30 ott 2006

Nomine e politica al Sud

Questo signore alto, un po' allampanato, candidato a diventare Presidente della Fiera del Levante da Nichi Vendola, è un imprenditore meridionale che sa innovare e internazionalizzare (è il capo della Mermec di Monopoli, un'azienda che fa onore alla Puglia nel mondo!).
Ho avuto il privilegio di conoscerlo tanti anni fa, quando su suo invito (all'allora vitale Tecnopolis), andai un po' a vedere a Monopoli di quali tecnologie robotiche e laser avesse bisogno un'azienda che tradizionalmente si occupava di macchine agricole. Da allora, per alcuni anni, Vito incubò (tutto merito suo!) alcune idee fondamentali sulla diagnostica ferroviaria; noi e molti altri, del mondo della ricerca pugliese e non, gli demmo la mano che potevamo...Vito è nato imprenditore, ma è sempre stato un uomo di sinistra, ragione per la quale con me tutto fu più facile sul piano del "comune sentire"(lo confesso!), che comunque non c'entrava nulla ovviamente con la diagnosi della "rugosità" dei binari.
La nomina o la candidatura (non si sa ancora) ha scatenato sulla stampa locale una sciagurata "querelle" tra Regione ed Enti Fondatori della Fiera (Comune, Provincia e Camera di Commercio). Ovviamente nulla da ridire su Pertosa, ma molto (e forse troppo, a mio avviso) sul metodo Vendola, che spesso non è felice, ma questa volta, invece, finalmente, ci ha azzeccato.
Vito non ha bisogno certo della mia difesa, e del resto nessuno dei nostri politici locali si può permettere di contestarlo a cuor leggero. Del resto, se la rinascita della Fiera del Levante, ridotta oggi ad un lumicino insignificante, proprio quando ce ne sarebbe più bisogno (con il Corridoio 8 che torna ad essere VERO e con la Romania e la Bulgaria che diventano UE tra 8 mesi) potrà avvenire, non c'è persona più indicata. Il problema, ma guarda un po'..., è che ha la tessera dei DS in tasca,..come se non lo si sapesse già. Ciò scatena i partiti (tutti!) e gli Enti fondatori in una incredibile e arzigogolata costruzione di un mosaico "equilibrato" di persone "DI" x, y, z attorno al candidato Presidente (nel Consiglio della stessa Fiera). Magari hanno pure ragione, dal loro singolare punto di vista sempre poco attento all'interesse generale, ma lo spettacolo che l'Unione in Puglia da di se stessa è davvero desolante. Non appena si tratta di nomine, poltrone e strapuntini si scatena un putiferio, anche quando non ce ne sarebbe proprio bisogno. Tutto si riduce ad ASL.. Se si continua così, sarà molto difficile recuperare entusiasmi alle prossime elezioni.
Post Scriptum: MI SCUSO CON I MIEI LETTORI DEL NORD, DEL RESTO ASSAI PIU' FREQUENTI DI QUELLI DELLA MIA STESSA REGIONE, su queste pagine. STO PARLANDO DI UN CLIMA SEMPRE PIU' NEGATIVO DEL QUADRO DI GOVERNO E DI RIFORMA DEGLI ENTI LOCALI PUGLIESI(TUTTI DELL'UNIONE). Qualcosa cyhe ha però a che fare con lo stile di questi mesi anche a Roma.
SEMBRAVA CHE L'OMOGENEITA' POLITICA AIUTASSE A LAVORARE INSIEME....Purtroppo non sta succedendo!Farei allora un inascoltato appello ai nostri politici, quello di sentire l'umore della gente (della società civile?) prima di avventurarsi in esternazioni inutili sui ruoli dei partiti e delle pratiche spartitorie al tempo del presunto (e tanto atteso) cambiamento.

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28 ott 2006

La farina e il pane: nuovo appello dei providers Internet

Come non diffondere il nuovo appello dell'AIIP? Stefano ne parla ancor meglio sul suo blog con una metafora efficace: Telecom vende il pane, ma anche la farina ai suoi concorrenti! L'appello è perchè l'AGCOM rifletta bene su come calcolare il prezzo all'ingrosso della farina. Dopo tutte le sfuriate di settembre sulla vicenda Telecom, a me sembra di capire che lorsignori si sono dati un anno di tempo per "cominciare a pensare ad una gestione diversa della rete d'accesso". No, cara AGCOM così non va!
Ed in più aggiungo che, appena fatto il catasto delle frequenze, a gennaio-febbraio 2007, vorrei conoscere i costi del wimax italiano e le regole geografiche di accesso e distribuzione delle nuove licenze! C'è una direttiva europea da rispettare in tutta la gamma dai 500 Khz ai 9 MHz.

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A Bari proprio non ci siamo....con l'innovazione informatica

L'amministrazione di Michele Emiliano passerà alla storia soltanto per l'abbattimento di Punta Perotti? O per qualche iniziativa intelligente, purtroppo ancora minima, sul traffico? Scrivo questo post senza sapere cosa si è detto ieri all'assemblea di Città Plurale


Credo di essere particolarmente (sia pur disperatamente) motivato nel trovare e nel voler far VEDERE ai cittadini le ragioni di un nuovo mandato ad Emiliano, a due anni dal prossimo voto. Purtroppo le opere fisiche, come lo spostamento dei binari a Sud della stazione, l'avvio a soluzione del problema storico del Nodo Ferroviario, il completamento (purtroppo ancora osteggiato...) della colmata nel Porto, la somma delle controverse questioni urbanistiche di questa mia amata/(e mal-sopportata città) NON SONO LE BRIOCHES DI MARIA ANTONIETTA AL POPOLO, NON SI VEDONO NE' SI MANGIANO TANTO PRESTO, NON SONO NE' SPIAGGE NE' NOTTI BIANCHE! La popolarità del sindaco, al di là delle sue innegabili doti personali, sta calando, e lui stesso FA TROPPA POLITICA (quella vecchia, che non interessa e non capisce quasi più nessuno, fatta di veti su nomine, rivendicazioni di poteri, manovrine oscure di partiti, fendenti a destra e a manca...). Michele, Michele...ma chissenefrega di questa roba? E' perfino meglio mettere una banda di ragazzini e di professori al lavoro per il PIANO STRATEGICO DELLA CITTA' METROPOLITANA, che non incrociare il ferro con Nichi Vendola sulle "nomine" alla Fiera del Levante. Ma i nominati, chiunque essi siano, cosa diavolo poi devono fare? Qual'è l'idea, al di là del discutibile metodo (non democratico) dei post-it appesi a casaccio? Ma ti sembra che Bari sia l'ombelico del mondo nella molto futuribile città metropolitana, senza un dialogo con i Comuni vicini e una forte negoziazione intelligente con la Regione? Non serve un dialogo aperto, trasparente, noto ai cittadini, SUI CONTENUTI ?
Se mi dedico oggi alla mia città, su questo blog dedicato al DIGITALE, è perchè mi sono fatto un sacco di risate amare sui bandi (?) della tua Amministrazione sulla Società dell'Informazione, per l'attuazione di ben 5 sotto-progetti del cosiddetto Progettone Integrato Territoriale numero 3, PIT 3 Misura 6.2, finanziato non male dalla Regione (ben 5 Milioni di euro). Può darsi che io non abbia capito niente della strategia che c'è dietro (basterebbe scriverli questi bandi con uno stile meno fumoso, del resto!): ma non credo di avere, ancora, le travvegole.
Si chiede alle imprese di Informatica di presentare i progetti, sulla base di indicazioni men che genriche, e si indica con evidente colpevole fretta e incredibile superficialità di fare un po' di tutto....sicurezza, legalità, portali multicanale, reti di economie locali (?), politiche attive del lavoro; il tutto, poi, citando fantasmatici risultati di progetti (già svolti?) che forse sono noti soltanto alla stretta cerchia degli addetti alle misteriose sorti del'informatica comunale (e regionale). Ma non eri stato proprio tu a minacciare la sospensione del mitico progetto APULIE, non appena insediato sul più alto scranno ? Cosa è stato fatto da allora, di grazia? Quali sono i servizi on line promessi? Non preoccuparti poi più di tanto: grazie alla politica di Stanca siamo messi male in tutta Italia...
Per dirla con il mio amico CST siamo all'apoteosi del FANTA-EGOVernment.
Il guaio è che le gare pubbliche, così rilevanti, bisogna saperle fare: servirebbe sapere cosa si vuole ottenere e poi pubblicarle. Purtroppo si fanno in tutto il Mezzogiorno, in queste settimane, decine e decine di gare mal pensate e peggio scritte, con l'ansia di non perdere i finanziamenti europei: a ben vedere è questo l'unico obiettivo dichiarato, che porta dritti dritti alla reiterazione della peggiore spesa pubblica che mai si possa pensare, quella fatta non PER qualcosa ma PER distribuire fondi che altrimenti restituiremmo all'Europa. Il rischio, a Bari, è particolarmente elevato: con questi bandi - che sono appalti concorsi ormai vietati dalle Leggi (D.Lgs 163/2006) - senza progettazione a monte, si può verificare che vinca il gruppo più fantasioso o il più ciarlatano o qualche strepitoso marziano mai visto prima in città. Credo proprio, al di là della gara, e proprio per le ragioni dette, che l'embrione di un PROJECT MANAGEMENT diverso ci voglia, e per la verità c'è una piccola gara associata ALLA GARONA (che trovate sul sito del Comune) che lo ricerca avidamente, e certamente in outsourcing, per fortuna! Allora: tradisco la riservatezza professionale e annuncio pubblicamente che mi candiderò soltanto a questa ultima associata partita, anche se il rischio è altissimo: infatti si potranno assegnare questi incarichi soltanto se i 5 progetti saranno veramente appaltati. Non è che la cosa sia così facile...(penso io!) Credo che la confusione sia massima sotto il cielo, allora voglio dare una mano SU BARI, se ci riesco, a diminuire l'entropia. Vediamo se si riesce a dare un modesto ma onesto contributo per non disperdere tanta spesa pubblica per l'innovazione.

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26 ott 2006

Nuove ali della Libertà?

Grazie a Mauro Vergari scopro che:
Sulla Gazzetta ufficiale del 14 ottobre è stata pubblicata la Delibera n. 481/06/dell'Autorità sulle Comunicazioni per l'approvazione delle linee-guida sul contenuto degli ulteriori obblighi del servizio pubblico generale radiotelevisivo ai sensi dell’articolo 17, comma 4, della legge 3 maggio 2004, n. 112 e dell’articolo 45, comma 4, del testo unico della radiotelevisione
e che a un certo punto VI SI LEGGE:

Al fine di promuovere l’evoluzione tecnica e lo sviluppo industriale del Paese, la RAI sperimenta la diffusione di contenuti radiotelevisivi mediante l’uso di nuove tecnologie trasmissive quali il DVB-H, l’Alta Definizione, l’IP Television, il Wi-Max e di ogni altra tecnologia evolutiva a larga banda nel rispetto dei principi di parità di trattamento e non discriminazione, nonché delle norme in materia di accesso alla capacità trasmissiva digitale terrestre di cui all’articolo 13 del presente provvedimento


Non so a Voi, ma questa notizia A ME PIACE MOLTO, MOLTISSIMO...Finalmente, adesso, fatto l'atto di indirizzo, si tratta di lavorarci su.

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La Grecia ci supera nel wimax....


Stefano Carli ha spiegato molto bene su Affari e Finanza la situazione che si va creando in Europa. Le licenze wimax sono già partite in Germania, Francia, UK e un po' dovunque. Mi permetto di aggiungere che anche la Grecia ci sta davanti. Una joint venture greca - canadese è partita a settembre scorso ad Atene con un'offerta wimax di grande affidabilità (tecnologia NORTEL) ed offre anche VoIP a profusione. L'immagine che accompagna questo post VIENE DA QUESTA JOINT VENTURE, FORMATA DA NORTEL E DALLA GRECA UNISYSTEMS. Opereranno sulla 3,5 Ghz, come quasi dapertutto in Europa. Nortel ci promette larga banda (non satellitare) sulla grande metropoli di Atene e sulle isolette sparse nell'Egeo, e perfino IP-TV via etere. COSA DIAVOLO STIAMO ASPETTANDO IN ITALIA? La Difesa Italiana dovrebbe fare davvero più in fretta, almeno a rilasciare le frequenze a 3,5 Giga , altrimenti come ICT italiana (!)possiamo smettere di sognare di esportare servizi di Comunicazione nell'area MEDITERRANEA!
Se aggiungiamo le notizie di mercato da Nokia e Intel sulla loro accelerazione verso gli standard nomadici e mobili del wimax, ne viene fuori una semplice verità: gli Operatori TLC "incumbent" , PIU' ANCORA DEI MILITARI, STANNO FRENANDO ALLA GRANDE...soprattutto in Italia. I signori delle TLC, concorrenti di Telecom compresi, hanno una dannata paura di perdere redditività e quote di mercato. La risposta più "miope" che stanno dando è quella di FINGERE DI VOLER FARE UNA RETE A 20 O 50 MBITS IN FIBRA, CHE ARRIVI SOTTO LE CASE DEGLI ITALIANI ( e questo per fare una o più TV PROPRIETARIE, dai cui abbonamenti dovrebbero risarcirsi della ormai quasi compiuta saturazione del mercato voce!). Ma da dove prendono i soldi, ridotti come sono? E chi gli garantisce ritorni economici in presenza del wimax? Sia gli operatori fissi che mobili hanno tante gatte da pelare. Finanza e Industria in questo caso contano ben poco, il wimax è una tecnologia "rivoluzionaria" che NON ci si può più permettere di sfottere nei convegni dedicati a eterne sperimentazioni.
Del resto, che la voglia di portare 20-50 Megabits nelle case degli italiani sia molto CHIMERICA, ce lo insegna la REALTA' del DIGITAL DIVIDE italiano e lo stato ben documentato da REPORT (Rai 3) sugli armadi Telecom nelle città, da Nord a Sud....
La cappa del silenzio che è scesa sulle vicende TELECOM non mi dice niente di buono: scopriremo presto, come annuncia Fitch per quasi tutte le telecom europee, che ci si avvia ad un inesorabile declino, e purtroppo a decine di migliaia di esuberi. I miei amici blogger che "stanno nelle TLC" si dilettano un po' troppo nella discussione sulla Next Generation Network (in fibra) o sulla ONE NETWORK (la soluzione co-operativa tra tutti gli operatori TLC per la improbabile gestione COMUNE della rete di accesso...).
Siccome Telecom, alla fine, io la odio e la amo, mi permetto di sussurrare due strategie: la prima, cedere sull'esclusività dell' accesso in rame/fibra all'utente finale e aprire fortemente al wi-max sull'ultimo miglio; la seconda, internazionalizzare l'offerta del servizio wimax nelle aree "deboli" mondiali prima che lo facciano gli altri concorrenti con alleanze FORTI con i player più rilevanti del settore (Nokia o Nortel o Siemens).
Il salto della rana, il FROG LEAP, i paesi emergenti lo faranno senza ombra di dubbio nel settore delle TLC, saltando appunto alcuni inutili stadi dello sviluppo ANTICO E LINEARE delle nostre esperienze in Occidente. Ma vanno aiutati con tecnologie (anche non italiane), con la system integration, con la gestione del servizio, ecc.....Possibile che Telecom non veda questa opportunità? O aspetta che vengano gli altri operatori esteri, magari dalla Grecia, a comprarsi le licenze wimax?

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23 ott 2006

Facite ammuina: ordini delle Regioni e del Ministero della Ricerca!

Questo è lo stemma del Regno delle Due Sicilie e quindi dell'indimenticabile Marineria Borbonica, da cui l' AMMUINA... tutti chilli che stanno a prora vann'a poppa, tutti chilli che stann'a poppa vann'a prora.....
PREMESSA: SARO' ANTIPATICO QUASI COME LA GABANELLI SU SVILUPPO ITALIA (Splendido il suo Report di domenica sera su Sviluppo (?) Italia e non solo! ) Il fatto è che ogni volta che la Gabanelli parla e colpisce, i cittadini indignati finiscono per affrontare la settimana immensamente scorati. Ero appena tornato con qualche speranza da Frascati.....Va buo', adesso vi dico la mia indignazione odierna, per fortuna molto minore. Anzi la prendo subito a ridere.
TRATTASI DI SEMPLICE AMMUINA ISTITUZIONALE! Allora ecco qua : esce con estremo ritardo qualche giorno fa, con scadenza 20 Novembre 2006, un bando del Ministero Università e Ricerca destinato ad avviare nelle Regioni del Sud una rete di Centri di Competenza per il Trasferimento di Tecnologie alle Piccole e Medie Imprese (PMI). Faticose discussioni sulla natura di tali aiuti di Stato tra Bruxelles e il Ministero, e poi ...l'idea geniale !, al termine dell'estenuante trattativa sul filo di lana (bisogna infatti assegnare tali fondi - circa 50 Meuro entro il 31/12 2006): facciamo sei centri primari in 6 Regioni e poi una rete di nodi secondari collegati, su 6 aree: ICT, Ambiente, Trasporti, Agro-Industria, Biotecnologie, Produzione. La cosa geniale è che si lancia il bando con il vincolo che ogni Regione del Sud deve scegliersi cosa fare da grande...in modo esclusivo ciascuna regione può ospitare UN SOLO CENTRO PRIMARIO! Immaginatevi la "concertazione"! Infatti si scatena un putiferio e finalmente oggi si apprende quale regione fa cosa, ovvero quale centro primario CIASCUNA DI ESSE E' NOMINATA A GUIDARE. Non si nominano solo i parlamentari, ormai si nominano anche gli Enti... AMMUINA, appunto! Come nella migliore tradizione del regno delle Due Sicilie e sua Marineria. Indipendentemente da eccellenze, esperienze e ragionevoli discussioni con il mondo accademico e industriale, che viene invitato dal bando a "fare cose concrete", si sceglie POLITICAMENTE chi fa cosa....BOH! Siamo tutti molto perplessi, ricercatori, consulenti, imprenditori, ecc. che in occasione del PRE-AVVISO estivo avevamo sollecitato una ragionevole e razionale organizzazione. LA REALTA' E' CHE SIAMO PATETICI AD ILLUDERCI E CHE, COME SI E' DETTO OGGI IN UNA PRESTIGIOSA SEDE REGIONALE IN PUGLIA, LA RAZIONALITA' E' UNA CHIMERA. Solo il reale, questo reale, è razionale! Pazienza! Ci acconceremo a fare l'ammuina e a tentare di far andare questi centri di competenza, non solo per soddisfare il piacere dei REALI DELLE DUE SICILIE. Ma continuare a lavorare così NON SI PUO'. Meglio sarebbe competere e mandare a quel paese le concertazioni irrazionali. Del resto gli accademici riuniti in tutte le regioni il bando non se lo sono neanche letto: non si tratta di sfoggiare alcun Know How illustre, nè di fare ricerca su quei temi così generici, ma di fare un lavoro duro e quotidiano per cambiare mentalità, attenzione e propensione ad innovare di clienti molto scomodi: le PMI del Sud. Si tratta solo di qualche goccia di danaro e non andrebbe sprecata....

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22 ott 2006

Lord Giddens e il Partito Democratico in Italia

Dalla due giorni di Frascati, grazie a Glocus 2006, porto a casa un semplice, brillante, efficace discorso di Sir (scusate, Lord)Anthony Giddens (sul workfare), che ha suscitato la stupefatta e unanime ammirazione di tutti i presenti. Segno che ci sono parole e valori (non necessariamente solo anglo-sassoni) che hanno il merito di farsi interpretare subito come principi guida di un'azione politica di "terza via". E poichè l'uomo è eminente autorità per il nascente Partito Democratico in Italia, lascio a lui la critica (stimolante) della Finanziaria di TPS attraverso il blogger Wind Rose...Credo che l'antidoto riformista ad una Finanziaria 2007, per molti versi obbligata, come questa appena varata (ma riformabile, appunto), sia nel senso e nella voglia di "dar senso" al futuro che viene dalla riunione di Glocus e dall'ispirazione che Giddens, ma anche Salvati e Amato, ci hanno trasferito in quel di Villa Tuscolana.
Stamattina il professore e compagno Michele Salvati, con gli opportuni scongiuri, l'ha detta tutta: si tratta di rifare, all'altezza del 2007, il Partito d'Azione, un partito liberale di sinistra, meno elitario di quello di Giustizia&Libertà di troppi anni fa, un pò più comunitario (molto di più di un pò per me!), capace di liberarsi delle ideologie del Novecento immergendosi nelle grandi trasformazioni in corso. In fondo la terza via di Lord Giddens è proprio quanto si deve fare anche qui! MA BISOGNA FARLO CAPIRE ai giovani che preferiscono posti stabili con bassi salari al rischio dell'impresa, al capitalismo da rendita che non ha voglia di innovare, ai consumatori- cittadini che subiscono ogni angheria da mercati senza regole, alla P.A. italiana che si mangia tranquillamente il 50% del PIL senza erogare servizi, cullandosi nelle più antiche protezioni corporative.

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21 ott 2006

A Frascati con Glocus: parole chiave e chiare per l'Italia


Sono venuto a Frascati per la Conferenza Glocus 2006, su invito di alcuni amici. Ne è valsa la pena, è stata una giornata intensa, e per me un modo interessante di annusare l'aria che tira per la Seconda fase , "riformista", che si annuncia, CHE CI DEVE ESSERE, dopo questa Finanziaria controversa.
La cosa buffa è che ho partecipato con 4 gatti ad una discussione su Scienza/Umanesimo che ha dato poi lo spunto a Massimo Cacciari, nel pomeriggio, come Rapporteur del nostro gruppo di discussione, nella Conferenza finale coordinata da Giuliano Amato, di scatenare (ben oltre le nostre più modeste intenzioni)una bella discussione con Michele Salvati sul senso del fare un "nuovo partito ", ovvero sul senso di una linea di governo non meramente "tecnocratica" o basata sul puro dominio delle riforme sulle finalità e sui valori fondativi di una svolta profonda "progressista". Ne avro' di cose da pensare e da riferirvi con maggiore meditazione. Mi limito a dire che Cacciari è partito dalle nostre domande sul ruolo della politica (nel merito della scienza, dell'innovazione, del rapporto tra mercato e scienza)per asserire categoricamente che "il problema è un altro!" Che il PD, che verrà, se mai verrà, ha bisogno di ben altro: di valori e di "fedi" che vadano ben oltre il sabba infernale dello sviluppo e delle risposte concrete di un partito a "problemucci" di governo. Posta così, filosoficamente, Cacciari non ha torto, sbaglia se crede che questo processo fondativo venga prima, magicamente, dell'inizio alla vita stessa di tale nuovo organismo....

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20 ott 2006

La P.A. palla al piede italiana: che fare?


Non so se la strada giusta sia quella di Pietro Ichino su La Voce.info di settembre, la discussa proposta di legge sui nullafacenti, ma qualcosa per svecchiare la macchina e ABBATTERNE i costi generali sul paese DEVE esser fatto. L'innovazione digitale può e deve servire, ma ovviamente non basta, anzi....C'è una grande riforma di accompagnamento, organizzativa e culturale, che passa necessariamente da un sostanziale ringiovanimento forzato del personale. I costi della politica, i costi del mancato rinnovamento "costituzionale" del paese, la confusione "federalistica" in pieno svogimento, impediscono il lavoro della stessa MACCHINA e tutto questo fa impazzire la maionese dello sviluppo "virtuale" di tutto il paese. Non se ne parla più, la stessa proposta Nicolais non ha grande fortuna, le provocazioni intelligenti di Rossi e Giavazzi di questa estate sono state presto accantonate, i sindacati del pubblico impiego hanno vinto la battaglia per CONSERVARE lo stato di cose esistente. Il peso sul PIL di questo obbrobrio tutto italiano, storicamente e culturalmente giustificato anche a sinistra, finirà per stritolarci. E' chiaro che solo una nuova politica può avere il coraggio di incidere il bubbone. Io penso che perfino la malasanità sia soltanto un epifenomeno delle storture di questa burocrazia vezzeggiata dalla "politica", intoccabile e virulenta come la peggiore infezione cronica.
Mi accade di vedere spesso anche i migliori funzionari pubblici, le persone di buona volontà, gente che vuol fare e innovare, soccombere fatalmente e piegarsi prima o poi all'andazzo, al quieto vivere, ai ricatti, alle storture gogoliane della burocrazia. Hai voglia a sperare che i tempi siano rispettati, che le decisioni faticosamente prese vengano attuate, che i "piani" siano eseguiti; Nicolais vuol far risarcire i cittadini e le imprese di tali ritardi...penso che sia una folle impresa alla Don Chichotte se non viene BAFFONE sul serio.
Tutta l'Italia degli 8000 Comuni soffre già uno Stato lento e supercostoso, e si è inguaribilmente ammalata dello stesso virus, con l'aggravante che tutti i livelli superiori gli scaricano addosso una montagna di compiti irrealizzabili. Le Regioni hanno tradito la loro missione costituzionale e sono diventati nuovi centri burocratici oppressori, incapaci di muoversi e bravi soltanto a "delegare l'impossibile". Ci vuole una nuova super Bassanini, più realistica, tecnologicamente e psicologicamente acuminata contro nullafacenti e lentocrazie istituzionali.

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17 ott 2006

Lettera aperta al responsabile Comunicazione della Regione Puglia

Egregio dottor Eugenio Iorio,
con la notoria sfrontatezza che mi distingue, ma con altrettale solerte e "impicciona" preoccupazione sulle sorti di ciò che gli economisti chiamano i "beni relazionali pubblici", Le dico con grande sincerità che il nuovo portale che Lei firma in prima pagina potrebbe rendere un migliore servizio alla proclamata strategia pugliese sulla Società dell'Informazione.
Basterebbe poco: Informare! Da quando è in linea la nuova versione "in house" del portale, non sento che lamentele, purtroppo a valanga, da dentro la macchina regionale e, ciò che è più grave, dai tanti curiosi, DA FUORI, di sapere come va il bel tacco d'Italia. Premessa tutta la mia ammirazione per le economie e gli sforzi profusi in questo tentativo, e dichiarata la mia sorpresa per l'assenza di Tecnopolis, perfino, in cotanta impresa, mi limito a suggerire di ripristinare al più presto un'altra FACCIA della Puglia, con notizie dinamiche, news e quant'altro serva per non fare fuggire a gambe levate l'utente MOTIVATO da questo sito freddo come il marmo. Nell'interesse della Puglia e della sua calda e solare gente, fatta di lavoratori, studenti, giovani e meno giovani, ma comunque pur sempre di BOLLENTI SPIRITI, e come dice una famosa trasmissione radio RAI: BUONA COMUNICAZIONE!

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L'imperfezione dei mercati e il vuoto della politica


Scrive Stiglitz :

"My research on the economics of information showed that whenever information is imperfect, in particular when there are information asymmetries -- where some individuals know something that others do not (in other words, always) -- the reason that the invisible hand seems invisible is that it is not there. Without appropriate government regulation and intervention, markets do not lead to economic efficiency." Traduzione:
La mia ricerca sull'economia dell'informazione ha mostrato che ogni qual volta l'informazione è imperfetta, in particolare quando esistono asimmetrie informative --nelle quali alcuni individui sanno qualcosa che altri non sanno (in altre parole, sempre) -- la ragione per cui la mano invisibile sembra non visibile è che (l'informazione) non c'è. Senza appropriati interventi e regolazioni i mercati non portano all'efficienza economica
La mano invisibile dei mercati, quindi, non produce nulla di efficiente! Sottolineo l'aggettivo "APPROPRIATI".
Caro mio premio Nobel, spesso la politica regola esattamente a favore di chi sa prima e meglio, dai Governi ai piccoli Comuni,... quindi in modo non appropriato. Il vuoto della politica è quello che consiste nell'assenza di un'etica delle pari opportunità. I regolatori, spesso, sono stati come gli arbitri di Moggi. Un governo di "centro-sinistra" DEVE quindi regolare, e per prima cosa PUBBLICARE LE REGOLE E DISCUTERLE PRIMA DI APPROVARLE E GESTIRLE.
Mi viene questa riflessione a proposito della fusione Abertis-Autostrade e della spiacevole ma certa informazione che mancano all'appello, in Italia, 3 Miliardi di investimenti che il Super-Concessionario NON HA (ANCORA) FATTO! Alla faccia delle regole e dei contratti di concessione.
Si potrebbe dire lo stesso dei treni e degli aerei che vanno davvero male, come le strade...Le regole, una volta fatte, bisogna farle rispettare. Nella patria dei furbi serve ancora indignarsi, ma per indignarsi occorre sapere. Ecco perchè se l'informazione è al guinzaglio degli interessi forti, le cose vanno a rotoli....(ANAS, TRENITALIA, AUTOSTRADE, ALITALIA,....).

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16 ott 2006

RFID in Europa: oggi un bel passo in avanti!

Sul sito della consultazione di oggi a Bruxelles, troverete la registrazione della conferenza ed ogni altra informazione sulla ROAD MAP proposta da Viviane Reading in merito all'assunzione a dicembre prossimo delle decisioni della Commissione in materia di RFID. La questione della privacy e dell'identificazione automatica delle persone continua ad ostacolare un percorso più veloce, industriale e tecnologico della vecchia Europa in un campo sensibile dell'innovazione digitale.
Vero è che gli Italiani dovrebbero soltanto sorridere di questo aspetto, abituati come sono alle spiate istituzionalizzate, alle intercettazioni e a vari tipi di jene...Il fatto è che Sicurezza e Privacy fanno sempre a cazzotti tra loro, perciò l'identificazione e la localizzazione automatica devono sempre poter dare al consumatore la facoltà di scegliere (di spegnere o meno i tag!), ma con il buon senso! Viviamo immersi in un mondo che ci traccia quasi sempre, dal bancomat al casello, dalla stazione radio base del cellulare all'acquisto di un film: perchè prendersela così tanto con i tag a Radio Frequenza? Sono molto più innocui di quanto non si creda, purchè non vengano indossati senza saperlo; questo è giusto, come è giusto che tutti i malandrini del mondo debbano pur sempre temere la difesa della sicurezza e della legalità. Gli spioni ricattatori, del resto, si accaniscono sugli stessi affini furbetti, ma a noi che ci frega?

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Bravo Gianluca!



Gianluca Barletta ha preso il Master all'Imperial College di Londra, che oggi è al nono posto nel rating mondiale delle Università (tra le tre non-USA della top ten), dopo la sua laurea al Politecnico di Bari. Confesso di averlo un po' contagiato, da allora, col virus "RFID e Transport Planning", ma in senso buono...La notizia ancor più buona, per noi che restiamo in questi mari del Sud, è che continua per il PhD al PORTEC (Port Operations Research and Technology Center) dell' Imperial. Quindi resta a fare il PhD lavoratore a Londra, ma non ce lo faremo scappare nell'innovazione logistica del Corridoio Meridiano ed in numerosi altri progetti nei porti greci, adriatici, egiziani...
Gianluca è uno dei tanti ragazzi (nel tempo) con i quali ho avuto e avrò la fortuna di collaborare ancora, e che spesso si sono disseminati in tanti laboratori remoti dalla terra di origine, dove evidentemente è più facile e motivante fare ricerca o ingegneria avanzata, robotica, ICT, ecc.....fino a quando qualcosa non cambierà nel sistema-Puglia.

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15 ott 2006

La mossa del cavallo...di Gentiloni


Mi contraddico subito rispetto al post sul NO COMMENT al Disegno di Legge Gentiloni!
Uno scambio di chiacchiere domenicali e di email con i soliti amici del Roxy Bar mi induce a portare alla più vasta attenzione un articolo su IL RIFORMISTA del 14 Ottobre. Lo metto sul server perchè mi sembra importante.
Carlo Rognoni individua anche lui, come Stefano Quintarelli, il tema delle frequenze e della società comune di servizi come un punto delicato di vera riforma del sistema. Speriamo bene, da un po' di tempo fioriscono separazioni orizzontali a gogo'!!!!La questione delle frequenze, come sapete, mi assilla non poco.

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Storie comuni


Su infinite cose non sono d'accordo con Claudio Velardi, ma il suo ultimo libro "L'ANNO CHE DOVEVA CAMBIARE L'ITALIA" è del tutto condivisibile nella sostanza.
Ma soprattutto, alla pag. 67 del capitolo sulla "maledizione diessina", ha scritto a proposito del "venire dal PCI", una deliziosa frase che non dimenticherò mai più:
"...il comunismo del PCI:scuola di formazione, progetto di vita, educazione sentimentale. E un repertorio sconfinato di dolcissime madeleines". E per non buttarla sulla nostalgia: il senso di questo appello a comuni amici e compagni è molto chiaro: "non ci sarà una prossima volta".

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Disegni di legge sulla transizione al digitale.....

Finchè non leggo un testo vero del Disegno di Legge del 12/10 scorso, proposto dal Ministro Gentiloni, non commenterò. Mi preoccupa che si inizi con il non sapere bene di cosa si tratti....Un DDL non è una legge, è un manifesto!

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In memoria di Gillo Pontecorvo: sul Mediterraneo.


Quest'uomo è Yacef Saadi, oggi senatore algerino, capo della Battaglia di Algeri del '57, attore protagonista e produttore del film del grande regista e partigiano Gillo Pontecorvo che ci ha lasciato nel giorno della inaugurazione della Festa del Cinema di Roma.Nel film interpretava se stesso, è stato condannato a morte tre volte, ma è ancora qui.Ha dichiarato due giorni fa : " E' morto mio fratello....".
La Battaglia di Algeri è stata la mia "seconda" corazzata Potemkin, per dirla con Nanni Moretti, in tutti i cineforum degli anni 70.Forse fino alla noia...Ma il film rimane una pietra miliare del cinema mondiale, una gemma davvero unica, e spiega forse l'origine delle mia passione geo-politica per il complicato futuro del Mediterraneo.
Mi è capitato nei giorni scorsi, a proposito di internazionalizzazione e di ruolo delle Regioni italiane nel Mediterraneo, di cogliere, in molti colleghi che se ne occupano, grandi sospetti e scarsi interessi verso la collaborazione con l'Algeria (che intanto ha fatto un accordo oligopolistico sul gas con Putin).
Eppure è proprio stato un grande italiano come Gillo Pontecorvo a dare, proprio con Saadi, una bandiera e un forte simbolo culturale di identità nazionale agli algerini, con un film che MAI HA SIMPATIZZATO CON LA FASE TERRORISTICA DEL FRONTE DI LIBERAZIONE NAZIONALE DI QUEGLI ANNI. Un film che forse potrà contare molto di più di un accordo ENI-SONATRACH sul gas....anche nel futuro. Sarà che Gillo Pontecorvo aveva fatto sul campo la Resistenza italiana, ma quel film è un'analisi fredda e razionale, sempre attuale, delle storture del colonialismo e delle terribili prove che stanno davanti alle classi dirigenti dei paesi della sponda Sud.

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14 ott 2006

Uno spettro, ma non quello giusto, si aggira in Europa!



E' lo spettro radio-elettrico! Non quello di Marx.
Finito, si fa per dire, il tormentone Telecom Italia (ma solo sui giornali!), che si incentrava sulla giustificata voglia degli operatori di Telecomunicazioni di fare sempre di più TV su Internet, i riflettori si accendono ancora una volta sulle vecchie TV, grazie al disegno di legge di Gentiloni sul mercato radiotelevisivo.
Tra strilli isterici di Mediaset e antiche ipocrisie sul duopolio "da eliminare" ( che mi pare una questione antica come quella del Ponte di Messina e della Salerno- RC) mi viene voglia di fuggire mentalmente a Boston, nella "patria" dell' "Open Spectrum" .
Lo spettro elettromagnetico è UNA RISORSA preziosa, ma fondamentalmente SPRECATA!
Non so quanti amici che si occupano di ICT e perfino di larga banda su rame e fibra si ricordino i fondamentali delle Comunicazioni, da Marconi in poi. Lo spettro è sempre all'origine delle nostre ICT! Spiego brevemente: è da quei tempi gloriosi che è invalso l'uso di partizionarlo e spezzettarlo con leggi e regole severe per evitare interferenze tra le diverse utilizzazioni ANALOGICHE (radio, TV, difesa, ecc.).
Tutto questo andava bene fino alla digitalizzazione delle Comunicazioni sul finire del secolo scorso, ma adesso le cose sono cambiate. PER NON AMMORBARE I MIEI 500 VISITATORI UNICI, RICORDO SCHEMATICAMENTE CHE SE PRIMA LA SINTONIZZAZIONE AVVENIVA OBBLIGATORIAMENTE ACCORDANDOSI SU "QUELLA" SOLA SPECIFICA FREQUENZA O CANALE, OGGI UNA COSIDDETTA RADIO COGNITIVA PUO' TRASMETTERE VIA SOFTWARE: ovvero un'antenna intelligente ( con convertitore analogico/digitale) trasmette un flusso di bit sulla frequenza che "trova" libera e conta sull'interpretazione software dell'antenna ricevente intelligente per ottenere una comunicazione in etere del "suo" flusso di pacchetti IP, esente da disturbi e interferenze e magari anche criptato e sicuro!
Che i miei pazienti lettori navighino quindi nei wiki citati, ma vi assicuro che la cosa non è affatto complessa.
Io ho scoperto le radio cognitive occupandomi di wireless e RFID, ovvero di un ipotetico mondo futuro che il MIT chiamò, già nel '99, l'INTERNET OF THINGS. Sì, si tratta dei famosi tag o transponder destinati a sostituire irreversibilmente i codici a barre, che si leggono in uno "spettro libero" ma digitalizzato, attraverso opportuni reader.
Una start up del MIT, oggi grande azienda di riferimento nel settore, THING MAGIC ebbe la geniale e semplice idea di costruire un lettore RFID basato sul principio di una radio cognitiva, in grado di leggere QUALSIASI tag su qualsiasi frequenza....
Infatti il problema che noi ingegneri abbiamo con il magico mondo RFID è proprio quello di trovare il modo di operare in modo versatile e compatibile con le diverse frequenze (standard o meno) che si presentano di fronte ai nostri ancora imperfetti lettori, e soprattutto gestire la sicurezza della trasmissione dei dati dal tag al sistema informativo. E' qui che le radio cognitive aiutano, ma su questo tornerò a parlarvene in modo semplice a proposito di container e camion....
MA, come direbbe Di Pietro, tutto questo ....che ci azzecca con Gentiloni e con il decreto anti-Gasparri?

Ci azzecca, ci azzecca!.... con l'automazione di domani, con la liberalizzazione e il rilascio delle frequenze inutilmente sprecate, con le politiche della UE sullo SPETTRO, con la scarsa immaginazione tecnica di un mondo politico MAI digitale che continua a parlare di frequenze alla vecchia maniera....
Si parla tanto di canali e frequenze (solo TV) senza fare mai i conti con l'orizzonte tecnologico che si spalanca davanti a noi, con le applicazioni wireless IP, con l'innovazione orizzontale e diffusa (pervasiva si diceva una volta...) che ci potrebbe essere se soltanto ci si ricordasse di studiare e non ci si affidasse alle burocrazie dello SPETTRO, agli interessi consolidati, alle lobbies politiche-TV, ad un vecchio modo di pensare!
Non riesco a leggere un disegno chiaro e lungimirante nel ddl Gentiloni; capisco che la transizione al digitale va fatta con prudenza e che bisogna riparare subito i guasti e gli sprechi dello spettro perpetrati da Gasparri/Berlusconi, ma vorrei riuscire a vedere una coerente politica Europea anche in Italia, sul wimax, sull'uso delle frequenze analogiche rilasciabili dalle vecchie TV e dai militari, e soprattutto vorrei che si comprendesse che la DIGITALIZZAZIONE dello spettro, di tutto lo spettro, E' LA BASE DI UN VERO SALTO IN AVANTI NELL'INNOVAZIONE. Innovazione, non ricerca: bisogna portare al mercato prodotti e servizi di cui sappiamo già tutto da diversi anni...le radio cognitive sono la base di un intero nuovo mondo wireless. Il digitale terrestre o l'IP sulle frequenze del vecchio TELEDRIN (il pager) potrebbero aprire una nuova industria...arridatece lo spettro!

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9 ott 2006

Questo blog lascia la politica a chi la sa fare...

Per un po' non commentero' piu' la Finanziaria (tanto ci sarà casino fino a Natale ) e tanto meno il travaglio del Partito Democratico.
Ho troppe cose da fare e sarò quasi sempre out questa settimana, molto preso da camion e container piu' che da vari vaporware sulle Reti e la Ricerca.
Ma vi voglio lasciare al carissimo blogger TITOLLO, cui si deve il manifestino programmatico e molte altre cose ancora nella Bottega dei Riformisti su IL CANNOCCHIALE.
Aderisco fedelmente all'appello......Voglio essere antipatico! (so che ci riesco bene, se voglio!)

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8 ott 2006

I blog e Orvieto

E' molto istruttivo vedere come ci si accapiglia sul blog di Adinolfi a proposito del seminario sul PD a Orvieto. I commenti agli 8 post in diretta del buon Mario danno voce autentica alla scarsità di "politica" nella possibile base fondativa "dal basso" del nuovo Partito...E' tutto un coro di riprese politiciste dai giornali che tornano in edicola, gossip allo stato puro, D'Alema che si mangia Fassino in un sol boccone, Diellini impauriti, ecc, ecc, dietrologie cervellotiche...Nessuno che pensi ai contenuti, agli obiettivi, al da farsi, a proporre uno scatto culturale in avanti. Che delusione il popolo dei blog (se è questo)! Ma come? Si apre un processo complesso, anti-ideologico e mirato a costruire un'offerta all'Europa di qualcosa di originale (e non solo perchè l'ha detto D'Alema) e anzichè dire: va bene, adesso prima di andare al gazebo, magari come Generazione U, ci mettiamo a dire la nostra su COSE DA FARE, innovative, che i vecchi plantigradi della politica del centrosinistra neanche si sognano (reti, nuovi saperi,ecc.)e INVECE tutti si schierano immediatamente dalla parte dei singoli pezzi di oligarchia, pronti a posizionarsi...Mmmmmm, sento puzza di qualcosa che non va proprio, troppa attenzione alle correnti laterali prima che il fiume scenda a valle. Troppi vecchi retro-pensieri! E lo penso anche dei commenti del mio amico Peppino Caldarola o dei compagni della sinistra DS, che dovrebbero cogliere al balzo la bocciatura del concetto "una testa, un voto" per disegnare visioni comuni, piuttosto che dedicarsi al bilancino politicista di "chi sei tu e chi sono io"...C'è tempo per fortuna, per ri-concentrarsi su quale società vogliamo (basti pensare, subito, a quanto c'è da fare per rimettere in sesto la Finanziaria, per tornare a rendere credibile un programma riformista al Lombardo-Veneto, ai professionisti, alle PMI, ecc.).

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7 ott 2006

Da Capri a Orvieto: le ragioni del Partito Democratico e la Finanziaria da emendare


Che governare fosse difficile, lo si sapeva. La presunzione di cavarsela bene con la superiore presunta capacità "tecnica" del centrosinistra era una pia illusione.
Comuni in rivolta, le Regioni pure, CNA e tanti altri autonomi "collaterali" incazzati come non mai, professionisti col muso lungo, Giavazzi che dal Convegno di Capri dei Giovani di Confindustria si vendica di TPS, smontandogli numeri da "ragioniere esagerato", ecc..Insomma il mattone della Finanziaria 2007 scagliato nel ristagno italiano ha sollevato onde sismiche dapertutto, in tutte le direzioni: i comici sembrano quelli che l'hanno commentata meglio, alla Crozza, senza tanti fronzoli, ma tutti gli altri sono stati afasici, "mosca e zitto!".
Capisco che la difesa o la negoziazione immediata della Finanziaria 2007 è un compito difficile per la maggioranza, ma va fatta! Secondo me, era inevitabile il rischio di sbagliare un po' dovunque, ma dare il segnale essenziale, il resto si può aggiustare col tempo.. i numeri di TPS ci fanno bene, ci riportano in carreggiata, ci faranno star meglio. Nelle pieghe della madre di tutte le innumerevoli e incomprensibili leggi che il nostro Parlamento produce ci sono spunti di riforme interessanti: Industria 2015 e la razionalizzazione degli incentivi, l'autonomia finanziaria dei Porti, il cuneo fiscale, le misure della Bindi per le famiglie, la ricostruzione del Petruzzelli a Bari, UN PO' DI LARGA BANDA, ecc...
MANCA PERO' (E QUESTO E' DAVVERO GRAVE!) IL SENSO COMPLESSIVO, IL PUNTO FOCALE DI QUESTA MANOVRA DI RIENTRO IN EUROPA; IL PARTITO DEMOCRATICO NON C'E' ANCORA E FA FATICA, QUINDI, A BALBETTARE LE RAGIONI DELLE SCELTE COMPIUTE, CHE APPAIONO QUINDI STONATE NELLE GRANDE ORCHESTRA CORPORATIVA ITALIANA.
In tutto questo gran casino ho apprezzato molto Antonio Di Pietro, venerdi sera a Bari, che avrebbe dovuto parlare del futuro dei Porti pugliesi, ma alla fine ha scelto di fare la difesa di questa Finanziaria con cocciutaggine molisana, rivendicandone le motivazioni GENERALI, ma segnalandone garbatamente anche le storture "clientelari" (50 MEURO al solo Porto di Gioia Tauro!). Buono lo spirito di coalizione: checchè ne pensino gli altri piccoli alleati.
L'uomo è pragmatico - mi sembra che non abbia perso tempo neanche nella recente visita in Cina,- ed ha giustamente detto che se le navi-container dell'Asia devono arrivare a Taranto, i dragaggi dei Porti sono necessari più di tante chiacchiere sullo "sviluppo".Ci ha raccontato la storia dei meloni che suo padre non riusciva a vendere e che alla fine regalava con un carretto per strada: dalla vita reale bisogna apprendere...

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Ora è il tempo!


A tratti ho seguito la diretta web.
Mi è molto piaciuto Massimo (come al solito, direte voi), quando ha parlato di un profilo dell'Occidente che sui diritti umani non si vergogni di parlare delle cattive verità sia della Cecenia che di Guantanamo. Insieme a Reichlin e ad Amato ha spalato via le ideologie del Novecento dalla strada tortuosa (dal processo, ha detto lui..) che porta al PD, aprendo l'orizzonte alle sfide del XXI secolo. Studiare, studiare, studiare, forse avremo qualcosa anche noi da dire all'Europa, senza schiacciare le emozioni e le storie che ci portiamo dentro. C'è un progetto ALTO, dopo Orvieto, finalmente. Come ha detto Veltroni ORA E' IL TEMPO!

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Politiche dell'innovazione: ripartire dalle definizioni

Grazie ad Alfonso Fuggetta. Il suo articolo ha il valore fondante di alcune regole semplici che non bisogna mai smettere di ricordare ANCHE E SOPRATTUTTO A COLORO CHE CI GOVERNANO:

Quando in Italia si parla dei problemi di competitività delle imprese, si confondono spesso ricerca e innovazione. L’innovazione è l’applicazione dei risultati della ricerca per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi. Fare innovazione vuol dire aiutare le imprese e le pubbliche amministrazioni nel creare e mettere sul mercato o in servizio nuovi prodotti e nuovi servizi. L’obiettivo primario non è quello di produrre conoscenza, quanto quello di soddisfare i bisogni del “cliente” (l’impresa) che deve innovare e andare sul mercato.

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Da Livorno a Orvieto: nascita o morte del Partito Democratico?


Non sono Matusalemme, ho due anni meno di D'Alema e tanti in più di quelli di Gianni Cuperlo. Sono sufficientemente vecchio ("ho fatto il '68") per sorridere, senza incazzarmi, delle cronache da Orvieto del blogger Adinolfi, con il quale posso solo condividere la fede juventina. Già prima dell'89 Enrico Berlinguer (ma anche Ingrao, Pintor e Rossanda) mi avevano insegnato a diffidare del socialismo reale e a mantenere una costante ipocrisia tra palingenesi sociale e "riformismo" (qualunque cosa significhi questa parola...).
Pur avendo fatto il maoista a 20 anni, non mi considero un coglione: già nel '69 a Praga litigavo con i giovani comunisti duri e puri, e non solo per solidarietà con le ragazze di Praga. Ho abbandonato tutti i miti della tradizione comunista italiana, a fatica, ma con assoluto spirito critico (perfino verso Berlinguer).Ho capito, pur con tanti mal di pancia, il ruolo storico-politico di Craxi negli '80, sono d'accordo con il mio amatissimo Reichlin che Togliatti, se fosse vivo, lo farebbe subito il PD! Va bene! Ma tanto io al ceto politico dell'Unione, da Mussi a De Mita, da Mastella a Giordano, e tanto più ai loro nodi periferici non do molto credito, mica "vivo di politica". La politica vera, per me, è un'altra cosa, ma (scusate l'imprinting) sempre quella per cui il '68 incontrò la Sinistra: passione civile per l'equità sociale, la democrazia, la libertà. Allora: facciamo il Partito Democratico dal basso, sciogliamo e/o rimescoliamo le oligarchie senza troppi trucchi, seguirò il processo (la corrente) nuotando anche forte nello stesso verso, ma a due condizioni! La prima: non voglio buttare alle ortiche la mia stessa esperienza critica (personale e collettiva, di così tanti compagni) del Socialismo in Europa dal dopoguerra in poi, posso dimenticare la fondazione del PCI a Livorno (l'ing. Bordiga!), ma non tutto quello per cui originalmente lottavano Gramsci Togliatti Longo e Berlinguer, guai a chi mi chiede di rinnegare quella storia; la seconda: nessuna fusione fredda di interessi neo-corporativi, serve un programma coraggioso di trasformazione del mondo all'epoca di Internet, con una visione chiara
delle poste in gioco globali (e anche qui, se la politica politicante vuole soltanto giocare ad occupare posti di potere in ogni singola Comunità Montana di questo paese, fatevi tutti i PD che volete, io a questi giochini non partecipo da sempre...)

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4 ott 2006

Ma non eravamo all'avanguardia (secondo Stanca)?


Questa mappa forse la leggete meglio qui. Viene da EUROBAROMETRO 2006, rappresenta la densità dell'xDSL nelle abitazioni dell'Unione Europea. Ripartiamo dalla realtà, per favore! Stiamo messi male davvero, altro che Next Gneration Network.
Se poi volete sapere come la penso sulla bonaccia post-sciopero TELECOM di ieri, condivido totalmente quanto riporta Luca De Biase da un recente convegno dell'Osservatorio BELTEL (a proposito, oggi presieduta dal mio amico Mario Citelli, barese di nascita e milanese d'adozione).
Se andate al link della mappa, vi leggete meglio anche un articolo di Subioli su cosa bolle nella pentola dell'e-government, a proposito del rovesciamento corretto tra front-end e back-end che Nicolais e Lanzillotta vogliono giustamente operare.

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3 ott 2006

Andiamo sul pesante: dai bit ai container, alla Finanziaria 2007!


Adesso per un pò dirò dei miei progetti più importanti e pesanti. Non che le reti wireless a Larga Banda non lo siano, ma insomma qualcosa come il 90% del traffico merci nel mondo un suo peso fisico, virtuale e POLITICO ce l'ha! Vi spiego schematicamente.
Immaginate queste gru porta-container (o più frequentemente, nei porti mediterranei, dei varchi sensorizzati per i trailer o camion), più qualche lettore di tag RFID ben piazzato: sapremo, quasi sempre, DOVE sono i container nei loro viaggi (anche) oceanici e di cabotaggio o i camion per terra e per mare, alla condizione che i dati siano ben gestiti da reti wireless interconnesse a reti satellitari e/o terrestri. Immaginate anche dei programmi logistici che parlino tra loro nel nuovo esperanto XML....Voilà, si fa per dire. Nulla di troppo complicato: anzi tutto questo esiste già. La tecnologia SAVI NETWORKS è già sbarcata a Londra, questo settembre (dove se ne occupa una "mia" antenna umana, un giovane ingegnere barese che dopo il MSc fa il PhD all'Imperial College/PORTECH). Dunque, nel porto container di Londra-Felixtowe, dopo quasi tutti quelli americani, il digitale (RFID + wireless) comincia a governare il traffico delle merci. E noi? Avremmo tutte le capacità per fare anche meglio degli americani nei porti cinesi e mediterranei. Ma perdiamo troppo tempo in chiacchiere e a pensare che i porti siano solo "OPERE" e spazi; alla logistica basata sull'ICT, ai "SERVIZI", ci pensiamo solo in pochi, nonostante una quantità infinita di raccomandazioni europee che dovrebbero obbligare le nostre varie autorità a far presto su questo terreno. Le autostrade del mare non sono asfalto e caselli, ma reti e "telepass" distribuiti: soprattutto una rapida, precisa, "leggera" circolazione delle informazioni!
Ma la genialità delle Finanziarie italiane, finora, è consistita nel bloccare la spesa per investimenti e servizi innovativi nei Porti (il mitico tetto del 2% di Tremonti!), alla faccia della retorica convegnistica e bi-partisan sul Mediterraneo e sulla strategicità dei Porti.
Abbiamo fondi ingenti, conquistati con fatica in Europa, per fare presto e bene il salto innovativo che ci serve come il pane, ma le norme non ci consentono di spenderne neanche una goccia.... Eppure la velocità è tutto nella competizione! Prodi ha detto in Fiera del Levante, solo qualche giorno fa, che DOBBIAMO sfruttare il vantaggio di 6 giorni di navigazione sul Nord Europa. OK, ma se continuiamo a usare i piccioni viaggiatori anzichè l'informatica, siamo spacciati.
Ancora qualche mese e ci facciamo colonizzare da SAVI TRACK anche noi...Basta a perder tempo con la "politica delle nomine" nei Porti e a fingere di avere a cuore il rilancio del paese.
QUESTO E' UN APPELLO A TUTTI I VISITATORI REGOLARI E OCCASIONALI DI QUESTO BLOG PERCHE' LA NUOVA FINANZIARIA E/O QUALCHE NECESSARIO E IMMEDIATO DECRETO D'URGENZA SBLOCCHI LE CENTINAIA DI MILIONI DI EURO FERMI NELLE CASSE DELLE AUTORITA' PORTUALI ITALIANE (E PUGLIESI IN PARTICOLARE!).
La Finanziaria 2007 contiene iniziali misure intelligenti per l'autonomia finanziaria dei Porti e per gli HUB (artt. 136-137)....ma dobbiamo togliere il tappo subito!

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