29 gen 2007

Antitrust all'amatriciana!

Povero Paolo Gentiloni! Adesso deve pure controbattere alle straordinarie e liberiste (?) affermazioni di un Catricalà che tuona contro il possibile ribasso dei fatturati berlusconiani. Ma lui, il Catricalà, si è reso conto di essere all'Antitrust? Ma gli hanno spiegato che cosa significa? Oppure anche in questo caso la "famo strana"?

POST SCRIPTUM: ANCORA SULLE GARE FURBE IN MATERIA DI SISTEMA SOCIO SANITARIO. Incredibile successo del mio post su altre malefatte antitrust in materia di alleanze industriali tra Imprese....(mai nessuno che commenti sul blog, PERO'! malvezzo meridionale!).RIBADISCO: non sono un avvocato amministrativo, ma il CODICE UNICO degli APPALTI, finalmente adottato anche in questo strano paese, non menziona alcuna raccomandazione Antitrust/Consip in materia....

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28 gen 2007

Ai volenterosi di Milano

Cari volenterosi, questa espressione della mia nipotina Alma rende bene il mio "incredulo" stato d'animo in rapporto alle discussioni strategiche in corso, sulle libertà economiche e sul "diritto alla felicità" di questo paese... Per il suo bene, quello di Alma, intendo, e delle nuove generazioni, mi auguro che non si torni così indietro nel tempo, come pensa il volenteroso Franco Debenedetti. I barbieri apriranno anche il lunedì, ma il Fondo di Gamberale sarà un nuovo soviet IRIZZATO? Bisognerà ricordare il 2007 come l'anno di una restaurazione statalista avvolta in lenzuola di fantasmatiche liberalizzazioni o stiamo ancora sognando...???

PS: Cacciari dixit: non servono 100.000 Nicola Rossi a fare un "buon" Partito Democratico....Una volta tanto sono d'accordo, anche se sarebbe meglio tenerli 'sti rossi qua...

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Il Gamberale redento, dal privato al pubblico: quale capitalismo vogliamo?

Gamberale mi serve soltanto a titolare questo appunto del mio diario "economico", che nasce dalla bella botta di ieri di Giavazzi e dalla tormentata risposta critica di Scalfari su Repubblica di oggi " Il premier ha la testa più dura di Zidane". Spero anch'io che Giavazzi abbia torto, perchè - almeno su di un punto - perfino lui non può davvero credere che la distanza dell'Italia dal libero mercato sia colmabile per decreto o per mero spontaneismo: le reti pubbliche separate dalla gestione dei relativi servizi non potranno mai nascere come Minerva dalla testa di Giove (senza regole e/o dolori). L'esempio di una rete TLC scorporata e neutrale è perfino più probante di quella Snam o delle Ferrovie: ONE network (ex Telecom Italia) dovrebbe nascere, se non ci fosse Gamberale, da una serie di fondi privati e globali come il "Carlyle", ma a quel punto davvero ci vorrebbe Lenin all'Antitrust o all'AGCOM Italiana... Se invece c'è la Cassa Depositi e Prestiti (e l'ipotesi "cinese" di Rovati mi sembra ancora buona!) il commissario del popolo sarebbe il "solo" Gamberale, che di TLC e di rendite monopolistiche ci capisce più di tanti altri e ...voilà...il sistema pubblico (nostalgico della disciolta IRI) ricompatta il controllo delle RETI!

Post Scriptum: davvero non ci capisco molto di più! La questione di quale capitalismo vogliamo non è di poco conto. Mi aspetto indignate smentite prodiane del tipo "NOI L'IRI L'ABBIAMO SCIOLTA...", ma Giavazzi ci azzecca a pensar male. Purtroppo, ripeto, anch'io come il Grande Vecchio non credo affatto al capitalismo AMERICANO o GLOBALE che viene a investire in Reti TLC e di Gas senza regole statali chiare, e allora...da dove bisogna partire?

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27 gen 2007

Le contorsioni pro-competitive dei bandi di gara in Puglia. Storie di ...sanità.

Non sono che un ingegnere (o un tecnologo molto curioso), ma la frequentazione delle Pubbliche Amministrazioni (a volte come Fornitore, a volte come Consulente) mi mette in grado, dopo tanti anni, di dire la mia anche su diverse questioni GIURIDICHE in materia di appalti.
Non foss'altro perchè sono diventato di recente cultore della materia (grazie al CODICE UNICO DEGLI APPALTI D.Lgs 163 entrato in vigore nel Luglio 2006, a lungo invocato APPUNTO come codice UNICO). Io credevo che valesse la pena studiarsi finalmente un unico CORPO GIURIDICO. Macchè! Fatta la legge (UNICA), trovato subito l'inganno, si potrebbe dire...italicamente.
Di recente, sulla scorta dell'esperienza della Consip ( che qualche problema di trasparenza competitiva l'ha avuto, e non piccolo...e poi non certo a favore delle PMI) è invalso il singolare ricorso ad una "piccola raccomandazione" in materia di composizione di raggruppamenti temporanei di Imprese (RTI): la cosa recita più o meno così:


Tuttavia, conformemente alle segnalazioni dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato AS251 del 30/1/2003 (bollettino n. 5/2003) e S536 del 18/01/2005, e in ragione della ratio riconosciuta all’istituto del R.T.I. da individuarsi nell’ampliamento del novero dei partecipanti alla gara, non è ammessa la partecipazione in R.T.I. di due o più imprese che siano in grado di soddisfare singolarmente i requisiti economici e tecnici di partecipazione con riferimento a ciascun singolo lotto per cui il R.T.I. presenta offerta, pena l’esclusione dalla gara del R.T.I. così composto


Tale "aggiunta del tuttavia" non si riferisce soltanto al bando di gara del Sistema Socio Sanitario pugliese (gestito da Tecnopolis come stazione appaltante, e quindi ANCHE contraente?), che è di ben 53 MEURO, ma anche a tutte quelle gare GROSSE nazionali dove la predetta norma Anti-Trust dovrebbe funzionare da deterrente anti-cartello. Che bello! Quale correttezza "liberal",...TUTTAVIA mi sorprende che il D.Lgs 163 non faccia alcun cenno alla questione "PRO-COMPETITIVA" sopra citata, con buona pace del nostro Antitrust. Forse non sono io il cultore "giusto" della materia, certo è che qualcuno (come la stessa Consip) ritiene esplicitamente con quel TUTTAVIA che non sia il caso di affidare quel contratto a due Grandi Aziende.....ovvero preferisce/sceglie le forme di offerta più "gradite" alla stazione appaltante. Che questa discrezionalità orientatrice sia giusta in tutti i casi è materia opinabilissima e certamente ai limiti delle leggi e del buon gusto, soprattutto quando si tratta di sistemi delicati come quelli della Sanità, dove da cittadino mi interesserebbe conoscere prestazioni e capacità di chi concorre, piuttosto che di incrementare il fatturato del "piccolo" terziario pugliese.

Che dire? Ogni appalto, mi hanno insegnato, è LEX SPECIALIS.....Meditate gente!
Dopo la gara regionale pugliese sul Sistema Informativo per l'Ambiente (SIPA) che ha partorito (forse) le sue conclusioni a distanza di un anno e fra decine di ricorsi, ho paura che ci si avvii ad un altro pericoloso stallo.

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24 gen 2007

Logistica senza gap nel futuro?

Sono spesso per lavoro a Roma, ma ai convegni non riesco ad andarci quasi mai. Domani però al Convegno NITEL 2007 a Ripetta ci vado, con una certa curiosità.

Prima domanda: qual'è lo stato d'animo governativo e industriale in materia, quale VERA AGENDA logistica ci si pone con l'avvio del 2007? Spero di sentire eguale enfasi sui Porti Meridionali come nei convegni adriatici e tirrenici del 2006; soprattutto adesso che ci siamo sbarazzati del "Ponte" e forse del Buco in Val di Susa (...sapete come la penso: il trasporto dell'aria non vale QUEL BUCO nella montagna!).

Seconda domanda: ma qualcuno ha informato il NITEL che a fine 2006 si è formata, su bando e impulso del Ministero della Ricerca, una società consortile mista MULTIREGIONALE per i Trasporti e la Logistica, che punta ad essere il Centro di Competenza nel settore ( con fondi soltanto SUD , ma certo senza alcuna preclusione verso il Nord del NITEL!). Lo dico perchè le competenze accademiche e scientifiche di questa nuova società sono già rappresentate nel NITEL, ma soprattutto perchè per la prima volta abbiamo messo insieme gli operatori logistici DEL Sud con i laboratori di ricerca....E PER FARE IL SALTO IN AVANTI CHE CI SERVE OCCORREVA E OCCORRE, APPUNTO, METTERE INSIEME A LAVORARE IMPRESE E AUTORITA' DEL TRASPORTO MULTIMODALE...

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22 gen 2007

Ultimo post "politico"

Basta! Mi arrendo.
Non c'è sinistra innovatrice e unita che tenga, il Partito Democratico nasce proprio male, i volenterosi di sinistra non hanno una casa comune: per uno come me che ritiene (ancora) di avere un'orgogliosa storia politica da difendere moralmente ( e che alla sua sinistra ci siano solo parolai che rimasticano luoghi comuni retorici molto retrò) non rimane che far politica attraverso le proprie battaglie tecnico-imprenditoriali.
Sicuramente farò meno danni di tutti gli altri messi insieme, sempre pronto a dare una mano alla sinistra and/or al P.D. (per non dire dell'Unione); ma stanco di sentire (come stasera) una serie di rimasticature ottocentesche, preferisco per il futuro rifugiarmi nella politica di Gordon Brown, di Giddens e dei "riformisti" cinesi (in attesa che anche quel "comunismo" tiri le cuoia...).

Così vi annoio molto meno, e torno alle magnifiche sorti e progressive del digitale all'epoca della tropicalizzazione dell'Europa! Dixi.

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Lucia Annunziata, un libro e un'intervista a Rossi...

Conosco l'ex presidente della RAI da quando manifestavo nella Federazione Giovanile Comunista contro le bombe su Hanoi;per me era "la" compagna di Salerno...nel momento in cui si usciva dal PCI nel '68. A dimostrazione che l'appartenenza al PCI spiega ancora tante cose di questo paese, mi raccontano (non l'ho vista...) che nel programma TV su RAI tre (in 1/2 ora di ieri sabato 21/1) ha fatto un'intervista antipatica (ma rispettosa) al compagno Rossi. "Sua colpa" ( che è poi l'unica cosa che gli rimprovero anch'io) è il fatto di avere detto la verità e di essersi chiuso la porta alle spalle...una cosa che Reichlin, Fassino, D'Alema e nel piccolissimo anche Annunziata e Massari "non" riescono a capire. Ma di cui Nicola Rossi non ha davvero alcuna colpa: lui nel '77 chissà dov'era; anzi proprio perchè non discende come noi da Lenin e Stalin aveva aderito al PDS...
Cara Lucia, nessuno è perfetto....

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21 gen 2007

Il Canale di Suez dell'innovazione italiana

Venerdi scorso, in un'Aula del Politecnico di Bari, ho sentito il mio Presidente di Regione concludere un convegno sull'Innovazione e sull'Ambiente in modo eccellente, e "tecnicamente" "riformista", del tutto privo di consuete retoriche rosso-verdi sull'energia. Sarà stata la necessaria semplificazione tematica della giornata tra laterizi, bio-edilizia e centrali solari, ma ho sentito per la prima volta (almeno per me è stata una "prima", anche un po' inattesa..!) che Nichi Vendola STA governando; lasciamo perdere se bene o male, ma sta decidendo, e questa volta (dopo la prima grossa scivolata con la nomina di Petrella all'Acquedotto) senza star troppo a sentire i partiti (ovvero la partitocrazia senza partiti, come l'ha chiamata Biagio De Giovanni). E le cronache delle fibrillazioni partitiche in Puglia producono, proprio in questi giorni, una valanga di chiacchiere insopportabili per un qualunque cittadino....( se la Margherita fosse già P.D. ed io ci fossi, sarei davvero imbarazzato nel capire le ragioni delle "dimissioni" dei DL dagli incarichi di governo)

Domani pomeriggio, allora, sono curioso di capire quale "sinistra" pugliese si raduna in un hotel di Bari per ragionare su COSA fare (credo come "sinistra" sul "governo regionale", ma non solo, ma insomma sul "programma"), augurabilmente senza occuparsi dell'universo mondo di un sistema nazionale/internazionale già molto traballante (sulla fase II?)....Sono curioso, perchè c'è un po' di sinistra DS, qualche "comunista" attardato su vecchie cose di cui istintivamente diffido, ma forse c'è anche qualche scheggia alla Nichi Vendola che (scusate la provocazione!) potrebbe egualmente dir bene la sua , come qualche volenteroso alla Nicola Rossi o alla Bruno Tabacci....
Che orrore! (?) Me ne rendo conto, l'accostamento è ardito: però, credetemi, la strada dell'innovazione è come un canale che scava un istmo e poi collega universi prima non comunicanti, un canale di Suez della politica! Come sarebbe bello se non fossimo schiavi di parole e ideologie, e discutessimo di cose da fare e trasformare con mente libera, senza pedaggi odiosi agli schemini poco utili della ragioneria politica (?) di 4 gatti asserragliati nelle sedi ignote dei cosiddetti "partiti". E' vero che bisogna superare il "socialismo" (come ha detto M. D'Alema ieri) e perfino ridiscutere la geografia della "sinistra", ma allora e proprio per questo, vogliamo riparlare ai giovani, prima di tutto, di cosa sono i valori della sinistra che fu? Mi spiego: se sul fronte dei programmi mi sento il più fervente tecnocrate riformista, pronto a svelare tutte le magagne non liberali e piuttosto corporative che questa politica semina sul cammino del cambiamento (avendo come nuova Bibbia di SINISTRA -sic! - i libri di Giavazzi sul comodino), è pur vero che sento ANCORA l'estremo bisogno di un'idea (finalistica) di società che sappia dire quali nuove uguaglianze e giustizie la "nuova sinistra" deve sognare e raggiungere...Sennò che senso ha la politica, che qualcuno confonde con l'occupazione del potere per amministrare male le acque e gli ospedali?
Ecco perchè, combattuto in modo sempre (apparentemente) schizofrenico tra Nicola Rossi e Nichi Vendola, tra un Partito Democratico che non nasce e un'idea utopistica da rifondazione impossibile del vecchio PCI, domani andrò a sentire cosa hanno da dirmi Alba Sasso, Silvia Godelli e i compagni che ancora ragionano di obiettivi massimi (...tanto di quelli intermedi ce ne occupiamo - ? - tutti i giorni..)

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18 gen 2007

L'innovazione a rilento, le chiacchiere a mille...

Dopo la reggia di Caserta, mi sarei aspettato un po' di più! Nicolais ha lanciato 7 obiettivi prioritari tutti giusti (anche se qualcuno dice "sempre più osè"), ma è scivolato subito sulla "rottamazione" delle procedure software obsolete (ma che vuol dire? sarebbe questo, allora, il ri-uso?); Gentiloni straparla di cose che rischiano di non avverarsi mai, come le innovazioni del Servizio Pubblico RAI, soprattutto quando accelera sul wimax un po' troppo "al buio" (senza l'advisor) e vede l'AGCOM come il motore del cambiamento (ma non dovrebbe essere un organismo di controllo antitrust?)....Lodo l'entusiasmo e l'intraprendenza - figurarsi! - ma a me hanno insegnato a fare progetti FATTIBILI con un po' di ingegno: ovvero serve o no ricercare e studiare le condizioni e gli stati iniziali di un sistema (dinamico/non lineare come il sistema sociale nazionale) per anticiparne e tracciarne l'evoluzione realistica (magari anche discontinua e rivoluzionaria) verso lo stato finale desiderato?
E allora? nel lungo periodo quasi tutti i "progressisti" (e perfino i "comunisti") hanno una utopica e perfetta visione degli obiettivi. Il problema è l'insieme degli obiettivi e degli stati intermedi. Ma sappiamo davvero prevedere il futuro vicino del wimax? sappiamo valutarne il grado di rottura ovvero di possibile stentato decollo (con tutti i nemici che ha..)? E sull'egov: possiamo cavarcela soltanto col dire che l'informatica è un mezzo e che il back office è più importante di quanto pensasse Stanca?....
Sulle TLC e sull'ICT, sulla loro assunzione come vere leve di sviluppo, rischiamo di fare la replica delle chiacchiere sul Sud: sempre a dire che ci servono tanti soldi, salvo poi sprecarli in modo immondo. La qualità della spesa, la concretezza dei passi intermedi, i programmi a 12 mesi massimo, sono questi gli obiettivi che dovrebbero prevalere sui grandi affreschi...Sennò nessuno ci crede più.

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16 gen 2007

I DS evaporano? Solidarietà a un torinese serio.

Non so più chi l'abbia detto - a proposito di Nicola Rossi e poi della strana scelta di Peppino Caldarola di non partecipare al Congresso di scioglimento dei DS - ma questo accanimento contro Fassino francamente è esagerato e di cattivo gusto. Per quanto fredda e senz'anima sia la tentata fusione fredda del Partito Democratico, per quanto antipatiche e stolide siano le classi dirigenti periferiche dei due Partiti, non conviene buttar via anche Fassino con tutta quest'acqua sporca. L'ho detto perfino a Nicola Rossi, figuriamoci se non sostengo i poveri DS anche con Peppino...altro che andar via, bisognerebbe cantare a squarciagola le ragioni di un riformismo radicale, volenteroso quanto volete, ma insomma non arrendevole nei confronti delle cazzate conservatrici e ideologiche dei cosiddetti sinistri radicali che sono con tutta evidenza la forza più retriva e passatista dell'Unione.
Ed è davvero il lato oscuro della forza! I cavalieri Jedi del riformismo (come Nicola R.) si allontanano, ma hanno sempre a portata di mano la spada laser per nuovi duelli vittoriosi a favore della giustizia e della libertà...Molti altri continuano a far chiacchiere , ma pensano prima di tutto a se stessi, perdendo se stessi oltre che la corretta via....

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Leggendo LA VOCE.INFO

Se leggete l'intervento di Boeri su La Voce.info a proposito della tardiva scoperta di un fabbisogno statale di soli 35 Miliardi di euro, la metà di quanto previsto cinque mesi prima (la bellezza di 2 punti di PIL in meno!) ri-scoprirete che l'economia è una "scienza" perfino peggiore della medicina (senza che questo voglia dire che ci siano medici o economisti "cattivi" in sè per sè!). Il fatto è che i metodi di questa "scienza", che non azzecca quasi mai le sue previsioni, sono davvero campati per aria: non solo perchè nessuno ci dirà mai se ha ragione Tremonti o Visco, ma soprattutto perchè nessuno sa davvero valutare COME e PERCHE' Marchionne rilancia la FIAT così in fretta oppure perchè all'improvviso il gettito dell'IVA aumenta più di quello dello stesso PIL ...Boh?! Ho la stessa sensazione di stupore nei confronti delle diverse diagnosi di tanti clinici ( a meno, lo sapete, del "perfetto" e divino Dott. House!).
Tra l'altro c'è da scoprire con Boeri, oltre all'aleatorietà dei metodi degli economisti, che il deficit di TUTTE LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE (quindi NON DEL SOLO STATO!) crescerà probabilmente oltre il 5%...Boeri ci dice di non stupirci!
e che:

sin quando non si capirà a fondo la natura dell’errore commesso nello stimare il fabbisogno del 2006, non sarà possibile stabilire se il 2006 è stato un anno eccezionalmente positivo oppure il 2005 un anno eccezionalmente negativo. In ogni caso, il migliore gettito delle una tantum nel 2006, per definizione, non si ripeterà negli esercizi futuri.

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12 gen 2007

Rapidi dietrofront sui contenuti digitali

Le presunte buone notizie sul fronte RAI si rivelano già una bufala? Si trattava di scaricare dal portale Internet della RAI qualunque contenuto emesso dalle tre reti...Molti di noi pensavano che fosse un'allucinazione positiva o una scoperta tardiva dei Creative Commons. Le implicazioni sulla Neutralità della Rete sono evidenti: la RAI si riserverà con ogni probabilità di consentire l'accesso ai suoi contenuti solo tramite accordi economici con altri operatori. Meditate gente!

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9 gen 2007

Taranto, il suo porto...e un nuovo sindaco


Stasera sono stato a Taranto, in una buona discussione sul Porto e il suo futuro con un buon candidato Sindaco (Ezio Stefano) che potrebbe fare una bella differenza per la Città, e quindi per il Porto stesso e per l'asse logistico sul quale voglio lavorare di più in questo 2007: l'asse veloce Suez/Taranto (passando per Port Said, grazie ai progetti Farnesina-Regioni sulla cooperazione decentrata).
Spero di aver infuso un po' di ottimismo, discutendo delle sfide aperte nella Portualità pugliese e del progetto regionale di Intelligent Transport System ormai pronto al GO! A Taranto c'è bisogno urgente di una nuova classe dirigente, in Città e al Porto, non solo per non perdere le crescenti opportunità globali di questo angolo mediterraneo, ma perchè la città ha sofferto 15 anni di ladrocinii e di varie piraterie (da Cito alla Sindaca del dissesto!)...E poi, proprio in questi giorni, la MSC (container), stanca di aspettare in rada, sembra andarsene per sempre (in attesa di tanti altri metri di banchina che notoriamente non si fanno in poche settimane). Ma io credo che questo abbandono non avverrà, l'America e la Cina hanno sempre più bisogno di Taranto! Ma per questo occorre avvertire prima di tutto i tarantini! e bisogna SUBITO ridar loro fiducia! Ezio Stefano ce la può fare, mi convince e mi è piaciuto il clima dei sostenitori presenti. Ne riparleremo presto.

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8 gen 2007

Bill Gates con i suoi al lunch...

Un videoblog che guardo sul sito di Tessarolo umanizza un pò (anche ai miei occhi) l'uomo più ricco del mondo...Penso che tanti politici italiani dovrebbero guardarlo per capire un po' di più delle relazioni che i "potenti" dovrebbero avere con le cose e le persone di ogni giorno. Lezioni di stile wasp!

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Sotto la Quercia, con Rossi!

Oggi Nicola Rossi scrive una lunga e articolata difesa delle sue ragioni sul Corriere e finisce per rimbrottare giustamente anche chi, come Michele Salvati e tanti altri, sono - alla fine - arrendevoli profeti disarmati di una sinistra liberale senza coraggio(...verso un Partito democratico senz'anima e con molte "tessere" sapientemente distribuite).
Scrive Nicola alla fine del suo articolo UNA FRASE DA INCASTONARE PER SEMPRE!:

Della politica non possiamo fare a meno. Quindi, quel che fa la differenza è la qualità della politica. Si può fare politica per una vita intera senza mai farla veramente e farla per un giorno solo mettendoci la passione din un'intera vita.


Spero solo che Nicola rifaccia ancora tanta buona politica per tantissimi giorni....a venire!

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6 gen 2007

Ancora su Nicola Rossi. NIL DIFFICILE VOLENTI

Volli e sempre volli, fortissimamente volli....(V. Alfieri)
a proposito dei "volenterosi" del prossimo 29 gennaio.

Le reazioni dilaganti alle "dimissioni" di Nicola Rossi dai DS, anche strambe alcune (sol che si pensi al "dalemiano" Cossiga), hanno il merito di sollevare molti più problemi di quanti ne volesse segnalare il mio amico professore. Segno che ancora una volta lui ci ha visto giusto. Delle possibili soluzioni psico-politiche dirò in fondo, con una citazione dal manifesto dei volenterosi (che appunto mi ricorda il mio Alfieri scolastico). Ma torniamo a noi: altro che disagio nei DS. C'è un clima di sofferenza acuta, quasi quanto quello del pianeta! I problemi che non si possono e NON si devono rimuovere, quelli della Fase II, son sempre lì, e fuori-escono dai tappeti nazionali e regionali sotto i quali li si nasconde da mesi. Ad esempio: il tappeto della Sanità , qui in Puglia, nasconde ormai tonnellate di polvere. Non parlo della scontata malasanità, per cui ci si dovrebbe incazzare ancor di più, ma della Sanità che serve alla "politica". In questo quadro non esaltante sarebbe bello se la discussione "con" Rossi portasse da qualche parte (i DS e i DL), ma ne dubito molto. Del resto anch'io l'ho messa piuttosto sull'identitario e sul sentimentale nel mio precedente commento, ma soltanto per spiegare (a me stesso) perchè non sbatto la porta...(e poi la tessera dei DS è un mero optional nel clima organizzativo che caratterizza ormai da anni i magri terreni della Quercia pugliese, almeno per me che sto alla larga dalla "politica". Del resto a che servono le tessere, se si fanno solo manifestazioni pre-confezionate nei teatri?).

Sul piano razionale, invece, è davvero difficile dar torto al pessimismo di Nicola Rossi ( a meno di qualche imbecille che si è affrettato a compiacersi della partenza del LIBERAL). Ho visto che oggi un valente compagno della Murgia (Onofrio Pepe) gli ha indirizzato sul Corriere del Mezzogiorno un invito patetico a "restare". Ma l'affiliazione ad un partito non è un fatto di fede, tranne che per gente come Onofrio e i "vecchi" PCI come me, ( che non a caso abbiamo saltato tanti "muri"...)
E allora ragione ed emozione siano un attimo distaccate. Questo mio blog, da quando esiste, è (anche) la sistematica manifestazione del disagio di tanti ex militanti di sinistra, ex PCI, ex dirigenti politici disinteressati, ex fautori del P.D., ecc. (oltre, guarda caso, del fastidio di tanti innovatori delusi dal claudicante passo riformista dei governi locali, e non, del c.s.). Posso allora permettermi di porre la domanda: "fino a quando si potrà ancora sopportare questa mediocrità della politica?", cui allude giustamente anche Onofrio Pepe (uno che nella sua Associazione eno-gastronomica annovera ai primi posti D'Alema e Ferilli conterà pure qualcosa, no?). Non è "nostra politica" quella che vediamo/leggiamo da lontano solo sui giornali, questa roba è sempre più simile ormai ai mercatini e ai teatrini degli altri.., "comunisti" inclusi! NON A CASO SI SCADE, IN QUESTE DISCUSSIONI SU NICOLA ROSSI, ANCORA UNA VOLTA, NELLA VOLGARE ( E DEMOCRISTIANA) CONTABILITA' DI CHI DA' E CHI RICEVE DAL PROPRIO PARTITO. Ma per favore! Noi certamente, con Nicola Rossi in testa, non si chiede proprio nulla, si è dato che si è dato, altro che! E proprio perciò si rimane disgustati dalla pochezza e dalle miserie morali di certi nuovi dirigenti, che invece passano il tempo a fare spartizioni di sottogoverno ( e manco finalizzate a grandi obiettivi; se mai al controllo della spesa di un'ASL, non proprio insomma l'assalto al Palazzo d'Inverno). Insomma, a un certo punto, anche la corda o il cappio dell'identità sentimentale si spezza; ad es. quando si interrompe la stessa possibilità democratica di discutere, di parlare del futuro , beh? che si fa? Sembra davvero fatale, allora, il passo dell'uscita. Perchè diventa più facile uscire da qualcosa che non si riconosce più. A proposito, la lista del Comitato costituente del Partito Democratico a Bari è stata purgata di quei membri che notoriamente non l'hanno mai voluto (da Alba Sasso a Peppino Caldarola), ma che vi sono stati iscritti automaticamente? SE LE COSE VANNO IN QUESTO MODO:
COSA RIMARRA' DI UNA POLITICA DAI TRATTI RIFORMISTI? beh, comunque tanto, magari fuori da schemi rigidi di appartenenza, ormai sclerotici : ripeto lo slogan latino dei volenterosi, che è proprio un buon auspicio: NULLA E' DIFFICILE PER CHI HA VOLONTA'.

E’ necessario rovesciare la prospettiva. Immaginare una scuola per gli studenti prima che per gli insegnanti, una sanità per i malati prima che per i medici, una previdenza per i pensionati di domani prima che per quelli di oggi o di ieri, incentivi alle imprese che accettano la sfida del mercato prima che a quelle in crisi, sostegno per chi cerca un lavoro prima che per chi già lo ha e magari non ha più troppa voglia di impegnarsi, ferrovie e linee aeree che si occupano di chi viaggia prima che di chi vi lavora protetto dall’inamovibilità, una pubblica amministrazione al servizio dei cittadini prima che dei dipendenti pubblici. Chiedere tutto questo è difficile, è vero. Ottenerlo difficilissimo. Ma è terribilmente necessario. Noi pensiamo che sia un dovere volerlo fortissimamente. Il futuro è meno lontano di quello che crediamo.

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4 gen 2007

Verso il Partito Democratico che non c'è...mentre Nicola Rossi lascia i DS

Nicola Rossi non rinnova la tessera dei DS. Sono sicuro che anche per Nicola, alla fine, non sia una grande novità, non lo è neanche per me...i motivi del dissenso riformista e innovatore dalla morta gora dei partiti italiani erano fin troppo chiari da due anni in qua. La vittoria alle Amministrative, alle Regionali e alle Politiche non sembra che abbia cambiato granchè, anzi...Mi pare più sensato dire che il Partito Democratico (che D'Alema vorrebbe fare BENE e con calma) non nascerà così in fretta, ostaggio delle botteghe di piccoli politicanti (soprattutto in periferia) e di giochi di potere centrali,... o peggio nascerà molto male (alla faccia dei Giavazzi, Rossi e Salvati - cui immodestamente mi associo ).
Michele Salvati dedica l'editoriale di oggi del Corriere alla "notizia", giustificando in qualche modo lo stupore di Fassino, che è tenuto, come lui scrive, alla gestione diplomatica dei "comunisti" dell'Unione, i quali hanno in grande odio la parola stessa "liberale", figuriamoci una politica di riforme coraggiose in grado di rimettere meriti e capacità al centro del rinnovamento del Paese. E' triste doverlo ammettere: proprio dai cosiddetti comunisti (non lo dico ovviamente con lo stesso accento di Berlusconi!) viene il freno principale al cambiamento; e dai mediatori scivolosi come anguille (alcuni DS, per necessità o vocazione) la irresolutezza a qualsiasi battaglia coraggiosa, soprattutto nelle Regioni.
CERTO, ALLORA, CHE LO CAPISCO NICOLA! E MICA SOLO LUI, CHE IN PARLAMENTO GIA' CI STAVA! Capisco che molti pezzi della società civile si allontanano disgustati e/o depressi dalle politiche imbandite a tutti i livelli da questa "simpatica" armata Brancaleone...Io sono tra questi, e nonostante appelli e consigli, ho visto continuare la più bieca autoreferenzialità del ceto politico dei DS e dei DL.

TUTTO CIO' PREMESSO: l'unica cosa su cui non concordo con Nicola è la tenuta della PASSIONE IDENTITARIA (continuare la straordinaria missione civile e democratica dei comunisti italiani, quelli del PCI, mica quelli del PSI/CGIL come il Fausto nazionale, o come i fighetti parolai alla Diliberto). Ma mi è chiaro, Nicola Rossi non viene dal PCI, può più facilmente rinunciarci, e poi spesso - anche lui - "provocare" mortalmente i luoghi comuni della sinistra italiana, antica e moderna. A me , che pure apprezzo il liberismo di sinistra di Giavazzi (per es. quando dice che l'unica cosa buona per la Ricerca Italiana ed Europea sarebbe non fargli dare neanche una lira dallo Stato e smantellare la Direzione Europea della Ricerca...!!!) rinunciare ai simboli e ai sentimenti è davvero più difficile. Si tratta di una altro piano, non necessariamente razionale (appunto!). La stolidità dogmatica dei vari Diliberti e Giordano mi irrita non poco, proprio perchè questi compagni sanno bene di sbagliare rispetto allo stile PCI, ma proprio non riesco a considerarli "di sinistra". Non credo che la difesa corporativa sia mai stata di sinistra..loro lo credono, poverini, e si sbagliano alla grande. So bene, ormai, anche grazie a Nicola, che battersi per la libertà e il merito è ben più di sinistra di quanto immaginino i Diliberti e a volte i compagni della CGIL...ma non riesco, io, a tagliare i ponti alle spalle. Lo so: sono retrò-romantico, e credo che anche per Nicola non sia poi così facile staccarsi dalla sua sezione di Canosa! Che dire? Così va il mondo, e a volte bisogna davvero dargli una scossa; speriamo che questa di Nicola serva almeno a Fassino e Rutelli per capire tutto il disagio che c'è su questa astratta e contorta costruzione del P.D..

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1 gen 2007

Benvenute Romania e Bulgaria, pietre miliari del Corridoio 8

Voglio dedicare 5 minuti ad un augurio mirato a tutti i pugliesi. Con l'ingresso della Transilvania (quella di Dracula..) in Europa e con la Bulgaria che diventa il crocevia di TUTTI i Corridoi Paneuropei nei Balcani, anche noi abbiamo un mondo nuovo di opportunità. Bisogna saperle cogliere subito: servono SUBITO più voli "orizzontali" tra Bari/Brindisi e Bucarest Sofia, servono attraversamenti intermodali più rapidi tra Bulgaria e Macedonia, gemellaggi immediati e non retorici tra le nostre Università e quelle balcaniche, bisogna fare della Puglia la casa e il "college" delle nuove classi dirigenti (qualche anno fa non pensavamo a questo costruendo a Fasano una residenza e un laboratorio dell'Università di Bari?),utilizzare le Reti Wireless e il Satellite per connettere ad alta velocità qualsiasi punto del Corridoio 8, immaginare che Varna e il Mar Nero siano un'altra sponda dei nostri Porti adriatici. Senza pretendere di sostituirci all'Austria e alla Germania, però dobbiamo giocarcela sul serio! Forse cominciando dal turismo e dalla cultura di paesi che non conosciamo affatto, salvo qualche intrigante racconto occidentale sul Conte Dracula.....

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