30 nov 2008

Ma sono davvero, sempre, il solito rompiballe?



Le imminenti notti bianche finanziate dalla Regione costeranno pure 6 Milioni di Euro e correranno il rischio meteo e aereo (grazie alla mitica CAI) di ricevere pochi ospiti da fuori, ma non c'è dubbio che siano una bella serie di eccellenti eventi artistici! Peccato che tra il 5 e il 6 dicembre la mia attenzione militante sarà più che altro rivolta alla visita di Napolitano e Medved a Bari, alla consegna della Chiesa ortodossa ai Russi e all'adunata necessaria al Petruzzelli (che quel Gollum di Bondi vuole tenere chiuso fino a marzo, a gran dispetto di noi tutti e di Michelone).
Una mente perversa ha comunque deciso di concentrare tutti questi eventi in una sola settimana! C'è anche il Festival dell'Innovazione in Fiera del Levante, che finisce (ma guarda un po'!) proprio il 5. UN EVENTO, IN MY HUMBLE OPINION (IMHO), DI CUI SI POTEVA TRANQUILLAMENTE FARE A MENO, che ha il solo merito di battezzare/sdoganare il termine INNOVENTION (che a me piace davvero tanto!), ma che - essendo nostro pane quotidiano - difficilmente penso che in siffatta maniera possa portare a qualcosa di nuovo. In tempi di crisi globale, ben altro avrebbe dovuto essere il programma: ritrovarci tra i soliti noti a commentare i disastrosi o infruttuosi tentativi di liaison Università-Industria, serve all'ARTI o alla comunità dei ricercatori (industriali o meno che siano)? Questo festival rischia davvero di non aggiungere nulla a quanto già non si faccia ogni giorno tra le nostre poche aziende innovative "locali" e le "persone" di residua buona volontà nelle correnti morte gore universitarie. Comunque W i bravi presentatori, che spesso - evidentemente - hanno bisogno di qualche allenamento pubblicitario in più. Peccato che anche questa occasione " già mancata" in partenza capiti tra Notti Bianche e affannosi tentativi produttivi di non sprecare fondi europei per la INNOVENTION prima della fine dell'anno ( e come diceva Zucchero: per colpa di chi, di chi, di chi...?); qualche "innovention" la si fa pure noi altri ingegneri di scoglio, senza che qualcuno "deputato" alla valutazione e al controllo se ne accorga mai, soprattutto nella P.A.. ECCO, sarebbe opportuno che il prossimo festival dell'Innovazione si occupi di divulgare la Puglia che ricerca, inventa e innova ai solerti funzionari pubblici locali che sospettano il contrario (non capendone nulla!): questo sì sarebbe un bello scopo "sociale", o almeno un po' di formazione in pillole!
Bene, ho rotto...come al solito. E auguri all'assessore al Traffico del Comune di Bari, che dovrà fare i conti con una città blindata, che si vuole comunque più "affluente" del solito....

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27 nov 2008

Chi valuta i valutatori?


Si sa che uno dei problemi principali della ricerca e dell'università italiana è l'assenza di un sistema di valutazione neutrale, scientificamente preparato, effettivamente "terzo" e naturalmente abilitato da concrete esperienze in ciò che si deve concretamente giudicare (in un concorso e non solo). Altrimenti l'autoreferenzialità riproduce caste e privilegi da terzo mondo.
Non diversamente accade, ahimè, nel cosiddetto Project Management o nel Monitoraggio e nella Valutazione dei progetti informatici per la P.A. (locale o centrale che sia).
Sarebbe bello se i valutatori di un progetto di sviluppo di servizi info-telematici per un Ente Pubblico fossero quadri interni davvero indipendenti (intellettualmente/culturalmente) o almeno, se acquisiti dall'esterno ( e quindi pagati allo scopo dalla PA) fossero armati del bagaglio minimo di esperienze professionali utili a esprimere giudizi fondati e a esercitare un controllo di merito competente sui processi e sui risultati di un'opera di ingegneria e/o di sviluppo software.
Non importano tanto i curricula dei valutatori, quanto l'effettiva capacità di comunicazione con chi produce fatti e risultati soggetti ad un successivo collaudo funzionale completo. Nè può valere l'argomento che il valutatore efficace si debba mettere dalla parte dell'utente più semplice e sprovveduto, proprio per il fatto che più è semplice il servizio da rendere (per es. ai cittadini), più una tale prestazione efficace richiede una maggiore complessità di processi e di sistemi di background (invisibili agli utenti) che davvero raggiungano l'obiettivo dichiarato. Insomma bisogna saper entrare nel merito, o detto con parole semplici, che chi valuta tutto questo abbia almeno una volta nella vita fatto (e non simulato) l'esecuzione completa del processo produttivo in esame.
Non si tratta di individuare colpe, che è cosa da lasciare al giudizio storico-politico sul sistema universitario o sulla debolezza congenita del nostro sistema amministrativo, quanto di riportare un minimo di serietà e di buon senso tra gli attori di un processo di innovazione che altrimenti non si sbloccherà mai in questo benedetto paese.
Nelle aziende tutto è molto più semplice (è vero!): a nessun dirigente verrebbe in mente di perseverare in eventuali errori di valutazione di persone che battono la fiacca o che non hanno competenze adeguate ai compiti: i premi e le punizioni sono il sale stesso della sopravvivenza della "ditta". Non si bara mai troppo a lungo. Ecco, se si volesse davvero il bene comune, anche le Amministrazioni non dovrebbero ignorare i profili di competenza, esperienza e professionalità che si vanno a comprare sul mercato degli esperti...altrimenti la ditta-Ente fa fiasco o davvero tanta fatica inutile! Cui prodest?
Ogni riferimento a progetti in corso non è affatto casuale.

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25 nov 2008

Ai "miei" ingegneri...


Grazie a Quinta trovo questa formidabile slide di Marco Camisani Calzolari, "catturata" al recente Convegno sulla NGN (next generation network). IMPRESSIONANTE LINEA GUIDA PER IL DESIGN ICT! E' (da me) fortemente raccomandato di coglierne lo spirito.

Di questi tempi, peraltro, sento tante chiacchiere sulle ontologie semantiche, da tanta gente che non solo non sa cos'è OWL, ma che spesso a scuola aveva qualche difficoltà con l'ESSERE dei manuali. Tuttavia ESSI esistono, forse vanno sul web compulsivamente e appena possono, allora, si dilettano di knowledge management: argomento di gran voga per sofisticati cultori della materia, al di là della Ricerca necessaria sul web semantico (che infatti dovrebbe essere in prospettiva un G-Product). Peccato che nella rete dei "commerciali ontologici" ci caschino manager pubblici e dilettanti allo sbaraglio... Non a caso siamo dietro la Thailandia, ma facciamo prove generali di semantiche automatiche a gogò.
Ma allora qualcuno si gratta davvero il pancino? (come mi ha detto giustamente di NON FARE un prode e burbero dirigente del mio Comune).

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23 nov 2008

BARI: con un po' di ironia ma molta più nostalgia


In questo week end ho letto l'ultimo libro laterziano di Gianrico Carofiglio; confesso di aver avuto molto fastidio all'inizio: mi sembrava una specie di Tom Tom della nostalgia e una sorta di spot pubblicitario "pro-loco". Da barese "disincantato", con qualche anno in più e forse con gli stessi "complessi identitari" dell'autore sull'appartenenza a questa città, avevo approcciato molto male il libro, cercando inutilmente di sottrami al fascino dello spazio e della storia comuni. Ma la scrittura del senatore è molto più efficace e ha vinto questo mio pregiudizio; alla fine la navigazione nel tempo, più che nelle strade di Bari, mi ha acchiappato davvero e ha riscattato anche le prevenzioni ideologiche. Alla fine del libro la trama di una riscoperta del senso della vita e dell'amicizia tra baresi di qui e altrove si fa largo dolcemente e con maggiore potenza emotiva. L'alba, dopo la notte della rimpatriata tra vecchi amici, porta davvero una nuova luce al libro e riscatta ciò che temevo fosse una catena di "foto Alinari" dei vecchi tempi.
Il libro è un'enciclopedia di tante cose scambiate normalmente con i miei amici (molto contigui a quelli del senatore), dalle citazioni cinematografiche di Bari a quelle letterarie (ad es. di Nero Wolfe, di passaggio in città verso Bar, mi aveva raccontato Giangi Barletta già tanto tempo fa), dalle memorie dello scomodo Jolly a quelle del Petruzzelli, tra l'identità del "crudo" e l'odore delle focacce. Franco Cassano ci aveva fatto un tormentone, poi, della famosa frase del prof. Sansone citata da Carofiglio: Bari è una città senza ironia e nostalgia . Ecco, se mi posso permettere, dichiarando il mio convinto apprezzamento ANCHE di quest'ultimo libro: Carofiglio ha il merito di farci amare la Città senza alcun pudore e con il coraggio di andare alla radice - anche dei nostri più truci difetti e del nostro caratteristico Mal di Levante - e ROVESCIA NELLE SUE PAGINE il senso delle parole del prof. Sansone, con una potente iniezione di Nostalgia, ma anche con una (ancor troppo) sottile vena auto-ironica che tocca se stesso e i suoi personaggi... Non si scherza ancora abbastanza sui nostri difetti, e siamo ancora un po' troppo permalosi. Senatore, il prossimo romanzo dovrebbe scriverlo con maggior attenzione agli sberleffi di Toti e Tata, ed allora avremmo chiuso il cerchio. Comunque, alla fine, mi sono davvero commosso...anche perchè con qualche barese che ritorna ho davvero provato sensazioni simili. DA LEGGERE (NON SOLO A BARI)!

PS: Bari è una città che si ama di più se ci si ritorna spesso!

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16 nov 2008

Alla fine del Corridoio 8 ci sono i porti bulgari


Qui sto parlando ai bulgari di Sofia e di Varna (Mar Nero) su come io vedo il mitico Corridoio 8, nell'ambito dello scambio di visite tra le imprese interessate (Internazionalizzazione del programma PIT7, a guida della Provincia di Brindisi). Di domenica pomeriggio nello stabilimento SMA di Noci, e con la cortese collaborazione della Regione Puglia (Carlo Dellino in prima posizione, poi Edoardo Celiberti, ormai un buon esperto di ITS, e, dopo di me, il prof. Brumat, che peraltro è nato da padre bulgaro..)! Cosa non si fa per invertire il pessimismo dilagante in questa parte del mondo. E' andata bene sia ieri che oggi, i bulgari al Corridoio e all'Italia ci credono più di noi. E nonostante il tragico fatto di aver perso la nozione del tempo sui voli Alitalia di questi giorni, i propri bagagli e per fortuna non la pazienza e la fiducia nel sistema-Paese più pazzo del mondo nell'Europa a 27. Si imbarcheranno a Fiumicino domani mattina su un volo della loro compagnia di bandiera. Discettando di trasporti intermodali non era proprio il massimo oggi; ho chiesto scusa a nome del mio paese alla delegazione del Governo e dei Porti bulgari. Poi al resto ci ha pensato, come al solito l'accoglienza squisita di Dimora Intini. Per fortuna, abbiamo molte risorse convincenti!

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11 nov 2008

L'improbabile caccia all'Obama italiano


Buon ultimo arriva anche Gad Lerner. Si cerca disperatamente l'uomo della sinistra Provvidenza, che faccia pulizia etnica dei leader poco democratici del PD. Si fanno nomi improbabili, si pensa al nuovo puer Apuliae,che tanto puer poi non è affatto!, ben sapendo che i "comunisti" recentemente "scomparsi" non diventeranno certo neo-liberal in meno di una o due generazioni. Chiacchiere da salotti, se siamo così sinistrati, la spiegazione la troviamo subito nel solito vizio di parlarsi addosso e di non connettersi ad una realtà "esterna" ben più vibrante, sofferente e creativa. Che noia! Ci manca pure che adesso, anzichè alle cose enormi da fare in questo momento, ci mettiamo a pensare in termini mediatici (età, stile di vita, educazione, ecc.): è qui che Berlusconi ci batte alla grande.

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9 nov 2008

Show us the money!

Inquietante, contrariamente al Nobel Krugman (oggi su Repubblica, con tanto ottimismo "rivoluzionario" sull'avvento di Barack Hussein Obama), l'opinione un po' cruda di Thomas Friedman sul New Yorker! Che però credo corrisponda al vero:

So to everyone overseas I say: thanks for your applause for our new president. I’m glad you all feel that America “is back.” If you want Obama to succeed, though, don’t just show us the love, show us the money. Show us the troops. Show us the diplomatic effort. Show us the economic partnership. Show us something more than a fresh smile. Because freedom is not free and your excuse for doing less than you could is leaving town in January.


Non traduco, è molto semplice! Insomma: mentre tutti attendono Obama, qualche influente americano tende a dire (giustamente a mio avviso) che anche noi europei dobbiamo aiutarlo a risovere la crisi, continuando ad occuparci INSIEME della sicurezza del mondo. Ci chiedono denaro, soldati, serie misure anti-recessione, patti economici chiari...E DIRE CHE EUGENIO SCALFARI OGGI SVELA AGLI EUROPEI CHE LA MAGGIORE LIQUIDITA' CREATA DALLE BANCHE CENTRALI PER FACILITARE LA CIRCOLAZIONE DEL DENARO TRA LE AZIENDE DI CREDITO HA FINORA COMPORTATO L'AUMENTO DEI DEPOSITI DELLE STESSE BANCHE COMMERCIALI SUI FONDI GIACENTI A FRANCOFORTE. PERCHE' COSI' CI GUADAGNANO DI PIU' CHE A DAR DENARO AL'ECONOMIA REALE. Insomma si verifica ancora una volta la verità di Krugman: il pensiero conservatore si basa sul concetto essenziale della continua riproduzione dell'AVIDITA'

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8 nov 2008

La Banda Larga e il wireless di Obama!


Sul mio sito trovate un documento PDF originale sulla politica di Obama per le nuove tecnologie, la Banda Larga e la Società dell'Informazione.SPERO NON RESTI UN PROGRAMMA ELETTORALE ALL'ITALIANA!
Sono poche pagine, ma molto dense di ECCELLENTI OBIETTIVI, che traduco/sintetizzo per semplicità:
a) La banda larga sarà ridefinita all'altezza dello stato dell'arte del XXI secolo (ben oltre i 200Kbps dichiarati oggi dalla FCC come banda larga);

b) Sarà riformato il Servizio Universale nelle TLC per includere nell'accesso garantito a tutte le comunità un servizio, oltre la voce, di connettività Internet veloce ( a costi economicamente tollerabili da tutti) ;

c) Sarà accelerato l'uso pubblico dello spettro wireless, via via disponibile: He (Obama) will create incentives for smarter, more efficient and more imaginative use of government spectrum (1) and new standards for commercial spectrum to bring affordable broadband to rural communities that previously lacked it. He will ensure that we have enough spectrum for police, ambulances and other public safety purposes.

d) Bisognerà portare la Larga banda alle Scuole, alle Biblioteche, agli Ospedali, assicurando a tutti adeguata formazione e incentivazione all'uso della Rete;

e)Sarà promosso ogni sforzo a tal fine di (udite,udite) creazione di iniziative miste pubblico-private. Riferisco letteralmente:
Encourage Public/Private Partnerships : Obama will encourage innovation at the local level through federal support of public/private partnerships that deliver real broadband to communities that currently lack it.

SE POI CONSIDERATE CHE BARACK OBAMA HA PROPOSTO:
I) PIENA NEUTRALITA' DELLA RETE!
II)PROTEZIONE DEI MINORI E GARANZIA DELLA PRIVACY;
III) GOVERNO TRASPARENTE IN RETE (sui provvedimenti della sua futura Admin.)
IV) PUBLIC MEDIA 2.0....the next generation of public media that will create the Sesame Street of the Digital Age and other video and interactive programming that educates and informs.
V) una sorta di Direttore/Delegato tecnico del Governo in materia di ICT e Information Age

QUESTO PROGRAMMA VI RICORDA, per caso, MOLTI DEI MIEI POST DEGLI ULTIMI DUE ANNI? E lo stesso approccio che seguiamo anche qui sulle MUNI-WIRELESS, come ad Andria? Magari questa rivoluzione americana arriva anche da noi...

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6 nov 2008

Rome Camp il 21-22 Novembre


Si farà alla Fac di Economia di Roma 3. I bar camp sono tanto più importanti oggi, con l'assoluta esplosione del Web 2.0, e soprattutto con il conclamato peso specifico della Rete e del social networking nella vittoria di Obama. E per di più gli altri media sono spaventosamente noiosi....C'è un tema del Rome Camp che merita attenzione, e che per brevità chiameremo Politica 2.0: credo che sia molto azzeccato. Serve politica generata dal basso e dagli "utenti"/cittadini: soprattutto in tempi di crisi le idee per cambiare non vengono mai dall'alto, ma sono flussi bidirezionali tra le pance e i cervelli delle persone vere (quelle che esistono in quanto occupano i nuovi media)e il "cielo" della NUOVA POLITICA (che stenta a nascere Tn italia) . PARLO DI POLITICS ALL'INGLESE, MA ANCORA DI PIU' C'E' BISOGNO DI "POLICY" 2.0 PER CREARE VERA PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA...

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5 nov 2008

Yes they can, we too?


Ho visto stanotte la felicità riprendersi una rivincita gloriosa sulla depressione e sulla tristezza del mondo intero negli anni infausti di Bush (dalle Torri gemelle all'Iraq, dal terrore di Stato alle speculazioni finanziarie). L'America torna a sorridere, a scendere in piazza per far festa: NULLA IN QUESTO PAESE E' IMPOSSIBILE ha detto Obama, il figlio del Kenia e della splendida Chicago. Possiamo sperare anche noi: questa sarà una bella sterzata per noi, alla condizione di ritrovare carisma, leadership, passione civile in qualche angolo nuovo di questa piccola Italia che arranca, nel nostro sempre più sopito mondo progressista.OGGI VINCE LA SPERANZA.
Grazie Presidente, e come dici tu.... "MORE YOU CAN IMAGINE"

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3 nov 2008

Forza Obama!



Si intensificano le odiose schifezze propagandistiche contro Obama. Ma la forza della sua comunicazione è una bella ventata nuova, e non solo nel panorama USA. C'è qualcosa di sinceramente kennediano in lui! Incrociamo le dita.

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1 nov 2008

Riapriamo il Petruzzelli il 6 dicembre!


Naturalmente ho firmato l'appello del Corriere del Mezzogiorno per la riapertura puntuale del Petruzzelli nel giorno di San Nicola 2008. Credo che siamo ben più dei 2700 che il giornale pubblica oggi; stupisce l'arroganza beota del centrodestra barese, pronto a inventarsi qualunque trucco malvagio ed egoista pur di evitare al Sindaco di tagliare questo benedetto nastro per poi lasciare la bacchetta a Zubin Meta. Avevo già chiesto all'amico Giandomenico Vaccari di "prenotarmi" un qualunque biglietto per la prima del nuovo teatro, e non ho alcuna intenzione di farmi scippare questo piacere. A costo di stare in piccionaia dove ho passato i miei anni migliori di liceale, tra tanti concerti a gratis, e spesso anche distratto da altri eventi a quelle altezze, IO CI VOGLIO ESSERE!

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Tango per Obama di Pablo e Diana: politica e romanticismo



In attesa trepida di festeggiare tra qualche giorno la vittoria di Obama, un capolavoro di Pablo Alonso: gli argentini e tutta l'America del Sud attendono con struggimento (tipico) il primo Presidente nero...è vero!, nelle sale delle milonghe di Buenos Aires ci sono state anche raccolte di fondi (?!) per i Democratici .Incrociamo le dita, io starei attento ai brogli, anche se penso che i Repubblicani si siano finalmente smarcati dagli imbrogli dei Bush (stile Florida).
A proposito di elezioni americane e dell'adorabile Sara Palin, che tanto può contribuire anche in questi giorni alla vittoria, leggetevi i gustosissimi post di Guia Soncini,


Speriamo che i conservatori americani indossino i foulard con gli asinelli, tutti quanti... Anche questo fatto, nei geli dell'Alaska, conferma la nullità universale della politica!

Ma, a proposito, com'è che Guia diventa tanto romantica quando ascolta Bobby Jean del grande Bruce? Vorrei sommessamente ricordare alla grande spietata (ma sentimentalmente fragile) giornalista che Bobby Jean è con ogni probabilità un maschietto che non continuò - ahimè - le avventure della band... Comunque SI, QUEI VERSI PIACCIONO TANTO ANCHE A ME, e ho sempre pensato che in quel motel ci fosse una donna....!

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