28 ott 2008

For (my) Next Generation


C'è un bullismo senza più limiti, che distrugge parchi e giardini a due passi da casa mia, nell'indifferenza e nella paura dei più. Si tratta di studenti delle medie inferiori, bambini inquietanti sui 12-13 anni, sguaiati e volgari che di più non si può, nemmeno lontanamente sfiorabili dai movimenti di questi giorni dell'Onda. Figli di troppa demenza TV e di insegnanti depressi e rassegnati, oltre che di famiglie senza più "anima"... Oggi una mia amica dirigente pubblica mi ha proposto una buona idea: un festival della sicurezza urbana. Pur pensando che c'è un abuso di festival dell'economia, della scienza, dell'innovazione, oltre che di cinema e di teatro, ho abbozzato un sì convinto. Sempre for MY next generation, che per adesso se la ride beatamente!
Ma, a parte le amare considerazioni sull'assedio bullista ai più piccoli - nel mio quartiere "residenziale" - (Michele ma che diavolo di sindaco-sceriffo sei?): stiamo facendo un buon lavoro sul Progetto Nord Barese Sicuro, cercando di fare una mappa dinamica dei fenomeni di rischio e di insicurezza urbana (percepita e no) in ben 14 grandi Comuni, usando tecnologie software sofisticate, ma Open Source, con palmari GPS che fungono da "osservatori" mobili (uno per ogni agente di polizia locale) e modelli di intervento un po' più ispirati e intelligenti del "solito tran-tran". Faremo scuola, lo giuro, anche grazie a sistemi di videosorveglianza mobile e applicazioni informatiche originali che i cultori delle telecamere a gogo' si sognano...ma che danno tanto di più ai cittadini.

Etichette:

Condividi su Facebook

27 ott 2008

Mobilità anche in mongolfiera?

Pianificare e realizzare un Sistema Intelligente di Trasporto non può essere un'operazione di fantasia, ma un'attività di diagnosi completa e seria delle opzioni di viaggio dei cittadini/utenti ( e non voglio parlare delle merci pericolose che attraversano le nostre città, nella totale inconsapevolezza degli amministratori locali). Prendiamo un sistema anche complesso di ferrovie locali di superficie ed un articolato sistema di TPL: il "commuting" tra i diversi mezzi di trasporto non è un semplice calcolo teorico di routing (per cui la ricerca operativa e la cartografia digitale già offrono soluzioni più che ottime).L'intermodalità tra treno e autobus locale risponde a vincoli pratici ( e di scelta dei viaggiatori) molto più complessi ma senza dubbio euristici e pragmatici: pertanto gestire mappe sul web di percorsi immaginari(teorici) non è proprio la soluzione più consona ad una vera filosofia ITS (che in genere promuove obiettivi funzionali e logici ben studiati, dentro architetture un pò più ardue di un "semplice" portale pluricomunale).

Etichette:

Condividi su Facebook

26 ott 2008

Italia.Innovazione..un wiki!


Non so cosa sia questo Istituto per le Politiche dell'Innovazione, ma un post di Stefano mi ha fatto scoprire un wiki davvero intrigante, che suggerisco di leggere criticamente e con attenzione. Molte cose sono condivisibili e non mancano buoni suggerimenti pragmatici soprattutto sul fronte e-gov.

Etichette:

Condividi su Facebook

Si riparte?


L'Unità titolava oggi: SI RIPARTE. Per carità nutro la stessa speranza, ma aggiungo più di un punto interrogativo. La violenza verbale del cavaliere mi fa ben sperare, come la tenuta sostanziale dell'ONDA anti Gelmini, che molti compagni docenti mi dicono (non nostalgicamente) che sembra possa durare. Non vedo, però, emergere ciò che il solito rude Sindaco di Venezia chiede ai movimenti e al Partito: contenuti critici puntuali, idee forti e programmi riformisti all'altezza del crollo di una grande stagione del capitalismo. Non me la prendo con nessuno, ma ce n'è per tutti: la riflessione sul che fare è appena ai suoi inizi...il problema non è Berlusconi, nè la Marcegaglia e tanto meno la volpe "Tremonti" (quello che avendo capito sempre tutto prima degli altri, aveva deciso di fare Robin Hood contro i petrolieri e i banchieri, ma oggi li soccorre amorevolmente!), il problema vero è capire qualcosa di più di questa fase geopolitica mondiale e chiedersi più seriamente come si evolverà la ripresa economica planetaria tra nuove energie, tecnologie che ancora non vediamo e nuove relazioni tra Est ed Ovest...Penso che una rivoluzione dei paradigmi economici sia alle porte, nello stesso senso che utilizzava Kuhn per le rivoluzioni del pensiero scientifico. La forma del mondo può e deve cambiare, ma nessuno di noi se l'immagina per davvero. Non tocca alla destra che ci ha portato a questo disastro (Bush, i banchieri americani, i suoi generali), ma proprio a noi...(Obama, i nuovi capitalisti asiatici, le PMI di fantasia in Europa, un (veramente) nuovo PD....)

Etichette:

Condividi su Facebook

22 ott 2008

Adam Smith e Marx a Pechino

Credo che Giovanni Arrighi con il suo bel libro su ADAM SMITH A PECHINO (2008) sia una lettura indispensabile per capire la crisi finanziaria globale. Sociologo rilevante della John Hopkins è anche autore di altri bei saggi sul caos e le non linearità del nostro tempo economico. Penso che in lui riviva una "tradizione" marxista non certo irrilevante nell'orizzonte attuale, denso di vecchi e nuovi interrogativi sulla fine (o sulle trasformazioni) del capitalismo. Nel contempo credo che sia una lettura obbligatoria per qualunque giovane ingegnere o informatico ICT che voglia prender coscienza delle attuali contraddizioni storiche e sociali senza portare il (proprio) cervello all'ammasso. Ne parlavo ieri con il prof Carlo Brumat in SMA: occorrerebbe davvero che il suo progetto di una scuola (anche) del carattere, oltre che di certificata qualità internazionale, prendesse corpo da qualche parte in Puglia e che i programmi e i docenti e i contenuti di questa scuola (come fosse davvero un'ultima spiaggia) aprissero le menti di qualche elite da salvare in questo mondo che declina...La Puglia può essere una terra attrattiva per questi docenti dell'eccellenza? Forse sì!
Vedo tornare la protesta giovanile in piazza in questi giorni, ma temo che la Gelmini sia davvero l'ultimo dei nostri problemi. Mi dispiace dirlo, ma a questo punto dobbiamo salvare le scuole d'eccellenza prima di tutto, per non scomparire come nazione e come sistema economico. Carlo ha ragione: la formazione delle menti torna ad essere un problema prioritario...

Etichette:

Condividi su Facebook

Visual debriefing


Vista di Shanghai dall'hotel Panorama.



L'incontro con il mega-porto di Ning Bo, dove si fanno con molta modestia sobri piani di sviluppo per collegare e specializzare quelli che per noi sarebbero più di 11 "maggiori" infrastrutture portuali, ciascuna simile al porto di Genova. Ning Bo, in tonnellaggio, ha già superato Shanghai: fa oltre 10 Milioni di Teus, l'intero traffico italiano (incluso il transhipment!).



All'interno della Città Proibita a Pechino:

...e in Piazza Tien Anmen



Folle di cinesi a vedere le meraviglie olimpiche di questa immensa nazione emergente...



In sostanza un enigma con il quale sarà sempre più urgente confrontarsi:



Non pubblico i miei scatti migliori (dei 600 fatti in Cina) su Flickr o in generale sul web (penso che la mia vista dell'enigma sia molto privata e/o soggettiva): volevo soltanto registrare qualche appunto pubblico per le successive riflessioni.

Etichette:

Condividi su Facebook

17 ott 2008

Nella Pechino post-olimpica

Dal terminal 3 in centro città (vicino alla Città Proibita) in meno di mezz'ora, ma le code per il taxi sono state un inferno. Mi chiedo: ma se il salario di un ingegnere qualificato (nell'high tech) difficilmente supera i 600 euro, tutta questa gente sui terminal dei voli interni come fa a viaggiare? Le mie guide italiane (esperte da anni della Cina) e l'amico Wei sostengono che siano una parte degli 80 milioni di nuovi ricchi. Parecchio travestiti a mio avviso! Questo è un paese che merita un'accurata ma complicatissima diagnosi del bene e del male del '900! Penso proprio che - crisi o meno - a Ning Bo abbiamo posto (comunque) le basi di continui ritorni dal Mezzogiorno mediterraneo: quindi ci sarà tempo per approfondire le mille sfaccettature e incongruenze di questo sterminato paese. Ho lasciato Shanghai agli amanti della F1 e ritorno domenica via Pechino con una quantità di terribili opportunità e minacce, tutte racchiuse nell'ideogramma cinese per "crisi"...qualcosa, che si capisce bene, adesso li attanaglia quanto e più che dalle nostre parti. So che ci sono contatti frenetici ad alto livello tra gli stati maggiori "politici" asiatici e occidentali; spero che anche noi europei si faccia di tutto per capire le ansie correnti dei cinesi (sulla scorta di una rilettura intelligente del vecchio Marx...ma su questo vi rimando a qualche post futuro).

Etichette:

Condividi su Facebook

16 ott 2008

Saluti e scambi con il Porto di Ning Bo

Tornerò con ampia documentazione fotografica sul Porto di Ning Bo (vista dall'albergo sulla città qui sopra) , ma adesso tutte le mie foto sono su una Lumix con scheda SD, non gestibile da questo Macbook...allora vi mostro uno dei momenti di saluto della delegazione italiana (guidata dall'on. De Michelis per l'associazione Italia-Cina) con i responsabili del Porto (l'ho presa con l'IPhone). Abbiamo discusso molto delle potenzialità di Brindisi e Taranto con Ning Bo e non solo con l'Autorità (se così si può dire..), ma anche con rappresentanti di Cosco, China Shipping, Maersk, APL, Evergreen. PENSATE SOLO AL "FATTO BANALE" CHE NING BO FA 10 MILIONI DI TEUS ALL'ANNO, PRATICAMENTE TUTTO IL TRAFFICO NAZIONALE DI CONTAINERS IN ITALIA...Ning Bo vuole investire sul Mediterraneo, ma siamo capitati (quanto meno) in un momento di seria riflessione sul che fare, per via dell'isterismo delle borse (anche asiatiche!). La crisi di questi giorni invita alla prudenza, ma la Cina rimane un enorme cantiere in perenne movimento. Non credo che questo gigante industriale pensi all'economia reale con il nostro stesso assurdo pessimismo.



Etichette:

Condividi su Facebook

12 ott 2008

Shanghai virtuale



Quando devi viaggiare per paesi sconosciuti, la guida turistica più facile è davvero YouTube. Ma c'è davvero tanto contenuto anche su Ningbo. Lo dico per chi si dibatte sulla ricerca dei contenuti da caricare sui "nostri" portali (...state calmi, il P2P risolverà qualsiasi mancanza di creatività delle redazioni, pubbliche o private che siano!). A proposito: ho scoperto che la marca BIRD dei telefonini made in China è nata proprio nella piccola Ningbo, dove c'è anche una Università molto apprezzata. Insomma il virtuale serve sempre, quanto meno a sapere cosa devi portarti addosso...A parte questo aspetto, credo proprio che, come a San Pietroburgo, troverò hot spot free un po' dapertutto, alla faccia della censura cinese. Vedremo, se sarà così posterò qualcosa anche da lì, dove vado all-Mac, per ragioni di spazio (il Mac Air è insuperabile tra le camicie di un trolley!).
Quando sono stato in Giappone per Parchi Tecnologici, soltanto un'epoca fa (nel 1988), non c'era Internet, il muro non era crollato e viaggiai con Alitalia in business class (con lo champagne): e fu lì che feci scalo a Shanghai la prima volta. Insomma devo dire che se ti riesce di sopravvivere alle avverse fortune puoi raccontarne di cose a cavallo dei due secoli.. per tacere del fatto che a 18 anni sapevo tutto, ma veramente tutto, della Cina di Mao e della lunga marcia. Coraggio! Tirem innanz! Anche nel Palazzo di Inverno a Leningrado , la rivoluzione non se la fila più nessuno (per lo Stato in economia oggi facciamo il tifo in tanti, comunque, e con Tremonti in testa!).
Ma al di qua della Cina, e pensando alla sfericità del pianeta: oggi ho letto un bellissimo dossier su TOPOLINO in Repubblica, scoprendo che tutte le storie Disney del nostro "antipatico" personaggio sono ormai passate nelle menti (e penne e matite) italiane che continuano ad oltranza un mito USA globalizzato...non sarebbe male se tutto ciò avvenisse anche in altri campi...

Etichette:

Condividi su Facebook

8 ott 2008

Venerati maestri straparlano...


Il bellissimo libro di Berselli mi è tornato in mente, inevitabilmente, durante la lettura di questo dialogo "allucinante" tra Baricco e Magris sul Corriere di ieri. C'è qualcuno che crede che i barbari siano prevalentemente "digitali" o strimpellino tasti a vuoto, senza pensieri...E dire che sono stato un lettore "fedele" dei viaggi di Magris in tutta Europa...
Mi piace fare questo sberleffo, in tempi di ATTUALISSIMA BARBARIE: vedo tanta paura emergere dalle cronache economiche di questi giorni concitati. Tutti a rassicurare risparmiatori e imprese, ma non ci sono mai colpevoli, e i barbari che giocavano sulla crescita del debito saranno salvati prima di tutti gli altri....

Etichette:

Condividi su Facebook

7 ott 2008

Il "mistero" del PIL pugliese nel 2007

Da alcuni mesi si dibatte a Bari , dopo il rapporto SVIMEZ 2008, della straordinaria crescita del nostro PIL (+1,8%) rispetto a quello di tutto il Paese, mica solo delle altre regioni meridionali! I servizi hanno contribuito per quasi il 3% e l'industria manifatturiera "regionale" per circa lo 0,9%; l'agricoltura arretra "regolarmente" di un -8,8%. Tutto il Sud era a uno stentato 0,7% nel 2007. I dati Istat hanno confermato, grosso modo, quelli della Svimez (www.svimez.it). FIOCCANO INTERPRETAZIONI ESAGERATE SULLA SPECIFICITA' PUGLIESE, COME SE DAVVERO NOI AVESSIMO INVENTATO UN MODELLO DI SVILUPPO DIVERSO! Mi sembra davvero strano che economisti e sociologi da sempre criticamente attenti alla scarsa perspicuità degli indicatori classici del PIL , ne diventino improvvisamente novelli cantori; mi sorprende che il buon Nichi faccia il governatore "primo della classe", rivendicando risultati record - da lui attribuiti (ovviamente) alle politiche della sua giunta- nonchè a distretti tecnologici in formazione e a sistemi di imprese che starebbero riuscendo a superare la frammentazione e l'isolamento delle PMI...Tutto bello, ma occorrerebbe molta più sobrietà, tanto più in questa fase di cambiamenti epocali che DEVONO RIPORTARE LA NOSTRA ATTENZIONE AI FONDAMENTALI DELL'ECONOMIA REALE. Può la Puglia, con i suoi numeri, aiutarci a spiegare nuovi " nuclei motori" di sviluppo? Siamo sicuri di questi trend, siamo certi che non siano in circolo anfetamine finanziarie connesse alla chiusura del ciclo di spesa comunitario 2006-2008? Mi permetto di suggerire un'analisi MICRO dei settori di servizi in crescita nella nostra Puglia e una valutazione ravvicinata e "sul campo"...Magari poi scopriamo davvero i nostri punti di forza! Ma, insomma, una buona classe dirigente deve scavare più a fondo nella sua struttura e nelle sue dinamiche, per capirci davvero di più! Non mi sembra il caso di piegare questi buoni numeri alle diverse versioni ideologiche pre-costituite sul Sud "da abolire" o da "dimenticare": viviamo in una stagione di cambiamenti che motivano maggiori riflessioni in economia, il ripudio dello stucchevole dualismo pessimismo-ottimismo, e soprattutto una visione a 360° gradi delle agende degli interventi pubblici e delle strategie di impresa. IN UN MOMENTO STORICO DI CRISI GLOBALE, IN CUI TUTTI SI RISCOPRONO NAZIONALIZZATORI, SOCIALISTI E KEYNESIANI, VORREI CAPIRE DAVVERO SE LE DIFFERENZE PUGLIESI SONO DAVVERO (EVENTUALMENTE) DOVUTE AGLI SPIRITI "ANIMALI" DEI NOSTRI IMPRENDITORI.

Etichette:

Condividi su Facebook

5 ott 2008

da PSICHE di Paolo Conte: dedicato alle promesse del '96



Ad alcuni soci del '96, in cerca della quadratura del cerchio

Etichette:

Condividi su Facebook

Dall'Alfa 159 alla Tiguan


Alla fine ho tradito di nuovo la mia (pur) amatissima Alfa Romeo: mi serviva un miniSUV non pacchiano, ecologico e sicuro. La Tiguan ha battuto molti record e vinto molti premi, l'ho provata in questo WE: la trazione integrale, il volume GIUSTO e la comodità mi hanno definitivamente convinto. La verità è che gli anni passano e che voglio guidare senza sentire tutte le buche...e poi Totò, dietro, ci sta anche meglio! Se non ne avessi bisogno fuori città la nuova fantastica 500 mi basterebbe, in attesa di un'ibrida intelligente che ancora non c'è (per non parlar di Idrogeno!). Tutto questo per dire che l'innovazione nell'auto è davvero troppo lenta!

Condividi su Facebook

sgomento


Mi è capitato di leggere molto rapidamente il libro di Marida Lombardo Pijola sulle cubiste adolescenti, di cui avevo solo sentito parlare in altri media. La sensazione è quella di un forte pugno nello stomaco, forse utile ad aprire gli occhi degli adulti. Ma se questo è il mondo delle chat e dei blog dei bambini di oggi, c'è bisogno di porre il problema della formazione e delle scuole davvero al primo posto. Come meravigliarsi, altrimenti, del deserto umano che si prolunga fino all'esperienza di tanti 30/40enni dei nostri tempi, che (mi raccontano alcuni miei giovani amici) dilaga nelle nostre città "metropolitane". A me sembra di vivere in un mondo normale, ma forse sono pateticamente fuori da queste realtà. Una tale minaccia all'umanità dovrebbe avere lo stesso posto nell'agenda politica e morale di una classe dirigente, come per la crisi finanziaria globale e per le grandi questioni dell'energia e dell'ambiente.

Etichette:

Condividi su Facebook

4 ott 2008

I porti in Cina e in Italia


Sto preparandomi ad un viaggio a Ning Bo, e trovo facilmente una quantità impensabile di pressioni commerciali cinesi verso il Mediterraneo. Sono proprio le municipalità minori come Ning Bo (appena 2-3 milioni di abitanti) a sentire "il bisogno" di internazionaizzarsi, a dispetto o a conferma dell'analogo ma confuso desiderio di molte aree vaste di casa nostra..L'altro giorno stavo cercando di spiegare a un olandese, trapiantatosi a Bari per dirigere l'Interporto, come sia difficile fare una missione "business" in Cina senza pensare ai confini amministrativi COMUNALI e PROVINCIALI da cui si parte: mi guardava come fossi un marziano (ed io stesso me ne rendo conto!) soprattutto quando gli spiegavo come sia ancora imbarazzante e difficile promuovere il MOLO PUGLIESE come una entità unitaria...non che io non lo faccia, ovviamente, ma è proprio il sistema istituzionale che cerca sempre di frammentarti una visione seria del mondo...
C'è sempre qualcuno in Italia a ricordarti la magnificenza della Legge 84 (quella attuale che governa gli oltre 24 porti italiani e soprattutto le sue Presidenze), mentre in Cina da Hong Kong a Shangai si sentono inadeguati e "sottocritici"- con migliaia di km di banchine e con tempi record nella loro costruzione: segno che - forse - i nuovi moli cinesi dovrebbero farsi in Mare Nostrum! Vado a capire se anche lì, i sistemi ITS ci possono affratellare più in fretta.

Etichette:

Condividi su Facebook

3 ott 2008

Ma torniamo davvero a Keynes o c'è qualcosa che non va?

Non credo proprio che si ritorni al vecchio Keynes (qui a fianco) o al piano Marshall! Non siamo al 1929: questa crisi è più subdola e forse anche più pericolosa di quanto finora non si sia capito dalle nostre parti, in Europa e in Italia. La ripresa dell'economia reale forse non basta più ad arginare le follie finanziarie. Ma c'è di più: chi paga i nuovi debiti USA? E' passato al Senato americano il piano di "risanamento" statale di ben 700 Miliardi di dollari, ma i virus sono sempre attivi IN QUELLE banche e in QUEL sistema, che da anni scarica sul resto del mondo tutti i suoi debiti...compresi i soldi per le guerre di Bush e per sostenere i consumi (finora) allegri dei consumatori USA, a partire ovviamente dai mutui super-facili...COME NOTA splendidamente LUCA DE BIASE l'ostilità bi-partisan del Congresso USA alle tre (dico 3!) paginette del Tesoro per i 700 G$ ha significato varare un provvedimento molto più complesso, di circa 450 pagine...Dentro queste 450 pagine c'è anche, forse, la speranza di un cambiamento serio delle regole del gioco capitalistico dell'intero '900 e qualche filo di innovazione radicale della finanza senza scrupoli dei primi 8 anni di questo secolo. Ma questi sono pensieri DENTRO i confini USA. Vale la pena ricordare che il debito USA, proprio per il "coraggioso" provvedimento di Paulson/Bush (e con il consenso ovvio di Obama) aumenta di una posta davvero molto grossa! Chi lo pagherà? Forse saremo sempre noi altri, senza passaporto USA, a pagarlo di più , in ultima istanza..... come in fondo è sempre avvenuto negli ultimi decenni...Attenzione, gente, altro che piano Marshall: qui rischiamo di piangercelo noi il regalo ai banchieri che non devono fallire mai; qui non c'è il denaro di Keynes per fare investimenti+occupazione+lavoro, ma un salvataggio che neanche in Italia avremmo concepito.. e l'economia reale? dove, come e quando si pensa ai piani di rilancio dei redditi e al recupero di competitività e qualità delle "industrie" non asiatiche?

Etichette:

Condividi su Facebook

2 ott 2008

open access secondo Telecom

Mi sembra che tutti gli ISP italiani non ci siano caduti...le proposte di Telecom sono state rigettate al mittente! Ma come si puo' pensare di escludere la fibra di TI dal perimetro dell'Open Access? Anche qui, come per Alitalia, chi dovrebbe vigilare invece fa finta di nulla... un altro esempio di italianità (nell'anti-trust?)

Etichette:

Condividi su Facebook