28 apr 2009

Vigilanza su improvvide decisioni dell'Europa contro la neutralità della Rete


Firmate l'appello su NNSQUAD.IT contro l'escalation del controllo sulla Rete, ormai intrapresa purtroppo anche in Europa!
Succede come denuncia bene Zambardino che la direttiva TELECOMS PACKAGE sia in via di approvazione al Parlamento europeo.
Le pressioni delle Telecom europee hanno passato il segno: non vogliono più così tanti utenti su Skype o Facebook, vogliono "qualificare" e "controllare" i pacchetti scambiati in Internet, discriminare e veicolare il traffico secondo profili di velocità e tariffari da loro pre-stabiliti.
Cito dall'articolo di Zambardino l'opinione del giurista Scorza:
"Bisogna immaginare il gestore di un autostrada che a un certo punto decida di incolonnare tutte le auto gialle su un casello e tutte quelle rosse su un altro. E che decida di far andare le auto gialle al doppio della velocità di quelle rosse. O di dare la precedenza a quelle che portano il suo marchio, quello del gestore, perché sono le 'sue' auto".

Mi sembra una metafora efficace per descrivere ciò che le Telecom vorrebbero.
NNSQUAD Italia è parte di un movimento globale a difesa della Neutralità della Rete: è il sito sul quale, A QUESTO PUNTO, bisogna rilanciare la battaglia.
SIAMO IN DIRITTURA DI AVVIO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE PER IL NUOVO PARLAMENTO UE:
invitiamo i candidati democratici che ci chiedono il voto a misurarsi su questo "fastidioso" problema...TUTTI I PACCHETTI DI BIT DEVONO ESSERE UGUALI!

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27 apr 2009

Eccezionale applicazione!



Shazam permette in pochi secondi di recuperare con l'iPhone tutte le notizie relative al brano musicale che si ascolta, anche in condizioni "rumorose"...Per chi come me non ha tanta memoria musicale, è un'imperdibile applicazione. Che mi permette di saper ritrovare e archiviare informazioni cui prima rinunciavo, dannandomi nei circuiti logori della mia memoria. Vale anche per il jazz!
Il modo in cui Shazam ottiene questi risultati "magici" (anche se a volte fallisce...) mi genera la voglia di comprendere meglio la "logica" del programma...qualcosa di molto vicino all'Intelligenza Artificiale o più semplicemente ad un motore di ricerca davvero intelligente!

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25 apr 2009

Un ricordo di Paride Batini, capo popolare, nella ricorrenza del 25 Aprile



Oggi voglio festeggiare la Resistenza con un ricordo di Paride Batini, capo dei camalli genovesi, scomparso solo 2 giorni fa, dopo una vita di lotte per la dignità del lavoro e per la difesa dei diritti. Uno che, pur diventato manager e "console" della compagnia portuale, ricordava recentemente "che aveva il compito di mettere insieme il pranzo con la cena", e dichiarava (a chi gli chiedeva di un'ennesima inchiesta della Procura sul Porto di Genova, dove faticosamente si tentava di coinvolgerlo..) "53 anni di contributi e 2000 euro di stipendio lordo".
Paride Batini, capo storico della classe operaia genovese e poi "manager per forza" aveva anche scritto, in tempi non sospetti, del lavoro "occasionale", centrando, a partire dall'esperienza portuale, una questione cruciale dei nostri tempi, quella del precariato e dell'incertezza "liquida" dei nostri tempi (per tutti i lavoratori).
Che c'entra, tutto questo, con la lotta di Liberazione? Beh, credo che la speranza "riformista" e innovatrice dei ceti popolari (e dei loro capi, come Batini), che pur si è adeguata intelligentemente alle trasformazioni del mondo, fosse il vero spirito popolare di riscossa al centro di quella lotta contro tutte le prepotenze e le oppressioni
(non solo) nazifasciste. Una lotta che i camalli di Batini dovettero assicurare (penso al governo Tambroni del '60) anche durante l'adolescenza della nostra Repubblica, contro i ricorrenti tentativi di sovvertire le regole costituzionali. Oggi mi sembra che si vogliano soltanto "rimuovere" QUELLE ragioni..e confondere tra loro partigiani e repubblichini di Salò (così almeno pensa Berlusconi!), come vittime uguali (?) di una stagione lontana di guerra, ormai molto "sfuocata". W Batini

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21 apr 2009

Grossa stupidaggine di IBM: Oracle mangia Java


Confesso di aver sbagliato previsione (credo insieme a tanti altri "esperti" di ICT, qui e altrove). IBM ha incredibilmente lasciato perdere l'acquisto di SUN, ed ha spianato la strada ad un'altra acquisizione "strategica" da parte di Oracle. Avevo commentato, qualche mese fa, la possibile mossa di IBM verso JAVA come una scommessa perfetta, destinata a cambiare seriamente il panorama dell'IT mondiale, nel senso di un'integrazione forte tra il mondo dei server e il middleware essenziale per farlo funzionare a dovere...
Credo che adesso l'Open Source e Java siano un po' più a rischio con Larry Ellison. Intanto credo proprio che i DBMS aperti pensati e voluti da SUN (MySQL) declineranno velocemente (e questo è perfino ovvio), ma anche la filosofia stessa di Java mi sembra un po' compromessa. Spero di sbagliarmi un'altra volta... Ma non ho capito questo tonfo di IBM: sta pensando al altro?

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20 apr 2009

Festival dell'Energia a Lecce


FONTE: NEWCLEAR
Un interessante articolo di Scientific American passa in rassegna le opzioni più promettenti, assegnando a ciascuna un fattore di realizzabilità da 1 (plausibile) a 5 (pronto per essere sviluppato commercialmente). Si tratta di otto potenziali tecnologie, tutte ancora sperimentali anche se a diversi livelli.

Tra queste, forse, emergerà il combustibile illimitato e pulito della prossima civiltà.

I reattori a fusione ottengono un fattore 3. L’eolico ad alte quote atmosferiche strappa un fattore 4. Alla controversa fusione fredda e ai reattori materia/antimateria che ci catapultano nell’universo di Star Trek, si assegnano poche chance con un fattore1. Il solare spaziale con pannelli in orbita è valutato con fattore 3. Celle solari che utilizzano semiconduttori in nanocristalli registrano un fattore 4. Un Supergrid transcontinentale, quell’infrastruttura di trasmissione capace di gestire con intelligenza le rinnovabili incostanti, compensarle con le fonti tradizionali, di immagazzinare l’energia e rimetterla in rete quando più serve, si aggiudica un fattore 2. Alla forza delle onde e maree viene assegnato un fattore 5. Batteri sintetici per produrre carburanti come l’idrogeno o il metano è quello che cercando di fare la start-up di Craig Venter, il papà del genoma, intenzionato a ripetere un exploit scientifico intrecciando genomica sintetica con energia. Fattore di plausibilità 4.

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18 apr 2009

Bolla solare...


I dati dei pannelli FotoVoltaici invenduti, un pò dapertutto in Europa, il cambio repentino della legislazione incentivante in Spagna, e insomma anche il peso della crisi finanziaria globale, stanno impaurendo il mercato delle rinnovabili.
Ma il punto fermo rimane quello segnalato da Beppe Caravita:

Per evitare il caso spagnolo la miglior medicina è di puntare sui piccoli impianti, sul fotovoltaico integrato negli edifici. E su una riduzione della tariffa incentivata, quantomeno per i grandi impianti, realmente raccordata ai livelli dei prezzi degli impianti stessi.

Niente extra-profitti (e bolle) pagate dai contribuenti.

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17 apr 2009

Manzoni per tutti

A proposito dei nostri tempi, vi propongo un tuffo nel '600 di Don Ferrer: se dal tumulto di piazza dei Promessi Sposi ci portiamo con la mente alle risse politiche e mediatiche del 2009, non è forse uguale la situazione?

Ne' tumulti popolari c'è sempre un certo numero d'uomini che, o per un riscaldamento di passione, o per una persuasione fanatica, o per un disegno scellerato, o per un maledetto gusto del soqquadro, fanno di tutto per ispinger le cose al peggio; propongono o promovono i più spietati consigli, soffian nel fuoco ogni volta che principia a illanguidire: non è mai troppo per costoro; non vorrebbero che il tumulto avesse né fine né misura. Ma per contrappeso, c'è sempre anche un certo numero d'altri uomini che, con pari ardore e con insistenza pari, s'adoprano per produr l'effetto contrario: taluni mossi da amicizia o da parzialità per le persone minacciate; altri senz'altro impulso che d'un pio e spontaneo orrore del sangue e de' fatti atroci. Il cielo li benedica. In ciascuna di queste due parti opposte, anche quando non ci siano concerti antecedenti, l'uniformità de' voleri crea un concerto istantaneo nell'operazioni. Chi forma poi la massa, e quasi il materiale del tumulto, è un miscuglio accidentale d'uomini, che, più o meno, per gradazioni indefinite, tengono dell'uno e dell'altro estremo: un po' riscaldati, un po' furbi, un po' inclinati a una certa giustizia, come l'intendon loro, un po' vogliosi di vederne qualcheduna grossa, pronti alla ferocia e alla misericordia, a detestare e ad adorare, secondo che si presenti l'occasione di provar con pienezza l'uno o l'altro sentimento; avidi ogni momento di sapere, di credere qualche cosa grossa, bisognosi di gridare, d'applaudire a qualcheduno, o d'urlargli dietro. Viva e moia, son le parole che mandan fuori più volentieri; e chi è riuscito a persuaderli che un tale non meriti d'essere squartato, non ha bisogno di spender più parole per convincerli che sia degno d'esser portato in trionfo: attori, spettatori, strumenti, ostacoli, secondo il vento; pronti anche a stare zitti, quando non sentan più grida da ripetere, a finirla, quando manchino gl'istigatori, a sbandarsi, quando molte voci concordi e non contraddette abbiano detto: andiamo; e a tornarsene a casa, domandandosi l'uno con l'altro: cos'è stato? Siccome però questa massa, avendo la maggior forza, la può dare a chi vuole, così ognuna delle due parti attive usa ogni arte per tirarla dalla sua, per impadronirsene: sono quasi due anime nemiche, che combattono per entrare in quel corpaccio, e farlo movere. Fanno a chi saprà sparger le voci più atte a eccitar le passioni, a dirigere i movimenti a favore dell'uno o dell'altro intento; a chi saprà più a proposito trovare le nuove che riaccendano gli sdegni, o gli affievoliscano, risveglino le speranze o i terrori; a chi saprà trovare il grido, che ripetuto dai più e più forte, esprima, attesti e crei nello stesso tempo il voto della pluralità, per l'una o per l'altra parte.

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16 apr 2009

Declino del wimax e nuove speranze wireless


Che ne è del wimax? E' vero che sarà inevitabile il suo declino (come il Betamax Sony di qualche decennio fa, nella vana lotta contro il VHS sul mercato della videoregistrazione TV)? E' vero che quindi presto ce ne dimenticheremo, schiacciati dalla crescita esponenziale dell'accesso in mobilità da reti "cellulari" 3G e 4G /(LTE)? A giudicare dai tassi di vendita delle chiavette USB Vodafone sembrerebbe proprio di sì.
Oggi su NOVA 24 ore Alessandro Longo titola "il wimax è caldo", a proposito dei primi 4-5 mila utenti in Italia, salvo poi - correttamente - riequilibrare il titolo con mille dubbi sulle frequenze in uso (3,5 in attesa della più semplice e pervasiva banda, anche "mobile" sui 2,6 GHz) e sulla scarsità dei dispositivi che lo ricevano nativamente (su notebook, palmari ed anche sui non più venduti NOKIA wimax dell'immaginetta in calce).
In Francia è andata così male che quasi non se parla più. Ma in generale, in tutta la UE la frequenza 3,5 Ghz (quella che non "buca" i muri, tra l'altro...) si rivela un vero e proprio flop, che rischia di mandare in gloria anche i sogni del (futuro) wimax mobile, a conferma di tutti i dubbi sulla vendita all'asta delle prime licenze del wimax fisso.

Per chi deve investire, in un mercato niente affatto libero e competitivo come lo si disegna in teoria, è un bel azzardo scommettere contro la Banda Larga UMTS e 4G, oltre che contro gli Operatori incumbent (che comunque stanno lì a guardare e a sogghignare.. sulle "magnifiche sorti e progressive" del Wireless, mentre non fanno neanche molto di più in verità sul cablaggio delle case in fibra ottica).

La neutralità tecnologica dell'accesso, a mio avviso, dovrebbe restare sempre un MUST dell'iniziativa pubblica di promozione della Società dell'Informazione. Altrimenti si scatenano inutili guerre di religione sulle tecnologie piuttosto che sui servizi veri della Banda Larga. Non importa poi molto una disputa infinita tra fibre ed etere. Cosa accadrebbe, del resto, se il dividendo digitale guadagnato (forse) dalla fine della TV analogica in Europa servisse a un vero wimax capillare a 700Mhz? Mentre noi in Italia pensiamo di usare i canali liberati per nuove reti TV (sic!), altri come in USA già ci pensano e ci lavorano! La Commissaria europea Reding ogni giorno deve insistere su impieghi virtuosi ottimali del dividendo digitale. Quindi, per carità, niente guerre inutili sugli standard e sullo spettro: si finisce per sprecare risorse in inutili inseguimenti tecnologici (l'avvio del wimax in Europa ne è un esempio); alla fine ci vorrà un sano riequilibrio tra le diverse infrastrutture plurali per le Comunicazioni in Banda Larga, ma ci penserà davvero il mercato.
In ultima istanza ciò che conta non è la comodità o la gratuità dell'accesso alla Rete, nelle sue diverse forme tecniche, quanto la disponibilità semplice (gratis o low cost che sia) di servizi di pubblica utilità per la nuova cittadinanza digitale. Le reti wireless municipali, in tutto il mondo, gratuite, sponsorizzate o co-finanziate che siano, sono ancora ai primi vagiti (nei contenuti e nei servizi), anche se fantasticamente utili da San Francisco a San Pietroburgo. Basta girare con un Iphone nelle diverse città del mondo per rendersi conto - tariffe 3G a parte - della necessità di generalizzare un accesso UBIQUITOUS alla rete, e mica solo nelle città turistiche..

A me, banalmente, sembra che gli hotspot wi-fi (e augurabilmente wimax nel futuro, non mi importa a quale frequenza) siano altrettanto necessari quanto un buon "campo" di telefonia mobile (e lasciamo perdere, per carità di patria, le polemiche sulle tariffe di roaming...o quelle sull'arrivo di Skype nei nuovi smartphone: è tutta un'altra storia che puzza fortemente di conservazione accanita dei profitti esistenti!).
Allora: mi appassiona l'accesso, non la specifica tecnologia che lo consente! Mi servono applicazioni e servizi utili EVERYWHERE, ANYWHERE.
MI SERVONO SERVIZI PUBBLICI LOCALI IN RETE FACILMENTE ACCESSIBILI IN MOBILITA'.
E' un bisogno che sarà "primario" sempre di più, ad ogni latitudine. E sempre di più (sia attraverso il Wimax o l'HIPERLAN) nei luoghi meno innervati da fibre ottiche. L'hot spot wimax sulle Murge o sulle Langhe, al centro di Parigi o di Trani, dovrebbe fare (anche per gli utenti in mobilità) esattamente lo stesso identico mestiere di un "campo" 3G. Certo: è importante sapere quanto pago, ma ancora più importante è poter consultare una directory di servizi intelligenti, localizzati, efficaci, utili!
PERCIO' IL DISCORSO SI SPOSTA INEVITABILMENTE SUI CONTENUTI E SUI SERVIZI: che inevitabilmente devono essere retribuiti per non soffocare in culla... NON SO BENE ANCORA COME SI POSSA COSTRUIRE UN MODELLO DI BUSINESS SOSTENIBILE NELLE RETI WIRELESS PUBBLICHE, a parte quello che DEVE pagare il sistema pubblico (telesorveglianza, cultura, turismo, ecc.), ed è forse proprio per questa ragione che sembra più facile lasciare il campo alle reti degli operatori tradizionali.."se vuoi l'accesso a Internet lo paghi e basta, dal tuo cellulare", alla faccia degli eroici sostenitori del wireless civico.
Tutta la polemica sulle reti wi-fi cittadine mi sembra viziata non poco da questa relativa immaturità di una nuova economia dei servizi erogabili anche in mobilità, all'aperto e in spazi pubblici. Credo che la storia che vediamo farsi, davanti a noi, dell'IPhone e dell'Android ci aiuterà a trovare le giuste soluzioni socio-tecniche-organizzative. Ma proprio per questo è bene che la cittadinanza digitale wireless - wimax o no - POSSA E DEBBA ANDARE AVANTI comunque. Ciò che deciderà non è la frequenza, libera o meno che sia, ma un (economicamente) sobrio repertorio di servizi..se sull'Applications Store dei dispositivi mobili di domani ci fossero servizi efficaci pubblici, chiunque li pagherebbe volentieri, magari con micropagamenti su borsellini virtuali (che ancora non ci sono..).

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10 apr 2009

Che ne è della REISS ROMOLI a L'Aquila?


Negli anni '80 e '90 sono stato diverse volte alla Reiss Romoli, appena fuori de L'Aquila, a Coppito..La scuola, dotata di un bellissimo campus residenziale, era un punto d'eccellenza delle TLC italiane, ma purtroppo ha avuto grandi travagli sindacali negli ultimi anni, nel pieno delle convulsioni della nostra Telecom. Da ultimo, soltanto qualche mese fa, si stava cercando una difficoltosa soluzione con la nuova Telecom di Bernabè e Finmeccanica. ADESSO, IL TERREMOTO!
Credo che sia molto importante assicurare un futuro e una speranza più generale a questa istituzione gloriosa dell'innovazione digitale italiana, magari facendone una scuola di formazione superiore ancora più orientata alle applicazioni dell'ICT alla sicurezza e alla protezione civile e ambientale. Perchè no? Credo che ci siano molte centinaia di ricercatori, quadri e manager delle TLC italiane che non vedrebbero l'ora per impegnarsi in un progetto di rinascita e riscossa civile per tutto l'Abruzzo.

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9 apr 2009

TV on line a dispetto del canone?


Scrive ieri sul suo blog Pino Bruno, l'autore del recente DOLCE STIL WEB, che la fruizione via Internet della TV aumenta sempre di più, specie tra i giovani,...ma non c'è di che preoccuparsi, almeno a sentire i dati della Microsoft (per i prossimi 5 anni).
Confesso che da quando la RAI ha un portale accettabile di dirette in Rete, sia pur in non tenera età, io vedo più edizioni di prima dei vari TG. Lo dico proprio all'amico Pino, giornalista RAI, cui di conseguenza sono costretto a porre un problema non banale: nessuno faccia scherzi sul canone, nessuno si inventi una tassa generalizzata sullo streaming web! Se disdicessi il canone RAI, cosa succederebbe? In altri paesi qualcuno ci sta già provando...Per di più leggo con piacere che ORANGE sta portando la TV francese sull'iPhone ad un canone mensile di 9 euro, e presto ci si arriva anche in Italia! E allora... è necessario, sempre di più, ritornare sui micropagamenti ON LINE dei contenuti digitali (in qualunque forma siano erogati), perchè il modello TUTTO GRATIS (canone RAI incluso) non riesce a ripagare più alcun autore di libri, canzoni, film, TV fiction, ecc., ecc....LA RIVOLUZIONE (DIGITALE) DIVORA SE STESSA (Saint Just)!

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Internet Mobile Ovunque, e l'Italia?


Cosa si pensa di fare del dividendo digitale in Italia? Altre TV! Il Digitale terrestre libera frequenze e canali, che questo Governo ritiene di utilizzare per ulteriori concessioni (da decidere in gara) per altri Broadcasters!!!!!
DA NON CREDERCI.
Rimando al post di Beppe Caravita e alla sua intervista a Mauro Sentinelli, ex creatore dal nulla del GSM della TIM, ed oggi a capo della 3GSMA, l'associazione di tutte le compagnie radiomobili del mondo.
Sono contento che finalmente si torni a parlare della frequenza dei 700 Mhz, sulla quale da anni mi permetto di dire che si gioca il futuro della società digitale. Dopo le prime mosse USA, adesso si è aggunta anche la Francia (come ci ricorda Sentinelli).
La LTE (che si mangerà probabilmente in un solo boccone l'utopia del wimax, in cui io pure ho creduto) sulle frequenze liberate dalla TV analogica è una straordinaria opportunità economica, sociale, ecologica e civile...
Per adesso, però, i gestori della telefonia mobile (mondiali) stanno soltanto difendendosi dal VoIP e da SKYPE sui telefonini (ormai non pù solo sull'IPhone...), nel vano tentativo di ostacolare l'ultimo decisivo passo della Convergenza IP su tutte le reti di Comunicazioni.
O cambiano o muoiono: nel senso che non riusciranno a cavalcare nuovi modelli di business (e industriali tout court).
E aggiungo...con buona pace delle belle speranze nella fibra ottica che raggiunga le case di tutti: la LTE e il wi-fi sono alle porte, nonostante tutti gli ultimi comprensibili fuochi di sbarramento a difesa di grassi profitti... Svegliamoci, dunque!

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7 apr 2009

Ivan Karamazov e i terremoti


Quando osservo tanto dolore umano e tanta impotenza di fronte alla natura, come adesso in Abruzzo, mi torna sempre in mente il dialogo su Dio tra i due fratelli Karamazov, tra l'illuminista Ivan e il monaco Alesa. Dostoevskij non è mai datato. Quando Ivan, a proposito delle morti degli innocenti sotto la sferza dei terremoti e di tutte le violenze del Caso, dice: ‘La suprema armonia non vale una sola lacrima di quella bambina torturata (...). Io non voglio l’armonia. non la voglio per amore verso l’umanità’ io sto dalla sua parte.Conosco tutte le visioni avverse proposte da ogni religione sul pianeta, ma non mi convincono. Sarebbe bello crederci; ma a noi non resta, invece, che lavorare per conoscere, prevenire, mitigare e difendere tutta l'umanità dalle catastrofi.
Vedo da qualche blog ben più importante del mio che si critica il silenzio della blogosfera o di FB sul disastro de L'Aquila. Che dire? O c'è la preghiera o c'è un duro lavoro per difendersi e ricostruire, o tutte le due cose insieme! Non c'è poi molto da aggiungere...o no?

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4 apr 2009

Paris, capitale des velos


Il mio amico Lello Sforza, paladino della mobilità su 2 ruote in Puglia e nel Mediterraneo, qui si può gratificare davvero. Non ho mai visto tanti parigini e turisti prendere tutte queste bici a noleggio, che sono davvero dapertutto! Anche in assenza di piste ciclabili, la cosa marcia!





Per non parlare della Senna, che diventa metrò fluviale gratuito tra Notre Dame e il Trocadero, un'idea un pò come quella del Metrò del Mare a Napoli, ma con esiti certissimi di successo!


Qui mi sento a casa, perchè in fondo Parigi è una città che frequento assiduamente da una vita, per ragioni famigliari e non..E proprio qui sento più evidente la preoccupazione per la crisi, molto più che in Italia, anche se a giudicare dalla maratona di oggi, sembrava esserci un'aria di festa...Ho pubblicato un album di foto su FB, ma non ancora qualche spiacevole segno di crisi che convive, tuttavia, a fianco di altri segni positivi di innovazione e di voglia di fare..


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Parigi e il D'Orsay

Oggi sono a Parigi e ci sono 18 gradi ancora alle 20! Ho verificato per l'ennesima volta la geometrica potenza del metro RER, che rende vivibile e semplice questa grande capitale, l'efficienza delle farmacie dove ti compri in 3 minuti tutte le medicine che non ti sei portato dietro e la qualità e la pluralità dell'offerta di Cultura (domani ritorno per la terza volta al D'Orsay)...Da menzionare il fatto che sono scampato per poco ad un arresto in pieno centro da parte della Police Nationale, che ogni tanto ti blocca le strade per verificare pacchi e valigie lasciati in giro e ti impedisce di tornare a casa...C'era un ragazzetto nervoso a controllare un blocco nel quartiere del Palais/Opera, ed io avevo oltrepassato un nastro di confine senza chiedergli permesso. Mi sono adeguato ed ho aspettato..non si sa mai, non tira un'aria buona!

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