26 feb 2007

Differenze di mercato tra cielo e mare. Dedicato ad Aeroporti di Puglia.

E' uscito il bando pubblico della SEAP - la società PUBBLICA REGIONALE che gestisce gli aeroporti di Puglia - per selezionare le compagnie che beneficeranno di ben 63 Milioni di Euro di contributi pubblici, nei prossimi tre anni, per l'istituzione di nuove rotte aeree. Si è seguita una discutibilissima regola della UE.
Letto il bando, ho capito subito, da buon allievo del prof. Giavazzi (ed anche delle sue giuste critiche all'Europa) perchè questa incredibile (e generosissima) MANO PUBBLICA non servirà mai a "creare" il mercato e tanto meno, come afferma il bando, a fare della Puglia un HUB Mediterraneo...(hub verso il Nord Europa, forse...?!)
Il sistema aeroportuale pugliese si può proporre efficacemente come nodo centrale di un network di rotte nell’area del Mediterraneo, ruolo ancor più strategico nell’ottica dell’implementazione dell’Agenda di Barcellona e della realizzazione dell’area di libero scambio mediterranea. La creazione di un polo aeroportuale fortemente inserito in un network di rotte rappresenta una condizione necessaria per consentire alla Puglia di assumere un ruolo importante nella costruzione di reti, materiali ed immateriali, che favoriscano l’integrazione economica e sociale dell’area Mediterranea.

Questa citazione dal bando potrebbe far ben sperare...Ma, boh?! Confesso che, viste le destinazioni dei 16 lotti internazionali, a parte Atene e Bucarest, non riesco a trovarne un filo logico o geo-politico. A che serve 'sta gara? Non c'è un volo per il Montenegro o Sofia, nè tanto meno per l'Egitto o la Turchia!!!
PER MEGLIO DIRE: I GENEROSI CONTRIBUTI SERVIRANNO AI VETTORI AEREI che troveranno ANCOR PIU' facilmente clienti pugliesi pronti a fare shopping a Parigi, Barcellona e Amsterdam; AGEVOLERANNO qualche frazione insignificante di viaggi (business?) di nostri uomini d'affari (più operosi tuttavia su Milano che non su Vienna o Barcellona); DARANNO UNA SPOLVERATA (hechar un puelvo?) di friccico internazionale al Karol Woytila Airport di Bari Palese. Ma dubito proprio che sviluppino una qualche relazione armonica con quanto (in altri settori della politica regionale) si tenta di fare in direzione del bacino Mediterraneo.
Per non parlare del mitico Corridoio VIII! Sembra, appunto, che la SEAP se ne sia dimenticata o che avvalori la facile bugia che NON SI FARA' MAI....Se davvero, infatti, il denaro pubblico non andrà, come non andrà, in quella direzione, la profezia si potrà infaustamente avverare!

LA COSA CHE PIU' MI FA INCAZZARE, PERO', E' CHE LA COMMISSIONE EUROPEA, SIA PURE TRA MILLE RESTRIZIONI, AMMETTE QUESTO TIPO DI AIUTI DI STATO con la sua COMunicazione del dicembre 2005 (in materia di aeroporti e traffici aerei), ma quando tratta del trasporto marittimo non ci pensa neanche un po' ad agevolare nuove rotte orizzontali nel Mediterraneo ( al più concede aiuti ex post e di misura ridicola alle compagnie di navigazione che ci provano, dopo che queste abbiano investito, e tanto, di tasca propria). NON RIESCO A COMPRENDERE Le RAGIONI DI QUESTA POLITICA EUROPEA, CHE MI APPARE TANTO PIU' SBAGLIATA NELLA VERSIONE AEREA PUGLIESE E NELLA SFERA GEOPOLITICA CONCRETAMENTE PREFERITA DALLA SEAP (del tutto contraddittoria con la politica estera finora a me nota della REGIONE!).
Il rischio concreto, ahimè!, è che la droga dei sussidi (in un'epoca in cui non sappiamo ancora chi controllerà ALITALIA nel prossimo futuro) si risolva in qualche fuoco fatuo e in una politica di marketing passivo (e qui sfotto, perchè intendo il concetto di "passivo" come in RIVOLUZIONE PASSIVA di Gramsci: in Giunta ci sono assessori che mi capiranno... una grande ristrutturazione che decerebra i potenziali attori protagonisti di un possibile cambiamento, e li mette in rapido e simbiotico contatto con una rivoluzione dall'alto, che ai giorni nostri si chiama la globalizzazione di Ryan Air)

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Un punto di non ritorno?

Oportet ut scandala eveniant.
SI': a volte qualche scandalo bello grosso può servire a moralizzare l'indegna situazione del mercato ICT! Il blog dedicato a Italia.it può essere un bel monito ai potenziali progettisti a piede libero di altre frodi sub-statali/sub-regionali: a piacere questi genii spaziano dal turismo all' "innovazione" locale, con ottima prosopopea e idee molto chiare sui target (eccessivi) di rendicontazione di risorse finanziarie rigorosamente pubbliche.
Se ne esce con il WEB 2.0, come dice oggi Mante su PI!
MA PIU' IN GENERALE: QUALUNQUE SISTEMA INFORMATIVO WEB-BASED IL CUI COSTO D'APPALTO STIMATO SIA > DI 5MEURO MERITA UNA PARTICOLARE ATTENZIONE CRITICA E OCCHI BEN APERTI...

COME SE NE ESCE? Credo che i nuovi vertici di Sviluppo Italia, al prossimo CdA (atteso tra qualche giorno), possano fare molto! Prima di tutto sfoltire le poltrone e le sub-agenzie inutili, secondo: fare la check list delle cose urgenti da risanare (tra queste ITALIA.IT), terzo: conquistare l'autorevolezza sufficiente in tre mesi per impedire ulteriori scempi "federali" (alcune cose le fa lo Stato e basta! le Regioni decidano seriamente, ma con loro soldi, cosa fare di "REGIONALE" nell'ambiguo campo dell'ICT applicabile all'universo mondo..ma con responsabilità! )

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24 feb 2007

Logo da 80.000 euro

Mi astengo, per carità di patria, da infierire sull'avvio di www.Italia.it nei giorni della patetica conta dei senatori per salvare il Paese. Ci mancherebbe! Ma, a parte i viaggi multimediali di Carlo Massarini, si può accettare questo tipo di risultato? Questa orrenda ammucchiata di Flash in un disegno di servizi zoppicanti? Il portale non costa affatto i famosi 45 MEURO, ma poco piu' di 7 (che poi sono quelli affidati in gara..tutto il resto è il "simpatico" overhead di una greppia talentuosa di personaggi più o meno protetti nel passato e nel presente!); tuttavia lo scandalo del logo che prende 80.000 euro (ed E' COSI' BRUTTO) grida vendetta. Rutelli non ti distrarre più, liberaci al più presto dalle satrapie in agguato a Roma e nelle Regioni! A Ermete Realacci, che è persona serissima, suggerisco di viaggiare un po' di piu' nella blogosfera IT.

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22 feb 2007

Il Capo di Vodafone ha capito tutto!

A Barcellona, in questi giorni, il CEO di Vodafone Arun Sarin (indiano cosmopolita da sempre) è sembrato davvero preoccupato sulla nascente competizione del wimax (nomadico) alle reti 3G.

Dobbiamo muoverci più in fretta. Come industria impieghiamo troppo tempo a lanciare prodotti e servizi, mentre altri settori stanno convergendo nel nostro spazio…se non affrettiamo il passo – ha concluso – qualcun altro si mangerà il nostro pranzo.
Se lo dice lui, c'è da credere allora che ci avevamo azzeccato....Peccato che la crisi di governo sospenda per incanto I SOGNI RIFORMISTI DELLA "FAMOSA FASE 2" (tanto evocati nel mezzo della discussione sulla Finanziaria solo qualche mese fa..). Mi limito ai punti interrogativi digitali: LANCIO DEL WIMAX, DDL GENTILONI, EGOV FASE DUE, SCORPORO RETE D'ACCESSO TELECOM E SUA NEUTRALITA', per non dire di tutto il resto...

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21 feb 2007

A testa fredda, ma con dignità!

Non è che si possa continuare così, ma votare adesso NON SI PUO' E NON SI DEVE (con questa legge elettorale che ci consegna ad un mondo di oligarchi!)

I grandi leoni della sinistra "radicale" (????) smettano di giocare sulla pelle del paese...
Si vergognino tutti! La mia preoccupazione è che D'Alema si prenda (come al solito) troppo sul serio: coraggio, sorrida (e irrida quanto vuole in compenso), ma si astenga per favore da colpi di testa, come dopo le Regionali del 2000. Non si perde nulla in dignità con questi cialtroni vigliacchi che ci stanno attorno o "in casa"....Resistere, resistere, resistere!
Bisogna timonare, non buttarsi a mare, anche se la barca prende acqua..Ad un cantiere nuovo dobbiamo arrivarci!
ORE 22:45
Prodi ha rimesso il mandato, come da copione. Però i DS vogliono resistere! Bene.
Ho visto Ballarò e l'Infedele. E' unanime il giudizio sul cambiamento della legge elettorale, prima di tornare al voto. Napolitano ne deve tener conto. Ho fatto il giro di qualche blogroll....attoniti al mondo stiamo. Che strano paese, quanto distacco sempre più profondo tra la società civile e la politica!

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20 feb 2007

Sull'italianità di Telecom


Non sono d'accordo!

Su La Sicilia di domenica scorsa Enrico Cisnetto (del quale condivido numerosi e volenterosi suggerimenti all'economia italiana) ritiene che dietro lo spettro spagnolo di Telefonica nella scatola di controllo di Olimpia (solo il 18%! della Telecom di casa) non ci sia altro che un legittimo interesse del duo Benetton-Tronchetti.
Dice Cisnetto:

.....siamo costretti a pensare che il “ben altro sotto” non ci sia nella trattativa con Telefonica, ma in chi surrettiziamente la osteggia. E poi, siamo chiari: nella situazione che si è venuta a creare – tra il debito generato dall’opa che si trascina da anni, e le vicende finanziario-politico-giudiziarie degli ultimi tempi – Telecom ha bisogno di stabilità azionaria – accompagnata da una governance meglio definita di quella attuale, figlia dell’emergenza – e di alleanze industriali forti. Per conseguire questi obiettivi fondamentali, se qualcuno ha idee migliori le comunichi (pubblicamente), altrimenti eviti il sabotaggio di quelle altrui.


Credo che l'interesse delle grandi banche nazionali (Intesa in testa) di cui parlano i giornali di oggi non sia un sabotaggio...(tanto poi il duo ci riprende comunque i soldi!)
Il fatto è che la Next Generation Network ed il TRIPLE PLAY di cui noi tutti ci sciacquiamo la bocca (da Thinktel ai bloggers pro Telecom) ha certamente bisogno di stabilità azionaria e di tanti investimenti per portare la fibra in casa degli utenti.
Vista la situazione degli armadi Telecom (come ben ha documentato la Gabanelli sui Rai 3), abbandonati ai cani randagi, siamo proprio sicuri che gli spagnoli la voglian fare questa NGN in Italia? Io dubito perfino delle banche italiane... figuriamoci! Ne abbiamo viste tante in casa Telecom : a me vanno bene spagnoli o banchieri cattolici, purchè ci sia un piano industriale che non ci releghi ad una classifica di terzo mondo. Si tratta, banalmente, del punto di vista degli utenti - sorry! - dei clienti o consumatori ITALIANI. Non facciamo altri pasticci, per la fretta di togliere il duo Benetton-Tronchetti dagli imbarazzi del caso! Si aspetta, quindi, con una certa ansia, di sapere dal CdA di Telecom Italia del prossimo 8 marzo cosa diavolo ci riservi NON SOLO LA FINANZA INTERNAZIONALE MA L'INDUSTRIA DELLE TLC: rete d'accesso scorporata e come? NGN si, no, forse, ma quando? Quali nuove regole per gli altri eterni NEW ENTRANTS?

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18 feb 2007

La Vecchia RAI farà un buon brodo primordiale (e digitale)!

Sento di affermarlo sulla base di due post, a cui senz'altro vi rimando: uno di Tommaso Tessarolo e l'altro di Stefano.
Sono convinto che questa "vittoria" segni davvero un punto a favore di un nuovo corso digitale nel Paese. Sul Wimax ancora non mi esprimo, voglio aspettare fine marzo: ma resta inteso che tutti i giochi si compiono in questi giorni (in termini di posizionamenti preventivi sui mercati "regionali"). Per chiunque non sia cieco è chiaro che c'è una netta relazione tra il Wimax e la diffusione e la ri-diffusione di contenuti digitali. So che i puri delle TLC non credono al Video wireless (ma si sbagliano loro! basta che ne parlino con uomini seri di Cisco...), anche perchè preferiscono menarsela sempre con il wimax come soluzione al digital divide, e non vedono tutte le potenzialità IP-wide per i sistemi produttivi (e turistici) locali. I quali, se avessero potenzialità più diffuse di servizi efficaci e di streaming efficienti on the Web, potrebbero essere nuovi editori...ED E' QUI CHE LA RAI PUO' E DEVE SERVIRE. Potrei produrre decine di esempi, ma mordo il freno, anche perchè il mio mestiere mi porta lontanissimo dal mondo del Content, su cui però non capisco perchè tanta "gente" dell'informatica perda tempo inutilmente e non affronti i nodi veri. Nel mio piccolo, però, sulla Larga Banda wireless ci sto e ci starò sempre di più. SONO CONVINTO ANCH'IO, COME IL GRANDE LESSIG, CHE SI DOVREBBE RISERVARE ALMENO IL 25% DELLE FREQUENZE WIMAX ALL'USO LIBERO NELL'OPEN SPECTRUM..E A QUESTO PUNTEREI CON EVENTUALI INVESTIMENTI INFRASTRUTTURALI PUBBLICI/REGIONALI NEL CASO DELL'ASTA ITALIANA, LASCIANDO IL BUSINESS ICT A TUTTI GLI ALTRI ATTORI DEL MERCATO.

Non sarebbe una cattiva idea fare dei Comuni i promotori di un P2P e di Commons autoregolati!

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15 feb 2007

Umano, disumano, transumano.

Sono tornato questo pomeriggio nel mio Liceo Scientifico, l'"Arcangelo Scacchi" di Bari, a fare una chiacchierata con i ragazzi delle ultime classi sul tema "filosofico" del rapporto tra Uomo e Tecnica. Si trattava di un laboratorio del Dipartimento dei docenti di Filosofia del Liceo. Sono stato davvero contento e molto emozionato nel tornare nella "mia" scuola (dove ne combinavo di tutti i colori a quei tempi..)e di scoprire la pertinenza e l'attenzione intelligente dei ragazzi su tanti temi caldi di questi giorni: dal networking sociale al consumismo i-POD, dai video su You Tube alle paure di nuovi incombenti cyborg. La domanda era sempre una: come riuscire a tenere sotto controllo questi mutamenti continui delle tecnologie, come non farcene sopraffare? come non ridurci a meri consumatori di gadget elettronici perfino non desiderati? Beh..l'ho buttata, mediamente, su di un moderato ottimismo della volontà! Mi sembrava giusto dire loro che la stessa tecnologia ci affrancherà dai suoi inevitabili guasti economico-sociali, ambientali, bio-etici e culturali. Con questi ragazzi mi sembrava doveroso infondere un sentimento di "amicizia" verso scienza e tecnica, anche perchè - ben guidati - hanno già studiato Kant e mi ricordavano che l'Uomo deve sempre essere il fine e non un mero strumento della Tecnologia e dell'aumento della Conoscenza. Complimenti a questi studenti e ai loro insegnanti!

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14 feb 2007

Franza o Spagna, purchè se magna...

Difficile pensare che i "rumors" su TELEFONICA in Olimpia siano tutti infondati. Venerdi il CdA Telecom ci svelerà qualcosa, forse! Credo proprio che le regole (della CONSOB e di tutte le altre Authorities nazionali) siano tra quelle più violate al mondo. Non capisco la convenienza di Telefonica a entrare nel capitale di una società come OLIMPIA ( non quotata) , a meno che uno scellerato patto parasociale, non sia già stato raggiunto tra Tronchetti e gli spagnoli sul controllo di TUTTA TELECOM ITALIA.

Guarda caso le due autorità sulle TLC, quella italiana e quella spagnola, si incontrano a breve a Barcellona, come previsto da tempo (secondo Key4Biz). Guarda caso sul Corriere Economia di lunedi scorso si discettava del futuro della Rete d'accesso "scorporata", con varie ipotesi di "revisione" del tanto deprecato piano Rovati per Telecom. A questo punto, se venerdi viene fuori un pezzetto di verità italo-spagnolo su Telecom, diventa URGENTE E DECISIVO porre mano allo scorporo E FARLO IN FRETTA...E' qui che il Gamberale redento torna utile con il suo nuovo Fondo F2I. Novello sir Francis Drake contro l'Invincibile Armada, il Fondo di Gamberale (non lo Stato direttamente con la CDP) strapperà prima ai predatori ispanici la polpa della Rete....Ma c'è da mettere in conto che la Pirelli e i Benetton hanno fretta di "mangiare" e forse di uscire presto di scena; allora tocca anche a Gamberale, a Corrado Passera e a noi tutti andare presto verso un riassetto sostenibile delle TLC italiane.

MA MI CHIEDO:... SE IL VALORE STIMATO DELLA RETE D'ACCESSO DI TELECOM ITALIA E' DI CIRCA 30 MILIARDI DI EURO, NON SI RISCHIA DI FACILITARE ANCOR DI PIU' IL COMPITO A TELEFONICA? IL DEBITO DEI VECCHI PADRONI NON CI SAREBBE QUASI PIU'....Sarebbe giusto , allora, che la stessa TELEFONICA, se davvero sarà lei, metta un bel po' di quattrini anche nella mascente Società di Rete.

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San Valentino digitale

Per chiunque abbia fatto l'esperienza di SecondLife non c'è problema a festeggiare "come si vuole" San Valentino. Il mondo virtuale è una cosa ben più seria di quanto non appaia ai soliti soloni dell'ICT. Suggerirei a tutti i fidanzatini digitali l'incontro ai Parioli virtuali di oggi; imparerebbero a districarsi nella vita reale molto meglio.

San Valentino è un'ottima occasione per imparare.. Io ho scoperto Second Life qualche mese fa e mi sto divertendo a creare un mondo virtuale "critico" sull'ICT italiana. Purtroppo non ho tantissimo tempo per giocare, ma tra un po' inviterò gli amici di questo blogger a inventarci il mondo virtuoso che vogliamo, per esempio un mondo positivo di FANTA_EGOV o di Fanta-Logistica! Iscrivitevi tutti!

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11 feb 2007

Ricambi generazionali nella ICT italiana




E' da tre anni all'incirca che è iniziato il terremoto "proprietario" nelle aziende di ICT italiane. Con l'innegabile ripresa economica , in atto nella vecchia Europa - e anche qui da noi - (oltre che con l'"invecchiamento" (autodichiarato) di alcuni grandi guru, come Roberto Galimberti), è tutto un vendere quote, salvare aziende decotte da un lato e chiamare cavalieri bianchi dall'altro.Da Almaviva a SVIMService qui a Bari, da Etnoteam a Value Partners, da EDA a Engineering e a Getronics...

L'informatica italiana è sempre stata costruita su palafitte, e in mezzo ad acque vorticose; di certo non gli ha mai giovato la forte corrente statal-monopolistica nelle Telecomunicazioni, la cui costante (e forse, in futuro, catastrofica) caduta di redditività non potrà che portare bene (io sono per la "distruzione creativa" alla Schumpeter).

Staremo a vedere...Intanto il futuro apparterrà sempre di più a chi veramente, piccolo o grande che sia, sappia coniugare per davvero le tre lettere magiche I C T, di cui almeno è opportuno che i nuovi manager capiscano il senso.....Lo dico perchè mi capita sempre più spesso di incontrare gente "di finanza" e/o ragionieri a dirigere aziende del settore. Una volta (....e lo dico pensando all'esperienza Etnoteam/Inet) bisognava aver fatto calcolatori alla Laben, insegnato cose nuove a Milano, e magari aver incubato la mamma delle Reti...Chissà forse prima si era un po' troppo "colti" e "ambiziosi", sia pure in un quadro di nanismo congenito: allora, forse, nell'ICT italica, faranno meglio i ragionieri di finanza e gli esperti di grandi commesse statali.
Io me ne sto sul mare (in tutti i sensi) e guardo altri orizzonti ad Est; e continuo a preferire il brainstorming tra pochi "intimi" ai meeting strategici aziendali, le aziende di tecnologia "forte" alle botteghe del software, dove si rimacinano cose trite e ritrite....

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7 feb 2007

Penne al veleno e pene di governo

Non era neanche iniziata una polemica pubblica sulla nuova classe dirigente di Bari e della Puglia, così fantasiosamente raccontata da Curzio Maltese su La Repubblica di lunedi, che subito i maggiori esponenti dell' "Unione" di governo, appena dipinti dal grande inviato come due guardie armate assediate nei palazzi da tartari invisibili, Michele Emiliano e Nichi Vendola, hanno preso a darsele di santa ragione....

Insomma! La santa ragione non c'entra proprio niente, il veleno è sprizzato a fiotti...parole grosse, cattiverie che rischiano di lasciare brutte cicatrici tra i due, sempre che non finisca a tarallucci e vino..ma comunque speriamo che la finiscano presto tutti e due. Non mi viene voglia neanche di riassumere la polemica (o di linkarne pezzi a beneficio dei non pugliesi) nè tanto meno di fare dietrologie politiche... sperando che dietro "queste mazzate" non ci siano solo piccoli interessi di bottega o micro-questioni di potere (dei soliti noti).

Un fatto è certo : Michele Emiliano è più vicino alla gente e alla società civile del politico dal volto umano Vendola, è più libero dai partiti - ed insieme una possibile vittima predestinata - rispetto all'iperpolitico Governatore d' "esperienza", è uno che non le manda a dire e forse non sa trattenersi (in questo però io l'apprezzo) mentre il comunista intelligente sa essere tagliente fino a far male e si riserva tutto il politicismo del mondo per mediazioni perpetue
che rischiano di allontanare la Puglia migliore che tutti desideravamo...
Questo governo regionale ha compiti difficilissimi ma deve imparare a collaborare di più con le Autonomie Locali, scendere "tra la gente", non subire derive di potere centralistico...una malattia che viene facilmente quando la democrazia deve saper ragionare pubblicamente di questioni complesse di governo; la tentazione di barricarsi in casa è molto naturale......

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6 feb 2007

Da che parte sto?

Sulla questione reti, gestioni dei relativi servizi e proprietà delle reti sto con Enrico Cisnetto!

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5 feb 2007

Curzio Maltese a Bari

In genere Curzio Maltese ha una bella prosa corrosiva ed io ammiro il "sarcasmo" alla Berselli dei suoi pezzi politici. E' una bella penna, ma purtroppo, oggi, la sua inchiesta per Repubblica su "chi comanda nelle città" si è scontrata con un enigma Bari più grande di lui, e forse con qualche bevuta sbagliata...Troverete presto sul web di Repubblica il suo racconto della "spallata" della primavera pugliese, e giudicherete voi, se avete perso il giornale di oggi

Scrive Maltese che è andato via da Bari con
"il sentimento di chi ha lasciato a metà un romanzo e la curiosità di sapere come va a finire. Basta apettare e si vedrà."
Questa è l'unica cosa giusta che ho letto: sono certo che Alessandro Laterza e Franco Cassano gli hanno indotto questo giusto stato d'animo e che gli hanno esposto con verità le contraddizioni di cui soffre questo pezzo di mondo tra vecchio e nuovo. Ma complessivamente l'agiografia dei grandi intellettuali che ha incontrato gli deve aver appannato la vista: ha scritto delle banali considerazioni e ha fatto ritrattini umoristici dei vecchi e dei nuovi rappresentanti della classe dirigente. Spero anch'io con lui che " per la prima volta un circolo filosofico coltissimo e cosmopolita viene promosso in blocco a classe dirugente". Ma la primavera non ha dato ancora alcuna spallata, questa è la verità, e c'è poco tempo per continuare a voler bene ai "due uomini soli al comando" che lui ha descritto (Emiliano e Vendola)..Il problema di Bari rimane, anche dopo questa "primavera": ed è che non c'è alcuna propensione a "far sistema" e che i nuovi arrivati si crogiolano un po' troppo sull'abbattimento dei "muri" e molto poco nella costruzione di "nuovi ponti". Le capacità ci sono, senza alcun dubbio, ma non bastano...serve anche agire senza tergiversare contro le resistenze dei vecchi gruppi di potere! Altrimenti non ci rimarrà che guardare a Bari con tutta la dolente simpatia umana dell'avvocato Guerrieri di Carofiglio e fingere che la "capa non giri più" ! Il Mal di Levante continua, ma in quella sofferenza c'è una leva per ricominciare!

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Putin a Bari il 14 Marzo 2007

Consigli per la visita di Putin a Bari:

a) turarsi il naso sull'impiego del polonio nella lotta politica....

b) leggere il recente quaderno di LIMES su "la Russia in casa".

c) far mente locale al nostro posizionamento geopolitico cone BARESI E PUGLIESI, senza rivendicazioni municipalistiche che non servono a nulla...

d) ricordarsi che dal porto di BAR a Belgrado, e poi verso Mosca, ci vogliono infrastrutture veloci e fluide, e ancor prima portali logistici multilinguistici..

e) accendere un cero a San Nicola, per chi ci crede, affinchè lo scambio delle merci sia anche, come dice Calvino, "scambio di parole, di desideri e di ricordi"

f)assumere come testimonial una bella ingegnera russa....

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4 feb 2007

Onore ad un grande informatico europeo

Apprendo soltanto adesso da un amico americano che è morto a soli 67 anni Jean Ichbiah, il Capo programmatore e inventore del linguaggio di programmazione ADA. Ho avuto l'onore e la fortuna di conoscerlo tanti anni fa, nell'85, quando i progettisti europei (non solo francesi) attorno a lui (allora in Bull) vinsero la gara del Dipartimento della Difesa USA per inventare un metodo di programmazione strutturata e sicura (..era un'altra epoca tecnologica, ma che ha seminato tantissimo, credo, nell'Ingegneria del Software, anche dei giorni nostri). Non ricordo bene come e perchè, ma lo invitai a Bari ad una Conferenza sul perchè di ADA e sulle prospettive del Software Engineering. In quell'occasione mi raccontò la storia incredibile degli ebrei di Salonicco (il suo cognome viene da lì...), della sua famiglia in fuga e della possibile "riscossa" francese ed europea sull'egemonia americana nel software. L'ho ritrovato in una riunione di valutazione Esprit a Bruxelles nel '98 e ne ridemmo insieme...ormai ADA, che pur rimane il punto più alto della Programmazione Strutturata (anche Object Oriented) era davvero passata di moda. Anche il nome, ispirato alla Ada Lovelace prima "programmatrice" storica, fu trovato da lui, che era pieno di esprit de finesse...Credo sia stato un grande Informatico francese, greco e mediterraneo, di cui spero si ricordi anche la nostra Comunità scientifica.

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Mucchetti sull'IRI 2 ...o no?

Qui a sinistra ricordo un altro titolo significativo del giornalista che voglio commentare oggi "LICENZIARE I PADRONI" ? Massimo Mucchetti, che col Baco del Corriere, ha regalato all'Italia un bel pezzo di verità sul misero capitalismo italiano, raccontandoci le "spionate" ai suoi danni ( e del Corriere) organizzate dalle centrali occulte di Telecom, interviene oggi sul F2I di Gamberale (IRI 2 anche per Bondi di Forza Italia....GIURO, allora, CHE NON USERO' MAI PIU' LA STESSA ESPRESSIONE!!!!). E come al solito Mucchetti dice cose stra-giuste e questa volta sulla linea del desolato titolo che ricordavo prima...

Insomma i padroni imprenditori in Italia non ci sono, il rischio è che le reti ESISTENTI, che Gamberale vuole comprare, siano colabrodi e che lo Stato, con il Fondo e la CDP, non faccia regali a padroni che non sanno fare il loro mestiere...
Questo è il rischio tipico per l'Italia! Ma Mucchetti sembra dar ragione a Gamberale, sembra credergli: il Fondo deve servire a creare nuovi "imprenditori", nuovi padroni, a privatizzare con il temporaneo supporto dello Stato...NON SI TRATTA DI FARE NUOVE RETI..e per esempio la RETE DI NUOVA GENERAZIONE DI ACCESSO IP IN FIBRA, questo compito, spetterebbe SOLTANTO alle partecipate dal Fondo.

Staremo a vedere...le preoccupazioni di un Giavazzi e di tanti altri liberal non nascevano certo a caso, ma dalla assoluta opacità del progetto delle Fondazioni e della Cassa Depositi e Prestiti...SAREBBE IL CASO DI PARLARNE ANCORA DI PIU', PERCHE' RIDOTTI COME SIAMO, SERVIRA' COMUNQUE GARANTIRE CAPITALE ITALIANO ALLE CORDATE MOLTO "LIQUIDE" DEI FONDI PRIVATI STRANIERI CHE POTREBBERO RICOSTRUIRCI IN CASA STRADE, PORTI E RETI TLC.........
POST SCRIPTUM: il Fondo Italiano Infrastrutture (F2I) è nato per evitare che lo Stato fosse azionista sia dell'Eni che della rete SNAM, sia di ENEL che di Terna...che poi le reti possano essere pubbliche (ad es. Public Companies), beh questa è tutta un'altra storia. ED IO SONO A FAVORE DI REGOLATORI (ANCHE EVENTUALMENTE PROPRIETARI) PUBBLICI, PURCHE' CI SIA VERA CONCORRENZA TRA I PRIVATI CHE EROGANO SERVIZI SU TALI RETI.

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3 feb 2007

Eppur si muove l'innovazione italiana...

Nasce il primo evento nazionale interamente dedicato alle tecnologie innovative per la tracciabilità, RFID ed identificazione automatica. Dal 6 all' 8 Febbraio, in Fiera di Milano ci sarà un'occasione unica per incontrare i Laboratori RFID di eccellenza e le aziende di un settore in continuo fermento.

Nonostante il torpore di tante aziende di pur buon DNA tecnologico, il panorama italiano si muove velocemente. Spero che il prossimo appuntamento romano (il 5 e 6 Giugno prossimi) presso lo Sheraton Hotel di Roma possa dare spazio anche ad alcune applicazioni logistiche dedicate alla Pubblica Amministrazione Centrale e Locale, sulle quali avremmo da dire (e spero far vedere) buone cose anche dalla Terra di Bari....

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