19 lug 2008

Sospensione....




Non sospendo per vacanza, ma per  riflettere sul futuro di questo stesso blog .... 
Io penso e agisco per svolte radicali: è scritto nel mio DNA.
Vediamo che succede...senza pretesa che interessi a qualcuno!

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16 lug 2008

Industria 2015: un flop annunciato ?

Sottoscrivo parola per parola il post di Alfonso Fuggetta di ieri.
Aggiungo che il barometro generale segna bassissima pressione e che solo le imprese più avvedute e sane possono permettersi la cosa più intelligente da fare nei periodi di crisi: e cioè rimettersi in discussione e reinventare prodotti e processi essenziali. Ma, a maggior ragione, prevale una sanissima circospezione competitiva: non è questa una fase in cui ci si possa permettere di giocare sul modo di fare ricerca industriale. L'innovazione vera si giudica sui tempi di arrivo sul mercato, non sui risultati di laboratorio, nè tanto meno sulla pubblicità e sull' "immagine" di lunghe cordate "cooperative". Un giusto e sacrosanto riserbo sui Grandi Progetti di bandiera è, quindi, d'obbligo. Si rischia di fare solo qualche ammuina: meglio, molto meglio, il credito d'imposta per la ricerca!
Infatti, ho visto in giro scarsissima fiducia in I2015, e non soltanto per l'intensità finanziaria...Le grandi ammucchiate sui grandi progetti strategici rischiano di generare topolini: e poi chi si fida di metter su WBS così frammentarie, partecipate da stuoli di universitari e associazioni di PMI poco conosciute?
Dispiace dirlo: ma se Industria 2015 doveva fare il verso al Piano BEFFA francese, ne siamo, oggi, davvero molto lontani. Si rischia di perder tempo e di "condividere" conoscenze stranote come se fossero chissà quali avanzamenti.
Sull'energia e sulla mobilità sostenibile, mi pare proprio che non ci siamo. Non vorrei che tutta questa "pensata" si risolva in una diminuzione di investimenti effettivi per la R&S del Paese...

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13 lug 2008

Imob VENEZIA, ITS e infomobilità...


In questi giorni il biglietto "con chip"  di Venezia può essere utilizzato sui bus oltre che sui vaporetti.





La bigliettazione elettronica di Venezia è all'avanguardia per una sola ragione, che ne spiega anche il successo. Venezia è una città ad obbligo naturale di rapido cambio di modalità anche per i passeggeri, tra mare e terra. La natura e la storia, quindi, oltre che la insostenibilità delle code ad ogni  banchina, motivano i biglietti con tag flessibili (su carta), oltre il bisogno di  una futura, sempre più necessaria, regolazione "soft" degli accessi quotidiani di migliaia di turisti. ..Continuo a pensare, però, che il raggio d'azione "contactless" dei biglietti elettronici "unici" sia troppo breve (circa 6 cm).  Ma certamente questo aspetto si potrà migliorare presto...
Rilevo, sommessamente, che l'infomobilità   a Venezia (ben oltre la bigliettazione elettronica) potrebbe fornire qualche idea in più a tanti altri Comuni, specie sul significato stesso della parola, che qualcuno pensa sia soltanto la pubblicazione degli orari nominali  del TPL o qualche esperimentino   di paline elettroniche che annunciano l'arrivo (in ritardo?) di mezzi pubblici soltanto su qualche tratto di linea urbana. Non credo che il Comune di Bari, all'avanguardia su tante cose buone come i Park&Ride e il bike-sharing, e che finalmente pensa all'implementazione di ZTL e ZSR, non possa osare di più e porre, quindi,  seriamente mano ad un progetto di Supervisione centralizzata della mobilità di persone e  merci nell'Area Metropolitana di Bari, ben oltre qualche giochino banale  sul controllo via GPS degli automezzi urbani (roba, ormai, da smartphone in rete!).
Un ITS (Intelligent Transport System) per il governo della multimodalità dei flussi dei passeggeri da e per una Città Metropolitana, diventa un MUST nell'epoca del crollo della mobilità individuale " a petrolio": sia per incentivare il trasporto pubblico (con relativo confort), sia per diminuire lo stress dei cittadini di fronte a informazioni di traffico di tipo "medioevale" o addirittura inesistenti (su parcheggi, congestioni d'accesso e volumi di traffico, modalità di scambio mezzi, sui treni pendolari, ecc.). Lo dico con amarezza: ma è mai possibile che i Piani di Mobilità, tanto di moda in questi mesi, debbano essere sempre statistiche e simulazioni (fatte una tantum?) e non la creazione di un'infrastruttura ICT di osservazione e controllo  della mobilità di merci e persone? Se si pensa che la sensorizzazione dei vettori di trasporto stradali e ferroviari e delle infrastrutture correlate sia un costo eccessivo, bisognerebbe cominciare a fare qualche calcolo sulle infinite convenienze economiche ed ecologiche  del  "loop di controllo"  metropolitano  che permetterebbe una regolazione intelligente della mobilità sostenibile. Venezia se non lo fa muore, ma anche Bari e Napoli non stanno poi così bene! Quanto costa mettere boe di controllo del traffico sotto l'asfalto, misurare la viabilità d'accesso ai nodi urbani con telecamere e tag detector, sincronizzare i sistemi di monitoraggio ambientali  con nuove centrali di controllo globale ? Sicuramente un'inezia rispetto ai terribili costi di carburanti bruciati a vuoto, di sistemi di TPL pochissimo impiegati, lacunosi e improbabili nei tempi, di ferrovie locali lente come lumache e sconosciute al mondo...
INSOMMA: CHECCHE' NE PENSINO ALCUNI MIEI AMICI GENOVESI, BISOGNA PRENDERE ATTO CHE GLI  ITS SONO ORMAI UNA FRONTIERA GLOBALE DELL'INNOVAZIONE (e che necessariamente, sia pure a fatica, generano nuovi codici, linguaggi e standard!). Ed anche eventi a cui non mancare, se no succede che come a Ginevra qualche mese fa (ITS Europe!) ci va soltanto la vecchia cara SIEMENS...Finmeccanica dov'eri?



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12 lug 2008

Pubbliche irresponsabilità

Vi anticipo che questo è uno sfogo meridionalista...
A cavallo di questa estate 2008 il mondo - si fa per dire - dell'ICT del Sud Italia arranca dietro scadenze allucinanti di programmi variamente complessi (di innovazione e di costruzione di servizi info-telematici pubblici)  che DEVONO essere terminati e portati a buon fine entro l'anno, pena la mannaia di una mancata spesa delle ingenti risorse comunitarie dei Fondi 2000-2006 nelle  regioni Obiettivo 1. Una situazione  che sta togliendo "il sonno e la fantasia" a tanti bravi ragazzi, onestamente orientati al risultato. La colpa, perchè di colpa occorrerebbe parlare, sta ovviamente nella incapacità delle amministrazioni  pubbliche di programmare per tempo tutte le procedure di qualità necessarie ad attivare e condurre in porto progetti e interventi che avrebbero potuto e dovuto partire ben prima della fine del 2006...
Ne ho già parlato tante volte: si continua ritualmente a sbagliare e a ridursi sempre all'ultimo momento, come SEMPRE E' ACCADUTO, a scapito oggettivo della qualità della spesa pubblica.  Ulteriore beffa è quella che "qualcuno", sul versante pubblico meridionale, si accorge dei ritardi oggettivi accumulati e trova arrogantemente, e scioccamente, il modo di far pagare a chi oggi lavora in affanno, ogni possibile colpa  "di sistema", con minacce di penalizzazioni, rimbrotti e vessazioni (peraltro ingiustificate) finalizzate al solo scopo di scaricare "il barile"  sugli altri, precostituire alibi e salvare (ingannevolmente) il proprio prezioso sedere. Il mio osservatorio pugliese è davvero invidiabile (e posso parlare di eguali irresponsabilità anche per la Campania): in tutte le aree di intervento a favore dell'ICT e della Società dell'Informazione i fondi e i programmi da essi alimentati sono terribilmente a rischio, senza ALCUNA RESPONSABILITA'  per le imprese che ci stanno lavorando comunque, pancia a terra, per salvare il salvabile (...e spesso migliorandolo!).
Bene, pensate che il dirigente pubblico      " medio"  pensi davvero al risultato e a velocizzare le cose da fare? No, assolutamente! Ci sono ovviamente  ottimi  casi isolati di  una responsabile direzione delle cose  "da fare", ma c'è sempre chi si predispone sempre al peggio e si preoccupa di pararsi soltanto il deretano, precostituendo attacchi formalistici a chi opera (non per propria colpa, in grande affanno), per dimostrare al mondo politico che il potere pubblico è integerrimo difensore delle regole e dei principi (volti a vanificare il bene pubblico)...Insomma ci troviamo di fronte, negli anni 2000 del Sud, ad Amministrazioni spagnoleggianti, ma del ' 600 (ovvero capaci solo di ben note e insulse grida manzoniane), e davanti  a  comportamenti sempre più autoreferenziali e irresponsabili, centrati sul sospetto e sul più arzigogolato barocchismo burocratico; mentre ci sarebbe bisogno di grande calma, concentrazione e ispirazione a principi pragmatici di "svolta" per fare il possibile e poi migliorarlo.... 

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Scandalo iPhone 3G

 Davvero non mi aspettavo le file notturne davanti ai  negozi Apple di mezza Europa per  l'iPHONE 3G...
C'è da dire, per la verità, che lo scandalo c'è, se è vero che la gente non arriva mediamente alla terza settimana (in Italia e non solo!) e stringe la cinghia.

Cosa c'è di talmente sexy nelle ultime offerte Apple? Ad esempio la miss, qui a sinistra, commentava su un blog americano, qualche giorno fa, la riduzione di qualche centinaio di $ del prezzo di vendita dell'Air MacBook (sul quale, cribbio, sto scrivendo questo post). Dubito, però, che siano le novità "professionali" di cui vado dicendo da mesi (MobileMe, Exchange, multi-touch, ecc.) ad attrarre i consumatori. E quindi lo scandalo sta per davvero nella rilevanza dell'immagine sulla sostanza, nella nostra povera società odierna; ma ancora una volta: che differenza fa  tenere in mano l'iPhone il primo o il decimo giorno dall'uscita ufficiale? non capisco...
Questo dato di fatto mi farà sospettare di tutti gli utenti del melafonino che incontrerò per strada, quasi come di tutti gli utenti  non "professional" del Blackberry...Ricordo che quando i miei amici di DADA lo introdussero in Italia (era il '97!), già allora mi chiedevo quale bisogno compulsivo mai  ci fosse di scambiarsi mail in piena mobilità e  vaticinai facilmente che servisse per lo più a fare il verso agli americani (alla maniera di Alberto Sordi). Beh, credo proprio che - al di là dell'ovvio bisogno pratico che ne abbiamo noi "addetti"  o "addicts" informatici - la gente continua a farsi del male, in nome  e per conto del  proprio improbabile stato SIMBOLICO. Povero il Paese che si perde dietro simboli globali, belli ma incompresi...

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9 lug 2008

Il diavolo sta nei dettagli





Il Google Phone ritarda, ed ecco allora spuntare una piccola killer application, apparentemente innocua, ma SENSIBILE!

In attesa del mio iPhone 2 (prenotato per venerdi prossimo) ho provato Talk su un IPOD Touch di 16 Giga, con grande soddisfazione. Per carità niente di straordinario, si tratta di un instant messenger un po' più sofisticato, ma il potenziale rischio è che gli SMS siano un po' sotto scacco. Con una potenziale estesa comunità di gente con G e I - PHONEs in mano, effettivamente, l'instant messaging e il chatting guadagnerà consensi e gli SMS sembreranno molto poveri... Mi interessa il lato tecno-sociale della cosa: i ragazzi di tutto il mondo potrebbero chattare con maggior gioia attraverso simili dispositivi. Un altro scacco agli enormi proventi di rapina che si fanno ancora sugli SMS......
Il mondo digitale diventa mobile, i contenuti sono sempre più "live" e generati dagli utenti.....peccato che il sistema pubblico e istituzionale italiano riesca solo ad immaginare "portali" di "contenuti" simil- TV (ma della vecchia TV analogica).


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Lezioni americane di Thomas Jefferson




We hold these truths to be self-evident, that all men are created equal, that they are endowed by their Creator with certain unalienable Rights, that among these are Life, Liberty and the pursuit of Happiness. — That to secure these rights, Governments are instituted among Men, deriving their just powers from the consent of the governed, — That whenever any Form of Government becomes destructive of these ends, it is the Right of the People to alter or to abolish it, and to institute new Government, laying its foundation on such principles and organizing its powers in such form, as to them shall seem most likely to effect their Safety and Happiness

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8 lug 2008

Contro il caimano 2

La prima volta, con Nanni Moretti a San Giovanni, io c'ero. Poi, è vero, ci siamo persi di vista...
Il caimano è sempre lo stesso, e guadagna perfino in popolarità nella cattolicissima Italia, che non penserebbe mai di condannare i peccati veniali ed "orali" del Cavaliere. Checchè ne pensi Sabina Guzzanti, uno scandalo Lewinski non esiste; qui basterebbe Famiglia Cristiana a difesa dei bambini rom, per fare davvero male al Caimano.
Il guaio è che l'ammucchiata di Ferrero con Di Pietro e Grillo, e di Travaglio con Camilleri e Sabina Guzzanti, non serve più come la prima volta, anche se devo riconoscere ai manifestanti di oggi a Roma il mio pieno rispetto "come allora"... ma la politica è cosa più seria dell'indignazione o dello sberleffo del buon giullare. Non è che cambi qualcosa nella morta gora del PD (che manifesterà "col fresco"), ma conviene tenere la barra verso una politica di obiettivi positivi, di cose da fare ...e quindi conviene non confondersi con tutti gli incazzati di turno. Ciò detto: col cuore ero ancora li', ma con la testa sono davvero lontano anni luce dalla coppia Tonino-Travaglio.

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7 lug 2008

Buon compleanno






















 Buon Compleanno, pezzettino! Your party was very nice... abbiamo vinto anche la sfida dell'afa.
Il principe SKY ha filmato tutto e aumenta in modo vertiginoso la memoria di massa a te dedicata  (SAN needed?).
Qualcuno capirà perchè oggi si è riposato....

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6 lug 2008

Il Cartier al polso della Betancourt

I blog esistono in quanto ti fanno pensare. Non c'è dubbio che Guia e i suoi commentatori siano feroci vigili delle realtà che noi non ci immagineremmo mai....

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Innovare la sanità con i tag HF

Sto cercando di capire i veri motivi di un allarmismo, quasi folle a mio avviso, sull'interferenza elettromagnetica tra infrastrutture RFID e ospedali "elettronici"...Comunque non è il caso, non potrà mai esserlo, del sistema BTS (Trasfusioni sicure con tag RFID), anche perchè queste soluzioni lavorano su frequenze HF, comunque molto lontane dal caos "elettromagnetico" del mondo 2,5 Ghz o UHF.
La cosa incredibile - a mio avviso - è che l'articolo pubblicato su JAMA di Giugno (Journal of American Medical Association) riferisce di un'indagine svolta ad Amsterdam IN UN AMBIENTE NON CLINICO!!! Ce n'è abbastanza per convincersi che qualcuno sta cercando di fermare un'impetuosa innovazione (negli USA soltanto, però) che qui da noi muove soltanto i suoi primi seri passi.
Ad esempio: l'iniziativa della 3FID del Gruppo Intini, tra Tor Vergata, San Giovanni Rotondo, Policlinico di Bari, ecc. ha ormai superato con successo la sperimentazione IN CAMPO del sistema di sicurezza transfusionale. Credo che la diffusione commerciale del prodotto/servizio 3FID sia molto più che "un" business, ma una radicale innovazione sociale che farà risparmiare milioni di euro ai sistemi sanitari europei e soprattutto eviterà guai incalcolabili di malasanità a decine di migliaia di pazienti. DIREI CHE ANCHE QUESTO E' RILEVANTE, per agganciarmi al post precedente!

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What is really relevant?

C'è un mio amico americano, che ha lavorato a lungo in Italia, e che me lo chiede sempre, a proposito di fatti diversi e notizie di varia umanità, di questa parte del mondo.
La mia risposta oggi è scontata: Alma, domani, taglia il traguardo dei suoi 5 anni, spero con la stessa gioia di questo "nostro" momento,... fuori del "mio" tunnel dell'aprile 2007....

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3 lug 2008

Fischio d'avvio per una buona intermodalità

Il Gruppo Casillo, leader nazionale nel settore del grano e delle semole, scopre la forza ecosostenibile della logistica intermodale e avvia una linea ferroviaria di trasporto per cisterne specializzate (nelle rinfuse alimentari) tra Giovinazzo, alle porte di Bari (dove nasce un terminal specializzato su rete RFI) e Trieste.
Grazie all'intraprendenza dei Casillo e della "ricevente" Pasta Zara, grazie a una squadra "lunga" organizzata dal nuovo terminal di Vito Totorizzo a Giovinazzo e dalla ALPE ADRIA, oggi si è celebrato (in sede Assindustria di Bari) il fischio d'avvo del primo treno blocco di semole dirette a Trieste (in 15 ore).
E' un segnale MOLTO IMPORTANTE e che dimostra parecchie cose utili da tenere a mente:
1) la prima : che la logistica ferro-nave è elemento essenziale del futuro di molti trasporti merci da/per il Sud; 2) che l'aggregazione intelligente di piattaforme logistiche pubbliche e private, dai porti ai piazzali di carico su ferro (e anche su gomma) è una necessità imprenscindibile del sistema produttivo regionale e meridionale; 3) che l'intermodalità è "scienza" di sistema e non libera improvvisazione di singoli amministratori pubblici e/o di singole imprese, per quanto forti: infatti, occorre, partendo dai privati, rafforzare le funzioni di regia (anche ICT) di tutto il sistema, proprio perchè i carri devono tornare di nuovo pieni al Sud e perchè è impensabile che questi vettori (o anche altri nuovi vettori ferroviari) non servano simultaneamente anche ad altri settori delle rinfuse o anche ad altri settori del trasporto merci e collettame....
Per questo livello più avanzato di regia logistica servono almeno due cose certe: da un lato che parta finalmente il Distretto Logistico Regionale, dall'altro che la regia dell'intermodalità sia davvero INFRA-strutturale e plurale (aggregare i Porti, unificare le Interfacce di scambio modale, migliorare i servizi di informatica e telematica in capo a un Intelligent Transport System regionale che sappia parlare a TUTTE LE MODALITA', evitando ruoli egoistici e antistorici di ciascuna di esse...). Credo che la Puglia sia in un'ottima posizione competitiva, proprio su questo terreno, e che le cose fin qui fatte sui Porti e sul Mare (ITS pugliese) debbano migrare velocemente verso terra, CON IL FERRO E CON LA GOMMA (q.b.).

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2 lug 2008

Virtual Box: programmatori perdenti?

Vintage programming: questo post  del bravo Granatella, intercettato per caso, due mesi fa, mi ha fatto conoscere un ambiente di virtualizzazione  (VIRTUAL BOX, non a caso acquisita da Sun) che consente, anche sul mio Air MacBook, di creare un ambiente LINUX completamente funzionale e che pesa soltanto 50 MBytes (Damn Small Linux!). Adesso succede, quindi, che con Parallels, per le esigenze  quotidiane, mi gestisco due partizioni (Leopard e XP), ma sotto l'OS X ho pure una macchina LINUX molto efficiente (ed appunto OLD STYLE, come ai tempi di quando programmavo io!). 
Devo confessare che pur venendo dai primordi dello SMALLTALK  per quanto riguarda la programmazione ad oggetti, e nonostante negli anni sia divenuto profeta delle architetture SOA, non sono mai riuscito a fare nulla di sensato come programmatore Java; mi limito a comprenderne la logica e riuscirei decentemente a seguire il lavoro dei veri operai, ma pur sempre come "architetto"... e siccome sono uno che però è intrinsecamente artigiano (ovvero un operaio-architetto), qualche volta provo io, direttamente,  a fare qualche  pezzo di codice; ma, allora, rispunta in me il vecchio fortranista, ed ecco che un ambiente LINUX (quasi come il VMS dei miei vecchi VAX) mi fa sentire davvero a mio agio. Certo! sono passato, da "ingegnere" - pur  poco programmatore - da molti percorsi tortuosi nei linguaggi  (Fortran, Pascal, C) tradizionali, ma anche da nicchie come il Lisp e il Prolog (nella robotica, ad es.), per arrivare anche a Java. Resto uno che le cose le vuole provare in prima persona, non ho mai creduto che si potesse dirigere chi scrive software non avendo mai debuggato un programma; come credo che un sistema e una rete di sensori presuppongano una certa dimestichezza con oscilloscopi e strumenti di misura, e che la robotica non sia soltanto la lettura dei romanzi di Asimov. Vedo troppi giovani freschi di master che credono di poter fare i project manager, A PRESCINDERE da contenuti  specifici, dalle tecniche ed esperienze vissute....insomma poche mani sporche e molte chiacchiere. E spesso - e non capisco perchè  ci si stupisca - quando c'è qualcuno che vuole fare il programmatore, lo si guarda con sospetto, come se la lontananza dalla praticaccia del programmare fosse una virtù da acquisire per "crescere".... ne conosco alcuni, di questi sospetti, che ci provano invece proprio gusto.  Dovremmo forse, sol per questo,  bocciarli come  ultime ruote dell'ingranaggio? Proprio il contrario: questi sono i talenti da coltivare e da non perdere, come avviene nel mondo anglosassone.

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