29 dic 2009

From poverty to prosperity

Sto aspettando da Amazon questo nuovo libro dei due tipi che vedete nel video. Un ulteriore passo della dimostrazione del fatto che le economie vivono della forza motrice delle idee. Questo oggi! Prima, solo qualche decina di anni fa, bisognava produrre cose, e prima ancora, 200 anni fa, bisognava possedere (e coltivare)la terra. Ma il problema investigato da Arnold Kling sembra più innovativo di questa mia semplice sintesi: come si producono e si mettono a valore le idee? E' qui il punto cruciale!

Il problema è che questa tesi è tanto più vera in Cina e nel distretto di Lumezzane (quello delle rubinetterie made in Italy), dove - come dice ilSole24ore di oggi - le fabbriche "tengono" (e il PIL riparte)! Bisogna capire fino in fondo che le idee non cacciano via le "cose", e tanto meno ci spogliano inevitabilmente della "terra" e dei suoi sempre più vitali capitali naturali. ma sono sempre le idee il carburante giusto.

PS: bsognerebbe ricordarlo anche nelle ricette per il Sud.

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27 dic 2009

L'economia dell'intangibile e dei protocolli creativi: WHO IS YOUR CITY?

Qui a fianco la foto di Richard Florida, l'intellettuale americano che ha scritto "Rise of the Creative Class" nel 2002, e che continua a influenzare molta cultura newyorkese nel bene e nel male. Nel bene: quando pone l'accento sul ruolo decisivo della conoscenza nello sviluppo sociale dei nostri tempi (..certo anche su scala globale, non solo a Manhattan), nel male: quando mette al centro del cambiamento del mondo i cosiddetti BOBOS (bourgeois and bohemiens, nuove élites tanto care agli opinionisti del New Yorker), quasi fossero nuovi soggetti rivoluzionari del nostro tempo. Mi riferisco infatti proprio all'articolo di David Brooks sul NY Times del 22 dicembre scorso, che è stato tradotto e pubblicato oggi su Repubblica. E' lui, proprio Brooks, lo scrittore Florida-dipendente che ha celebrato i BOBOS in Paradiso!
L'articolo di Brooks, giocando ancora una volta sulla "Società del Protocollo" o del Software (che certamente ha rimpiazzato quella dei tondini di ferro) riscopre ancora una volta l'acqua calda della creatività contemporanea e affida a team di cervelli multi-disciplinari (architetti, artisti, economisti eretici, ingegneri, biologi, ..tutti ricchi, vezzeggiati e urbanizzati in 4-5 grandi Metropoli) il compito di salvare il mondo. Con la raccomandazione stravagante che nell'economia oggi dominante degli intangibili e dei valori immateriali, gli economisti debbano sempre di più assomigliare agli psicologi. Anche per questo, secondo Brooks, gli ultimi premi Nobel del ramo hanno abbandonato le equazioni e la matematica, per divagare sempre di più sulla "qualità" sociale che produce lo SVILUPPO. Fin qui niente di nuovo rispetto alle dichiarazioni italiane più recenti del maestro Florida!
E' ovvio che ai BOBOS piaccia sempre rappresentarsi come le ELITES che tutto capiscono e risolvono! Per carità si tratta di élites democratiche (alle quali forse sono io stesso iscritto geneticamente,..con poco merito) che predicano il tris magico di Richard Florida: TALENTO TECNOLOGIA TOLLERANZA. Tutta roba nuova, ANCHE IN POLITICA!
Peccato che la vera società di massa in cui viviamo (quella delle caste indiane e italiane, dei nuovi mandarini cinesi, dei finanzieri USA disonesti ed in genere delle classi dirigenti italiane e mondiali, come noi umani le conosciamo) non segua questa nuova Repubblica di Platone..e sia MOLTO lontana dall'influenza creativa e tollerante di David Brooks.
QUI ED ORA, IN ITALIA, CARI BOBOS, LA NOSTRA CREATIVITA' CONSISTEREBBE MOLTO PIU' SEMPLICEMENTE IN UNA EFFICACE E ORIGINALE "ELIMINAZIONE" DELLA QUESTIONE MERIDIONALE: quasi un obiettivo "minimo", rispetto all'agenda media del cambiamento alla Richard Florida!
NON CE L'HO CON BROOKS E IL NYT! Certamente solo una nuova serie di BOBOS di ferro (cento bastano? alla Guido Dorso?), possono contribuire al cambiamento del Sud e della mia Regione..Anche se non ne vedo spuntare che qualche sparuta e desolata pattuglia! Ciò che mi fa incazzare davvero è l'ultima domanda-tipo di Richard Florida: WHO IS YOUR CITY? (mi raccomando, leggete tutti i miei link per seguire il mio astruso ragionamento!) Bene! Se la domanda me la faccio qui ed ora, a Bari, Puglia, Italia..non vedo grandi speranze. Bisognerebbe scappare (un po' come già il dottor Celli suggeriva a suo figlio qualche settimana fa) e rinunciare alla "lotta" per "navigare" nelle più belle città elitarie del mondo. No, non ci sto. Bisogna filtrare il pensiero di Richard Florida, combattere nel proprio LOCALE, magari certo viaggiare di qua e di là..e forse da questa obbligatoria creatività dell'adattamento e della sopravvivenza evolutiva può nascere qualcosa di diverso, nella mia città e nella mia regione (esattamente come in Cina e in India, in Brasile e nel Sud Africa). Non disperate giovani amici miei! Con un pò di sani conforti psicologici (per l'appunto) si può tentare di applicare la Triplice T anche qui da noi (Vendola ed Emiliano permettendo...)

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19 dic 2009

Dividendi digitali..da mò vale?


Da oggi entra in vigore il pacchetto UE per la riforma delle telecom.
Nasce anche una sorta di Autorità TLC europea, il BEREC.
Staremo a vedere!
L'Italia è in un tragico ritardo su tutto, soprattutto sull'accesso universale alla Banda Larga, ed ha già deciso di utilizzare il dividendo digitale per rifare solo..TV...Puah!
Rimando a una parte del pacchetto Telecom per una chiara comprensione delle beffe italiane e della mia indignazione di merito: quella sull'uso dello spettro radio.
Ricordo che la direttiva stabilisce che:
....una serie di scenari di offerta e domanda di frequenze dello
spettro radio per un periodo di 15 anni a partire dal 2012. Ne è risultato che l’apertura di una porzione del dividendo digitale, ossia della sottobanda 790-862 MHz, ai servizi senza fili in banda larga entro il 2015, in tutti gli Stati membri e in condizioni d’uso comuni, permetterebbe di creare un valore aggiunto pari almeno a 17 miliardi di euro, rispetto a quello che si otterrebbe con iniziative nazionali individuali, valore che potrebbe raggiungere i 44 miliardi di euro in funzione del ritmo di sviluppo dei servizi senza fili in banda larga in questa sottobanda.
Per questo motivo lo studio ha indicato che l’apertura della sottobanda 790-862 MHz, a cui già stanno riflettendo numerosi Stati membri, costituisce la via più pragmatica per ottenere benefici immediati dal dividendo digitale
.


E questo è un punto a cui tengo molto di più che alla moltiplicazione inutile delle TV nazionali!
Ma nella direttiva ci sono anche gli spazi bianchi INTERSTIZIALI TRA LE BANDE dello spettro! E questo aprirebbe nel Paese natio di Marconi la rivoluzione della RADIO COGNITIVA (tema caro a questo blog!)

(settimo punto)
adottare una posizione comune sulla possibilità di usare i cd. “spazi bianchi” come dividendo digitale. Gli Stati membri sarebbero invitati a collaborare con la Commissione per valutare la possibilità di rendere disponibili gli “spazi bianchi”, ossia lo spettro inoccupato tra le zone coperte dalla radiodiffusione, per l’uso da parte delle radiotecnologie cognitive in base ad una serie di requisiti tecnici comuni in Europa.

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18 dic 2009

La guerra dei droni sull'iPOD?


La notizia di oggi sul Sole24ore è di quelle imbarazzanti, ma fino a un certo punto. Gli aerei autonomi o "unmanned", o UAV, o droni, altrimenti definiti Falchi e Predator, di normale impiego nei teatri di guerra per evadere i radar delle contraree in Afganistan o in Iraq erano a loro volta spiati da piccole unità satellitari dotate del software SKYGRABBER. Un programma di qualche decina di euro o anche gratis, made in Russia, ma largamente utilizzato per piratare qualsiasi video satellitare. Dicono in USA, ammettendo il guaio, che sono già corsi al riparo. Speriamo bene! Un drone americano costa circa 3 Milioni di Euro, escludendo le armi in dotazione. MA LA NOTIZIA NON MI SORPRENDE! ANCHE L'ESERCITO AMERICANO PENSA DI UTILIZZARE GLI I-POD IN GUERRA, ESATTAMENTE COME SE FOSSERO VIDEO GIOCHI.
Un punto di verità è che la guerra moderna usa gli stessi standard civili diffusi nell'ICT. I droni peraltro sarebbero molto più utili e convenienti in applicazioni di protezione civile (e allora costerebbero MOLTO MENO)..ma per quanto riguarda gli iPOD e gli iPHONE suggerirei francamente altre soluzioni!
Da qualche giorno mi sto divertendo a vedere le applicazioni di homeland security prima di spiccare il volo per Dubai...

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16 dic 2009

Che cubo!


Considerando i prezzi medi di mercato dei componenti che il nuovo CUBO di Telecom include,a 200 euro, si potrebbe dire che è un affare! Come si può vedere ci sono ben 500 GB, un Set Top Box per digitale terrestre (ma senza accesso "condizionato" ad altri canali non-free), un insieme completo e avanzato di interfacce video e di rete (ma senza registrazione PVR). E' un cubo di 15 cm che pesa 1,4 kg, ad un prezzo di lancio competivo. Sembra che si colleghi anche in wi-fi e quindi lo spostate in casa dove volete..SI', TUTTO BELLO, MA A CHE SERVE SENZA BANDA LARGA EFFETTIVA?
E' un ottimo wishful thinking di Franco Bernabè, ma l'Italia non ha deciso (MI SEMBRA) come qualche giorno fa Sarkozy in Francia di investire quasi 5 Miliardi di Euro nella banda larga. E allora? W l'IPTV, ma qualcuno mi deve spiegare due cose:
a) perchè Telecom continua a pensare di fare la media company, attraverso la "sua" WEBTV, con LA7 soltanto..a parte le recenti dichiarazioni prudenti di Bernabè(c'è il rischio del wallen-garden dichiarato?); b) perchè gli altri competitori TLC non si incazzano veramente e magari non pensano anche ad altre interfacce AIR-wireless (eppure ci sarebbero con la banda Sper Mobile Internet..)?
SPERO CHE IL CUBO SIA UN'OTTIMA FORZATURA PER ACCELERARE TUTTI-INSIEME (sic!) IL PASSAGGIO INELUDIBILE ALLA IP-TV, E QUINDI SMUOVERE INVESTIMENTI E REGOLE NEUTRALI PER LA NEXT GENERATION INTERNET.
Il cubo è un buon inizio, anche perchè così com'è, è soltanto una prima release! ne riparleremo un sacco..

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15 dic 2009

Aspettando AVATAR: un nuovo mondo è possibile?



E' possibile cercare il pianeta Pandora, anche per noi italiani disgustati dalla deriva antidemocratica e sotto-culturale di questo paese? Secondo quanto dice Spielberg del nuovo mondo di James Cameron, su Pandora ci sono degli umanoidi, i Na'vi, che possono aiutare la terra a risolvere i suoi problemi energetici nel 2154. Un veterano paraplegico ibridandosi con i Na'vi, con DNA simil-umano, riuscirà a sopravvivere all'atmosfera invivibile del nuovo pianeta e (probabilmente) a vincere la sfida per l'umanità intera sulla vecchia Terra.
Anche noi italiani abbiamo bisogno di ibridarci in modo innovativo (rinnovare la gente!) e sfuggire alla condanna della demenzialità imperante che soffoca, qui e ora, la possibilità di concentrarci sulle cose serie da fare, come NAZIONE, per un pianeta diverso, innovativo,sostenibile...
Mi sa che soltanto la fantasia ci potrà aiutare, e allora ispiriamoci al nuovo racconto di Cameron!
Magari in 3D, VERAMENTE!

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13 dic 2009

Omaggio a Marconi: oggi la radio (e non solo) è DEFINITA dal Software!

Si sono concluse venerdì le celebrazioni dei 100 anni dal Nobel di Guglielmo Marconi. Grazie Fondazione Bordoni! Oggi che la digitalizzazione dello spettro elettromagnetico spalanca nuovi scenari d'uso, trovo giusto associare il grande Marconi all'irruente discesa in campo del Software (che alla fin fine affonda le sue radici, in un modo o nell'altro - anch'esso - nell'idea base di portare e modulare l'informazione a cavallo delle onde e.m.). Credo che Marconi sarebbe particolarmente lieto dell'ottimizzazione del "suo" spettro che viene oggi consentita dalla moderna SDR (Software Defined Radio.)
Ad esempio, sempre di più ci si convince, oggi, che i vari terminali wireless ( e MOBILI) di cui disponiamo- nelle diverse modalità, frequenze e scenari applicativi - alla fin fine potrebbero ben essere riunificati nella forma di semplici dispositivi hardware (piattaforme SDR) che fanno sempre un'UNICA "semplice" funzione di rice-trasmissione di bit, con regole e intelligenza tutta basata su programmi ad hoc, versatilmente intercambiabili poi in dipendenza della miglior scelta di comunicazione infrastrutturale (WLAN, radio DAB, Satellite, ecc.):


E come vedete da questo semplice diagramma a blocchi che traggo dalla FLAI (Flexible Air Interface) di un ormai storico progetto nel settore, la SDR viene pensata in funzione anche di ciò che ancora ..deve arrivare, in termini di nuovi strumenti di accesso multimedia (TOMORROW's NEW STANDARD...).
Più di recente, proprio pensando al DVB-SH (quindi alla TV sui telefonini direttamente dal cielo), ovvero a qualcosa che è diventato vero solo qualche mese fa con l'arrivo in orbita di nuovi appositi satelliti, mi sono ben ricordato della FLAI e della sua promessa di intercettare semplicemente anche queste nuove opportunità. Ci sto lavorando con..la dovuta riservatezza..
Ma siamo sempre debitori a Marconi dei concetti guida decisivi!

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12 dic 2009

Veicoli e strade cooperanti in mobilità grazie a IPv6


Sto collaborando molto modestamente con alcuni amici ricercatori francesi al progetto CVIS, che per dirla semplicemente, cerca di far fare un grosso passo avanti all'iniziativa della UE sull'Intelligent Car, cominciando a dare intelligenza al SISTEMA DI TRASPORTO che INCLUDE le automobili. Quindi: si cerca di scambiare e far interagire in modo coordinato, sicuro e semi-automatico le informazioni sulla mobilità tra le Infrastrutture, i Veicoli e i Viaggiatori. Compito quanto mai ambizioso, ma equivalente alla sfida più generale per il GREENING del Trasporto su strada.



Tra gli enormi problemi di questa sfida si annida quella più insidiosa (e "sempre sottaciuta" nell'attuale mondo ICT): PER CONSENTIRE CHE L'INTERNET PROTOCOL (IP) SIA L'ESPERANTO DELL'INTERCOMUNICAZIONE TRA LE AUTO, LE STRADE E LE CITTA', SERVE ACCELERARE IL PASSAGGIO AD UN INDIRIZZAMENTO IPv6 DALL'ATTUALE IPv4... Detto in parole povere serve assolutamente mettere in pratica uno schema di indirizzamento più grande, ovvero un numero maggiore di indirizzi Internet ( un numero che è 2 elevato alla 128esima potenza, non più come adesso solo 2 alla 32esima potenza). Perchè? Basti pensare che pur limitando lo sviluppo delle automobili è del tutto probabile che tra 20 anni ci saranno (per difetto) 1,5 miliardi di auto in giro nel mondo. Considerando che TUTTA l'INTERNET DELLE COSE dilaga dapertutto nel mondo (dalle merci taggate con RFID in tutta la filiera distributiva fino ai braccialetti sanitari negli ospedali), con crescenti bisogni di localizzazione ANCHE IP (in molti casi), bisognerà attribuire all'elettronica delle auto del futuro almeno 3 o 4 indirizzi IP (statici o dinamici conta poco..) per ciascun mezzo!
Ciò avviene soprattutto quando le COSE si mettono a parlare con le COSE, come già i nostri computer con i server della Rete: niente paura! E' un problema noto da tempo, gli indirizzi disponibili si stanno esaurendo, le soluzioni sono generalmente già pronte...ma il passaggio impetuoso all'Internet delle cose comporta per i progettisti delle nuove elettroniche un bello sforzo progettuale non banale verso l'IPV6, altrimenti ci impalliamo tutti e la biblica torre di Babele cadrà per sempre!

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10 dic 2009

Le streghe nucleari fuori dalla Puglia

So di essere fortemente impopolare, ma la Legge (unanime!) della Regione Puglia sul NO AL NUCLEARE, pubblicata il 7 dicembre scorso, è una sciocchezza sesquipedale, che non farà certo male ai pugliesi, ma non darà un contributo serio della mia Regione ad un governo mondiale illuminato (e quantitativamente rilevante) della Difesa della Terra dal surriscaldamento globale. Personalmente avrei atteso l'esito della Conferenza di Copenhagen prima di fare una legge così tronfiamente certa che le streghe nucleari debbano essere bruciate su tutte le piazze di Puglia.
Ma, ahimè, quando gli interpreti autoreferenziali e autentici della volontà del "popolo" si comportano come Beppe Grillo, non rimane altro che scambiarsi delle battute più o meno (tragi)-comiche tra i pochi delusi della povertà della politica odierna.
Premesso che sono un convinto fautore delle rinnovabili, ed anche professionalmente impegnato solo su di esse e non già sul nucleare, mi permetto di dire che i miti antinuclearisti stanno rapidamente cadendo in tutto il mondo. Certo, la discussione è accesa, molti problemi ci sono ancora, mentre i padri dell'ambientalismo moderno hanno rivisto le loro posizioni. Una minima attenzione critica e intelligente al progresso tecnologico dovrebbe consigliare meno demagogia (elettoralistica?), meno mitologie della paura e tanto studio, ma davvero tanto..Infatti ce n'è bisogno, e non solo per il nucleare!
Per una risposta sintetica alle stupidaggini più comuni rimando al post di Chicco Testa su Grillo.
Qui e là, soprattutto su Facebook, vedo che prevale il tifo antigovernativo più in voga, in materia di nucleare. Una discussione seria, a sinistra, non è certo aiutata
dalle chiacchiere dei ministri di Berlusconi sui grandi accordi industriali con i francesi dell'EPR. Questa tecnologia, tuttavia, nonostante qualche piccolo guasto, non è che sia proprio una ciofeca CATASTROFICA, e purtroppo da qualche parte si deve pur cominciare, in attesa della IV generazione. Intanto di quella elettricità francese abbiamo avuto a lungo bisogno, dopo Cernobyl.
La cosa che mi dispiace di più è la strana torsione politica del discorso anti-Nuke: in genere, si pensa che dietro il ritorno al nucleare (di fissione) si celino soltanto grandi business industrali-militari, predazioni monopolistiche, costi non valutabili, ideologie anti-ecologiche "per definizione", regimi di polizia e di "sicurezza" insostenibili. Tutto questo mentre in Svezia, invece, due Comuni si accapigliano per conquistarsi il sito "giusto" per lo stoccaggio delle scorie di quel paese (sempreverde). Non basta neanche appellarsi alle riflessioni di Obama sul ritorno al nucleare o alle certezze scientifiche sulla limitazione, nel medio termine, dei potenziali rischi radioattivi della IV generazione di impianti.
Pensieri ideologici e molto miopi, segno dell'urgenza irresponsabile del compiacimento delle paure irrazionali. Il nulla della politica!

Post Scriptum: la maggior parte degli antinuclearisti dovrebbe peraltro riflettere sul fatto che l'energia da fonti rinnovabili dovrà pure essere immessa in reti "adatte" di distribuzione elettrica, senza di che il Conto Energia di cui tanto favoleggiano i facitori di "tetti d'oro" ( ed io tra questi) non potrebbe nemmeno essere calcolato. E soprattutto non si faccia tale facile propaganda nella ripartita locomotiva cinese..

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7 dic 2009

Intelligent Mobility e Dividendo digitale

Procediamo con ordine. Immaginiamo che l'iniziativa europea dell'Auto Intelligente possa andare davvero avanti, dopo la crisi devastante del settore. Se ne deve uscire, infatti, non soltanto con un'automobile più ecologica e possibilmente a emissioni zero (auto elettrica o a idrogeno, per intenderci). Ma anche con automobili intelligenti, sicure, capaci di comunicare tra loro e con un'infrastruttura viaria in grado di usare le nuove tecnologie della Comunicazione e dello spettro radio-elettrico europeo e mondiale, in modo tale da assistere il conducente, evitare congestioni, garantire una maggiore fluidità del traffico urbano ed anche sicurezza ed efficienza in quello dei grandi spostamenti.
Ho l'impressione che se ne occupino quasi soltanto i Costruttori e pochissimo, davvero pochissimo, i "signori delle Telecomunicazioni". Eppure c'è una relazione strettissima tra l'ICT e i Sistemi di Trasporto Intelligenti, ai fini di una qualità della vista sostenibile. I sistemi ITS avranno sempre più bisogno di soluzioni intelligenti e "cooperative" di comunicazione vecolo-veicolo (V2V) e veicolo-infrastruttura (V2I o viceversa). Perchè le auto comunichino tra loro e con sensori e "avvisatori" a bordo strada (in città e nell'extra-urbano) si pensa di utilizzare a partire dal 2010 le frequenze "libere" intorno ai 5 Ghz. Ed anche per i radar a corto raggio (che potrebbero essere installati nei prossimi 10 anni, nelle auto più "smart" e di lusso, ma con prezzi successivamente destinati a crollare) si pensa di utilizzare frequenze su bande intorno ai 24 GHz o ai 79 Ghz.
A MIO MODESTO AVVISO, NON CI SIAMO. Per gli ITS (intelligent Transport Systems) di OGGI, sembrerebbe l'unica soluzione, ma io credo che una riflessione più attenta su frequenze più "basse" e più "semplici" si imponga, anche alla luce del cosiddetto dividendo digitale, ovvero alla liberazione di quote parte significative dello spettro radio europeo, per via della crescente digitalizzazione che ci fa risparmiare un sacco di frequenze VHF-UHF (e per le quali ci sarebbero, di conseguenza, soluzioni tecniche nel campo dei trasporti molto più semplici, abbordabili e di bassissimo costo).
Orbene: il mercato della Mobilità Intelligente e Sostenibile è davvero enorme, oltre che socialmente molto rilevante, non fosse altro che per il risparmio di vite umane da conseguire.
Capisco che il dividendo digitale sia, almeno in Italia, dedicato ONCE AGAIN a fare nuovi canali televisivi, piuttosto che alla fornitura di Larga banda Wireless, ma anche in Europa si rimane piuttosto timidi! CIO' E' TANTO PIU' STRAVAGANTE IN PRESENZA DELL'ULTIMA COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE SULLO SFRUTTAMENTO INTELLIGENTE DELLO SPETTRO RADIO LIBERATO DALLO SWITCH OFF ALLA TV DIGITALE.

Eppure a livello mondiale l'ISO (la casa degli standard!) procede con il CALM (Continuous Communications for vehicles/ Communications access for land mobiles) nella logica CONDIVISA che segue:
This family of standards specifies a common architecture, network protocols and communication interface definitions for wired and wireless communications using various access technologies including cellular 2nd generation, cellular 3rd generation, satellite, infra-red, 5 GHz micro-wave, 60 GHz millimetre-wave, and mobile wireless broadband. These and other access technologies that can be incorporated are designed to provide broadcast, unicast and multicast communications between mobile stations, between mobile and fixed stations and between fixed stations in the "Intelligent Transport Systems" (ITS) sector.

In sostanza: la telematica per i Trasporti Intelligenti del futuro esige una PLURALITA' di frequenze e di soluzioni di accesso radio (e mica soltanto per le auto), che postula il ricorso a banda larga in mobilità DIFFUSAMENTE DISPONIBILE.
Ma noi questa disponibilità non la vediamo ancora....

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