28 feb 2009

RFID per logistica: in USA è la regola


Esattamente come la pensavo io: succede negli USA che le regole di sicurezza nei porti (quelle che le nostre Autorità Portuali e "nazionali" non hanno neanche cominciato a realizzare, bucando la scadenza attesa del Luglio 2004 di oltre 4 anni!) hanno fatto trasmigrare i transponder attivi RFID in tutto il settore della logistica su strada. Le soluzioni di tracking negli scali portuali di Los Angeles e Long Beach si chiamano PIERPASS e sono figlie di Wherenet (tecnologia Zebra). Ancora una volta, la tecnologia Wherenet è separata dal SERVIZIO, che è svolto da PIERPASS..(una società non-profit tra tutti i terminalisti!). Due anni di sperimentazione di successo, e adesso i camion con tag sono quasi centomila... Ci sono ancora dubbi, allora, su cosa si dovrebbe fare anche per il nostro ITS pugliese?

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Bufale nucleari


Premetto che io non ero tra quelli che volevano abolire il nucleare, all'epoca del referendum. Ritenevo che fosse una scivolata nel medioevo. Però il tempo, oggettivamente, ha lavorato contro l'ipotesi di riprenderlo in grande stile. Questo presunto mega-accordo tra Francia e Italia, letto nel testo autentico UFFICIALE, non è altro che un po' di fumo negli occhi, NON V'E' TRACCIA delle sbandierate 4 Centrali. Bufale nucleari, secondo la maggior parte delle persone serie, comunque la pensino sulla materia....

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26 feb 2009

Gli investitori rimasti forti

Estremo Occidente di Federico Rampini racconta oggi di una realtà rilevante per il futuro degli investimenti infrastrutturali, anche in questa parte del mondo (Mediterraneo,Puglia...):
Anche se il soprasso è avvenuto all’indietro, cioè per il tracollo dei titoli bancari a Wall Street, ecco un dato che fa sobbalzare. Le due più grosse banche cinesi - Industrial and Commercial Bank of China, e China Construction Bank Corp - valgono più delle 24 maggiori aziende di credito americane messe assieme.

Icbc ha una capitalizzazione di Borsa di 175 miliardi di dollari Usa, China Construction di 115, mentre le 24 principali banche americane totalizzano 272 miliardi. D’altronde la terza azienda di credito di Pechino, la Bank of China, con 106,7 miliardi di dollari di capitalizzazione di Borsa da sola vale più dei due pesi massimi americani messi assieme, cioè JP Morgan Chase e Bank of America. La Hang Seng Bank di Hong Kong (20 miliardi) vale quasi il doppio di Citigroup
.


Forse è questa la ragione per cui il Ministro del Commercio di Obama è cinese! Si chiama Gary Locke, ma è figlio di immigrati cinesi ed è uno dei pochi che viene ricevuto dai capi comunisti

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Oltre le strade


La notizia di servizio, spero non dedicata soltanto ai cultori della materia, è leggersi il rapporto USA sulle lezioni finora tratte dalle strategie ITS (Update 2008). Il mio commento è la piacevole sorpresa che, per la prima volta seriamente rispetto all'Europa, anche gli americani si preoccupano del Freight Tracking, e per di più non solo sulle strade.
Mi sembrava che la multimodalità dei Trasporti fosse solo un vizio assurdo di ingegneri europei troppo indaffarati su Corridoi pan-europei, ma invece abbiamo fatto scuola..(in materia di interconnessione di flussi "combinati" di merci e passeggeri).
I sistemi di trasporto intelligenti americani erano, sono e rimarranno tutti prevalentemente incentrati sull'elettronica nei veicoli e nelle infrastrutture stradali, quelli europei sono molto più marittimi, ferroviari e intermodali (una buona notizia esemplare, improbabile negli USA, ad esempio, è quella dell'Espresso TNT). Era ora che ci fosse la famosa "fertilizzazione incrociata" di qua e di là dell'Atlantico. Infatti anche le recenti direttive della UE in materia ITS (l'Action Plan) dichiarano un pò più di attenzione a due magici acronimi V2V e I2V (dove v sta per vehicle e I per infrastructure). Le infrastrutture stradali europee e italiane sono molto poco sensorizzate e/o "pro-attive" verso chi le usa: eppure abbiamo un numero incredibile (ad es.) di gallerie e di valichi, in tutto il paese, senza non dico intelligenza, ma almeno un pò di informazione (e sicurezza?)... Adesso con UNILAND proveremo a fare qualcosa di serio in Lombardia (a partire dalle gallerie..)

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25 feb 2009

Affrontare "tutto insieme"

L'opinione di David Brooks sul New York Times è molto "antipatica":

I fear that in trying to do everything at once, they will do nothing well.

che, sommata a quelle di Paul Krugman sui primi giorni di governo della crisi, mi segnala una "motivata" e preoccupante caduta di fiducia nell'Amministrazione Obama. Visto il necessario salvataggio per la terza volta di AIG e Citicorp, la critica era inevitabile.
Per fortuna, come dice lo stesso Brooks:
Every time the administration releases an initiative, I read 20 different economists with 20 different opinions.

Non ci azzecca quasi nessuno, inutile affidarsi soltanto ai presunti scienziati di una materia troppo "emozionale".
I quali spesso si contraddicono da se stessi in "breve tempo". Saltando all'Italia: mi viene da pensare che anche i libretti in giro sul Mezzogiorno "tradito" alimentano polemichette di retroguardia. Proprio chi invocava giustamente, solo qualche anno fa, di abolire la questione meridionale, o almeno di pensarla diversamente dal solito modo "quantitativo", oggi insorge a difesa di più massicci trasferimenti di fondi europei al Sud...cosa, anche questa, del tutto demodeé e ...francamente...inutile, oggi, visti i tempi. La soluzione per il Sud non sta forse, con tutti i rischi del caso, nell'affrontare " everything at once" in questo momento? Io credo che il Sud debba capire una volta per tutte che sostenere il tessile e il calzaturiero negli ultimi anni ha soltanto comportato enormi sprechi di risorse...e ci ritroviamo in affanno a riconvertire un vecchio mondo manifatturiero (ormai dissolto come quello dei mitici divani murgiani) con iniezioni tardive di farmaci che non abbiamo voluto somministrare davvero negli anni '90...: tecnologie, servizi avanzati, riconversioni di energie e reti. Eppure ci avevamo provato (poco e male, grazie alla mediocrità delle nostre classi dirigenti, da Nord a Sud). Vabbè, il discorso è lungo...Volevo soltanto dire che uscire dalla crisi in Italia non sarà affatto possibile senza cambiare il modo in cui si produrrà (ancora?) reddito nel Sud. IN QUESTO CASO DOBBIAMO ASSOLUTAMENTE FARE COME OBAMA, "ALL AT ONCE"...ora è il momento!

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20 feb 2009

Sanità veloce e precisa, ma solo a Treviso?


Le buone notizie nell'informatica sanitaria, dal punto di vista tecnologico, non mancano, ma l'analisi comparativa tra Treviso e Bari l'ha già fatta Pino Bruno, che mi ispira, appunto, questa breve riflessione.
Dunque, il Libretto Sanitario Elettronico a Treviso funziona bene; la domanda legittima è: perchè il benedetto e-government singhiozza a macchia di leopardo in questo strano paese?
La risposta è - ovviamente - soltanto politica, la tecnologia non c'entra nulla. Come sa bene Pino Bruno, che scherza sui nomi delle diverse ASL tra Nord e Sud, la questione sta più nel titolo V della Costituzione che nei cervelli dei tecnici informatici, che sono sicuramente almeno equivalenti nelle due regioni (peraltro tutti attivi in un mercato delle soluzioni ormai realmente unificato e indifferente alle frontiere geografiche).
Non voglio qui fare la conta dei braccialetti elettronici "in via di sperimentazione" nelle diverse Regioni (associabili, peraltro, ai citati libretti sanitari virtuali), che mostrano risultati eccellenti nei singoli ospedali del paese, ma che non sono mai presi "in adozione" da alcun assessorato "regionale" alla Salute. Una direttiva nazionale? manco a parlarne... Eppure come sostiene l'Organizzazione Mondiale della sanità, la identificazione e la localizzazione precisa dei malati, fa spesso la differenza tra la vita e la morte, eviterebbe il 67% degli errori trasfusionali e quasi il 20% degli errori chirurgici.
L'azienda del Gruppo Intini, qui da noi, a Noci, che lavora sul fronte della filiera trasfusionale, la 3RFID, e che cerchiamo di portare al successo di mercato in tempi brevi, si scontra troppo spesso con l'assenza di impietose statistiche "regionali" sui guasti e sui costi economici della malasanità...chissà perchè? E' GIUNTA L'ORA - CON L'OMS - DI GRIDARE LA VERITA' SULL'ESTREMA NECESSITA' DI IMPORRE REGOLE E STANDARD A FAVORE DEI BRACCIALETTI ELETTRONICI, DELLA E-HEALTH E QUINDI DELLA COOPERAZIONE VIRTUOSA TRA LE TECNOLOGIE DI CORSIA E QUELLA DEI SISTEMI SOCIO SANITARI AVANZATI (e quindi con i libretti sanitari elettronici "alla maniera" di Treviso).

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19 feb 2009

Piccole rivoluzioni


A Barcellona, quest'anno, c'è stata o no una innovazione significativa nel mondo digitale "mobile"? L'annuncio congiunto di Nokia e Skype, a ben guardare, mi sembra una ben povera cosa...per carità, la comodità di avere - senza le complicazioni dei palmari Windows Mobile - un semplice accesso a tutte le funzioni del messaging su PC e, quindi, un potenziale VoIP di massa, è una buona notizia. Ma contraddetta - nello stesso istante - dalla "esclusività" Nokia! Giustamente molti notano come Skype ci vada piano nel mondo della telefonia cellulare, e dice giustamente Alex Longo: si schiera dietro un "potente" del settore, per non rompere troppo le uova nel paniere degli Operatori mobili.
La vera piccola rivoluzione, come il VoIP sul fisso, consisterebbe nella placida generalizzazione di Skype su tutte le marche telefoniche e nella eventuale caduta delle tariffe di terminazione sulle reti mobili (cavallo di battaglia degli Operatori TLC che hanno costruito con sangue e sudore - ormai asciugato? - le reti 2/3/4 G): un argomento molto "hot" per adesso, potenzialmente in grado, ALLORA SI', di sconvolgere il mercato delle TLC.
Ammesso che le resistenze conservatrici cadano, per me la notizia è, naturalmente, una micro-rivoluzione. Da tempo vado sostenendo, in logica full-IP, ben altra grossa rivoluzione: vi rimando al mio post del settembre 2006:
Everything is going digital, and everything digital is going mobile
Insomma: di un mondo digitale pervasivo ha bisogno o no l'Internet delle cose?

PS: dedicato a una collega "ritrovata" che si occupa di Industria e Innovazione

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Per chi ci crede...nel PD



“Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi tu vinci” - Gandhi

Vorrei aderire all'appello visto in FB di 18 esponenti del PD, tra i quali Dario Ginefra e Francesco Boccia, ma ancora non ce la faccio. Confesso tutta la mia incapacità di decidere, adesso, qui e ora. Nel maggio del '68 a Parigi (io c'ero,17enne!), sui muri dell'Odeon trovai la famosa scritta SOYEZ REALISTES, DEMANDEZ L'IMPOSSIBLE. Quarant'anni dopo si tratta un po' di fare la stessa cosa, e disfarsi di vecchi sedimenti culturali..Ma allora, intorno, tra una carica e l'altra, c'era un'aria di festa, di gioia, di voglia di cambiare...Qui, invece, c'è troppa depressione e il lutto è ancora troppo fresco. Voglio vedere, PRIMA, non un'oculata gestione delle "elezioni" europee, ma una serena/feroce discussione su CHI SIAMO, COSA DOVREMMO FARE. 18 volenterosi sono "pochini": ce n'est qu'un debut..."

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18 feb 2009

I'm sorry..


Non mi dispiace aver postato, l'ultima volta, a favore di Bersani, ben prima della tempesta sul PD. Io fiuto l'aria che tira, anche senza volerlo. Non mi pento affatto...rimango soltanto basito dal precipitare degli eventi, e rendo tutto l'onore possibile a Uolter.
Era uno dei pochi, forse l'unico, a poter cavalcare il progetto "ulivista"; per un pezzettino ci ho creduto perfino io.
Chi mi conosce sa bene che la "fusione fredda" non mi piaceva; chi - come me - non voleva perdere storia e identità di sinistra, ha fatto gli scongiuri e preparato una possibile "corrente" riformista già prima delle primarie nazionali.
Ma per la verità, tra vecchie oligarchie locali e scemenze "unioniste", la voglia di "stare nel PD", in compagnia dei teo-dem, era svanita già da un pezzo.
Tutto ciò premesso, ed a meno delle emozioni e delle nostalgie, mi piacerebbe avere ancora a fianco Rosi Bindi, Francesco Boccia e Linda lanzillotta: ma so bene che l'esito più probabile sarà una difficilissima, stentatissima, odiosa separazione, in cui tutte le logoratissime caste locali ne approfitteranno alla grande....altro che giovani e rinnovamenti. Molta della gente che marcia alla "nostra" testa non conosce, "NON PENSA" neanche l'ABC di una piattaforma socialista e democratica; purtroppo anche in Puglia, nonostante Nichi, la "politica professionale" macina future sconfitte come in Sardegna (nonostante Soru!).
In assenza di un Roberto Benigni segretario (che fa un altro mestiere!), vedremo presto una caterva tristemente ridicola di leader autoreferenziali in rappresentanza delle tante anime del PD (e i giovani e il rinnovamento saranno fagocitati in un battibaleno).
LA SCOSSA FORTE E' UN CONGRESSO VERO, sperabilmente non di scissione, IN CUI NON CI SIANO DIBATTITI PRE-CONFEZIONATI E CANDIDATURE PRECOTTE. Un congresso che decida qualcosa, qualunque cosa, o altrimenti federi insiemi almeno le DUE anime principali.Altrimenti il PD non risalirà più...(e alla peggio, io resterò unito sempre al mio Bersani!)

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15 feb 2009

Non ce la facevo più



...a non gridarlo, anch'io, dal silenzio politico di questo blog.
Lui ha detto che sentiva il disamore politico del popolo della sinistra vera di questo paese,
quella - dico io - che ha costruito il PCI in tutta Italia, da Trieste a Crotone, che ha fatto vedere di quale pasta fossero gli amministratori di Bologna e Firenze fino agli anni '90, che ha resistito ai rigurgiti fascisti e al terrorismo delle BR, che ha fatto le sue svolte con e senza Berlinguer, che faceva le feste dell'Unità e formava le coscienze, che ha compreso l'urgenza del PD e che oggi, però, non si può permettere di gettare via QUESTA STORIA.
Il che non vuol dire affatto scindere il PD nei due pezzi mal-fusi, ma dargli un'anima (come quella di Ignazio Marino, ma non di Rutelli)

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14 feb 2009

Applicabilità della teoria delle catastrofi a sistemi umani di presa delle decisioni


Sarà stato il freddo di questi giorni..ma ho ripreso in mano il libro di René Thom che avevo fin dall'85 sullo scaffale dei miei classici "tosti": Metodi matematici della Morfogenesi (edizione '85 dell'Einaudi). Giaceva purtroppo, in seconda fila, a fianco di vari Prigogine, Putnam, Zeeman (sempre sulle catastrofi), Dennett, Dawkins, ecc.. Ho riscoperto anche un bel libro sul Caos che mi era stato regalato a Tecnopolis nell'85 (sul mitico Istituto di SantaFè), da un amico "robotico" appena ritrovato su FB (Grazie Adriano!). Lontano dagli occhi, lontano dalla mente (?)..meglio ritrovarli, questi testi, questi libri, per evitarsi superficiali scorribande su vari wiki, o sul web, magari saltando le chiacchiere divulgative di Odifreddi, per evitare le buche più dure.. . Però che fatica!
Non vi ammorberò sui dettagli, troppo complicati per questo blog che ormai ha 40 lettori al giorno ( e non più i soliti 4!): la necessaria impellente rilettura di Thom si spiega con il mio recente incontro con il prof. Gerardo Iovane (di UNISA) con il quale sto lavorando a varie ipotesi di impiego applicativo (molto pratico) della Teoria delle Catastrofi o di altre metodiche di gestione matematica della complessità per applicazioni di Sicurezza (e a mio modo di vedere anche di Protezione Civile, Difesa, ecc.).
Naturalmente, come al solito, questo post non racconta la vera storia dell'impresa, del progetto e della strategia che sta dietro questa specifica ricerca...Il punto importante è un altro: la morfogenesi si occupa molto schematicamente di come evolve la dinamica di sistemi "strutturalmente stabili" (quindi resistenti a piccoli disturbi), sia naturali che artificiali, in prossimità di alcuni "attrattori" che ne possono deviare il corso ordinario di comportamento. Le 7 catastrofi di Thom possono spiegare molto bene qualitativamente dinamiche non lineari generalizzate, sia nella natura vivente che in quella inanimata.
La T.C. non è mai troppo piaciuta ai fisici e ai matematici applicati, che tuttavia non hanno mai potuto disconoscere la portata rivoluzionaria esplicativa, ermeneutica, di una così potente formalizzazione astratta, inoppugnabile, e che rimane una pagina essenziale della scienza del '900 e di quella della complessità. Non a caso Thom (Fields Medal della Matematica) era un "topologo", un "geometra", insomma un "platonico-eracliteo", di quelli, quindi, che se ne sono fregati dei metodi quantitativi e delle evidenze sperimentali, e ne erano pienamente coscienti in vita.

INFATTI, SCRIVEVA:

Ciò che è importante in un modello non è il suo accordo con l'esperienza ma al contrario la sua portata ontologica, ciò che esso afferma su come avvengono i fenomeni, ciò che esso descrive dei loro meccanismi soggiacenti.
....infatti, data una qualunque morfologia empirica è sempre possibile costruire un modello quantitativo - contenente un numero sufficiente di parametri arbitrari - che rendano conto dell'esperienza con una data d'approssimazione. Se si vuole ottenere un buon modello occorre eliminare il più possibile questi parametri arbitrari. E' un compito questo che la TC grazie all'interpretazione dinamica che offre è in grado di affrontare con efficacia.

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San Valentino ricorsivo


Omaggio a Magritte (l'autore della celeberrima pipa) e a Turing (scusate, sto pensando molto in questi giorni ai fondamenti della computabilità...)
Nel giorno commercialmente dedicato agli innamorati vale la pena chiedersi se la frase è vera o falsa..Sostituite la pipa con qualunque cosa vi venga in mente a proposito dell'amore o del "vostro" innamorato/a...(foto di coppie, individuali, cuoricini vari, ecc.)
Esercizio riservato a menti aperte! (oltre che alla calcolabilità delle emozioni)

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12 feb 2009

Infomobilità al presente e al futuro


Oggi su Nova è uscito un articolo di Alessandro Longo sull'impiego del satellite per l'infomobilità in Provincia di Firenze, denominato Pegasus. Non ho purtroppo il link all'articolo, che parla pure del progetto Easy Rider (nel contesto di Industria 2015), governato dalla Magneti Marelli, ma ho qualche buon motivo di credere che siamo ancora una volta, per adesso, alla "politica degli annunci".
Mi dispiace rilevare che un giornalista pur bravo come Longo cada nel tranello mediatico di dare per fatte e operative realtà molto più complicate: queste notizie sono molto "elettorali"...a leggere bene si tratta di aspettare almeno un lustro in più.
Impiantare un'infrastruttura di infomobilità I2V (Infrastructure-to- vehicle e viceversa, V2I) in un'area metropolitana non è uno scherzo! Ci vogliono sensori a terra molto ben diffusi e non solo il satellite...Me ne occupo un po' e quindi mi permetto di sospettare che il problema non sia nè di chissà quale ricerca "strategica" (radicalmente innovativa, cioè), nè di chissà quali difficoltà ingegneristiche. Il problema è piuttosto nei costi di investimento, e certo poi nell'organizzazione di un sistema complesso di gestione di comportamenti autonomi individuali (i singoli automobilisti, le diverse polizie locali, le autorità ambientali e regolamentari, ecc.).
Onore a chi ci prova con Industria 2015 e con Pegasus a Firenze: sono esperienze e ambizioni degne di nota...Ma l'articolo ha allarmato i tanti amici che mi hanno segnalato l'articolo di NOVA credendo davvero che tutti i "nostri sogni di infomobilità" fossero già realizzati altrove. No, tranquilli, il cantiere è aperto PER TUTTI, dobiamo prvarci anche noi qui al Sud, e sappiamo da dove cominciare (ma non abbiamo le risorse...).
Invece, visto che non mi va di fare sempre il bastian contrario, segnalo io una cosa innovativa E ITALIANA che già funziona, e per di più nel campo del controllo della movimentazione dei rifiuti. Ne parla l'ESA...

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Lo scorporo andrà avanti, nonostante Bernabè!

La questione si accende, come prevedevo qualche giorno fa, commentando la ripresa delle idee di Rovati. In realtà se leggete questo articolo de Il sole 24 ore, capite bene che Caio, in versione di "superguru" deve inventare qualche soluzione inoppugnabile per gli azionisti attuali. Appunto: gli attuali..e fino a quando?
Le vicende di Telefonica e Telco (la cordata italiana equivalente alla CAI in Telecom) vanno analizzate contestualmente a tutta la partita dello scorporo e degli investimenti nella NGN. Gli azionisti esteri potrebbero non gradire.. giusto? Ed anche gli italiani.. A me sembra chiaro che la nuova fibra debba essere messa giù PREVALENTEMENTE dallo Stato, TI è troppo indebitata...la NGN dovrebbe essere la vera NUOVA struttura d'accesso: allora approfittiamo della super crisi per fare lo scorporo societario vero e proprio. ADESSO E' IL MOMENTO, questo sarà un modo intelligente di fare investimenti pubblici strategici per il futuro del paese! Se dobbiamo investire in modo anti-ciclico questa è una VIA MAESTRA E CLASSICAMENTE KEYNESIANA, che non fa male a Telecom! Se la difesa di TI passa da un'ostruzione miope ad un vero progetto di modernizzazione-paese, Bernabè si trascina le TLC italiane nella fossa..

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Allarmi per la libertà della Rete


Non contenti di proporre ai medici italiani di diventare questurini anti-immigrazione, con grave danno per la salute - poi - di tutti gli italiani, il Ministero degli Interni ci riprova con Internet.
Sono tutti intenti, in nome della sicurezza, a uccidere la circolazione dei contenuti fastidiosi", a ispezionare il traffico dati dei nostri ISP e a "controllare" e a "oscurare" siti, blog e quant'altro.
C'è senza dubbio la necessità di evitare tanti reati via Rete e da buttar fuori pedofili e nazisti, ma il modo in cui farlo non deve essere nè liberticida nè (soprattutto!) tecnicamente stupido e inefficace.
Condivido totalmente queste parole di Stefano:

Sia ben chiaro, la rete non e’ un luogo diverso dal mondo reale; la rete e’ uno strumento che fa parte del mondo e quindi per i comportamenti attuati con questo strumento valgono gia’ le leggi esistenti! Ma forse il legislatore lo ignora. Sequestri di contenuti, imputazioni di reati, condanne di persone che hanno compiuto reati usando lo strumento Internet, avvengono gia’, su provvedimento delle autorità.

La legge deve essere rispettata, chi compie atti illeciti deve essere sanzionato. L’essenza della politica e’ darsi democraticamente delle leggi e la base della convivenza sociale e’ che esse debbano essere rispettate.

Perche’ questo sia possibile pero’ non serve chiudere o censurare le comunicazioni svolte con lo strumento Internet, ma attribuire le responsabilita’ individuali a chi le ha.


Ma il post complessivo di Stefano Quintarelli, cui senz'altro rinvio i miei 4 lettori, spiega chiaramente COME SIA IMPOSSIBILE TECNICAMENTE REALIZZARE CENSURE E OSCURAMENTI SELETTIVI EFFICACI NEL MONDO ATTUALE DELLA COMUNICAZIONE DIGITALE.
Quindi occorre mobilitarsi per impedire che sulla base di quest'ultima "buona intenzione" a favore della sicurezza, si compiano misfatti liberticidi con i quali si rischia solo di uccidere il naturale sviluppo della rete (con l'ispezione poliziesca e peraltro impossibile dei pacchetti IP, l'oscuramento di interi siti, la preoccupante discrezionalità di nuove autorità "indipendenti"...).
Maledetto sia Facebook che non spegne i gruppi mafiosi e nazisti...corriamo, adesso, rischi MOLTO più seri sulla base dell'onda emotiva suscitata dai soliti imbecilli criminali. E' in gioco la libertà delle persone!

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11 feb 2009

La guerra satellitare di RAI-Mediaset


La vera notizia innovativa sarebbe quella di una seconda prova della RAI sul web, come scrive Punto Informatico. Devo dire che nonostante tutto, la diretta web dei canali analogici RAI (più qualche altro pezzetto dell'offerta digitale) a me convince, oltre che farmi piacere sul mio piano praticissimo e personale...Si è scatenata una canea avversa di commenti, però, e tutti credono che questo nuovo sito live sia la premessa per chiedere il canone anche sul PC. Boh! Staremo a vedere. Quel che è certo è che il mitico duopolio nazionale si è scatenato contro SKY (ben venga quindi il non pagamento del canone RAI sul bouquet di Murdoch!). In tempi di switch off digitale (terrestre) c'è da piangerci su; fino a qualche anno fa in Mediaset e al Governo spergiuravano sulla grande svolta della DTT, che consentiva al povero Gasparri di sostenere che il mondo TV dovesse rimanere intatto ed Emilio Fede ben fermo sulla "terra"! Adesso che la TV perde colpi si stanno svegliando (?), ma anzichè pensare davvero allo switch off o alla IPTV si faranno del male serio sull'inseguimento al "cattivo" magnate australiano. Il quale, per adesso, sta a guardare, ma appena si incazza comincia davvero a far vedere (finalmente!) i suoi contenuti veri. Ma non sarebbe il caso di impegnarsi di più sulla DTT a 700 MHz e sul mondo digitale convergente della IPTV? Almeno proverebbero a non fare solo il solletico a Murdoch! Ripeto, se questo si incazza, la IPTV italiana la fa lui sul web, capito? E lui i contenuti ne ha ben di più, e poi in SKY hanno molta fantasia (e tra un po' avranno anche Mentana, che giustamente ha sbattuto la porta di Matrix fragorosamente)

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Testamento biologico: bravo Pino Bruno!

Bravo Pino, grazie! In tutto l'ignobile clamore di questi giorni, tra assalti sovversivi alla Costituzione e sgangherate difese clericali della vita vegetativa, le uniche cose pratiche e giuste DA TENERE BENE A MENTE le ho viste RILANCIARE e diffondere intelligentemente sul sito di PinoBruno.
Comunque la pensiate, in attesa di leggi che forzerebbero la nostra/vostra vera volontà, o la farebbero dipendere dagli ayatollah cattolici, conviene lasciare un video su DVD o su YouTube; scegliete voi...
Ve lo dice uno che conosce bene la terapia intensiva (essendone uscito su 2 piedi) e si aggrappa con le unghie alla vita, ma sa bene, ha visto e sperimentato in altri casi cosa vuol dire eventualmente perdere la speranza (nonostante gli accanimenti altrui) e la infernale e meccanica dipendenza dalle macchine che qualcuno non vorrebbe mai spegnere, contro ogni evidenza razionale e perfino contro il vostro eventuale testamento biologico.
Quindi memorizzate il testo del post di Pino e pensateci seriamente. Per conto mio, se mi capitasse di non farcela con la mente a posto, crematemi il più presto possibile.

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7 feb 2009

Lo scorporo della rete TELECOM s'ha da fare con Mediaset?


Leggo su Key4Biz alcune interessanti dichiarazioni dell'ex Consigliere di Prodi, Rovati, sul modello TERNA da applicarsi alla rete Telecom. L'interesse sta nel fatto un po' cervellotico, a dire il vero, che lo scorporo si faccia liquidando Telefonica da TI, mettendo in piedi la TERNA delle tlc, e facendo dopo una bella fusione TELECOM-MEDIASET, che avrebbe perfino il merito di DIMINUIRE il conflitto di interesse del Premier...e di creare una grande media company.

L'interesse sta nello scoprire l'ostinazione di un certo ambiente di centrosinistra nell'ammiccamento continuo a Mediaset.

Bernabè, nelle stesse ore, per intanto, dice che il modello OPEN ACCESS, da lui proposto all'AGCOM qualche mese fa, volatilizza la vecchia, superatissima, questione dello scorporo...Staremo a vedere: a fine febbraio se ne saprà di più (con il bilancio di mamma TI).

Una sola cosa, ahimè, è certa, con buona pace di Rovati e di tutti gli onesti scorporatori come me, che da sempre sostengono il modello VERO dell'Open Access: TUTTI GLI OPERATORI TLC EUROPEI ERANO IERI A BRUXELLES, BERNABE' INCLUSO, A SOSTENERE CON LA COMMISSIONE CHE PER FAR FRONTE ALLA CRISI, NEL SETTORE, SI DEVE CONFERMARE LO SVILUPPO DELLA NEXT GENERATION NETWORK (NGN). Un po' come dire che nell'auto ci vuole oggi quella elettrica o all'idrogeno!
Nobili propositi strategici - quelli, tipici, che si dicono nei salotti pubblici per sostenere che usciremo diversi e più candidi dalla crisi - ma per la verità sembra che si sia detto ANCHE (o soprattutto?) ai Commissari UE di "non rompere" per adesso (sulle tariffe di terminazione e sulle troppe regole liberalizzatrici di Bruxelles): gli investimenti DEVONO attendere, c'è da salvaguardare i deboli flussi di cassa di questa stagione..poi si penserà alla RETE NUOVA!
Credo, in sintesi, che la rete NGN abbia bisogno di tanti investitori plurali, ed a maggior ragione oggi, di un forte sostegno pubblico.. ineludibile volano per l'operazione (qualcuno forse riesumerà INFRATEL?)

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Il pensiero sugli economisti di un Nobel dell'economia



Leggo il blog di Paul Krugman da anni, da prima che vincesse il Nobel... Mi piace riferirvi questo suo pensiero sull'efficacia della "scienza economica" di questi tempi:

...and economists, who should be helping introduce some clarity, are on the whole making things murkier. I had thought that the lessons of the Depression would help guide us through this crisis; but it turns out that a large part of the profession knows nothing about those lessons, and is peddling fallacies exploded three generations ago as if they were profound new insights.
So yes, we can have another depression — because those who refuse to learn from history may be condemned to repeat it.


INSOMMA KRUGMAN DICE CHE UNA GRAN PARTE DEGLI ECONOMISTI NON CONOSCE BENE QUALI LEZIONI TRARRE DALLA STORIA DELLA CRISI DEL '29...COSì RISCHIAMO DI AVERE UN'ALTRA GRANDE DEPRESSIONE.

In particolare: in USA gli stimoli dovuti alla ripresa della domanda tardano ad arrivare, ed anche Obama sta perdendo la pazienza con il Congresso che ritarda ancora ad approvarli. Molti Repubblicani e conservatori di qua e di là dell'Atlantico (la Merkel per tutti!) credono ancora che il taglio delle tasse possa rianimare l'economia, e che il "libero mercato" serva alla terapia intensiva..
QUESTO IN USA: da noi, paradossalmente, ma in modo un po' ridicolo, va un po' meglio...
ABBIAMO GIA' 2 MILIARDI DI EURO PER LA RIEDIZIONE DELLA ROTTAMAZIONE: almeno un primo intervento concreto sull'auto (FIAT) , ma ridicolo complessivamente, come fosse un po' di solletico ad un vostro amico depresso cronico (che poi scoprite che non lo soffre affatto).
Tito Boeri, oggi su Repubblica, e la Voce.info mi sembrano sulla stessa lunghezza d'onda di Krugman, ed infatti non risparmiano critiche ben fondate a Tremonti: il punto è che il credito non riparte e che le famiglie sono alla canna del gas.
Tutto ciò avviene nel pieno delirio del Capo del nostro Governo, che crede fermamente di aver dato lui (???!!!) i consigli giusti al G8 per uscire dalla crisi mondiale, mentre organizza assalti incostituzionali al Presidente della Repubblica in nome della "vita" di Eluana Englaro...

ORE 20... IL DELIRIO CONTINUA: per lo psiconano, come direbbe Grillo, la nostra Costituzione è un po' filosovietica...
VERGOGNA!

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5 feb 2009

irresponsabilità pubbliche

Lo so, è vero, c'è una caterva di irregolarità borboniche e di soprusi più o meno consapevoli, in ogni angolo della comatosa P.A. Ma nella media è difficile che un'impresa innovatrice, impegnata nell'ICT, e che abbia voglia, per definizione, di trovare e migliorare soluzioni per il sistema pubblico, sia costretta ad arrendersi alle liti legali, montate artificiosamente dal "potere burocratico" per "non fare".
In questi giorni sperimento da un lato la massima collaborazione tra impresa e P.A., in molti ambienti consapevoli, soprattutto in progetti particolarmente complessi (dai Ministeri alle Regioni), ma dall'altro, in qualche caso minoritario, e come al solito in progetti mal pensati dall'inizio, l'involuzione sempre più psicopatologica di qualche funzionario che cerca a tutti i costi l'incidente "d'esecuzione" e se ne frega dei risultati da raggiungere. E' questo l'atteggiamento tipico di chi si arroga il diritto di pre-giudicare qualsiasi fatto della vita reale, qualsiasi inezia o errore (che pure ci può stare, ma poi a ben guardare non ci sta proprio..) al solo fine di killerare l'innovazione (che tanto non si sa neanche lontanamente cosa sia).
Questi pensieri tristi si acuiscono in questo momento di estremo bisogno di indirizzare seriamente l'azione pubblica contro la crisi. MA PROPRIO QUESTO MOMENTO RICHIEDE LA CONCENTRAZIONE DELLE DECISIONI EFFICACI IN POCHE MANI, LA RIDUZIONE DRASTICA DEI COSTI DELLA POLITICA,NON UN DI MENO DI DEMOCRAZIA MA UN DI PIU' DI SERIETA' E DI RESPONSABILITA' A VANTAGGIO DI TUTTI. La malattia grave della sterile inutilità di tanti dirigenti incompetenti, comunali e provinciali, richiede un'azione politica conseguente...Non so se ce la faremo, ma io a questo punto aderisco all'iniziativa bi-partisan di ABOLIAMO LE PROVINCE. IL FATTO VERO E' CHE QUALCHE MESE FA SIA BERLUSCONI CHE VELTRONI SI ERANO IMPEGNATI A FARLO... Noi invece siamo chiamati a eleggerne di nuove e/o a vedere alcuni campioni, tra i dirigenti comunali di cui sopra, a cimentarsi con Piani strategici e relative Aree metropolitane della cui sostanza e credibilità forse sarebbe meglio tacere (dopo il costoso baccano mediatico che esita nel nulla...).
SE IN PUGLIA SI TAGLIASSERO LE PROVINCE E SI LIMITASSERO LE FOLLIE DI BEN 10 AREE VASTE CHE SI DILETTANO DI PROGRAMMAZIONE RIPETITIVA E DILETTANTESCA, SAREMMO RICCHI DAVVERO...Poveri noi!

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