurd and contorted that they could well have inspired Luigi Pirandello, the Sicilian Nobel prize-wining playwright, were he still alive, to adapt his Six Characters in Search of an Author.

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10 nov 2007

Sempre il solito spettro delle TLC mobili!


Scriviamo a quest'uomo una mail di protesta!
Rilancio con grande convinzione l'appello dell'Associazione Italiana degli ISP. SCRIVETE ANCHE VOI UNA MAIL A BARROSO!
Lo scontro tra le due Commissarie (alla concorrenza, la Kroes, e la Viviane Reding alla Società dell'Informazione) riprende vigore , NON SOLO SULLA NEUTRALITA' DELLA RETE, ma anche sul tema scottante della deregolazione del mercato mobile, CON IL SOLO EFFETTO CERTISSIMO - SE LA KROES PREVALESSE - DI CREARE UN OLIGOPOLIO EUROPEO DEI PIU' FORTI CARRIER MOBILI.
La questione non si presta a interpretazioni benevole, con l'ingannevole invocazione della convergenza sempre più forte delle TLC fisse e mobili da parte di Vodafone e compagni: anzi! Proprio il successo delle attuali assillanti offerte di portare il telefono di casa sul potatile avrebbe due effetti drammatici: da un lato la lievitazione dei prezzi del mobile (GRAZIE ALL'OLIGOPOLIO DI 3-4 SOGGETTI IN EUROPA), dall'altro il progressivo declino ed abbandono delle TLC fisse a se stesse (con conseguenti maggiori cali di redditività, diminuzione di investimenti, crollo delle offerte ISP ecc.). ALMENO CI FOSSE UNA FORTISSIMA APERTURA DELLO SPETTRO ELETTROMAGNETICO ALLA BANDA LARGA WIRELESS... che pone COMUNQUE, come ricordano tanti esperti disinteressati, il problema delle terminazioni delle reti mobile su quella fissa e il BACKHAULING TRA LE STAZIONI RADIO BASE!

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8 nov 2007

Declino del petrolio (a > 100 $)



Beppe Caravita lo chiama IL GRANDE SOLARE TRANS-MEDITERRANEO. Nei giorni in cui il barile sfonda i 100 dollari, le notizie e le visioni che propone Carlo Rubbia, l'ANDALUSO Carlo Rubbia, fanno bene al cuore..

Si perde tanto tempo sui migranti e sui rom, i media si dilettano sui "piccoli" temi dei giudici e dei politici italiani, mentre le grandi cose scivolano inosservate.. Eppure il petrolio tocca le tasche di tutti! In più mi chiedo: non c'è qui più che altrove il futuro meridiano del pianeta? Nelle appassionanti discussioni sull' alternativa mediterranea (Cassano e Zolo, con tanti altri...), troppo impastate di ideologie del '900, c'è più che un'ombra di passatismo e il consapevole rischio di qualche tensione elegiaca di troppo(ancorchè negata vibratamente)...Proprio per questo è necessario:
....Unire i punti cardinali vuol dire unire il meglio di essi, le tecnologie e la ricerca più avanzate e il passo più lento dei deserti, il coraggio e l’innovazione imprenditoriale e il legame con le radici
Proprio questo fa Carlo Rubbia, quando a Siviglia affresca un futuro SERIO di elettrodotti in corrente continua che portano l'energia solare nelle nostre case. MA LA COSA NON FA CERTO NOTIZIA IN TV! Poveri noi....

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4 nov 2007

Putnam al Festival della Scienza di Genova

Non so se Hilary Putnam possa meglio essere definito un matematico o un filosofo. Ieri era al Palazzo Ducale di Genova al Festival della Scienza ed ha confermato il suo neopragmatismo dicendo che " filosofi e scienziati devono cercare di dare una risposta ai problemi..." Per il papà del funzionalismo nelle teorie cognitive è una modesta ma "tranchant" proposizione di valore....Chissà, ne devo parlare con il mio amico Giangi, che con il CRAV (Centro Ricerche Avanguardie)di Bari, ogni tanto, si diverte a gettare ponti tra linguaggi apparentemente diversi come per il recente Convegno sulle MACHINAE. Ma concludendo: per chiunque conosca il "barese" mercantile - dai tempi dei furti delle ossa di San Nicola in poi - l'espressione..."u' filosuuf..." è una sorta di sprezzante insulto a colui che teorizza soltanto , fa poesia ma non dà frutti.Io la penso come Putnam.....e d'accordo con i baresi di una volta (anche il filosofare dà buoni frutti!)

Nella bella foto di Guido Castagnoli una scimma gioca con il logo del Convegno genovese

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3 nov 2007

Quel gran genio del mio amico....



Diciamo che si occupa di economia del Mezzogiorno....di cui spesso ha scritto, ma non come tanti altri sociologi ed economisti "del SUD", che spesso son stati vere e proprie "canne al vento" del potere "straordinario" (e, poi, "disciamo"... la canna al vento non è offensiva "qual piuma al vento"...e ci mancherebbe!).
Ha covato, come tutti noi, sane speranze sullo sviluppo endogeno del Sud, ne ha celebrato (troppo a mio avviso) la grande svolta, per poi ripiegare su normali toni sempre più pessimistici, in linea coi tempi...
A mio modo di vedere, perseverare in un errore di analisi o di interpretazione (soprattutto se si è economisti), è ben peggio che prendere un primo abbaglio e non negarlo mai più. Il Mezzogiorno dei distretti o da abolire (... tanto ce la faceva quasi da solo...), del mio amico Gianfranco Viesti, ha bisogno ANCORA (ma guarda un po'!) di un piano industriale. Lo afferma Luca di Montezemolo, alla reggia di Caserta, ed il Sud delle grandi svolte mai compiute torna subito di moda. RESTA DA CAPIRE SU QUALI SOLIDE PALAFITTE SIANO FONDATE LE NUOVE ANALISI DI GIANFRANCO (mi riferisco all'ultima Ricerca edita da Donzelli). Mi spiego meglio: il volume, che cancella di colpo tutti i presunti punti di forza dell'auto-propulsività del Sud (salvo il turismo) nei settori tradizionali, continua a raccontarci un'opzione dell'alta tecnologia come "PROMESSA DI SVILUPPO" a partire dalla Microlettronica di Catania, della sarda TISCALI e dei primi vagiti avio-aeronautici tra Napoli e Grottaglie....

Credo che non sia davvero il caso di illudersi su una REINDUSTRIALIZZAZIONE TECNOLOGICA del Sud, basata sulla concentrazione "DISTRETTUALE" di alcuni fattori di scala e di scopo (come a Catania); credo, piuttosto, che valga la pena di non isolare, ed anzi di mettere in rete, le eccellenze sparse: non è più l'ora dei Centri o dei Parchi, ma delle reti locali e RICONFIGURABILI di saperi il più possibile affrancati dalla morta gora universitaria italiana. Anzi saranno le nuove attività industriali NEL Sud a rianimare le Università! Bisognerà attrarre capitali cinesi, indiani e USA su nuove frontiere ben definite, offrire capitale umano qualificato ( e ne avremmo, se tutti facessero il loro mestiere), difendere la qualità "world class" della nostra identità euromediterranea, sviluppare l'intelligenza logistica di tutto il Sud (che predico da fin troppo tempo...). BENE, PER FARE TUTTO QUESTO CONVERREBBE DISARMARE IL CONCETTO DI DISTRETTO (MEGLIO IL LOMBARDO META-DISTRETTO, ALLORA!), SBARACCARE LE AGENZIE POCO UTILI PER LO SVILUPPO (CE NE SONO TROPPE, O NO?) E PORTARE UN PO' DI SERIETA' NELLE UNIVERSITA' PUGLIESI....A PARTIRE DA QUELLA SELETTIVITA' DI MERITO - QUI GIANFRANCO HA RAGIONE - CHE SEMBRA ESSERE STATA SOPPIANTATA DA BEN ALTRA GRAMIGNA....
Le analisi sul che fare nella Ricerca e nell'Innovazione al Sud continuano ad essere desolatamente deboli (e straordinariamente ripetive). Non mi sembra che da quando Aldo Romano cominciò ad occuparsene negli anni '80 si sia affinata una diversa capacità critica di analisi. E' arrivato o no il momento di fare come gli indiani veri?

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